Dal punto di vista etimologico, l’insegnante è colui che “lascia il segno”, in particolare sui bambini e sui ragazzi, gli adulti di domani. L’insegnante è il collegamento verso un mondo possibile ed è per questo che, come figure professionali, sono fondamentali all’interno della società.
Insegnare è un mestiere tanto importante quanto impegnativo. Essere insegnanti è un lavoro che richiede passione, dedizione e una capacità costante di aggiornamento, ma richiede anche la capacità di prendersi cura di Sé, di ascoltare le proprie emozioni e di prevenire e/o ridurre situazioni di stress, prima che si trasformino in stati di burnout.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), lo stress sul lavoro è oggi una delle maggiori sfide per la salute pubblica e gli insegnanti sono tra le categorie di lavoratori più vulnerabili. Da un’analisi della letteratura esistente, emerge che i maggiori FATTORI DI STRESS NELLA PROFESSIONE DELL’INSEGNANTE sono:
- La difficoltà di relazione con gli alunni, soprattutto qualora siano presenti difficoltà comportamentali, il mancato rispetto delle consegne e della disciplina, l’aggressività fisica e verbale, ma anche il sapere di maltrattamenti o situazioni di disagio che questi alunni vivono a casa verso i quali gli insegnanti si percepiscono come impotenti, etc.
- La sensazione di pressione per la mancanza di tempo per programmare, rispettare le consegne, rispondere a richieste burocratiche e didattiche (classi numerose).
- Difficoltà nelle relazioni con i colleghi, per mancanza di collaborazione, fiducia o l’innescarsi di dinamiche competitive e conflittuali.
- La sensazione di sentirsi inadeguati: sia rispetto alla propria preparazione, sia per il fatto che si debba insegnare fuori dalle proprie aree di competenza. Spesso, l’insegnante è chiamato ad una molteplicità di ruoli come quello di educatore, assistente genitoriale, psicologo e sostituto genitore.
- Retribuzione insoddisfacente.
- Sentirsi sottovalutati e non riconosciuti da un punto di vista sociale.
- Il timore per l’assenza di tutela personale all’interno delle classi e nel rapporto con i genitori degli studenti.
Lo STRESS NEGLI INSEGNANTI SI MANIFESTA con forte senso disagio e frustrazione, impotenza, percezione di solitudine e di non essere compresi, senso di affaticamento e ridotto interesse per il proprio lavoro, distacco emotivo verso gli alunni, scarsa capacità di gestire la classe, riduzione della creatività, irrequietezza e irritabilità, stanchezza cronica, mal di testa e perdita di energie, facilità al pianto, insonnia, disturbi psicosomatici, ansia, depressione, difficoltà di concentrazione, etc., fino ad arrivare al burnout. Nei casi più eclatanti il disagio può diventare così intenso da produrre una vera e propria sensazione di non farcela più ad andare avanti con l’insegnamento.
Cosa può fare un insegnante per costruire e tutelare il proprio benessere psicologico?
Cercare uno spazio di ascolto interiore per agevolare la consapevolezza di Sé e l’emergere delle risorse personali utili ad affrontare situazioni critiche e sfidanti.
Obiettivi
Non è facile per un insegnante affrontare tutte le sfide quotidiane senza vacillare o senza perdere di vista il proprio benessere e trovare il tempo da dedicare a se stesso. Per questo motivo può essere importante intraprendere un percorso psicologico per aumentare la consapevolezza dei fattori protettivi e di quelli di rischio per il proprio benessere. L’obiettivo deve essere quello di favorire, all’interno di un clima di ascolto e condivisione, un’esperienza di riduzione del livello di stress quotidiano e dare informazioni su come agire direttamente su pensieri e comportamenti disfunzionali per il mantenimento del proprio benessere personale e professionale.
Il percorso psicoterapeutico sostiene la Persona nel raggiungere i seguenti obiettivi:
- Approfondire la propria storia di vita.
- Esplorare la storia familiare e le modalità relazionali ed emotive acquisite nei propri contesti relazionali significativi di appartenenza.
- Stimolare la riflessione su come ogni insegnante ha costruito nel tempo la propria idea di essere “un insegnante” e come questa immagine / questa decisione è connessa con la propria storia relazionale familiare e personale.
- Riflettere sulla pratica professionale quotidiana per identificare le credenze e i valori che guidano l’insegnante in determinate situazioni, di cui non sempre è consapevole.
- Individuare, destrutturare e ristrutturare le credenze disfunzionali legate a se stessi, che rendono meno efficace il lavoro e gli obiettivi professionali (es. autostima, senso di autoefficacia, capacità di prendere le decisioni e raggiungere gli obiettivi, etc.).
- Sviluppare una maggiore consapevolezza di Sé.
- Acquisire maggiore competenza circa le proprie modalità relazionali e comunicative (verbali e non verbali)e le risonanze delle stesse nelle relazioni con gli studenti, con i colleghi, con i superiori, con i genitori degli studenti, etc.
- Apprendere strategie di comunicazione efficace e assertiva che si adattano alla dimensione personale e professionale.
- Potenziare la capacità di osservazione e ascolto verso se stessi e verso l’Altro, prevenendo eventuali “errori” comunicativi.
- Riflettere sulla capacità di mantenere un adeguato livello di partecipazione/coinvolgimento e una giusta distanza emotiva dal lavoro.
- Potenziare la propria competenza emotiva, riconoscendo ed elaborando le emozioni emerse all’interno della dimensione relazionale lavorativa.
- Ritrovare un equilibrio tra vita professionale e privata.
- Identificare i propri punti di forza e valorizzarli, identificare i propri punti di miglioramento e revisionarli.
- Acquisire strategie di gestione di stress e ansia.
- Apprendere tecniche di rilassamento per agevolare il sonno e il ripristino di uno stile di vita sano.
- Riflettere sulla relazione tra investimento personale e raggiungimento del risultato professionale, analizzando come, eventuali situazioni d’insoddisfazione si riflettono in termini di rendimento e di raggiungimento degli obiettivi professionali.
- Aumentare la propria soddisfazione e motivazione al lavoro.
- Prevenire il burnout.
- Sostenere il processo di self – empowerment, sviluppando la capacità di adattarsi al cambiamento e gestire le sfide che esso comporta in ambito personale e lavorativo.
Strumenti
Il percorso psicologico si avvale di tecniche e strumenti diversificati in base all’unicità della Persona e ai suoi bisogni: il colloquio clinico, l’osservazione clinica, l’ascolto attivo, una comunicazione partecipativa e trasformativa, la Terapia delle emozioni, la Terapia EMDR, l’Ipnosi ericksoniana, la Terapia cognitivo – comportamentale, la Terapia sistemico – relazionale, tecniche di Mindfulness, tecniche immaginative, tecniche di rilassamento, la Timeline, l’apprendimento di tecniche di autoipnosi, strumenti grafici, la Fotovideo Terapia, home work, prescrizioni comportamentali, Carte Dixit, esercizi di role play, il Genogramma, Mental Training, etc., che consentono di rintracciare i costrutti, le credenze o gli schemi fissi di ragionamento, facendo emergere modalità alternative e più adattive di costruzione della realtà.
A chi è rivolto?
Il percorso psicologico “Insegnanti” è rivolto agli insegnati di ogni ordine e grado che vogliono crescere e migliorarsi.
POSSO ESSERTI D’AIUTO?
Puoi contattarmi per scoprire come possiamo progettare insieme una soluzione personalizzata che rispetti i tuoi bisogni, in uno spazio professionale, empatico e non giudicante.
Fai il primo passo per arricchire la tua identità professionale e personale.