Disturbi del controllo degli impulsi
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disturbi del controllo degli impulsi (DCI) sono una categoria diagnostica riconosciuta solo recentemente. Disturbi quali, il gioco d’azzardo (gambling addiction), la piromania, la cleptomania e il disturbo esplosivo intermittente hanno ricevuto inquadramento diagnostico nel DSM-3 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) nel 1980. Successivamente, nel 1987, l’American Psychiatric Association ha riconosciuto valore diagnostico anche alla tricotillomania.

I disturbi del controllo degli impulsi sono caratterizzati dall’incapacità della Persona a resistere ad impulso o ad una tentazione impellente, sottostimando le conseguenze negative dell’impulso. Tale spinta induce la Persona alla realizzazione di un’azione pericolosa per se stessa e/o per gli altri ed è preceduta da una sensazione di crescente tensione ed eccitazione a cui fa seguito piacere, gratificazione, e sollievo, così come avviene nell’abuso e dipendenza da sostanze.

Successivamente, l’azione è seguita da una sensazione di rimorso, di biasimo personale o senso di colpa.

 

Dei disturbi del controllo degli impulsi fanno parte:

  • Disturbo esplosivo intermittente (Intermittent Explosive Disorder, IED): la caratteristica principale è rappresentata dalla difficoltà che la Persona ha nel controllare e resistere agli impulsi aggressivi. Questa perdita del controllo a favore di impulsi aggressivi è saltuaria, ma quando avviene, emerge con una quantità di aggressività che è fortemente sproporzionata rispetto a qualsiasi fattore scatenante e può causare gravi azioni aggressive e seri atti distruttivi. Spesso la Persona descrive gli impulsi come sensazioni di improvvisa tensione seguite, dopo la scarica, da un senso di sollievo, ma anche da sentimenti di imbarazzo, senso di colpa, dispiacere e rimorso.
  • Cleptomania: consiste nel bisogno patologico di rubare, un irrefrenabile e immotivato impulso al furto di oggetti anche privi di valore e non necessariamente legato ad un bisogno. L’atto di rubare è preceduto da una sensazione di crescente tensione accompagnata da piacere, gratificazione e sollievo in seguito al furto. La Persona si rende conto dell’insensatezza dell’atto e in seguito a ciò può esperire uno stato di depressione e un forte senso di colpa. Generalmente, la cleptomania si manifesta in modo discontinuo, caratterizzandosi con alcune fasi acute, nelle quali il gesto diventa frenetico, alternate con più o meni lunghi periodi d’inoperosità.
  • Piromania: si manifesta tramite episodi ripetuti di appiccamento volontario del fuoco. Il piromane non agisce per dispetto, vendetta, rabbia o per ideologie sociali, ma come risposta a un impulso irrefrenabile cui non riesce a resistere. Il piromane è spinto da una sensazione interiore di tensione ed eccitazione che si placa solo dopo aver provocato l’incendio, cosa che invece gli provoca sollievo e gratificazione interiore.
  • Gioco d’azzardo (gambling addiction): caratterizzato dall’incapacità di resistere alla tentazione persistente, ricorrente e disfunzionale di giocare somme di denaro elevate. Le conseguenze più dirette si rilevano nel deteriorarsi delle attività personali, familiari e lavorative.
  • Tricotillomania: caratterizzata dallo strapparsi i capelli o peli per piacere, gratificazione o alleviamento della tensione. La Persona può procurandosi delle aree nude nel cuoio capelluto, nelle sopracciglia, nelle ciglia e, in rari casi, anche nell’area pubica.

 

Sebbene non siano inseriti nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM), attualmente, per la similarità di alcune caratteristiche, si tende ad includere tra i disturbi del controllo degli impulsi anche il disturbo da shopping compulsivo (shopping addiction), la dipendenza da internet (internet addiction disorder) e la dipendenza sessuale (sexual addiction).

L’elemento comune può essere rintracciato nella tensione che precede la messa in atto del comportamento, la ricerca di gratificazione immediata e l’incapacità di sopportare la frustrazione derivante dall’evitare tale comportamento.

 

Il circolo vizioso dei disturbi del controllo degli impulsi

I sintomi specifici del disturbo variano a seconda delle caratteristiche de DCI espresso. Generalmente, il circolo vizioso di questi disturbi è schematizzabile come segue:

impulsi 4

 

Come insorge disturbo del controllo degli impulsi

Il disturbo del controllo degli impulsi spesso accompagna altri disturbi come il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (Attention Deficit Hyperactivity Disorder, ADHD), il disturbo ossessivo compulsivo (DOC), la depressione o l’ansia.

Le cause non sono state ancora definite, ma si pensa che si tratti di una combinazione di fattori genetici ed ambientali, come eventi traumatici durante l’infanzia (abuso, abbandono, etc.).

 

Intervento terapeutico

Il trattamento dei Disturbi del controllo degli impulsi (DCI) va definito all’interno del quadro sintomatologico complessivo nel quale vengono diagnosticati, in base alle caratteristiche della Persona e alla sua consapevolezza di malattia.

Gli interventi terapeutici si prefiggono di accrescere la consapevolezza del Paziente circa il proprio disturbo e promuovere la compliance al trattamento farmacologico.

L’obiettivo è prevenire il peggioramento della sintomatologia, l’invalidazione delle relazioni significative e della progettualità personale, l’isolamento sociale, ridurre i danni economici e/o quelli sociali, eventuali problemi con la Giustizia e ridurre eventuali ricadute.

 

L’intervento psicoterapeutico si pone l’obiettivo di:

  • Approfondire la storia di vita della Persona, la storia del sintomo e il significato dello stesso all’interno dei propri mondi relazionali.
  • Aumentare la consapevolezza della Persona circa la propria condotta.
  • Individuare e ristrutturare i pensieri e le emozioni ricorrenti, gli schemi fissi di ragionamento e di interpretazione della realtà, che sono concomitanti alle reazioni fisiche, emotive e comportamentali relative all’espressione del sintomo.
  • Ridurre la sintomatologia.
  • Potenziare l’autostima e il senso di Sé.
  • Ridurre i livelli di stress e di disagio emotivo – cognitivo – relazionale attivati dal disturbo.
  • Sviluppare comportamenti alternativi per la gestione delle emozioni intense.
  • Recuperare una maggiore efficienza e autoefficacia in campo sociale, lavorativo o scolastico e relazionale.
  • Potenziare le abilità di coping per il fronteggiamento dello stress e dell’ansia.

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