Il perdono comporta una trasformazione interiore profonda, richiede coraggio e una forza intrinseca considerevole. Chi riesce a perdonare, mettendo da parte il risentimento, sostiene il proprio benessere e arricchisce i legami emotivi e affettivi con gli altri.
Il perdono è un processo che implica la rinuncia alle emozioni come la rabbia, al giudizio e al desiderio di vendetta nei confronti di chi ha inferto un’offesa o un danno.
Il concetto di perdono ha un ruolo significativo in psicologia, in quanto, si configura come un processo complesso che coinvolge molteplici sfaccettature della Persona: emotive, affettive, cognitive, comportamentali e relazionali.
Perdonare significa andare incontro ad un profondo cambiamento interiore che si confronta con le fragilità e i limiti, propri di ogni Persona. In altre parole, perdonare, non significa solamente accettare l’offesa o il torto subito, ma coinvolge un complesso processo interiore che oltrepassa l’atto del sentirsi chiedere “scusa”.
Il perdono implica la capacità di comprendere e accettare ciò che è successo, distaccandosi emotivamente anche dalle conseguenze che l’azione/le parole dell’Altro possono aver causato.
L’arte di perdonare implica la comprensione del dolore derivante dall’offesa subita, come anche la comprensione dell’Altro che ci ha offeso, ma soprattutto implica lo sfidare le proprie convinzioni e le proprie certezze. Questo processo complesso fa confrontare la Persona con una svariata gamma di emozioni, di ferite emotive sperimentate nel passato, richiedendo un continuo sforzo e una profonda consapevolezza di Sé.
Perdonare qualcuno non significa riconciliarsi con chi ci ha mosso il torto o l’offesa e, neppure, giustificare il suo comportamento.
Perdonare qualcuno significa elaborare e ri – significare le emozioni disturbanti, come la rabbia, il disprezzo, la vendetta, il rancore, al fine di liberarsene, favorendo la propria libertà e indipendenza emotiva da ciò che è stato e da chi ci ha danneggiato.
In psicologia, è possibile delineare due “tipologie” di perdono:
- Il PERDONO PERSONALE: che coinvolge il perdonare se stessi per i propri errori (es. non sentirsi all’altezza di una situazione, aver sbagliato a parlare, non essere performante come si vorrebbe, etc.)
- Il PERDONO INTERPERSONALE: che riguarda il rapporto con i propri mondi relazionali (la famiglia, il partner, gli amici, i colleghi di lavoro, i compagni di scuola, i compagni di squadra, etc.).
Inoltre, esistono varie sfumature del perdono. Ad esempio, ci sono persone che affermano di aver perdonato, ma in realtà continuano a nutrire rabbia e risentimento. Anche se manifestano la volontà di perdonare, il dolore persiste ancora e non riescono a liberarsi dalle proprie emozioni disturbanti (es. nel caso di tradimento del partner oppure nel caso di una performance professionale non andata bene nonostante l’impegno). In questi casi, si parla di PERDONO AMBIVALENTE, ovvero quando la Persona si trova divisa tra il desiderio di voler perdonare e/o di volersi perdonare, e la persistenza del risentimento che periodicamente ritorna. In questi casi, si alternano momenti di tolleranza per l’Altro o per se stessi, a momenti di rabbia e ipercritica e iper-giudizio verso l’Altro e/o autocritica.
Al contrario, esistono persone che riescono a oltrepassare la rabbia nei confronti dell’Altro, ma sviluppano un altro stato d’animo, molto disturbante, ovvero l’INDIFFERENZA. In questi casi, chi ha subito il danno o l’offesa, si distacca emotivamente da chi ha commesso il torto, ignorandolo completamente.
Il COMPIMENTO DEL PERDONO mette fine a tutti i “conti emotivi” in sospeso, consentendo alla Persona di ristabilire un pieno equilibrio psicologico ed emotivo con se stessa e con chi ha fatto il torno.
Un “perdono completo” realizza la conclusione di un capitolo doloroso, dando la possibilità di ricominciare e di ripristinare uno stato di benessere psicologico ed emotivo nella propria vita quotidiana.
PERDONARE è un processo complesso, che si delinea in alcune FASI:
- La Persona prende CONSAPEVOLEZZA DEL PROPRIO MALESSERE/DISAGIO, riconoscendo l’offesa subita e la sofferenza che ne è derivata. La Persona accoglie sentimenti quali la collera, l’indignazione, il rancore, il desiderio di vendetta e il senso di colpa per non essersi riuscita a proteggere/difendere, che hanno messo in discussione la propria autoefficacia e autostima. Questa fase è fondamentale perché, per raggiungere il perdono, è prioritario riconoscere ciò che è accaduto. Senza questo passaggio si ridimensiona il dolore, ma senza averlo elaborato, con la conseguenza di non poter perdonare fino in fondo l’Altro.
- Successivamente, la Persona si dirige verso la FASE DELL’ACCETTAZIONE E COMPRENSIONE nella quale vengono riconosciute le emozioni disturbanti, cercando di considerare il punto di vista di chi ha causato il danno e l’offesa. Si cerca di attenuare il desiderio di punire l’Altro, la rabbia e il giudizio verso l’Altro, sostituendolo con sentimenti più positivi come l’empatia, la compassione e l’indulgenza. Questa fase può essere molto lunga e può essere caratterizzata da un movimento emotivo interiore La Persona cerca di dare un senso a ciò che è accaduto, a ciò che ha subito, anche se spesso il dolore fa alternare momenti di serenità a momenti di frustrazione e rabbia.
- Il processo del perdono si conclude con la FASE DELLA LIBERAZIONE che vede la Persona andare verso il liberarsi completamente dalle emozioni disturbanti che l’hanno messa alla prova per mesi o per anni, sperimentando sentimenti più positivi circa ciò che è successo.
PERDONARE NON SIGNIFICA PER FORZA RICONCILIARSI o ricevere le scuse di chi ci ha offeso o fatto un torno, significa dare a se stessi la possibilità di ritrovare una serenità interiore e sperimentare uno stato psicologico ed emotivo più equilibrato.
E’ stato dimostrato che perdonare comporta una serie di benefici tangibili:
- Riduce la pressione arteriosa.
- Rinforza il sistema immunitario ed endocrino, fornendo una maggiore resistenza fisica e diminuendo i sintomi fisici associati allo stress.
- Riduce ansia, rimuginio e ruminazione.
- Agevola uno stile di vita più salutare (si fa meno uso di psicofarmaci, alcol, sigarette, etc.).
- Diminuisce i livelli di tristezza, di stanchezza, di senso di solitudine, sintomi psicosomatici, migliorando l’umore.
- Promuove una più intensa soddisfazione di sé e della vita in generale.
Perdonare consente alla Persona di TORNARE A CONCENTRARSI SUL PRESENTE E SUL FUTURO, anziché rimanere invischiata nel passato, promuovendo una visione più ottimistica della vita, alimentando la resilienza e la capacità di adattamento di fronte alle situazioni critiche e sfidanti della vita.
La Persona ritrova la voglia di INVESTIRE LE ENERGIE NEI PROPRI OBIETTIVI DI VITA (familiari, di coppia, professionali, scolastici, sportivi, etc.), lasciando il passato nel passato e le emozioni disturbati a chi non riesce a percorrere un percorso di perdono.
Inoltre, PERDONARE DEPOTENZIA IL “POTERE” RELAZIONALE DELL’ALTRO, ristabilendo una distanza emotiva e psicologica evolutiva tra me e chi ci fa fatto il torto.
Imparare a perdonare, fa sperimentare alla Persona un sensazione di pace con il mondo e con se stessa. Si può dire che, il perdono ha molto più a che fare con noi stessi e con il nostro mondo interiore che con la Persona che dovremmo perdonare.
Perdonare non significa lasciare se stessi in balia di nuovi torti da subire. Ciò che è accaduto ci ha insegnato qualcosa. Il perdono serve soprattutto a noi stessi per mettere finalmente da parte il passato e guardare avanti, sensi di colpa e autocritiche comprese. Ciò non è facile, ma neppure impossibile. Il blocco principale è spesso il forte ancoraggio al passato. Per questo è importante rielaborare il passato per alleggerirlo, andando a cambiare le emozioni negative vissute in quel periodo.
Inoltre, è utile introdurre l’idea che la perfezione non esiste, che è difficile dare sempre la cosa giusta al momento giusto, dire e comportarsi nel modo giusto, rispondere ai torti nel modo più efficace. Spesso, non si tengono in considerazione le variabili e le peculiarità delle situazioni complesse che ci troviamo ad affrontare e, non va dimenticato, che con il senno di poi tutti siamo capaci di dire e fare la cosa giusta. Pensare di essere perfetti o di richiederci di fare sempre la cosa giusta al momento giusto non è reale.
Da questa considerazione, ne deriva un’altra che non ci sono sconfitte, ma solo esperienze che possono essere catalogate come negative, depotenziando la nostra capacità di affrontarle, oppure esperienze, che seppur complesse, sono costruttive per la propria crescita, sono la base dalla quale trarre maggiore maturità, consapevolezza e forza nel perseguire i propri obiettivi di vita, andando verso il rinnovamento e il re – inizio.
Obiettivi
Il PERCORSO PSICOTERAPEUTICO sostiene la Persona nel raggiungere i seguenti obiettivi:
- Approfondire la propria storia di vita.
- Esplorare la storia familiare e le modalità relazionali ed emotive apprese nei propri contesti significativi di appartenenza e le risonanze che hanno nel presente e nella progettazione del futuro.
- Promuovere un processo di crescita e consapevolezza di Sé.
- Individuare, destrutturare e ristrutturare gli schemi distorti, disturbanti e automatici di funzionamento, le credenze negative e disfunzionali connesse alla percezione di Sé, al proprio valore e alla relazione del Sé con il mondo, sostenendo l’apprendimento di una nuova idea di se stessi più costruttiva ed evolutiva.
- Potenziare la propria autostima e il senso di autoefficacia, riflettendo sulle proprie vulnerabilità e potenziando i propri punti di forza.
- Modificare le convinzioni e i comportamenti auto colpevolizzanti e autocritici.
- Potenziare la capacità di osservazione e ascolto verso se stessi e verso l’Altro, prevenendo eventuali “errori” comunicativi.
- Imparare a conoscersi meglio e sviluppare l’assertività in modo da poter esprimere i propri bisogni senza timore, contribuendo alla costruzione di un più solido senso di Sé, della propria indipendenza e autodeterminazione.
- Potenziare le abilità di coping per il fronteggiamento dello stress e dell’ansia.
- Accogliere, elaborare e ri – significare le emozioni disturbanti, canalizzando la loro intensità verso qualcosa di costruttivo.
- Ricentrarsi e riprendere il controllo della propria vita, ritrovare l’autonomia decisionale e la libertà di essere realmente se stessi e di perseguire i propri reali obiettivi e desideri, svincolati da ciò che ci è stato fatto o da ciò che non riusciamo a perdonarci.
- Sostenere la motivazione della Persona al cambiamento e al recupero del proprio benessere psicologico, fisico, emotivo, affettivo e relazionale.
- Apprendere ad imparare a prendersi tempo per ricominciare.
- Imparare a trasformare le situazioni sfidanti e ostacolanti, in un’opportunità di crescita.
Strumenti
Il percorso psicologico si avvale di tecniche e strumenti diversificati in base all’unicità della Persona e ai suoi bisogni: il colloquio clinico, l’osservazione clinica, l’ascolto attivo, una comunicazione partecipativa e trasformativa, la Terapia delle emozioni, la Terapia EMDR, l’Ipnosi ericksoniana, la Terapia cognitivo – comportamentale, la Terapia sistemico – relazionale, tecniche di Mindfulness, tecniche immaginative, tecniche di rilassamento, la Timeline, l’apprendimento di tecniche di autoipnosi, strumenti grafici, la Fotovideo Terapia, home work, prescrizioni comportamentali, Carte Dixit, esercizi di role play, il Genogramma, Mental Training, etc., che consentono di rintracciare i costrutti, le credenze o gli schemi fissi di ragionamento, facendo emergere modalità alternative e più adattive di costruzione della realtà.
A chi è rivolto?
Il percorso psicologico “L’arte del perdono” è rivolto alle persone che vogliono:
- Riconoscere il dolore sperimentato e accettare le emozioni sperimentate per poi poterle rielaborare.
- Affrontare il dolore in modo costruttivo, riducendo il risentimento, la rabbia, il senso di vendetta verso l’Altro, il senso di colpa e di autocritica per non aver gestito alcune situazioni in altra maniera, etc.
- Conoscersi, divenire più consapevoli di Sé e padrone di se stesse.
- Tornare a concentrarsi ed investire sul presente e sul futuro.
POSSO ESSERTI D’AIUTO?
Puoi contattarmi per scoprire come possiamo progettare insieme una soluzione personalizzata che rispetti i tuoi bisogni, in uno spazio professionale, empatico e non giudicante.
Fai il primo passo per concedersi la possibilità di ricominciare e di ripristinare uno stato di benessere psicologico ed emotivo nella propria vita quotidiana.