All’inizio di una relazione, durante la fase dell’innamoramento, i partner godono solitamente delle emozioni uniche che lo stare insieme evoca. Il conoscersi, lo scoprirsi, nella maggior parte dei casi, fa vedere lati positivi del partner, quello che avremmo sempre desiderato, che ci completa.
Questa fase di idillio presto o tardi termina e la coppia si addentra in una nuova fase che può essere vissuta in senso evolutiva di crescita individuale e della relazione di coppia oppure può cominciare a non essere più armoniosa come all’inizio, con l’emergere anche di situazioni conflittuali.
In queste circostanze, spesso i partner cercano di cambiare l’Altro ricercando di assumere potere e/o un ruolo dominante nella relazione.
Il conflitto si esprime attraverso litigi, critiche, lamentele, battibecchi, ripicche, vendette che fanno disperdere molte energie e la coppia diviene sempre meno luogo di piacere, crescita, progettualità condivisa, affettività e sempre più un luogo di insoddisfazione, creando un circolo vizioso che non fa altro che irritare i partner, i quali diventano sempre più refrattari all’eventuale cambiamento richiesto.
In questi momenti, ascoltarsi e venirsi incontro diviene sempre più difficile.
A questo punto i partner possono:
- Decidere di lasciarsi e, se non hanno compreso profondamente i motivi della crisi, probabilmente finiranno per trovarsi in una nuova coppia che presenterà le stesse difficoltà della precedente.
- Prendere la decisione d’investire le proprie energie nella coppia per affrontare in modo costruttivo e rispettoso gli inevitabili conflitti. Questo impegno, se portato avanti nella giusta direzione e per il tempo necessario, porterà la coppia a raggiungere una successiva fase della relazione più stabile e solida, in cui i partner beneficeranno nuovamente di una vita di coppia appagante e stimolante, con la differenza che in questa fase il benessere non deriva dalle emozioni della fase dell’innamoramento, ma dalla scelta consapevole di stare insieme e impegnandosi nella co – costruzione una progettualità condivisa di coppia nel rispetto dell’individualità di entrambi i partner.
- Non decidere nulla e continuare a confliggere, anche per tutta la vita.
Durante i conflitti di coppia si attivano emozioni molto intense: la paura del rifiuto o dell’abbandono, la rabbia per il fatto di sentirsi trascurati o sfruttati, la tristezza di sentirsi soli, il senso di impotenza, il non sentirsi capiti, il non sentirsi ascoltati, il dolore di percepire di non avere un progetto di coppia condiviso nel quale si è investito, l’amarezza di comprendere di stare con qualcuno che non si conosce veramente e/o ha dei lati di personalità incompatibili con il proprio modo di vedere se stessi, gli altri e il mondo, il dispiacere di prendere consapevolezza che l’Altro è diverso da come lo abbiamo idealizzato durante la fase dell’innamoramento, inducendoci a volerlo cambiare, etc.
In alcuni casi, credere che qualcuno cambierà totalmente il suo comportamento può creare una dipendenza emotiva tanto dannosa quanto snervante. Significa vivere nell’attesa che qualcosa cambi, credendo alle parole del partner quando dice che cambierà e che ciò di spiacevole si è venuto a creare nel passato non si ripeterà più. In realtà, si finisce per cadere un’altra volta nello stesso tranello di promesse non mantenute.
Nella relazione di coppia ci confrontiamo con persone che, come noi, hanno diritto di esprimere la propria individualità, con aspetti positivi, ma anche negativi.
Quello che dobbiamo capire è se i difetti che l’Altro manifesta sono per noi intollerabili o meno.
La relazione di coppia è soddisfacente solo se due persone si accettano per quello che sono.
Bisognerebbe imparare a rispettare l’individualità dell’Altro, ma soprattutto a non volerlo cambiare, plasmare per farlo coincidere con il proprio ideale, arrivando, agli estremi, a comportarsi con il partner come una mamma o un papà con il proprio figlio/a.
Intervento terapeutico
Non sempre è facile aspettare che una Persona cambi, spesso vengono spese molte energie in questo processo e la sofferenza per entrambi i partner può essere significativa.
In genere, uno dei partner desidera che l’Altro si comporti in un certo modo, che pensi in un certo modo, che impari ad amare nel modo in cui desidera, ma queste aspettative raramente vengono soddisfatte.
Cambiare è possibile, non pensare questo, significherebbe avere l’idea che l’intervento psicologico è privo di significato.
Le persone, più che cambiare, possono introdurre delle differenze nelle proprie modalità relazionali innescando un cambiamento nel rapporto con il proprio Sé, nel rapporto con il mondo, nonché nella relazione con il partner.
Per giungere a questo, è fondamentale acquisire una maggiore consapevolezza di Sé, della propria storia personale e dei bisogni proiettati sul partner.
In altre parole, appare più efficace modificare i propri atteggiamenti, le proprie cognizioni, il proprio modo di gestire gli stati emotivi, invece che ostinarsi a voler cambiare il partner.
Voler cambiare una Persona per adattarla al nostro modello ideale non sempre è la cosa giusta da fare.
Molte persone cercano di cambiare il partner, a volte, per non dover ammettere che si tratta della Persona sbagliata per loro.
Spesso, i tentativi di cambiare o trasformare il partner nascondono problemi che non si vogliono riconoscere come, ad esempio, il bisogno di controllo, un’insicurezza, una dipendenza affettiva oppure una bassa autostima.
Se siamo infelici e il partner non intende in alcun modo migliorare la situazione, dovremo essere noi a intraprendere un cambiamento.
Se desideriamo qualcosa di diverso nel partner possiamo chiederla, motivandola, sapendo comunque che si possono cambiare atteggiamenti, comportamenti, abitudini e non aspetti profondi della personalità dell’Altro.
In una coppia ci si avvicina, ci si adatta, ci si trasforma in nome dell’amore e dell’idea di un progetto di vita condiviso, ma non si pretende che l’Altro debba essere come si desidera.
Si cresce e si cambia insieme.
Un percorso psicologico può consentire di acquisire una maggiore competenza emotiva, una maggiore tolleranza e accettazione e comprensione delle differenze e delle ricchezze dell’Altro, di colui o colei che abbiamo scelto quando ci siamo innamorati.
Stare in coppia significa trovare un modo proprio di stare insieme a un’altra Persona in condizioni di serenità e soddisfazione. La soddisfazione di coppia è legata alla presenza di un legame di attaccamento sicuro, ovvero la fiducia nel fatto che il partner rappresenti una base sicura, fonte di sostegno e vicinanza affettiva, alla presenza di un’intimità fisica appagante, alla condivisione di momenti ed esperienze piacevoli di coppia ed esperienze condivise socialmente che coinvolgono il singolo partner o entrambi, nonché ad una intimità emotiva fondata sulla fiducia, la complicità, il rispetto, la sincerità e la reciproca comprensione che sostengano i cambiamenti continui del Sé individuale e del sistema coppia.
Quando una o più di queste aree vengono compromesse (affettiva, comunicativa, sociale, sessuale, progettuale, genitoriale, etc.), la coppia sperimenta un senso di inefficienza, di non riconoscimento dei reciproci bisogni, incorrendo in conflitti, critiche, accuse e/o stati di sofferenza emotiva, di solitudine, d’inadeguatezza, di rabbia, di non lucidità nel prendere le decisioni e/o affrontare le situazioni.
Un percorso di psicoterapia di coppia si focalizza sul RICONOSCIMENTO, l’ELABORAZIONE e la RI – SIGNIFICAZIONE in senso evolutivo DEL MALESSERE/DISTURBO/PROBLEMA ESPRESSO DAL SINGOLO PARTNER E/O DAL SISTEMA COPPIA.
Il lavoro terapeutico si orienta sull’acquisizione di comportamenti e abilità alternative nella gestione delle emozioni intense e dello stress, nonché sull’apprendimento di nuove ed efficaci modalità relazionali e comunicative da sperimentare nella relazione con il/la partner. Questo per depotenziare le aspettative irrazionali, le situazioni conflittuali e/o i comportamenti di evitamento di situazioni relazionali, emotive, affettive e sessuali temute e/o disturbanti.
Secondo un’ottica di co – costruzione del benessere e di motivazione a risolvere insieme le problematiche da parte di entrambi i partner, sostenere la Persona nel recupero di un maggiore senso di autostima e di autoefficacia consente di ridimensionare o eliminare le cognizioni negative che la Persona ha di Sé, come ad esempio, il peso del sentirsi sempre inadeguata, insicura, giudicata dal partner, autocriticarsi costantemente, etc., giungendo a ridimensionare e/o risignificare in modo diverso l’Altro, le sue reazioni, le sue intenzioni e i suoi comportamenti.
In tal modo, la Persona riporta alla luce una PERCEZIONE REALE DI SE STESSA dandosi la POSSIBILITA’ DI RILEGGERE LA STORIA DELLA COPPIA E GLI EVENTI ACCADUTI, disturbanti e maladattivi, che portano il singolo partner e la coppia a non stare bene, attraverso lenti più reali ed evolutive.
Questo PROCESSO CONGIUNTO VERSO IL CAMBIAMENTO consente di riscoprire le risorse della Persona e/o del sistema coppia, riprendendo il controllo della propria vita personale e della relazione di coppia stessa.
Tutto è volto a prendere consapevolezza di Sé, dei modelli relazionali appresi dalla propria storia (es. rapporto coniugale dei genitori, miti e mandati familiari che influenzano inconsciamente le decisioni dei componenti della famiglia, anche rispetto alla scelta del partner o alla progettualità di vita, etc.), di come i partner si sono incontrati e scelti, delle differenze e dei punti di connessione del loro percepire e vivere una relazione, di come vivere il presente e progettare il futuro, di come elaborare il passato del partner, degli irrisolti di coppia taciuti e mantenuti nel tempo, della condivisione di verità scomode e dolorose, etc., questo allo scopo di pacificarsi con il passato, per rivolgere uno sguardo verso un futuro condiviso, ma soprattutto per vivere con intensità, serenità, libertà la dimensione temporale del presente.
Il processo di cambiamento terapeutico è sostenuto da tecniche e strumenti diversificati in base alle necessità all’unicità del singolo partner e del sistema coppia: il colloquio clinico, l’osservazione clinica, l’ascolto attivo, una comunicazione partecipativa e trasformativa, la Terapia delle emozioni, la Terapia sistemico – relazionale, tecniche di Mindfulness, tecniche immaginative, tecniche di rilassamento, strumenti grafici, la Fotovideo Terapia (per ricordare episodi significativi, cogliere, osservare e comprendere le modalità comunicative e relazionali e gli stati emotivi correlati a quei momenti dall’inizio della storia ad adesso), Carte Dixit, home work, prescrizioni comportamentali, esercizi di role play (nei quali si chiede al partner di assumere una diversa posizione relazionale per comprendere meglio il punto di vista dell’Altro e permettere di lavorare sempre più in profondità nella relazione), il potenziamento delle risorse, il Genogramma, etc., che consentono di rintracciare i costrutti o le credenze responsabili dell’attivazione e del mantenimento del problema/disagio/malessere, facendo emergere modalità alternative e più adattive di costruzione della realtà.
NON ESISTE UN LIBRO DELLE ISTRUZIONI che sia utile e uguale per tutte le coppie.
Imparare insieme, a ripristinare una comunicazione efficace tra i due partner, a comprendere le motivazioni reali dell’Altro, a sentirsi emotivamente, fisicamente e affettivamente connessi, a prendere decisioni condivise, a riconoscere i bisogni che sottendono le manifestazioni problematiche, può essere l’inizio di un percorso di crescita, d’esplorazione delle potenzialità e ritrovamento del benessere fisico, psicologico, cognitivo, affettivo, emotivo e relazionale del singolo partner, del sistema coppia, del sistema genitoriale e del sistema famiglia.
POSSO ESSERTI D’AIUTO?
Essere ascoltati e confrontarsi in uno spazio professionale, empatico e non giudicante è il primo passo per iniziare a prendersi cura di Sé e di Noi.
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