Gli allucinogeni (o droghe psichedeliche) sono sostanze di origine naturale o sintetica che influiscono sui sensi, quali vista, udito, tatto e olfatto. Alcuni degli allucinogeni più potenti possono esercitare effetti consistenti sull’ideazione e sulla consapevolezza del proprio Sé.
Alcuni allucinogeni hanno origine naturale, come la mescalina prodotta dal cactus peyote e la psilocibina (contenuta nei “funghi magici”). Altri allucinogeni come LSD, MDA (metilendiossiamfetamina) e l’ecstasy (metilendiossimetamfetamina o MDMA) sono droghe sintetiche o semi-sintetiche.
Si tratta di sostanze che provocano allucinazioni e distorsioni nella percezione della realtà ed interferiscono nelle interazioni fra le cellule nervose e serotonina, un neurotrasmettitore presente nel Sistema Nervoso Centrale (SNC) e coinvolto nel controllo del comportamento, del sistema percettivo e di regolazione dell’umore, della fame, della temperatura corporea, del comportamento sessuale, del controllo muscolare e della percezione sensoriale.
Effetti del consumo di allucinogeni
Sia gli allucinogeni naturali, che quelli sintetici possono esser trovati in forma originaria, ovvero polvere bianca inodore e solubile in acqua, ma anche e soprattutto in forma liquida applicata su carta o in compresse, in questi casi si parla di “francobolli” e “pasticche”.
In linea generale, gli effetti degli allucinogeni sono euforizzanti e psichedelici.
Tali effetti euforici, disinibenti, di forza inesauribile, di potenza, etc. portano la Persona all’utilizzo eccessivo, ripetuto e nel tempo compulsivo, fino a quando tale consumo diventa una vera e propria dipendenza da sostanze.
Gli effetti degli allucinogeni sono imprevedibili e possono variare a seconda della quantità ingerita, dei tratti personologici della Persona, del suo umore, delle sue aspettative e del contesto nel quale è inserita.
Gli effetti fisiologici del consumo di allucinogeni sono: aumento della pressione sanguigna e del battito cardiaco, vertigini, perdita dell’appetito, bocca asciutta, sudorazione, nausea, intirizzimento e tremori ed effetti sulle emozioni e sui sensi. Le emozioni possono oscillare rapidamente dalla paura all’euforia. Possono emergere disturbi del sonno, compromissione mnemonica e di altre aree celebrali, arrossamento cutaneo, intossicazione. Tali conseguenze fisiche possono portare anche alla morte a causa di avvelenamento, disidratazione o scompenso cardiaco.
Gli allucinogeni hanno effetti sulla dimensione sensoriale: i colori, gli odori, i suoni e le altre sensazioni possono sembrare intensificate. Le allucinazioni distorcono o trasformano le forme e i movimenti, possono generare la percezione che il tempo passi molto lentamente o che il corpo stia cambiando forma. In alcuni “trip” si possono sperimentare sensazioni che sono piacevoli, che stimolano la mente e producono un senso di esaltazione della capacità di comprendere, ma anche “bad trips” (“viaggi cattivi”) che possono invece indurre pensieri terrificanti, ansia e disperazione da incubo, con paura della follia, della morte o della perdita di controllo.
Effetti della dipendenza da allucinogeni
Le persone che hanno una dipendenza da allucinogeni sviluppano rapidamente un elevato grado di tolleranza agli effetti della droga e dopo un uso ripetuto hanno bisogno di dosi crescenti per produrre gli stessi effetti.
La Persona che utilizza allucinogeni non è in grado di controllare i processi sensoriali e mentali che si innescano durante il loro utilizzo e tutte le esperienze negative (e non) sperimentate possono determinare angoscia, attacchi di panico e psicosi. Gli allucinogeni sono definiti anche “droghe psicotomimetiche”, ovvero sostanze in grado di far insorgere forme transitorie di grave psicosi.
A distanza di tempo possono verificarsi intense e brevi esperienze di “flashback”, ovvero esperienze uguali a quelle elicitate dagli allucinogeni, senza però la loro reale assunzione.
Tali episodi chiamati disturbi persistenti della percezione (Hallucinogen Persisting Perception Disorder), si possono manifestare anche a distanza di mesi o anni dall’ultima assunzione e possono essere altamente angoscianti.
L’utilizzo di allucinogeni incide negativamente nei molteplici contesti relazionali della Persona: famiglia, relazioni sentimentali e amicali, professionali, scolastiche, etc.
Oltre a penalizzare i rapporti interpersonali e la propria progettualità di vita, l’utilizzo di allucinogeni incide sulla personalità, sulla salute neurologica e sull’equilibrio mentale, provocando danni anche in modo irreversibile.
La dipendenza da allucinogeni può provocare l’insorgere di comportamenti pericolosi ed aggressivi con possibili lesioni verso se stessi o gli altri, nonché tendenze suicidarie.
Intervento terapeutico
Smettere di abusare di allucinogeni è un processo molto complesso che implica la scelta e la motivazione della Persona tossicodipendente di essere aiutata attraverso le diverse possibilità di prevenzione e disintossicazione presenti sul territorio nazionale, ovvero centri specializzati con approccio multidisciplinare sia pubblici che privati, come SerD (Servizi per le Dipendenze), Comunità terapeutiche residenziali e semi – residenziali, Centri di prevenzione, etc.
Trattare una dipendenza significa aiutare la Persona a interrompere l’assunzione della sostanza, sostenere la sua motivazione al cambiamento, evitando che si verifichino ricadute, nonché recuperare il proprio senso di Sé, il proprio ruolo in famiglia, nella coppia, come genitore, sul lavoro e nella società.
La terapia farmacologica viene usata, prevalentemente, per gestire i sintomi dell’astinenza e prevenire le ricadute. In tal senso, i farmaci aiutano a eliminare i sintomi dolorosi che si manifestano durante la disassuefazione, evitando di riprendere ad assumere la sostanza; questo non costituisce, in sé, il trattamento, ma rappresenta un primo passo indispensabile per il cambiamento. I disturbi psicologici compresenti potrebbero contribuire al mantenimento della dipendenza e il loro trattamento è un ulteriore obiettivo che facilita la disassuefazione.
Il trattamento della dipendenza da allucinogeni prevede un approccio multidisciplinare. A seconda della gravità della situazione, del quadro sintomatologico complessivo nel quale viene diagnosticata la dipendenza, in base alle caratteristiche della Persona, alla sua storia e alla consapevolezza che ha del disturbo, è prevista la collaborazione tra diverse figure specialistiche: psichiatra, neurologo, infermiere, assistente sociale, educatore, psicoterapeuta, etc.
L’intervento messo in atto, che sia farmacologico (nell’intossicazione acuta, si attuano misure di sostegno e riduzione dell’ansia e dell’agitazione), psichiatrico (nelle psicosi persistenti), psicoterapeutico, psicoeducativo o riabilitativo, tiene sempre in considerazione la sfera fisiologica, psicologica, emotiva, affettiva, comportamentale e socio – relazionale della Persona.
Gli interventi possono realizzarsi in una dimensione terapeutica individuale, in una dimensione terapeutica gruppale per agevolare una maggiore consapevolezza di Sé attraverso il rispecchiamento con l’Altro e una dimensione terapeutica familiare nella quale sono coinvolte le persone significative (genitori, fratelli, partner, figli, etc.) per la Persona.
In linea generale, un percorso di psicoterapia per il trattamento della dipendenza da allucinogeni si pone l’obiettivo di:
- Approfondire la storia di vita della Persona, la storia del sintomo e il significato dello stesso all’interno dei suoi mondi relazionali.
- Individuare, destrutturare e ristrutturare i pensieri, le emozioni e i comportamenti ricorrenti, gli schemi fissi di ragionamento e di interpretazione della realtà, che sono concomitanti alle reazioni fisiche, emotive e comportamentali relative all’espressione del sintomo.
- Acquisire maggiore consapevolezza circa la propria dipendenza e le ripercussioni della stessa nella propria vita.
- Potenziare le abilità di coping, ovvero di fronteggiamento dello stress e dell’ansia.
- Ridurre le aspettative positive che la Persona ripone nel comportamento di dipendenza.
- Mitigare il disagio emotivo – cognitivo – relazionale attivati dal disturbo.
- Recuperare una maggiore efficienza e autoefficacia in campo sociale, lavorativo o scolastico e relazionale.
- Acquisire competenza emotiva, riconoscendo, gestendo e regolando le proprie emozioni per affrontare le diverse situazioni che si propongono.
- Sostenere la Persona a concepire e perseguire obiettivi indipendenti dalla propria storia fatta di comportamenti incontrollabili.
- Migliorare la motivazione della Persona al cambiamento e al recupero del proprio benessere psicofisico e relazionale (es. del proprio contesto di vita, delle proprie relazioni familiari, della propria progettualità, etc.).
- Riscoprire i punti di forza e le risorse della Persona, nonché i potenziali ostacoli al cambiamento e i fattori di vulnerabilità.
- Accrescere l’autostima.
- Individuare e gestire al meglio le situazioni ad alto rischio ricaduta (quando, come, dove, con chi, per quale motivo, a che scopo, etc.).
- Riprendere il controllo della propria vita e migliorarne la qualità.
Sostegno psicologico per i familiari
Il contatto o la convivenza quotidiana con un componente della famiglia dipendente da allucinogeni può essere molto impegnativa da un punto di vista psicologico, emotivo ed economico.
Gli stati d’animo conseguenti sono frustrazione, senso d’impotenza, paura, stress, ansia e depressione.
I familiari possono essere sostenuti tramite un percorso di sostegno psicologico per accogliere gli stati emotivi dolorosi, riattivare quelle risorse emotive e fisiche che consentano di percepire una maggiore padronanza della situazione e un maggiore senso di autoefficacia, ripristinando un benessere psicofisico, che può avere una positiva ricaduta anche sulla relazione con il componente della famiglia tossicodipendente e sulla sua qualità di vita.