Eroina
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L’ eroina è uno stupefacente estremamente potente che deriva dalla morfina, principale alcaloide estratto della pianta del papavero da oppio, “papaverum somniferum”. L’ eroina, pertanto, è un oppiaceo.

Chimicamente è definita diacetilmorfina o diamorfina.

Nel gergo dei tossicodipendenti, l’eroina è conosciuta anche con i termini di “skag” e “junk”.

La dipendenza da eroina purtroppo è ancora molto diffusa e provoca un senso di euforia, detto “rush”, che induce gli eroinomani alla costante ricerca della sostanza. L’uso abituale della stessa provoca dipendenza e assuefazione.

 

Tipologie di eroina

Esistono diverse tipologie di eroina che si differenziano per qualità, per tipo di impurità e per le sostanze da taglio che sono state aggiunte durante o dopo la produzione. I tipi più comuni sono l’eroina “bianca” e l’eroina base (“brown sugar”). L’eroina bianca è la più “pura” tra quelle esistenti nel mercato ed è molto più forte rispetto alla “base”.

 

Modalità d’assunzione

L’eroina può essere assunta per iniezione, può essere inalata, aspirata o fumata. Il metodo d’assunzione più diffuso resta l’iniezione. Le altre modalità d’assunzione sono solitamente scelte per evitare i rischi di infezione legati alle iniezioni, talvolta anche nell’errata convinzione che conducano meno facilmente alla dipendenza da eroina.

Gli effetti dell’eroina dipendono dalla modalità di assunzione: l’iniezione endovenosa produce maggior intensità e un rapido raggiungimento dell’euforia (da 7 a 8 secondi), mentre l’iniezione intramuscolare produce un inizio relativamente lento dell’euforia (da 5 a 8 minuti). Se inalata o fumata, l’effetto più forte si ottiene generalmente fra i 10 e i 15 minuti.

Gli effetti percepiti assumendo eroina dipendono dalle caratteristiche della Persona che la assume e dalle condotte di utilizzo della sostanza.

L’euforia o “rush” è uno dei motivi che rendono l’eroina una sostanza che crea dipendenza. Il rush dura da alcuni secondi a un minuto dopodiché subentra uno stato di semi-vigilanza, di distacco dalla realtà e un effetto sedativo sul Sistema Nervoso Centrale (SNC).

Le funzioni cognitive di coordinazione e di concentrazione sono ridotte e l’eloquio è confuso e lento. Le funzioni mentali sono annebbiate per alcune ore. La risultante è uno stato di forte benessere, significativa tranquillità interiore, una profonda soddisfazione, attenuando tutte le preoccupazioni.

 

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Effetti a lungo termine dell’uso di eroina

Gli effetti a lungo termine derivanti dall’abuso di eroina posso essere distruggenti: la dipendenza genera conseguenze fisiche, mentali e sociali.

Nel lungo periodo, la Persona dipendente da eroina sviluppa una pluralità di problematiche organiche, quali immunodeficienza, esposizione a malattie infettive (HIV/AIDS, TB, epatite B e C), disturbi epatici, respiratori e cardiaci, collasso venoso, gravi ascessi cutanei, trombosi venosa, irregolarità mestruale e infertilità nelle donne, impotenza negli uomini, nocive abitudini alimentari, perdita di peso, significativi disturbi emotivi e disturbi cognitivi.

La dipendenza fisica da eroina è caratterizzata dall’aumento della tolleranza alla droga, ovvero la crescente necessità nel tempo di dosi più elevate di sostanza per ottenere l’effetto euforico desiderato, nonché dalla comparsa della sindrome da astinenza. Nel caso della dipendenza da eroina si giunge a un punto in cui l’effetto euforico scompare, ma il fisico si è abituato alla presenza della droga nel suo sistema e ne ha bisogno per poter funzionare normalmente.

La dipendenza psicologica da eroina si manifesta con desiderio costante di assumere la sostanza, seguito da umore negativo. Il comportamento della Persona è spesso irrazionale, poiché volto solo al raggiungimento del procurarsi la sostanza e utilizzarla.

 

Astinenza da eroina

L’astinenza fisica può durare fino a 12 giorni e nonostante, generalmente, non metta in pericolo la vita, si esprime attraverso uno stato doloroso ed estenuante, tale da rendere difficile per molte Persone di svincolarsi dalla dipendenza.

I sintomi comuni da astinenza fisica comprendono: midriasi (dilatazione delle pupille), dolore muscolare, del rachide, delle gambe e delle articolazioni, nausea e vomito, crampi allo stomaco, dissenteria, brividi, sudorazione, lacrimazione, sbadigli, estrema irrequietezza e insonnia.

Da un punto di vista psicologico, la Persona, solitamente, sperimenta una forte sofferenza emotiva che si esprime attraverso il senso di colpa e la vergona. Emergono sbalzi di umore, stato di irritabilità, disturbi del sonno, stati ansiosi e depressivi.

La sofferenza emotiva può condurre a ricadute.

 

Come insorge la dipendenza da eroina

Come per molti altri disturbi psicologici, le cause della dipendenza da eroina possono essere analizzate solo prendendo in considerazione diversi fattori di rischio. Generalmente, i fattori che aumentano il rischio di dipendenza si suddividono in fattori biologici, ambientali, personologici e di sviluppo (ovvero relativi ad alcune fasi particolari e critiche dello sviluppo di una persona).

Tra i fattori che possono influenzare la probabilità di sviluppare una dipendenza si riportano:

  • Compresenza di disturbi psicologici, come ad esempio, depressione o disturbo da stress post traumatico, per i quali la dipendenza è utilizzata come modalità per gestire le emozioni dolorose come ansia, irritabilità, tono dell’umore basso e solitudine.
  • Storia familiare di dipendenze: l’abuso di sostanze si può verificare in Persone con familiari con problematiche, a loro volta, di dipendenza.
  • Utilizzo precoce: minore è l’età del primo utilizzo, più aumenta la possibilità che si arrivi ad abusare della sostanza.
  • Pressioni da parte dei coetanei: per le persone più giovani l’influenza del gruppo dei pari può esercitare influenza nell’utilizzo e nell’abuso di droghe.
  • Esperienze traumatiche di abuso, di abbandono, lutto, separazione.
  • Accudimento genitoriale invischiante e non evolutivo.
  • Isolamento sociale.
  • Tipologia di sostanza: alcune tipologie di droghe, come antidolorifici o cocaina, producono un rapido sviluppo della dipendenza, così come la modalità di assunzione può influenzarne il decorso.

 

Intervento terapeutico

Smettere di abusare di eroina è un processo molto complesso che implica la scelta e la motivazione della Persona tossicodipendente di essere aiutata attraverso le diverse possibilità di prevenzione e disintossicazione presenti sul Territorio nazionale, ovvero centri specializzati con approccio multidisciplinare sia pubblici che privati, come SerD (Servizi per le Dipendenze), Comunità terapeutiche residenziali e semi – residenziali, Centri di prevenzione, etc.

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È possibile uscirne, ma non da soli.

Trattare una dipendenza significa aiutare la Persona a interrompere l’assunzione della sostanza, sostenere la sua motivazione al cambiamento, evitando che si verifichino ricadute, nonché recuperare il senso di Sé, il proprio ruolo in famiglia, nella coppia, come genitore, sul lavoro e nella società.

La terapia farmacologica viene usata, prevalentemente, per gestire i sintomi dell’astinenza e prevenire le ricadute. In tal senso, i farmaci aiutano a eliminare i sintomi dolorosi che si manifestano durante la disassuefazione, evitando di riprendere ad assumere la sostanza; questo non costituisce, in sé, il trattamento, ma rappresenta un primo passo indispensabile per il cambiamento. I disturbi psicologici compresenti potrebbero contribuire al mantenimento della dipendenza e il loro trattamento è un ulteriore obiettivo che facilita la disassuefazione.

Il trattamento della dipendenza da eroina prevede un approccio multidisciplinare. A seconda della gravità della situazione, del quadro sintomatologico complessivo nel quale viene diagnosticata la dipendenza, in base alle caratteristiche della Persona, alla sua storia e alla consapevolezza che ha del disturbo, è prevista la collaborazione tra diverse figure specialistiche: psichiatra, neurologo, infermiere, assistente sociale, educatore, psicoterapeuta, etc.

L’intervento messo in atto, che sia farmacologico, psichiatrico, psicoterapeutico, psicoeducativo o riabilitativo, tiene sempre in considerazione la sfera fisiologica, psicologica, emotiva, affettiva, comportamentale e socio – relazionale della Persona.

Gli interventi possono realizzarsi in una dimensione terapeutica individuale, in una dimensione terapeutica gruppale per agevolare una maggiore consapevolezza di Sé attraverso il rispecchiamento con l’Altro e una dimensione terapeutica familiare nella quale sono coinvolte le persone significative (genitori, fratelli, partner, figli, etc.) per la Persona.

 

In linea generale, un percorso di psicoterapia per il trattamento della dipendenza da eroina si pone l’obiettivo di:

  • Approfondire la storia di vita della Persona, la storia del sintomo e il significato dello stesso all’interno dei suoi mondi relazionali.
  • Individuare, destrutturare e ristrutturare i pensieri, le emozioni e i comportamenti ricorrentigli schemi fissi di ragionamento e di interpretazione della realtà, che sono concomitanti alle reazioni fisiche, emotive e comportamentali relative all’espressione del sintomo.
  • Acquisire maggiore consapevolezza circa la propria dipendenza e le ripercussioni della stessa nella propria vita.
  • Potenziare le abilità di coping, ovvero di fronteggiamento dello stress e dell’ansia.
  • Ridurre le aspettative positive che la Persona ripone nel comportamento di dipendenza.
  • Mitigare il disagio emotivo – cognitivo – relazionale attivati dal disturbo.
  • Recuperare una maggiore efficienza e autoefficacia in campo sociale, lavorativo o scolastico e relazionale.
  • Acquisire competenza emotiva, riconoscendo, gestendo e regolando le proprie emozioni per affrontare le diverse situazioni che si propongono.
  • Sostenere la Persona a concepire e perseguire obiettivi indipendenti dalla propria storia fatta di comportamenti incontrollabili.
  • Migliorare la motivazione della Persona al cambiamento e al recupero del proprio benessere psicofisico e relazionale (es. del proprio contesto di vita, delle proprie relazioni familiari, della propria progettualità, etc.).
  • Riscoprire i punti di forza e le risorse della Persona, nonché i potenziali ostacoli al cambiamento e i fattori di vulnerabilità.
  • Accrescere l’autostima.
  • Individuare e gestire al meglio le situazioni ad alto rischio ricaduta (quando, come, dove, con chi, per quale motivo, a che scopo, etc.).
  • Riprendere il controllo della propria vita e migliorarne la qualità.

 

Sostegno psicologico per i familiari

Il contatto o la convivenza quotidiana con un componente della famiglia dipendente da eroina può essere molto impegnativa da un punto di vista psicologico, emotivo ed economico.

Gli stati d’animo conseguenti sono frustrazione, senso d’impotenzapaurastress, ansia e depressione.

I familiari possono essere sostenuti tramite un percorso di sostegno psicologico per accogliere gli stati emotivi dolorosi, riattivare quelle risorse emotive e fisiche che consentano di percepire una maggiore padronanza della situazione e un maggiore senso di autoefficacia, ripristinando un benessere psicofisico, che può avere una positiva ricaduta anche sulla relazione con il componente della famiglia tossicodipendente e sulla sua qualità di vita.

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