L’essere umano esiste in relazione.
Per relazione si intende quel legame che si crea tra due o più persone, i cui pensieri, sentimenti e azioni si influenzano reciprocamente. In una relazione interpersonale si crea, quindi, un vincolo di INTERDIPENDENZA significativo nella costruzione del proprio Sé.
Rispetto a questo vincolo, è esperienza comune comportarsi in modo diverso a seconda della situazione e delle persone con cui interagiamo: abbiamo atteggiamenti diversi in famiglia, in coppia, a scuola, sul posto di lavoro o nel gruppo sportivo, così come siamo ben disposti solo con alcuni amici, parenti, professori, colleghi, mentre con altri proviamo disagio o tensione. Molteplici variabili influenzano la diversa disposizione verso l’Altro: possono essere di tipo cognitivo (pregiudizi, valori, aspettative, etc.), affettivo (ricordi, sentimenti, etc.) o anche pragmatico (abitudini, etc.).
Fondamentalmente, l’abilità nel comunicare e nel sapere creare relazioni interpersonali prende il via dal modo in cui ogni Persona valuta se stessa.
Entrano in gioco aspetti della propria personalità, della percezione del proprio senso di autostima e autoefficacia, di amabilità e delle proprie abilità di ascolto e di osservazione.
Per gestire ogni relazione sociale, per sapere rispondere ad ogni imprevisto, per avere sempre la risposta pronta, per non farsi sovrastare da situazioni imbarazzanti è utile ALLENARE LA PROPRIA ABILITA’ DI ASCOLTO E OSSERVAZIONE.
COSA OSSERVO? COME LO OSSERVO?
COSA ASCOLTO? COME LO ASCOLTO?
CONTESTO: ambiente, persone, luci, oggetti, etc., tutto ciò che è intorno a te, può esserti utile per metterti a tuo agio in un ambiente che non conosci e per usare le informazioni a tuo vantaggio. Ad esempio, se una domanda ti mette in difficoltà, puoi utilizzare qualcosa che hai visto per deviare l’attenzione e la conversazione su quel particolare senza risultare scortese e impacciato/a (es. Il quadro o la fotografia in una stanza ti possono dare la possibilità di connetterti con il tuo interlocutore, magari per qualcosa che hai in comune con lui).
PERSONE: Osservare e ascoltare il proprio interlocutore. Come parla, quali parole usa, come si pone in generale nei nostri confronti. Ad esempio, se utilizza spesso la parola “Io” significa che gli piace molto parlare di Sé. In base ai nostri obiettivi, potremo assecondarlo, con delle domande su di lui, rinforzando l’importanza che lui dà a se stesso oppure potremo fare delle domande per portare la comunicazione su un’altra direzione.
Le diverse situazioni sociali possono essere sfide o opportunità e questo dipende dal proprio punto di vista, determinato a sua volta, da quanto pensiamo di essere dei comunicatori efficaci e da quanto riusciamo a gestire le situazioni.
QUANTO TI SENTI ABILE NELLE TUE RELAZIONI INTERPERSONALI?
L’insicurezza personale può portare a vacillare proprio in quelle situazioni sociali che per noi sono molto importanti.
Il saper gestire al meglio la comunicazione e le relazioni interpersonali fa sperimentare un senso positivo di autoefficacia, al contrario, il sentirsi poco efficace nella comunicazione, accresce ansia, rabbia e sconforto.
I comportamenti comunicativi che possono farci percepire come una Persona insicura e quindi facile da manipolare possono essere:
- Fuggire da un confronto perché percepito come uno scontro.
- Rimanere in silenzio davanti ad una Persona perché si ha paura del suo giudizio.
Rimanere focalizzati sull’obiettivo comunicativo permetterà di adattare il proprio stile comunicativo e sentirsi padrone della situazione.
AUTORIFLESSIONE E CONSAPEVOLEZZA sul proprio stile comunicativo (comunicazione verbale e comunicazione non verbale) sono la chiave di relazioni interpersonali soddisfacenti.
Da dove emerge la complessità nelle relazioni interpersonali?
Le relazioni umane per la molteplicità di fattori coinvolti, mai esauribili in una descrizione razionale e ordinata, sono molto affascinanti quanto complesse.
Le principali motivazioni di difficoltà nelle relazioni interpersonali sono individuabili in:
- Comunicazione inefficace e scorretta.
- Rapporti familiari negativi.
- Mancanza di fiducia in se stessi.
- Carenza di autostima e immagine di sé.
- Nodi personali non elaborati.
- Difficoltà nella gestione delle emozioni (positive e negative).
- Paura dell’intimità.
- Difficoltà a mantenere una giusta distanza relazionale.
- Stress delle attività quotidiane che non consente un’adeguata attenzione nel coltivare le relazioni.
- Abilità sociali non efficaci.
- Ansia sociale.
- Situazioni contestuali non facilitanti.
- Modelli relazionali e comunicativi appresi disfunzionali.
- Paura del giudizio.
- Alto senso di critica verso se stessi.
- Etc.
Come migliorare le relazioni interpersonali
La piena realizzazione di un essere umano dipende dalla sua capacità di entrare in relazione positiva con se stesso e con gli altri.
Le abilità cognitive, emotive e relazionali di base, che rendono gli individui capaci di agire in modo positivo ed efficace sul piano sia individuale che sociale, sono definite Life Skills.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) “le Life Skills sono le competenze che portano a comportamenti positivi e di adattamento che rendono l’individuo capace di far fronte efficacemente alle richieste e alle sfide della vita di tutti i giorni”.
Il nucleo fondamentale delle Life Skills identificato dall’OMS è costituito da 10 competenze di base:
- Consapevolezza di sé.
- Gestione delle emozioni (Intelligenza Emotiva).
- Gestione dello stress.
- Empatia.
- Creatività.
- Senso critico.
- Prendere buone decisioni.
- Risolvere problemi.
- Comunicazione assertiva.
- Relazioni efficaci.
A sostegno di queste competenze, l’INTELLIGENZA RELAZIONALE agisce attraverso 5 passaggi principali.
La capacità o l’incapacità di stabilire buone relazioni personali non è innata.
E’ possibile allenarsi ed imparare ad interagire in maniera evolutiva con gli altri. In tal senso, puoi:
ALLENARE LA CAPACITÀ DI ASCOLTO
L’attività dell’ascolto non è limitata allo stare in silenzio mentre l’Altro parla, ma significa volgere la nostra attenzione al contenuto e alla forma del messaggio che l’Altro cerca di farci arrivare. Per sviluppare l’abilità dell’ascolto, non c’è niente di meglio che ascoltare, facendo uno sforzo consapevole affinché la nostra attenzione non diminuisca.
METTERE IN ATTO L’EMPATIA
Volgere la nostra attenzione al messaggio dell’interlocutore consente di accoglierlo e comprenderlo attraverso le lenti dell’altra Persona e non secondo le nostre. Empatia è questo: essere capaci di comprendere il processo che induce l’Altro a pensare e ad agire secondo i propri principi e le proprie regole. L’empatia richiede un atteggiamento aperto piuttosto che critico.
FIDARTI DI TE STESSO
La fiducia in se stessi trasmette fiducia negli altri. Quando qualcuno si mostra dubbioso o insicuro, attiva una risposta difensiva da parte di chi lo ascolta. Quando qualcuno si mostra sicuro l’Altro si apre maggiormente. Per essere sicuri occorre dare una possibilità alla Persona che si è facendosi trasportare dalla naturalezza della comunicazione, senza nascondersi o far finta di essere ciò che non siamo.
ESSERE ACCOGLIENTE
Il sorriso può abbattere barriere e agevolare un clima emotivo costruttivo e di accettazione dell’Altro.
GESTIRE LE EMOZIONI
Grazie all’allenamento è possibile gestire i propri vissuti emozionali. Imparare a veicolare il messaggio nel modo più efficace e adattivo può agevolare e sostenere le nostre relazioni interpersonali. Farsi sopraffare dalle emozioni, come la rabbia, deteriora il rapporto con se stessi e con gli altri.
AGIRE CON INTENZIONE
Le buone relazioni interpersonali sono conseguenza di impegno. Alcune persone possono avere una maggiore predisposizione verso una facile interazione con gli altri, altre fanno più fatica, magari perché segnate da una lunga storia segnata da conflitti e insoddisfazioni relazionali.
Tutti gli aspetti della tua vita troveranno beneficio se riusciremo a migliorare la qualità delle proprie relazioni interpersonali. Questo aumenterà la fiducia in se stessi e la sensazione di benessere generale.
Nel relazionarsi con gli altri può essere utile:
- Fare elogi sinceri, poiché di solito non abbiamo l’abitudine di condividere i nostri pensieri positivi sugli altri.
- Chiamare le persone per nome.
- Lasciare che l’importanza di un problema venga stabilita dalla Persona che lo sta vivendo.
- In una polemica, indicare all’Altro che diamo valore al suo punto di vista e che vogliamo capirlo.
- Mostrare interesse verso ciò che prova l’Altro.
- Non provare a cambiare il modo di pensare altrui.
Intervento terapeutico
Le relazioni all’interno della famiglia, della coppia, del gruppo amicale e scolastico o del contesto lavorativo possono essere fonte di grande ricchezza e benessere nella vita di ognuno, ma talvolta possono arrecare disagio e sofferenza.
Intraprendere un percorso di autoriflessione circa le proprie modalità relazionali e il proprio stile comunicativo, nonché della componente emotiva ad essi connessa, può essere utile per sperimentare una maggiore consapevolezza di Sé, a sviluppare l’assertività in modo da poter esprimere i propri bisogni in modo chiaro e senza timore, ad acquisire padronanza di se stessi e un maggiore senso di autoefficacia e autostima, perseguendo i propri obiettivi relazionali, affettivi e professionali con determinazione, forza e libertà decisionale.
Un percorso psicologico personalizzato per potenziare la propria INTELLIGENZA RELAZIONALE può consentire di rintracciare i costrutti o le credenze responsabili dell’attivazione disfunzionale di particolari schemi di ragionamento automatici, i quali vanno identificati e messi in discussione, facendo emergere modalità comunicative e relazionali più efficaci ed evolutive da spendere all’interno dei propri mondi relazionali.
Il percorso può aiutarti ad acquisire COMPETENZA RELAZIONALE e una capacità autoriflessiva declinabile nelle relazioni della tua vita, gestendo situazioni di stress e ansia sociale.
Strumenti d’intervento
Il percorso psicologico si avvale di tecniche e strumenti diversificati in base all’unicità della Persona e ai suoi bisogni: il colloquio clinico, l’osservazione clinica, l’ascolto attivo, una comunicazione partecipativa e trasformativa, la Terapia delle emozioni, la Terapia EMDR, l’Ipnosi ericksoniana, la Terapia cognitivo – comportamentale, la Terapia sistemico – relazionale, tecniche di Mindfulness, tecniche immaginative, tecniche di rilassamento, la Timeline, l’apprendimento di tecniche di autoipnosi, strumenti grafici, la Fotovideo Terapia, home work, prescrizioni comportamentali, Carte Dixit, esercizi di role play, il potenziamento delle risorse, il Genogramma, etc., che consentono di rintracciare i costrutti, le credenze o gli schemi fissi di ragionamento responsabili dell’attivazione e del mantenimento del disturbo/problema/disagio che impedisce di perseguire in modo fluido i propri obiettivi evolutivi e relazionali, destrutturarli e ristrutturarli, facendo emergere modalità alternative e più adattive di costruzione della realtà.
POSSO ESSERTI D’AIUTO?
Essere ascoltati e confrontarsi in uno spazio professionale, empatico e non giudicante è il primo passo per iniziare a prendersi cura di Sé.
Puoi contattarmi per chiedere informazioni o fissare un appuntamento.
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