Amarsi per amare
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Amare se stessi fa parte di un processo indispensabile nella nostra vita poiché ci permette di amare anche gli altri.

Imparare ad amarsi è un percorso che richiede un significativo impegno, soprattutto se, fin da bambini, non abbiamo sperimentato quell’amore necessario, per poter apprendere e sviluppare questo comportamento verso se stessi.

Se da piccolo vivo l’esperienza dell’amore, sono “visto” nella mente dell’Altro, sono “riconosciuto”, “sentito”, “apprezzato”, “amabile” attraverso i suoi pensieri, le sue emozioni e azioni, imparerò ad amarmi.

Esperienze di questo tipo, sin da piccoli, consentono di interiorizzare l’idea di poter essere amati e di avere un valore.

Viceversa, quando manca l’amore, il bambino si sentirà solo, abbandonato, trascurato ed interiorizzerà questo stato nella mente.

Da adulti, l’effetto, è quello di sentirsi abbandonati, incompresi, incapaci di prendersi cura di se stessi, riproducendo nelle relazioni interpersonali quello che è stato appreso. Ad esempio, mi posso trovare nella condizione di non riconoscere i miei bisogni affettivi ed emotivi (perché da piccolo non sono stati riconosciuti) e di reprimerli, andando incontro a una vita di sofferenza e frustrazione.

Così come per l’autostimada bambini possiamo accettarci solo nella misura in cui ci sentiamo accettati dai nostri genitori. Le ricerche hanno dimostrato che prima degli 8 anni, ci manca la capacità di formulare un senso di Sé chiaro e separato, diverso da quello che ci è stato trasmesso dai nostri genitori.

La nostra capacità di amarci rispecchia l’amore sperimentato nella relazione con le figure genitoriali e/o significative della nostra infanzia.

 

Perché è importante amare se stessi

Amare se stessi significa conoscersi, imparare a capire chi siamo, di cosa abbiamo bisogno e dove vogliamo andare.

Volersi bene è importante per rispettare se stessi, ciò consentirà anche agli altri di farlo, mettendo le basi per delle relazioni autentiche e solide.

In amore, amarsi, significa non cadere nella trappola della dipendenza affettiva. Spesso chi si auto svaluta o non si stima abbastanza tende a vivere relazioni totalizzanti, finendo vittima di situazioni di sottomissione, in cui tutto gira intorno all’Altro e mai a se stessi.

Inoltre, amarsi e conoscersi consente di accogliere i propri limiti potendo intraprendere un percorso di autoconsapevolezza e miglioramento. Una sana autostima espressa nelle proprie relazioni, consentirà di non dubitare dell’amore dell’Altro, di non dubitare di meritarlo poiché abbiamo un valore.

Se non impariamo ad amarci, cercheremo l’amore tanto ricercato fuori da noi, nelle altre persone, facendo sì che il nostro valore dipenda da come ci trattano o ci valutano gli altri. In questo modo, saremo continuamente condizionati dal giudizio altrui.

 

Prova a chiederti:

Il mio valore come Persona da cosa dipende? Da chi dipende?

 

amarsi per amare

 

Il bisogno di essere amati

Nelle diverse fasi della vita, tutti abbiamo la necessità di costruire relazioni solide e sincere.

Essere accolti dall’Altro, avere attenzioni, cure, gentilezza, vicinanza affettiva, comprensione, ascolto, accoglienza, amore, dolcezza, sono bisogni che sin da piccoli abbiamo.

Il bambino che sperimenta questo stato affettivo, di accudimento sicuro (John Bowlby), crescerà sicuro e fiducioso in se stesso.

Quando questo amore, nelle sue tante declinazioni, viene a mancare, il bisogno di essere amati diviene sempre più urgente.

Il bambino crescerà con la carenza d’amore e diventerà un adulto insicuro, con bassa autostima, potrà sperimentare senso di vergogna e sviluppare un forte senso di autocritica.

Il bambino che non riceve amore lo ricercherà per tutta la vita, andando incontro a relazioni invischianti e dipendenti.

Ciò che l’adulto deve imparare a fare è COLMARE IL BISOGNO DI ESSERE AMATO.

Ciò è possibile divenendo consapevoli di quanto il bisogno di amore insoddisfatto ci abbia portato a sviluppare CREDENZE NEGATIVE su noi stessi, ad esempio, “io non ho valore per essere amato”, “io non sono degno di essere amato”, quando si sono strutturate queste credenze e chi ha contribuito a crearle e mantenerle.

Divenire consapevoli di questo processo implica una grande evoluzione della propria esistenza e una conquista di maggiore fiducia e sicurezza nella vita e negli altri, ma soprattutto in se stessi.

 

Imparare a prendersi cura di se stessi

Il modo in cui ci prendiamo cura di noi stessi ha a che fare con il modo in cui ci percepiamo, non farlo significa non ascoltare i propri bisogni.

amare per amarsi 1

 

Intervento terapeutico

Come si fa ad amare se stessi? Questa è sicuramente una domanda che ci siamo posti almeno una volta nella vita.

Sono molte le persone che esprimono il bisogno di lavorare sulla propria autostima, questo desiderio è spesso accompagnato da vissuti di inadeguatezza, dal non piacersi e dalla difficoltà a realizzare i propri obiettivi. Alcune persone manifestano anche difficoltà nella sfera relazionale e sentimentale come disagio nell’interagire con persone e contesti nuovi, nonché con il partner.

Il senso di un percorso psicologico va ricercato in un’ottica di promozione della crescita personale, di esplorazione delle potenzialità e delle fallibilità che ci rappresentano, accompagnando la Persona in un processo di ricerca.

 

Decidere di intraprendere un percorso di psicoterapia individuale significa:

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  • Approfondire la propria storia di vita. 
  • Esplorare la storia familiare e le modalità relazionali, emotive ed affettive acquisite nei propri contesti significativi di appartenenza.
  • Riportare alla luce una percezione reale di se stessi, non offuscata e debilitata da pensieri negativi e non evolutivi appresi da ricordi, eventi ed esperienze passate.
  • Rielaborare le esperienze negative inerenti ai legami di attaccamento insicuro per permettere l’instaurarsi di legami significativi e soddisfacenti.
  • Individuare, destrutturare e ristrutturare gli schemi distorti di funzionamento, le credenze negative e disfunzionali legate al proprio valore “IO NON VALGO”, “IO NON MI POSSO AMARE”, “IO NON SONO AMABILE” e le implicazioni che ne derivano da un punto di vista cognitivo, emotivo, psicologico, affettivo, comportamentale e relazionale, comprenderne i significati, sostenendo l’apprendimento di una nuova percezione di Sé, più costruttiva ed evolutiva.
  • Agevolare lo sviluppo della consapevolezza e del collegamento tra convinzioni negative e l’idea di Sé attuale che impedisce alla Persona di amarsi.
  • Imparare a volersi bene, a stare bene con se stessi, ad accettarsi.
  • Imparare a prendersi cura di se stessi, imparando ad imparare dalle proprie esperienze.
  • Acquisire maggiore consapevolezza circa le proprie modalità relazionali e comunicative e le ripercussioni delle stesse nelle proprie relazioni.
  • Imparare a conoscersi meglio e sviluppare l’assertività in modo da poter esprimere e far rispettare i propri bisogni senza timore, contribuendo alla costruzione di un più solido senso di Sé e della propria indipendenza.
  • Potenziare la propria autostima e il senso di autoefficacia, riflettendo sulle proprie vulnerabilità e potenziando i propri punti di forza.
  • Riprendere il controllo della propria vita, ritrovare l’autonomia decisionale e la libertà di essere realmente se stessi, sentirsi in grado di risolvere gli imprevisti della vita, imparare a focalizzare e perseguire con determinazione gli obiettivi e sentire di meritare di essere felici all’interno dei propri mondi relazionali.

 

Strumenti d’intervento

Il percorso psicologico si avvale di tecniche e strumenti diversificati in base all’unicità della Persona e ai suoi bisogni: il colloquio clinico, l’osservazione clinica, l’ascolto attivo, una comunicazione partecipativa e trasformativa, la Terapia delle emozioni, la Terapia EMDRl’Ipnosi ericksoniana, la Terapia cognitivo – comportamentale, la Terapia sistemico – relazionale, tecniche di Mindfulness, tecniche immaginative, tecniche di rilassamento, la Timeline, l’apprendimento di tecniche di autoipnosi, strumenti grafici, la Fotovideo Terapia, home work, prescrizioni comportamentali, esercizi di role play, Carte Dixit, il potenziamento delle risorse, il Genogramma, etc., che consentono di rintracciare i costrutti, le credenze o gli schemi fissi di ragionamento responsabili dell’attivazione e del mantenimento del disturbo/problema/disagio che impedisce di perseguire in modo fluido i propri obiettivi evolutivi, destrutturarli e ristrutturarli, facendo emergere modalità alternative e più adattive di costruzione della realtà.

 

POSSO ESSERTI D’AIUTO?

Essere ascoltati e confrontarsi in uno spazio professionale, empatico e non giudicante è il primo passo per iniziare a prendersi cura di Sé.

Puoi contattarmi per chiedere informazioni o fissare un appuntamento.

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