per promuovere la consapevolezza e la riscoperta di Sé
50 anni
tra crisi esistenziale e opportunità evolutiva

 

50 anni, oltre ad essere un momento della vita fatto di bilanci e di mutevolezza, può rappresentare anche un’importante e preziosissima fase evolutiva.

I 50 anni sono spesso associati a stereotipi e luoghi comuni, poiché rappresentano un momento di profonda riflessione e trasformazione per molte persone. Si tratta, infatti, di un periodo di transizione, solitamente collocato tra i 40 e i 55 anni, in cui si fa un bilancio della propria vita, si riconsiderano i propri obiettivi e si mettono in discussione le scelte fatte.

Le motivazioni della percezione di disequilibrio esistenziale che i 50 anni possono far sperimentare alla Persona derivano da un complesso intreccio di fattori biologici, psicologici e socioculturali. L’avanzare dell’età, inevitabilmente, fa emergere dei cambiamenti fisici che possono influenzare l’autostima e l’immagine di sé. Inoltre, la presa di consapevolezza della propria mortalità e del tempo che passa può generare un senso di urgenza e di incompletezza, spingendo molte persone a chiedersi “Chi sono?”.

Sul piano psicologico, il disequilibrio esistenziale dei 50 anni può essere attivato da una disarmonia tra le aspettative giovanili e i risultati e gli obiettivi raggiunti. I sogni e le ambizioni giovanili possono scontrarsi con la realtà della vita adulta, generando un senso di frustrazione e di delusione. Inoltre, i ruoli sociali che la Persona assume nel corso della vita (partner, genitore, lavoratore, etc.) possono evolvere nel tempo, richiedendo uno spirito di adattamento e di flessibilità verso i naturali cambiamenti della vita che non sempre sono facili da gestire.

Oltre all’aspetto psicologico, anche il contesto socio – culturale nel quale la Persona è inserita ha un impatto significativo sulla percezione dei 50 anni. I modelli di riferimento proposti dai media, dalla pubblicità e dalla società in generale, spesso idealizzano la giovinezza e la bellezza, esaltando l’importanza dell’apparenza fisica e del successo professionale. Questo può generare un senso di inadeguatezza e di pressione a allinearsi a standard irrealistici, soprattutto per le persone che si sentono distanti dai canoni estetici e sociali, ritenuti “dominanti”.

Altro fattore, sempre significativo da prendere in considerazione è la variabilità dei percorsi di vita nella società contemporanea. Infatti, mentre nel passato i ruoli e le prospettive personali e professionali erano più definiti e lineari, oggi la Persona è sempre più chiamata a fare scelte complesse, a ridefinire i propri obiettivi lavorativi e personali nel corso della propria vita. Ciò comporta un vantaggio, in quanto, offre sempre nuove opportunità di crescita e messa in gioco, dall’altra può generare incertezza, insicurezza e senso di precarietà.

In sintesi, il disequilibrio esistenziale al quale possono condurre i 50 anni coinvolge molte dimensioni dell’esistenza di una Persona. Comprenderne le origini permette di affrontare questo periodo di transizione in modo consapevole e costruttivo, trasformandolo da una crisi in un’opportunità di crescita, rinnovamento, riscoperta di Sé e cambiamento evolutivo.

 

 

Un disequilibrio esistenziale a 50 anni può far sperimentare alla Persona un senso di insoddisfazione, di stanchezza, di vuoto esistenziale, di immobilità o di delusione, una perdita di energie e di motivazioni, una confusione interna, una mancanza di senso e di scopo nella propria esistenza, nonché un senso di incertezza verso il futuro, senso di irrequietezza, tristezza, abbassamento del tono dell’umore, forte percezione dello stress e ansia, apatia, oppure frenesia nel fare le cose (es. organizzare continuamente viaggi, fare molta attività fisica, uscire frequentemente con gli amici, avere cura eccessiva del proprio aspetto fisico o, al contrario, trascuralo, etc.), difficoltà a concentrarsi, insonnia, dolori muscolari, disturbi gastrointestinali, mal di testa, frustrazione, rabbia, risentimento nei confronti di se stessi e degli altri (tensione nel rapporto di coppia, conflitti con i figli o altri familiari) e, al contempo, può rappresentare la possibilità di cambiamento, poiché può condurre gradualmente una Persona a ricercare un nuovo modo di relazionarsi sia con i propri contesti relazionali d’appartenenza, sia con il proprio mondo interiore, ovvero con se stessa.

I 50 anni possono condurre ad un nuovo equilibrio psicologico, fisico, cognitivo, emotivo, affettivo e relazionale, poiché rappresentano un importantissimo momento evolutivo. Questa possibilità di crescita, di maggiore conoscenza e consapevolezza di Sé, di scoperta e riscoperta di nuove capacità e risorse personali riguarda sia gli uomini che le donne, in quanto i 50 anni e il mutamento e l’inquietudine esistenziale che li contraddistingue è considerato un momento “universale”.

Questa fase di passaggio della vita può essere vista come una “fase mediana” che grazie ad un percorso psicologico può trasformarsi in una fase preziosa di comprensione, accettazione ed elaborazione di tutte le dimensioni esistenziali della Persona in senso globale.

 

Obiettivi

I 50 anni sono spesso percepiti come un periodo di transizione burrascoso, come anche possono rivelarsi un’inattesa occasione di rinascita. È un momento di una profonda introspezione che invita la Persona a ridefinire la propria identità, a riconsiderare le proprie scelte (personali, professionali e sentimentali) e a riconnettersi con i propri valori, ambizioni e desideri più autentici.

 

I 50 anni, non sono un momento di vita da temere, ma un’opportunità per crescere, cambiare e diventare la Persona che si desidera essere.

 

È un momento di transizione che può portare con sé nuove consapevolezze, nuove prospettive ed una rinnovata voglia di vivere.

Il disequilibrio esistenziale derivante dal 50 anni può essere utilizzato per entrare in contatto con la parte più profonda di se stessi e mettere in atto un processo di metamorfosi che permette alla Persona di trovare la propria strada.

Accogliendo questa premessa, intraprendere un percorso psicologico non è utile solamente ad eliminare lo stato di malessere o disagio o i sintomi o disfunzionali, ma ad intraprendere un cammino per conoscere se stessi, riconoscere e proiettare i propri desideri nel futuro, senza condizionamenti, scegliendo che direzione dare alla propria esistenza.

Diventare consapevoli di ciò che blocca la nostra naturale espressione è nelle nostre possibilità. Questi condizionamenti sono idee acquisite nel corso della nostra storia personale e che, con il passare del tempo, hanno acquisito forza, cristallizzandosi.

 

Decidere di intraprendere un percorso di psicoterapia  significa darsi la possibilità di:

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  • Approfondire la propria storia di vita. 
  • Esplorare la storia familiare e le modalità relazionali ed emotive apprese nei propri contesti significativi di appartenenza e le risonanze che hanno nel presente e nella progettazione del futuro.
  • Individuare, destrutturare e ristrutturare gli schemi distorti, disturbanti e automatici di funzionamento, le credenze negative e disfunzionali connesse alla percezione di Sé e alla relazione del Sé con il mondo, sostenendo l’apprendimento di una nuova idea di se stessi più costruttiva ed evolutiva.
  • Riportare alla luce una percezione reale di se stessi, non offuscata e debilitata da pensieri negativi e non evolutivi appresi da ricordi, eventi ed esperienze passate.
  • Ristrutturare le credenze disfunzionali legate al proprio valore.
  • Imparare a conoscersi meglio e sviluppare l’assertività in modo da poter esprimere i propri bisogni senza timore, contribuendo alla costruzione di un più solido senso di Sé, della propria indipendenza e autodeterminazione.
  • Potenziare la propria autostima e il senso di autoefficacia, riflettendo sulle proprie vulnerabilità e potenziando i propri punti di forza.
  • Sviluppare comportamenti alternativi per la gestione delle emozioni intense.
  • Potenziare le abilità di coping per il fronteggiamento dello stress e dell’ansia.
  • Ricentrarsi e riprendere il controllo della propria vita, ritrovare l’autonomia decisionale e la libertà di essere realmente se stessi e di perseguire i propri reali obiettivi e desideri, svincolati da ciò che dobbiamo essere o dai pensieri disfunzionali e non evolutivi appresi all’interno dei propri mondi relazionali.
  • Sostenere la motivazione della Persona al cambiamento e al recupero del proprio benessere psicologico, fisico, emotivo, affettivo e relazionale.

 

Strumenti

Il percorso psicologico si avvale di tecniche e strumenti diversificati in base all’unicità della Persona e ai suoi bisogni: il colloquio clinico, l’osservazione clinica, l’ascolto attivo, una comunicazione partecipativa e trasformativa, la Terapia delle emozioni, la Terapia EMDRl’Ipnosi ericksoniana, la Terapia cognitivo – comportamentale, la Terapia sistemico – relazionale, tecniche di Mindfulness, tecniche immaginative, tecniche di rilassamento, la Timeline, l’apprendimento di tecniche di autoipnosi, strumenti grafici, la Fotovideo Terapia, home work, prescrizioni comportamentali, Carte Dixit, esercizi di role play, il Genogramma, etc., che consentono di rintracciare i costrutti, le credenze o gli schemi fissi di ragionamento, facendo emergere modalità alternative e più adattive di costruzione della realtà.

 

A chi è rivolto?

Il percorso psicologico “50 anni” è rivolto alle Persone che vivono un momento di crisi o che vogliono intraprendere un percorso di cambiamento, crescita e riscoperta di Sé.

  • Il mio lavoro mi rende felice?
  • La mia relazione mi soddisfa?
  • Cosa voglio realizzare che ancora non ho realizzato?
  • Cosa o chi mi sta bloccando dal vivere come vorrei?
  • Come posso essere me stesso/a fino in fondo?
  • Chi sono davvero?
  • Etc.

 

POSSO ESSERTI D’AIUTO?

Puoi contattarmi per scoprire come possiamo progettare insieme una soluzione personalizzata che rispetti i tuoi bisogni, in uno spazio professionale, empatico e non giudicante. 

Fai il primo passo per andare incontro ad una nuova visione di te, accettare le sfide che la nuova fase evolutiva di vita ti propone, con pieno senso di autodeterminazione.

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