Gli studi psicologici cognitivisti e transculturali sulle emozioni ritengono l’orgoglio un’emozione autoriflessiva, cioè non innata, ma che si svilupperebbe nel bambino successivamente (insieme ad altre come gelosia, colpa e vergogna) con la comparsa della capacità di autovalutazione dei propri comportamenti rispetto a norme culturali e familiari di riferimento.
Di solito l’orgoglio si esprime attraverso un’espressione fisica riconoscibile (simile all’atteggiamento dei mammiferi in posizione dominante), ovvero un leggero sorriso, accompagnato da testa inclinata all’indietro, petto in avanti, braccia alzate, schiena dritta.
Orgoglio è una di quelle parole che riesce ad esprimere concetti molto diversi, talvolta in contraddizione. Può significare “stima esagerata di sé, della propria dignità, della propria condizione sociale”, “eccessiva valutazione dei propri meriti”, per cui ci si sente in tutto superiori agli altri”, ma anche “fierezza, consapevolezza delle proprie doti e dei propri meriti” o “soddisfazione, fierezza di qualcuno o di qualche cosa che sia motivo di vanto, gloria ed onore”.
Tra i sinonimi del termine orgoglio, troviamo “presunzione, superbia, boria, spocchia, arroganza”, ma anche “dignità, fierezza, amor proprio, senso dell’onore” oppure “vanto, gloria, prestigio”.
Anche tra i proverbi, essere orgogliosi viene usato in modo e il peccato d’orgoglio è considerato un grave vizio capitale definito come superbia.
Quindi sembra che l’orgoglio sia un peccato, ma mancare d’orgoglio è sbagliato.
ORGOGLIO POSITIVO
L’orgoglio può essere uno stato emotivo utile, ad esempio, quando la Persona diviene consapevole dei passi che sta facendo nella costruzione della propria vita, dei traguardi e dei successi che sta raggiungendo, comprendendo come riparare agli insuccessi e come non farsene abbattere. Grazie a questo tipo di orgoglio si conserva un sano livello di Autostima che aiuta ad andare avanti. È significativo che questo orgoglio sia presente e che si continui ad alimentare ad ogni obiettivo raggiunto, in modo che la Persona implementi le risorse cognitive ed emotive funzionali a non farsi sopraffare dagli eventi e dagli altri individui, mostrando a se stessa di avere un valore e di poter e saper scegliere.
Le persone che sperimentano uno stato emotivo di orgoglio positivo sanno essere particolarmente positive e mature, perché guidate da obiettivi concreti che sanno come raggiungere, che danno loro un senso importante alla vita.
Grazie alla gratificazione che provano per le loro azioni e all’appagamento provato per il loro impegno, queste persone sanno rapportarsi con gli altri molto piacevolmente, risultando altruisti, generosi ed empatici e autoriflessivi.
Solitamente, queste persone sono destinate a raggiungere il successo nella loro vita proprio perché continuano ad impegnarsi per continuare a sperimentare un’idea di sé positiva, efficace e determinata.
Paradossalmente questo tipo di orgoglio può accompagnarsi all’umiltà, in quanto le persone orgogliose delle proprie azioni ricercano sempre modi per migliorarsi, non sentendosi mai arrivati, guardando gli altrui insegnamenti con l’umiltà di chi vuole continuare ad imparare.
ORGOGLIO NEGATIVO
Diversamente dalla semplice emozione, l’orgoglio come tratto di personalità è negativo poiché rischia di bloccare le persone, di non farle impegnare realmente, in quanto in loro permane la convinzione che la vita debba essere facile per loro e che tutto gli sia dovuto.
Queste persone oltre a risultare decisamente sgradevoli, in quanto presuntuose e pieni di sé, rischiano anche di arrivare a sperimentare stati depressivi poiché rendendosi conto che la vita non è generosa come vorrebbero, invece di essere proattive e cercare di migliorarsi, considerandosi infallibili o volendo credersi migliori di quello che sono, danno colpa a fattori esterni quali la sfortuna, lo stato, i tempi, etc.
Contrariamente dall’orgoglioso autentico, questo tipo di persone mancano sia in umiltà che in altruismo, in quanto non solo credono che nessuno possa insegnare loro qualcosa, ma tendono decisamente ad allontanarsi dagli altri. Sono altamente competitive, tendono quindi a distanziarsi dalle altre persone per due fondamentali motivi: temono di dover condividere il segreto inesistente della loro grandiosità e non reggono il confronto, poiché l’unico modo che hanno per rimanere nella loro fantasia di grandezza, è allontanarsi con indignazione e risentimento da coloro che li fanno sentire inferiori.
Queste persone percepiscono di non essere capaci di stare in relazione in modo reale, sono fondamentalmente insicuri e hanno paura di dimostrare di non essere all’altezza. Questa convinzione deriva dal fatto che non riescono a comprendere che i meriti, così come i demeriti, sono instabili e modificabili a seconda dell’impegno che ci si impone.
Lo scopo dell’orgoglioso per tratto di personalità è quindi “ottenere dagli altri riconoscimenti non per quello che fa, ma per quello che è”.
L’irrealtà di questo scopo induce questo tipo di orgoglioso ad essere sempre nervoso, iroso, con la necessità di mostrare la forma a scapito della sostanza.
Queste persone con il tempo arriveranno a dover guarire ferite narcisistiche sempre più significative, causate dai reali fallimenti che andranno a urtare contro l’irreale convinzione di infallibilità, che invece di mitigare uno stato emotivo di orgoglio negativo, lo andrà ad alimentare.
Alcune moderne teorie in ambito psicoanalitico considerano l’orgoglio un vissuto strettamente associato al narcisismo inteso come tratto di personalità che, a seconda del grado di maturazione psichica, può sostenere un senso di Sé e del proprio valore maturo e adeguato oppure un’insicurezza di base che necessita di continue conferme grandiose dagli altri senza tollerare la minima critica, vissuta come un attacco al proprio valore personale (detta appunto “ferita” narcisistica).
POSSO ESSERTI D’AIUTO?
L’orgoglio è un’emozione fortemente ambivalente poiché inscindibilmente connesso, da un lato con le aspettative e norme sociali interiorizzate e dall’altro col grado di maturità affettiva e cognitiva e, quindi, con la propria personale autostima.
Un’adeguata sicurezza in se stessi, infatti, consente non soltanto di riconoscere e far leva sui propri aspetti positivi, ma anche di assumersi consapevolmente la responsabilità delle proprie scelte e dei risultati dei propri comportamenti senza che da questo dipenda il proprio valore come Persona.
Nel caso in cui uno stato emotivo di orgoglio negativo permanga nel tempo, generando ipercriticismo generalizzato verso tutto e tutti, una difficoltà a relazionarsi in modo costruttivo, un’attribuzione di colpe dei propri insuccessi sempre rivolte all’esterno mai ponendosi in una posizione autoriflessiva, può essere utile pensare di approfondirne il significato e limitare la possibile espressione di ulteriori disagi emotivi e psicologici.
Esplorare, riconoscere, accettare, risignificare, gestire, comprendere la funzionalità delle proprie emozioni, nonché acquisire consapevolezza circa le proprie capacità relazionali e comunicative, può essere utile per sperimentare una maggiore padronanza di se stessi e un maggiore senso di autoefficacia e autostima, ritornando a perseguire i propri obiettivi personali e professionali con determinazione, forza e libertà decisionale.
ACQUISIRE UNA MAGGIORE COMPETENZA EMOTIVA e individuare gli schemi mentali, emotivi e comportamentali, automatici e disfunzionali, appresi all’interno dei propri contesti significativi d’appartenenza e i circoli viziosi, che impediscono di vivere in uno stato di benessere psicologico e relazionale, può essere utile per prendere consapevolezza di Sé e della propria storia, pacificandosi con il passato, rivolgendo uno sguardo positivo al futuro, ma soprattutto vivere con intensità il presente.
Il percorso psicoterapeutico si avvale di tecniche e strumenti diversificati in base all’unicità della Persona e ai suoi bisogni (es. Terapia delle emozioni, terapia EMDR, Ipnosi ericksoniana, tecniche di Mindfulness, tecniche immaginative, tecniche di rilassamento, l’apprendimento di tecniche di autoipnosi da utilizzare quotidianamente per gestire gli stati emotivi, strumenti grafici, la Fotovideo Terapia, home work, prescrizioni comportamentali, Carte Dixit, esercizi di role play, etc.) che consentono di rintracciare i costrutti o le credenze responsabili dell’attivazione disfunzionale di particolari emozioni e/o sentimenti, i quali vanno identificati, destrutturati e ristrutturati, facendo emergere modalità alternative e più adattive di costruzione della realtà.
Essere ascoltati e confrontarsi in uno spazio professionale, empatico e non giudicante è il primo passo per iniziare a prendersi cura di Sé.
Puoi contattarmi per chiedere informazioni o fissare un appuntamento, stabiliremo insieme come proseguire e, se Tu deciderai, inizieremo un percorso personalizzato, nel quale sarai parte attiva nel processo di ricerca del tuo benessere fisico, psicologico e relazionale.