Lutto
accettazione ed elaborazione
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Nella vita spesso si vivono vari momenti di impotenza, che inducono stati di sofferenza e disagio. Quando ci si confronta, in particolare, con il lutto e la morte, tutto diventa più difficile da affrontare e spesso da capire e superare.

Essere turbati dalla morte significa essere invasi da paura e sofferenza e far fronte alla perdita di qualcuno che si ama diviene una delle più grandi sfide della vita.

Spesso il dolore è travolgente e può farti sperimentare tutta la gamma delle emozioni negative: dallo shock all’incredulità, al senso di colpa, alla rabbia, alla più profonda tristezza, nonché può metterti di fronte alla tua stessa paura della morte.

Può, inoltre, intaccare la tua salute fisica, causando disturbi del sonno, disturbi alimentari o un senso di stanchezza cronica.

 

La morte

La morte è la fine dell’esistenza corporea e può arrivare nelle nostre vite attraverso la perdita di persone per noi importanti, attraverso una diagnosi infausta che riguarda noi o altri oppure, più semplicemente, condizionarci con la paura di morire o che altri muoiano.

Quando si verifica la MORTE DI UNA FIGURA SIGNIFICATIVA (un genitore, un figlio, un fratello, un amico particolarmente caro), l’assenza fisica crea un’intensa sensazione di mancanza e un’acuta sofferenza psicologica e fisica, che si può esprimere con la chiusura psichica, accompagnata dal desiderio di non andare più avanti, di non vivere più senza colui/colei che era così importante da rappresentare non solo un affetto, ma anche un punto di riferimento e di appoggio.

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Di fronte alla morte ci confrontiamo con qualcosa di troppo grande e sul quale non abbiamo nessun potere e alcuna possibilità di agire. Nei nostri pensieri si presentano dubbi, incertezze, ansie, ma ci troviamo comunque a dover riorganizzare la nostra vita sotto l’influsso della paura e del disorientamento.

Anche, il RISCHIO LEGATO ALLA MORTE, dovuta a malattia o diagnosi grave, induce alla paura, sia per chi vive la malattia in prima Persona, sia per i familiari e gli amici vicini. L’attesa della morte del proprio caro si esprime in diversificati modi e la sofferenza è vissuta in modo intimo e soggettivo, in comune c’è la paura di essere abbandonati da chi si ama.

Ugualmente, la sola PAURA DI MORIRE O IL SOLO PENSARE ALLA MORTE, crea una condizione di crisi, di paure, di condizionamenti. Può accadere che una Persona ansiosa pensi alla morte con estrema frequenza e che interpreti ogni comportamento o situazione di rischio come potenzialmente fatale sperimentando altra paura. Questo pensiero crea una reazione a livello emotivo di paura, angoscia, tristezza ed un comportamento successivo di disperazione e pianto.

La cultura e la religione possono incidere sul concetto di morte. In alcune culture si crede nella reincarnazione (il rinascere sotto altre forme o persone), in altre, nella vita ultraterrena (dopo il trapasso vi è la risurrezione dell’anima), in altre ancora, la morte viene considerata come una “festa” a vita nuova.

Anche il tipo di educazione, le esperienze infantili, la storia di vita, la personalità possono influenzare il modo con il quale ci rapportiamo alla morte, in tutti i suoi aspetti.

 

Il lutto

Il lutto è una condizione sia successiva che anticipatoria alla perdita di una Persona cara, ma non è necessariamente legato solamente alla morte.

La ROTTURA DI UNA RELAZIONE AMOROSA, ad esempio, può provocare sentimenti simili all’abbandono e alla perdita (es. lutto da separazione coniugale), come anche può verificarsi un lutto legato ad una PERDITA LAVORATIVA che può creare sentimenti e pensieri di tipo depressivo e ansiogeno.

Il lutto anticipatorio si può vivere in una SITUAZIONE DI GRAVE MALATTIA, con rischio per se stessi o per una Persona cara o conoscente. La paura è esperita ancor prima della perdita e ciò rende l’attesa molto faticosa (es. malattia oncologica).

 

Il lutto legato alla perdita è una reazione normale e inevitabile che ha una sua evoluzione che si esprime attraverso alcune FASI: 

 

lutto 1

 

Durante le fasi di elaborazione del lutto, possono presentarsi sentimenti e pensieri di tipo depressivo, poca cura verso se stessi e gli altri, difficoltà a concentrarsi nel lavoro o a scuola, difficoltà nelle relazioni interpersonali, disturbi del sonno, scarso appetito oppure reazioni opposte di tipo reattivo pur di non fermarsi a pensare e, soprattutto a sentire quello che si prova.

Possono presentarsi anche disturbi legati a idee fisse, pensieri intrusivi e ricorrenti che si ripetono in continuazione, legati alla paura della morte per se stessi o per gli altri (es. paure di incidenti, viaggi, spostamenti vari, malattie, etc.).

I disturbi descritti possono presentarsi anche dopo mesi dalla perdita, configurandosi in un disturbo post traumatico da stress.

Ci possono essere anche somatizzazioni, ad esempio, mal di testa, difficoltà nella digestione, malattie della pelle di natura psicosomatica, frequenti influenze, poiché il sistema immunitario è messo alla prova dal costante stato di stress, ansia e paura.

 

Cosa significa elaborazione del lutto?

Il termine “elaborazione del lutto” indica il processo necessario a superare la perdita di una persona cara, con tutti i sentimenti di dolore e sofferenza che questo evento comporta.

È un processo personale, non esiste un modo giusto o sbagliato per vivere un lutto.

La reazione alla perdita dipende da moltissimi fattori, inclusa la personalità, le esperienze di vita, l’età, la rete sociale e di supporto, il tipo di rapporto con il defunto.

Per iniziare è importante sapere che è un processo che ha bisogno di tempo.

Non esiste un tempo “giusto” per vivere il lutto.

 

lutto 2

 

Quando il lutto diventa patologico?

Quando la fase intensa del lutto acuto diminuisce, comincia una fase nella quale, pur essendo presente il dolore, la Persona riprende le sue attività quotidiane.

Si comincia a trovare un modo per restare connessi nel contesto di una nuova realtà, ovvero si arriva a dare un senso alla perdita e ad accettare quello che è accaduto.

 

Se il dolore della perdita è talmente costante ed intenso da impedirti di riprendere la tua vita, la Persona rimane bloccata in uno stato di lutto che può portare ad uno stato depressivo significativo espresso attraverso:

  • Pensieri o immagini intrusive del defunto.
  • Negazione dell’evento o incredulità prolungate.
  • Incapacità di svolgere le proprie attività quotidiane.
  • Immaginare che la Persona cara sia ancora viva.
  • Ricercarla nei luoghi familiari.
  • Evitare tutto ciò che ricorda la Persona amata.
  • Attaccare continuamente se stessi per la perdita.
  • Rabbia estrema o amarezza prolungata nel tempo.
  • Sentire che la vita è vuota o priva di significato.
  • Pensieri suicidari.

 

Soprattutto se la perdita è stata improvvisa, violenta o estremamente disturbante, il lutto può manifestarsi come un vero e proprio trauma psicologico.

 

lutto 3

 

Intervento terapeutico

  • Hai da poco perso una Persona cara?
  • Ti stai ritrovando in un vortice di emozioni intense e negative?
  • Ti chiedi se e come farai ad uscire da questo periodo così doloroso?

 

Ti stai domandando:

  • È normale che stia così dopo la morte di un caro?
  • Come posso affrontare ciò che mi è successo?
  • Come posso essere meno angosciato e preoccupato?
  • Perché è successo proprio a me?
  • Da quando è successo mi sembra di essere un’altra Persona, cosa mi sta succedendo?
  • Ritornerò ad avere una vita come prima?

 

Il semplice esprimere le tue paure dopo un accadimento così tragico può fare la differenza.

Photo by Jackson Simmer on Unsplash

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Un percorso psicologico può renderti più forte e liberarti dalle tue inquietudini, ansie e paure che, se permangono nel tempo, possono rischiare di amplificare il malessere psicologico, invalidando anche le tue relazioni interpersonali e la tua progettualità di vita.

Se senti di essere in difficoltà, ti puoi concedere di chiedere aiuto, vivendo tutte le intense emozioni che seguono l’evento di perdita, affrontare il senso dell’abbandono, la tendenza a colpevolizzarsi e ritornare a vivere, riscoprendo una forma nuova di stare in relazione con chi non c’è più.

Oltre alla perdita di una Persona cara, può essere necessario un sostegno all’elaborazione del lutto derivante da significativi momenti di cambiamenti e di separazione, come la perdita di un lavoro, la fine di un incarico professionale, un trasferimento in un’altra città, un cambiamento nel proprio ruolo sociale, un tracollo finanziario, la separazione dal partner, il non poter mettere al mondo un figlio o la nascita di un bambino malato, etc.

In questi casi, l’elaborazione del lutto riguarda la perdita di qualcosa o di qualcuno che si abbandona o da cui si viene lasciati, la perdita della possibilità di una propria realizzazione personale (professionale, di coppia, di maternità, paternità, etc.), l’incertezza di come gestire il presente e il futuro.

Anche in questi casi un intervento psicologico può servire ad accogliere e gestire lo stato di confusione, di disorientamento, ansia, paura, rabbia, frustrazione e tristezza.

Mettersi in discussione può essere utile per non sprofondare nella dinamica “perché è successo a me, non me lo merito”, ma affrontare l’accaduto riscoprendo tutte le proprie risorse mentali, emotive e relazionali, provando un po’ alla volta a riorganizzarsi e a ripartire da Sé.

 

Strumenti d’intervento

Il PERCORSO PSICOTERAPEUTICO si avvale di tecniche e strumenti diversificati in base all’unicità della Persona e ai suoi bisogni: il colloquio clinico, l’osservazione clinica, l’ascolto attivo, una comunicazione partecipativa e trasformativa, la Terapia delle emozioni, la Terapia EMDRl’Ipnosi ericksoniana, la Terapia cognitivo – comportamentale (desensibilizzazione sistematica), la Terapia sistemico – relazionale, tecniche di Mindfulness, tecniche immaginative, tecniche di rilassamento, l’apprendimento di tecniche di autoipnosi, strumenti grafici, la Fotovideo Terapia, home work, prescrizioni comportamentali, esercizi di role play, Carte Dixit, il potenziamento delle risorse, il Genogramma, etc., che consentono di rintracciare i costrutti o le credenze responsabili dell’attivazione e del mantenimento del disturbo/problema/disagio, destrutturarli e ristrutturarli, facendo emergere modalità alternative e più adattive di costruzione della realtà.

 

POSSO ESSERTI D’AIUTO?

Essere ascoltati e confrontarsi in uno spazio professionale, empatico e non giudicante è il primo passo per iniziare a prendersi cura di Sé o di qualcuno importante per Te.

Puoi contattarmi per chiedere informazioni o fissare un appuntamento.

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