per ritrovare il proprio centro e costruire una nuova progettualità per il futuro
In pensione … e poi?
comprendere e gestire l’impatto psicologico del pensionamento

 

Cosa fai nella vita?

Che lavoro fai?

 

Queste sono tra le prime domande che si pongono, in una conversazione, le persone che non si conoscono. Ciò fa dedurre che il lavoro, oltre ad essere fonte di retribuzione, gioca un ruolo importante nel determinare la maniera in cui le persone si percepiscono. Perdere un lavoro o vivere la fase di pensionamento può far sperimentare alla Persona la sensazione di perdere una parte di sé e di non sapere più chi è.

All’interno di questa premessa, si colloca la relazione tra lavoro e identità personale, in quanto, come dimostrato da numerose ricerche, situazioni di instabilità lavorativa o la fase di pensionamento hanno un forte impatto sulla modalità di percepire se stessi, sulla relazione con Sé e il mondo. Basti pensare che una Persona che perde il lavoro, può iniziare a sentirsi identificata come parte di un gruppo alternativo e stigmatizzato, quello dei disoccupati. Questo perché, avere un impiego e lavorare contribuisce a determinare l’identità sociale della Persona, incidendo sul suo benessere psicologico ed emotivo.

Va da sé, che con la pensione, le persone devono ridefinire la propria identità, in quanto, spesso, è il ruolo professionale che ci identifica e ci rappresenta nel mondo.

Il pensionamento è un momento tanto atteso e idealizzato che può trasformarsi in un momento depressivo o di percezione di senso di vuoto, in quanto, l’essere umano moderno sembra sempre vivere in un costante bisogno di attività, come se dovesse dimostrare a se stesso e agli altri di fare qualcosa, pena lo sperimentare il senso di colpa di quell’inattività, che in realtà sarebbe semplicemente il riposarsi e prendersi cura di Sé.

Altre volte, le persone possono vivere il pensionamento come un momento ingiusto, di esclusione dal mondo produttivo, soprattutto quando hanno una percezione di sé, di persone che possono ancora dare tanto, esprimendo rabbia e un senso di frustrazione significativo.

Quanto descritto, fa comprendere quanto il pensionamento sia una fase della vita tanto significativa per la Persona, caratterizzata da profondi cambiamenti, in cui è richiesto di lasciare il ruolo lavorativo e sociale fino ad ora ricoperto, per un’identità in parte nuova e sconosciuta.

Andare in pensione è un passaggio emotivamente molto delicato proprio perché comporta una ridefinizione di se stessi, dei propri equilibri e delle abitudini personali, che può far emergere emozioni diverse, tra cui tristezza, delusione e insicurezza.

 

 

Le fasi della pensione

Il pensionamento si sviluppa attraverso diverse fasi che possono condurre all’adattamento verso questa nuova fase di vita, oppure creare uno stato di disagio e malessere generale nella Persona.

PREPENSIONAMENTO

In questa fase iniziale sorgono le prime aspettative sul futuro e su ciò che la pensione porterà nella propria vita. La Persona inizia a maturare l’idea che il proprio percorso lavorativo è in fase di conclusione.

NOVITA’

La prima reazione dopo aver lasciato il lavoro è l’euforia. La Persona è emozionata dall’idea di poter avere più tempo per se stessa, per le proprie passioni, alle quali non ha mai potuto dedicarsi quanto voleva.

DELUSIONE

A distanza di pochi mesi dal pensionamento, nella Persona può sopraggiungere un senso di delusione o disillusione, in quanto, la nuova vita non sembra rispettare le aspettative. Questo stato può far sperimentare sia un senso di angoscia, sia uno stato di iperattività.

RIPIANIFICAZIONE

Andare in pensione non è qualcosa che accade, ma è un passaggio che richiede di essere pianificato in modo da arrivare preparati e consapevoli. Pianificare la pensione da un punto di vista sia economico che organizzativo, permetterà alla Persona di ridurre l’ansia e il senso di impotenza che possono sopraggiungere. La Persona si trova a dover ripianificare la vita in modo diverso dal passato, con aspettative più realistiche rispetto al presente.

ADATTAMENTO

La Persona riorganizza una nuova routine e crea un nuovo progetto di vita proiettandosi nel futuro. La pianificazione di nuove abitudini non è esclusivamente qualcosa di pratico, in cui si decide di scrivere su un foglio le attività da fare durante il giorno, poiché si tratta di un passaggio di vita significativo che coinvolge il processo di immaginazione di Sé nel futuro arrivando a domandarsi:

  • Chi desidero essere da qui in avanti?
  • Quali sono gli aspetti della mia vita che finalmente posso cambiare?
  • Quali aspetti della mia vita voglio mantenere?
  • Etc.

 

Queste e altre numerose domande aiutano a riflettere sulla propria identità, perché dare inizio a un cambiamento di routine partendo da una motivazione personale e profonda, garantisce che la pianificazione futura sia più solida e duratura.

Non tutte le persone vivono queste fasi o, non necessariamente, le vivono in questo ordine. C’è chi riesce ad organizzare la propria vita futura tempestivamente e chi invece entra in pensione nella piena confusione, senza sapere cosa fare. In tal senso, è significativo, riuscire ad affrontare queste fasi in senso evolutivo, godendo meritatamente del pensionamento e riuscendo a creare un nuovo equilibrio personale e relazionale nella coppia, nella famiglia e nella comunità di appartenenza.

 

Obiettivi

Il lavoro non è solo un mezzo di sostentamento, ma rappresenta una parte fondamentale dell’identità personale. Attraverso il lavoro esprimiamo competenze, valori e aspirazioni e, spesso, il nostro ruolo professionale diventa un elemento chiave del modo in cui ci definiamo e veniamo riconosciuti dagli altri. Il lavoro, così, si trasforma in una lente attraverso cui la Persona osserva e percepisce se stessa, in un eterno confronto tra ideali e realtà.

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L’identità e il lavoro sono profondamente intrecciati e il modo in cui viviamo la nostra esperienza professionale può avere effetti significativi sul benessere psico – fisico, emotivo e relazionale della Persona. Un approccio riflessivo e consapevole sul proprio percorso lavorativo, sul significato che il proprio lavoro e la scelta dello stesso ha rappresentato per la Persona, fino ad arrivare al momento del pensionamento, può aiutare a costruire un senso di sé più autentico e resiliente.

 

Un percorso terapeutico può essere utile per ritrovare il proprio centro e la propria identità personale, per ritornare ad essere, come è giusto che sia, molto di più del proprio lavoro. Un intervento psicologico, può sostenere la Persona nel raggiungere i seguenti obiettivi:

  • Approfondire la propria storia di vita. 
  • Stimolare la riflessione su quale significato la Persona abbia attribuito al proprio lavoro, come sia giunta alla scelta dello stesso e come queste decisioni siano connesse con la propria storia relazionale familiare e personale, nonché sulla costruzione del senso di Sé.
  • Riportare alla luce una percezione reale di se stessi, non offuscata e debilitata da pensieri negativi, disturbanti e disfunzionali, appresi da ricordi, eventi ed esperienze passate del contesto lavorativo e della vita personale.
  • Individuare, destrutturare e ristrutturare le credenze disfunzionali legate al proprio valore.
  • Acquisire maggiore consapevolezza di Sée rendere accessibili le risorse interiori non ancora espresse.
  • Imparare a volersi bene, a prendersi cura di se stessi, a stare bene con se stessi, ad accettarsi, imparando ad imparare dalle proprie esperienze.
  • Potenziare le abilità di coping per il fronteggiamento dello stress e dell’ansia.
  • Riconoscere, accogliere e risignificare pensieri, emozioni e sensazioni che si provano in un momento di disagio o di cambiamento come quello che può essere quello del pensionamento.
  • Prevenire disagi psicologici come tristezza, sconforto, senso di vuoto, malessere diffuso, etc., che possono trasformarsi in stato depressivo, impattando in modo più significativo sulla qualità di vita propria e dei propri cari.
  • Potenziare la propria autostima e il senso di autoefficacia, riflettendo sulle proprie vulnerabilità e rafforzando i propri punti di forza.
  • Sostenere la motivazione della Persona al cambiamento e al recupero del proprio benessere psicologico, fisico, emotivo e relazionale.
  • Ricentrarsi e riprendere il controllo della propria vita, ritrovare l’autonomia decisionale e la libertà di essere realmente se stessi, svincolati da ciò che dobbiamo essere e o da ciò che dobbiamo fare, sentirsi in grado di risolvere gli imprevisti della vita, imparare a focalizzare e perseguire con determinazione gli obiettivi e sentire di meritare di essere felici all’interno dei propri mondi relazionali.

 

E’ importante non sottostimare le possibili criticità che possono derivare dall’andare in pensione e chiedere un supporto ad un professionista psicologo nel momento in cui ci si sente affaticati o sopraffatti nel gestire questa nuova fase della vita. In questi casi, diventa importante un sostegno terapeutico per affrontare questo rito di passaggio ed entrare nella nuova fase del proprio ciclo di vita con serenità.

 

Strumenti

Il percorso psicologico si avvale di tecniche e strumenti diversificati in base all’unicità della Persona e ai suoi bisogni: il colloquio clinico, l’osservazione clinica, l’ascolto attivo, una comunicazione partecipativa e trasformativa, la Terapia delle emozioni, la Terapia EMDRl’Ipnosi ericksoniana, la Terapia cognitivo – comportamentale, la Terapia sistemico – relazionale, tecniche di Mindfulness, tecniche immaginative, tecniche di rilassamento, la Timeline, l’apprendimento di tecniche di autoipnosi, strumenti grafici, la Fotovideo Terapia, home work, prescrizioni comportamentali, Carte Dixit, esercizi di role play, il Genogramma, etc., che consentono di rintracciare i costrutti, le credenze o gli schemi fissi di ragionamento, facendo emergere modalità alternative e più adattive di costruzione della realtà.

 

A chi è rivolto?

Il percorso psicologico “In pensione … e poi?” è rivolto alle persone che stanno per andare in pensione o sono andate in pensione allo scopo di comprendere e gestire l’impatto psicologico del pensionamento.

 

POSSO ESSERTI D’AIUTO?

Puoi contattarmi per scoprire come possiamo progettare insieme una soluzione personalizzata che rispetti i tuoi bisogni, in uno spazio professionale, empatico e non giudicante. 

Fai il primo passo per andare incontro ad una nuova visione di te, per creare un nuovo equilibrio personale e relazionale e costruire una nuova progettualità per il futuro.

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