Borderline
disturbo di personalità
AdobeStock 139113900

Photo 139113900 on Adobe Stock 

 

Il disturbo borderline di personalità è caratterizzato da oscillazione e instabilità emotiva nell’immagine di Sé, nel tono dell’umore e nelle relazioni interpersonali.

Le persone che presentano disturbo borderline passano da un estremo all’altro, tendono a valutare le persone come “buone o cattive”, “amiche o nemiche” e la loro emotività si districa tra sentimenti di odio e d’amore, tra il sentirsi estremamente felici al profondamente infelici.

Nelle interazioni sociali, gli altri tenderanno ad essere idealizzati o svalutati. Questa dinamica la Persona che esprime disturbo borderline di personalità tenderà ad utilizzarla anche nella valutazione di sé.

Le emozioni predominanti sono la paura del rifiuto e dell’abbandono.

La disregolazione emotiva si esprime attraverso cambiamenti dell’umore repentini e spesso immotivati, reazioni sproporzionate ad azioni come semplici disattenzioni o critiche. La vulnerabilità emotiva, la difficoltà a gestire la propria espressività emotiva e comportamentale tendono a rendere deficitaria la capacità di gestire le emozioni.

 

Sintomi del disturbo borderline di personalità

Le aree d’interesse del disturbo borderline di personalità sono quella affettiva, quella cognitiva e quella comportamentale. L’instabilità delle relazioni interpersonali, l’alterazione dell’immagine di Sé ed una marcata impulsività sono l’espressione di come il disturbo agisce su queste aree.

 

I sintomi iniziano a manifestarsi nella prima età adulta e sono presenti in diversi contesti, come evidenziato da 5 (o più) dei seguenti elementi:

  • Sforzi disperati per evitare un abbandono reale o immaginario.
  • Relazioni interpersonali instabili e intense, caratterizzate da alternanza tra gli estremi di idealizzazione e svalutazione.
  • Alterazione dell’identità: immagine di Sé o percezione di Sé marcatamente e persistentemente instabili.
  • Impulsività in almeno due aree che sono potenzialmente dannose per la Persona (ad esempio, spese sconsiderate, sesso, abuso di sostanze, guida spericolata, abbuffate, etc.).
  • Ricorrenti comportamenti, gesti o minacce suicidari o comportamento autolesionista.
  • Instabilità affettiva dovuta a una marcata reattività dell’umore (ad esempio, episodi intensi di disforia, irritabilità o ansia, che di solito durano poche ore e soltanto raramente più di pochi giorni).
  • Sentimenti cronici di vuoto.
  • Rabbia irrazionale, intensa o difficoltà a controllare la rabbia (ad esempio, frequenti scatti d’ira, rabbia costante, frequenti scontri fisici).
  • Ideazione paranoide transitoria, associata allo stress o gravi sintomi dissociativi.

Photo 446639475 on Adobe Stock

 

Le conversazioni con persone borderline appaiono spesso prive di un filo conduttore, le descrizioni di sé sono spesso contraddittorie, la comprensione dell’Altro può essere parziale, in quanto esso è percepito come “buono” o “cattivo” contemporaneamente in due entità distinte.

La difficoltà nella gestione delle emozioni fa sì che il soggetto borderline provi stati emotivi di intensità e durata estremi: la paura diventa panico, la tristezza  diventa depressione, la rabbia diventa ira, e nonostante l’intensità si misuri anche nelle emozioni positive, queste ultime vengono sopraffatte da quelle negative a causa di una difficoltà di regolazione e di schemi cognitivi disfunzionali.

La consapevolezza di tale difficoltà agisce in maniera profonda sulla paura del rifiuto e sulla percezione del proprio fallimento e, prima che la Persona impari a gestire tali emozioni, tenderà a reprimerle.

Il disturbo borderline può manifestarsi già dal periodo adolescenziale e la repressione delle emozioni potrebbe tradursi in azioni autolesioniste e impulsive come il procurarsi tagli, bruciature e lesioni di vario genere. Questo comportamento è un tentativo disfunzionale per mitigare il dolore emotivo che provoca vergogna, senso di colpa e sfiducia, emozioni che a loro volta alimentano il dolore creando un circolo vizioso che in alcuni casi viene espresso anche attraverso comportamenti suicidari.

Il disturbo borderline di personalità ha in comune con il disturbo bipolare l’alternanza di stati d’euforia e di depressione, che tuttavia nel disturbo bipolare si verificano indipendentemente dal contesto, mentre nella Persona borderline hanno luogo soprattutto in relazione alle interazioni interpersonali.

Con il disturbo dissociativo, il disturbo borderline di personalità, condivide la confusione riguardo la propria identità, il cambiamento di tono dell’umore e una gamma di comportamenti associati.

 

Come insorge il disturbo borderline di personalità

Le ricerche condotte fino a oggi sul disturbo borderline di personalità ritengono non sia possibile stabilire le cause esatte di tale patologia. Vi è comunque una convergenza di opinioni sul fatto che le origini del disturbo possono essere comprese da un punto di vista biopsicosociale, cioè tenendo conto dell’interazione tra fattori biologici, psicologici e sociali.

 

  • Fattori genetici – temperamentali: Anomalie nei livelli di serotonina possono essere responsabili della fragilità emotiva del soggetto, ovvero della tendenza a reagire in modo intenso e rapido di fronte a stimoli emotivi anche minimi.
  • Ambiente familiare invalidante: ambienti dove l’espressione degli stati interni (pensieri, emozioni, sensazioni fisiche) della Persona non viene riconosciuta, ma viene banalizzata o punita. Manifestazioni di sofferenza sono poco tollerate in quanto considerate un ostacolo alla risoluzione di problemi. Ogni tentativo di svincolarsi e ricercare autonomia da parte della Persona è denigrato. I genitori possono essere squalificanti ed utilizzare uno stile educativo punitivo caratterizzato da maltrattamenti fisici, psicologici ed emotivi.
  • Eventi traumatici e/o stressanti: es. abusi sessuali, aver assistito a eventi di conflittualità estrema, privazione delle cure necessarie per la sopravvivenza.
  • Familiarità: es. un familiare presenta un disturbo mentale o dipendenza da sostanze.
  • Deprivazione sociale e marginalizzazione.
  • Situazione socioeconomica di povertà.

 

Intervento terapeutico

Il disturbo borderline di personalità è tra i disturbi maggiormente in oggetto di osservazione clinica e di ricerca, in quanto, le caratteristiche comportamentali che ne sono proprie si traducono in azioni che possono risultare rischiose per l’incolumità della Persona. Per queste motivazioni può essere necessario il ricovero in strutture specializzate e un controllato trattamento psicofarmacologico.

Differenti orientamenti teorici e psicoterapici hanno formulato differenti tipi di trattamento nella cura del disturbo borderline. Gli interventi terapeutici puntano a ridurre l’impatto dei sintomi, a modificare quelle aree che influenzano il comportamento, determinano una scarsa integrità del Sé, disregolano le emozioni, causano distorsioni della realtà e compromettono le capacità relazionali della Persona.

Potrebbe interessarti

COMPORTAMENTO AGGRESSIVO PASSIVO

Photo by Alice Yamamura on Unsplash

RELAZIONI INTERPERSONALI

Photo by Vlad Hilitanu on Unsplash

CONSAPEVOLEZZA DI SE’

Photo by GDJ on Pixabay

EMOZIONI

Photo by M W on Pixabay

SINDROME DELL’ABBANDONO

Photo 305791153 on Adobe Stock

DISTURBO BIPOLARE

Photo by Gerhard G. on Pixabay

IMPULSIVITA’

Photo by CHUTTERSNAP on Unsplash

CRITICISMO GENITORIALE

Photo 332649697 on Adobe Stock

STRESS

Photo by Pretty Sleepy on Pixabay

RABBIA

Photo by Vicki Hamilton on Pixabay

DISTURBI DISSOCIATIVI

Photo by Reimund Bertrams on Pixabay

ESPERIENZE TRAUMATICHE

Photo by Geralt on Pixabay

Open chat
Posso esserti di aiuto?
Posso esserti di aiuto?