La narcolessia è considerata un disturbo neurologico, non psichiatrico, caratterizzato da eccessiva sonnolenza diurna.
Questo disturbo è inserito nel DSM 5 (Manuale Diagnostico Statistico dei Disturbi Mentali) perché come gli altri disturbi del sonno, alterando uno dei nostri processi fisiologici fondamentali, impatta negativamente sulla salute psicofisica della Persona e sulla qualità di vita.
La narcolessia è correlata a un’alterazione del sonno R.E.M. (Rapid Eye Movement), ovvero una delle fasi del sonno in cui si riscontra una grande attività cognitiva e durante la quale avvengono i sogni. Questa fase è caratterizzata da un rapido movimento degli occhi e provoca un’importante disregolazione del ritmo sonno – veglia.
Sintomi della narcolessia
Le caratteristiche essenziali della narcolessia riguardano la presenza di eccessiva sonnolenza diurna, che si palesa mediamente ogni 2 ore con attacchi di sonno (di 15 – 60 minuti circa), durante l’arco della giornata, solitamente in concomitanza con la fine dei pasti, in situazioni di scarso dinamismo. Gli attacchi di sonno possono presentarsi anche in situazioni inaspettate e potenzialmente pericolose, come ad esempio mentre la Persona è alla guida.
La Narcolessia è caratterizzata da:
- Eccessiva sonnolenza diurna: impulso irresistibile ed improcrastinabile di addormentarsi, che si manifesta mediamente ogni 2 ore.
- Cataplessia: repentina perdita del tono muscolare, a volte fino alla caduta a terra, in seguito ad una forte emozione come collera, imbarazzo o riso.
- Allucinazioni ipnagogiche: sogni ad occhi aperti che in alcuni casi interagiscono con la realtà, talvolta sovrapponendosi ad essa.
- Paralisi del sonno: in prossimità delle fasi di addormentamento e di risveglio il corpo subisce una paralisi completa temporanea, nonostante la Persona sia cosciente.
In alcune Persone l’intensità dell’attacco di sonno è progressiva e ciò consente loro di avvertirne consapevolmente l’inizio e di interrompere qualsiasi attività stiano compiendo all’esordio della crisi.

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La narcolessia impatta notevolmente sul funzionamento globale dell’individuo e sulla qualità di vita.
La sintomatologia sia negli adulti che nei bambini porta ad una riduzione dell’autostima e ad un’insicurezza derivanti dal timore di addormentarsi in pubblico e/o di non poter svolgere attività come guidare, che a lungo possono andare a influire sulla dimensione relazionale e sociale e sul senso del Sé, giungendo, nei casi gravi, all’isolamento e alla chiusura sociale.
Questa condizione può elicitare stati ansiosi e depressivi.
Come insorge la narcolessia
La narcolessia è disturbo di natura neurologica.
Nelle persone narcolettiche sono state riscontrate carenza di ipocretina (neurotrasmettitore importante nella regolazione del ritmo sonno – veglia e dell’appetito) e anomalie al tracciato polisonnografico (derivante dall’esame strumentale di polisonnografia, che consente di diagnosticare disturbi del sonno di origine respiratoria e neurologica) che presenta una latenza del sonno R.E.M inferiore alla media.
Intervento terapeutico
Non esistono attualmente cure conosciute per la cura della narcolessia.
Il trattamento della narcolessia è diretto ad una migliore gestione dei sintomi, anziché ad una risoluzione definitiva degli stessi.
Solitamente, un approccio efficace è l’impiego combinato di una terapia farmacologica e una terapia psicologica, la quale si pone l’obiettivo di:
- Ottimizzare il ritmo sonno-veglia e le abitudini di sonno, ad esempio con dei “pisolini strategici” di circa 20 minuti, distribuiti nei momenti della giornata più critici per la sonnolenza (risulta utile avere dei ritmi del sonno regolari, assicurare adeguate ore di riposo notturno, evitare attività fisica e turni lavorativi serali).
- Sostenere emotivamente la Persona per le limitazioni presenti nella vita quotidiana.
- Potenziare l’autostima e il senso di autoefficacia.
- Fornire tecniche per gestire lo stress e l’ansia attivati dal disturbo.
- Fornire informazioni circa la fisiologia del sonno e regole di igiene del sonno per migliorarne la qualità e i sintomi correlati al disturbo.
- Rinforzare e motivare la Persona al mantenimento di uno stile di vita sano per potenziare il senso di controllo sul proprio sonno.