La personalità è una combinazione di pensieri, emozioni e comportamenti che rendono ogni Persona unica.
È il modo di vedere, comprendere e relazionarsi con il mondo esterno, così come pure il modo in cui percepisce se stessa.
La personalità inizia a formarsi durante l’infanzia, attraverso l’interazione tra fattori ereditari e ambientali (contesti significativi di appartenenza). Nello sviluppo “normale”, i bambini imparano a interpretare i segnali sociali e a reagire ad essi in modo flessibile, ad individuare la soluzione specifica e appropriata rispetto ad una specifica difficoltà.
Diversamente, la Persona che esprime un Disturbo di personalità mette in atto sempre lo stesso tipo di comportamento, non importa quale sia il problema, è inflessibile, con ripercussioni nella qualità della sua vita, nonché nella sfera progettuale e interpersonale.
Ad esempio, la Persona che presenta un Disturbo di personalità narcisistico si sente speciale e tenta di dominare l’Altro in modo arrogante. Questa Persona tenderà ad applicare il suo schema di comportamento in ogni circostanza, in modo automatico e irragionevole; tale rigidità può comportare difficoltà nella relazione con le altre persone.
Tali tratti diventano consueti e stabili, conducendo le Persone che presentano disturbi di personalità a non rendersi conto di mettere in atto comportamenti rigidi e inadeguati, da cui derivano le reazioni negative degli altri nei loro confronti, ma a sentirsi sempre vittime, rinforzando il proprio disturbo di personalità.
Ad esempio, una Persona che presenta un Disturbo paranoide di personalità, non comprenderà che il suo comportamento sospettoso, di sfiducia negli altri, eliciterà nelle altre persone reazioni negative, confermando, alla Persona che esprime il disturbo, l’idea che non ci si può fidare di nessuno.
I disturbi di personalità condividono quattro principali caratteristiche:
- Pensiero distorto
- Risposte emotive problematiche
- Eccessiva o ridotta regolazione degli impulsi
- Difficoltà interpersonali
Secondo il Manuale Diagnostico Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5, 2013) queste caratteristiche combinate possono dare origine a 10 disturbi di personalità organizzati in 3 cluster (insiemi).
CLUSTER A DEI DISTURBI DI PERSONALITÀ
Condotte di comportamento bizzarre o eccentriche
I disturbi di personalità del Cluster A sono:
- Disturbo paranoide di personalità: chi soffre di questo disturbo sviluppa una diffusa sfiducia verso gli altri, che si tratti di sconosciuti o di amici e familiari; la Persona affetta da disturbo paranoide di personalità è costantemente convinta che gli altri vogliano farle del male e cerca costantemente indizi per rafforzare questa sua convinzione.
- Disturbo schizoide di personalità: La Persona con questo disturbo ha la tendenza a focalizzarsi solo sul suo mondo interiore e quindi cerca di isolarsi dal mondo esterno, non ha desiderio di intessere alcuna relazione col prossimo e vive quindi in una condizione di isolamento.
- Disturbo schizotipico di personalità: chi soffre di questo disturbo presenta un forte disagio nelle relazioni strette, tendendo a vedere gli altri come malintenzionati; la Persona pensa e si comporta in modi considerati “eccentrici” dagli altri, ad esempio, può essere convinta di avere poteri magici, telepatici o la capacità di influenzare gli altri a distanza.
Questi disturbi condividono un significativo disagio negli ambienti sociali, ritiro sociale e pensiero distorto. Il paranoide pensa che gli altri lo danneggino, lo schizotipico pensa che gli altri non si curano o non apprezzano la sua unicità, lo schizoide che gli altri sono crudeli e rifiutanti.
CLUSTER B DEI DISTURBI DI PERSONALITÀ
Condotte di comportamento drammatiche, emotive o disregolate.
I disturbi di personalità del Cluster B sono:
- Disturbo borderline di personalità: caratterizzato da instabilità nei modi di pensare, di sentire e di comportarsi. Permanenti sentimenti di vuoto, paura dell’abbandono e instabilità emotiva sono alcune delle principali emozioni sperimentate da chi soffre di disturbo borderline di personalità; le persone che presentano questo disturbo solitamente hanno relazioni sociali caotiche, discontinue, molto instabili e tumultuose e mostrano repentini cambi nell’umore e sono inclini all’abuso di sostanze e ad altre condotte pericolose.
- Disturbo narcisistico di personalità: chi presenta questo disturbo ha un senso esagerato del proprio valore e sente il costante bisogno di essere ammirato dagli altri. Queste persone non hanno empatia verso gli altri tuttavia, se offesi, possono venir colti da un impeto di rabbia distruttiva. La Persona è sicura di essere speciale, non prova rimorsi nel comportarsi in modo arrogante o nello sfruttare gli altri.
- Disturbo istrionico di personalità: caratterizzato da un’espressione emotiva eccessiva e mutevole. Le persone che presentano questo disturbo cercano costantemente l’approvazione degli altri e hanno diverse modalità per attirare l’attenzione, come la cura eccessiva del proprio aspetto fisico, risultando quindi superficiali e imbarcandosi in relazioni dalle quali escono poi molto delusi poiché estremamente sensibili alle critiche e al rifiuto.
- Disturbo antisociale di personalità: caratterizzato da impulsività e mancanza di empatia; le persone che presentano questo disturbo hanno la tendenza a ignorare le regole e gli obblighi sociali senza provare rimorso e a sfruttare gli altri per fini personali; non si sentono in colpa per gli eventuali danni causati ad altri e spesso sono inclini all’abuso di alcol e droghe.
Questi disturbi condividono difficoltà nel controllo degli impulsi e nella regolazione emotiva.
CLUSTER C DEI DISTURBI DI PERSONALITÀ
Condotte di comportamento ansioso o inibito.
I disturbi di personalità del Cluster C sono:
- Disturbo evitante di personalità: caratterizzato da timidezza, insicurezza, ipersensibilità ai giudizi negativi e al rifiuto. La Persona ha un forte desiderio di accettazione sociale, ma evita le situazioni sociali, per timore di essere inadeguato e quindi soffre della sua condizione di isolamento; il disturbo evitante di personalità è simile al disturbo d’ansia sociale.
- Disturbo dipendente di personalità: le persone che presentano questo disturbo hanno scarsa autostima e un eccessivo bisogno che gli altri si prendano cura di loro, sono convinte di non poter far fronte da sole alle responsabilità della vita quotidiana, chiedono continuamente aiuto per qualsiasi cosa; si sottomettono a chi fornisce l’aiuto tanto ambito. Spesso chi soffre di disturbo dipendente di personalità si accompagna a persone appartenenti al gruppo B.
- Disturbo ossessivo – compulsivo di personalità: chi soffre di questo disturbo ha una spiccata tendenza al controllo, al perfezionismo, al dovere e alla produttività a scapito del tempo libero; queste persone sono eccessivamente preoccupate per i dettagli, le regole e tutto ciò che riguarda l’organizzazione e faticano a prendere decisioni e non tollerano gli errori. Spesso chi soffre del disturbo ossessivo compulsivo di personalità è ansioso e teso a causa della mancanza di controllo sul mondo, non è a proprio agio in situazioni dove non hanno il controllo o quando sono esposti al cambiamento.
Questi disturbi si caratterizzano soprattutto per alti livelli di ansia, inibizione sociale, sentimenti d’inadeguatezza e un’ipersensibilità alle valutazioni negative.
Intervento terapeutico
Il trattamento dei Disturbi di personalità va definito all’interno del quadro sintomatologico complessivo nel quale vengono diagnosticati.
In generale, è estremamente complicato generalizzare sulla tipologia di intervento terapeutico da impiegare, in quanto, ogni Persona ha un’anamnesi unica, dispone di risorse specifiche, possiede determinati limiti, vive in contesti relazionali diversi. Pertanto, il trattamento ideale per una Persona potrebbe non essere adeguato per un’altra con lo stesso disturbo.
Nella definizione del percorso terapeutico, spesso gli strumenti di intervento a disposizione sono utilizzati in modo combinato. La psicoterapia, generalmente, è associata ad un trattamento farmacologico, volto a ridurre l’impatto dei sintomi nella vita della Persona.
In ogni caso, è fondamentale che i Disturbi di personalità, come ogni altra condizione di sofferenza psichica, affettiva o emotiva, non siano causa di stigma o “pregiudizio negativo” verso la Persona che lo esprime.
E’ richiesto un ascolto attivo e una capacità di comprensione dell’unicità della storia che viene raccontata, al fine di migliorare la qualità della vita della Persona e la sua integrazione.
Attraverso il lavoro terapeutico, che può essere svolto con il paziente individualmente o insieme alla sua famiglia, s’incoraggia il potenziamento di strategie di coping orientate all’azione e alla riduzione di approcci più dannosi quali il tenere nascosto il disagio psicologico, il ritiro e il distanziamento sociale.