La Piromania (dal greco pyros fuoco e mania ossessione) è caratterizzata dalla persistente incapacità di controllare e di resistere all’impulso di accendere e dare fuoco a qualcosa.
La risultante è la presenza di numerosi fenomeni di appiccamento di incendi in modo intenzionale e senza alcun motivo.
Prima di appiccare il fuoco, la Persona prova tensione e/o eccitamento emotivo, è spesso affascinata, interessata, incuriosita, attratta dal fuoco e da tutto ciò che fa parte del suo contesto: ad esempio gli attrezzi e i mezzi per spegnerlo, i suoi molteplici utilizzi, o le sue conseguenze.
Il piromane può trarre fascino e tensione emotiva anche dall’osservare gli incendi, o nel lanciare falsi allarmi, può provare passione per le istituzioni, gli equipaggiamenti ed il personale associati al fuoco.
Il piromane può passare molto del suo tempo nella caserma dei pompieri o appiccare il fuoco con lo scopo di aggregarsi a loro per domare l’incendio.
Il piromane prova piacere, gratificazione, o sollievo dalla propria pulsione proprio quando accende un fuoco ed assiste e/o partecipa alle sue conseguenze.
Le emozioni derivanti dal fuoco appagano enormemente la Persona ed è per questo che aspira a viverle senza tenere in considerazione le conseguenze del proprio atto e la gravità del reato commesso.
Le conseguenze di un incendio, come distruzione, annientamento, paura, morte non sono tenute a mente dal piromane, nell’incendio vede solo conseguenze positive per se stesso: tensione appagata, sollievo; in più essere stato lui a causare l’incendio lo fa sentire il protagonista dell’evento.
Gli incendi non vengono appiccati per motivi personali, ideologici, economici, criminali o per esprimere rabbia o vendetta, ma bensì per l’incapacità di resistere ai propri impulsi interni.
Profilo del piromane
Il comportamento del piromane diventa ripetitivo, obbligato. Questo impulso “costrittivo” definisce il movente psicopatologico e delinea il profilo psicologico, comportamentale – criminologico e sociale tracciato dal Federal Bureau of Investigation (FBI):
- In genere è un maschio, tra i 30 e i 40 anni.
- Fa uso di alcolici o psicofarmaci.
- Ha un basso livello intellettivo con una bassa scolarità.
- Vive preferibilmente in campagna.
- Ha tratti antisociali (non prova rimorso).
- Ha manifestato fin dalla sua infanzia interesse patologico per il fuoco, incendiando di nascosto piccoli oggetti.
- Durante il periodo adolescenziale ha manifestato ribellione.
- Ha sempre “osservato” il fuoco e partecipato alla sua accensione o spegnimento.
- È mosso da uno stato di forte tensione emotiva che lo porta ad agire vicino casa, nei luoghi familiari, in seguito allarga il suo raggio d’azione ma sempre in luoghi conosciuti.
- Agisce in modo seriale, ossessivo o con ritualità.
- Agisce soprattutto d’estate quando il clima secco favorisce l’innesco e la diffusione.
- Risulta estremamente sensibile all’effetto che le sue azioni hanno sui media.
- Le scene dell’incendio del piromane risultano poco organizzate e le tecniche di accensione molto semplici, ad esempio, il mozzicone di una sigaretta.
- Emotività e impulsività si evincono dalle numerose tracce lasciate, che fanno pensare ad un atto commesso sotto una forte tensione psicologica.
- Persona isolata dalle (familiari, personali, sociali).
- Proviene da una famiglia dove la disponibilità emotiva e la comunicazione sono carenti, spesso le figure genitoriali sono assenti e hanno a loro volta disturbi psichiatrici.
- Sono comuni esperienze di scarso coinvolgimento nelle questioni familiari e scarso riconoscimento del proprio valore.
- Questa solitudine si estrinseca, probabilmente, in un comportamento instabile ed inibito.
- Il contesto gravemente compromesso in cui cresce non favorisce relazioni sociali, ma contribuisce a far rimanere l’individuo ai margini.
- L’aspetto comunicativo è carente e, presumibilmente, il piromane tenta di compensare tale carenza attraverso l’incendio, che usa per affermare e imporre la sua identità. Sembra che appiccare un incendio sia l’unico strumento che il piromane ha a disposizione per affermarsi.
Come insorge la piromania
Le cause che scatenano la piromania non sono certe, alcune ricerche riconoscono fattori genetici, ambientali, sociali e psicologici.
Si rende necessario indagare nei vissuti emotivi e nella storia di vita del piromane.
Ricerche mediche hanno evidenziato come ci possa essere un collegamento con l’ipoglicemia o una diminuita concentrazione di 3-metossido-4idrossofenilglicolico e di acido 5-idrossoindoleacetico nel fluido spinale. Inoltre, sono stati rilevati livelli di zuccheri nel sangue e anormalità nei livelli dei neurotrasmettitori, come la norepinefrina e la serotonina, che porterebbero a collegare la piromania a problemi del controllo degli impulsi.
La vista del fuoco suscita nel piromane emozioni eccitanti e irrefrenabili, sono sensazioni così intense non realizzabili in altro modo, il desiderio di riviverle spingono il soggetto a ricreare volontariamente l’incendio e le emozioni positive volute. Si stabilisce un circolo vizioso tra il fuoco e l’individuo, più il soggetto osserva il fuoco e i suoi effetti e più desidera ricrearlo.
Intervento terapeutico
Solitamente, l’inizio di un percorso terapeutico è successivo a procedimenti penali in cui la Persona è stata imputata e si trova in uno stato di detenzione e/o ospedalizzazione dove vengono previsti trattamenti psicofarmacologici e psicoterapeutici.
Il lavoro con il piromane è difficile perché raramente è motivato al cambiamento e ha deficit di monitoraggio del proprio funzionamento.