Dopo una fase iniziale di innamoramento, inevitabilmente, può accadere che gli innamorati comincino a vedere le cose in modo meno roseo, cominciando a soffrire per le differenze caratteriali, la diversità nel vedere e gestire le situazioni, nonché nell’esprimere le proprie emozioni, iniziando a non sapere come gestire questi nuovi accadimenti e/o discutendo con il partner.
L’amore romantico può finire, ma la possibile disarmonia e/o conflitto che ne seguono sono una fase evolutiva della vita della coppia, che apre ad una possibile e/o maggiore armonia rispetto a quella iniziale.
La coppia nasce, cresce e si sviluppa proprio come un organismo vivente che matura attraversando fasi successive di sviluppo.
L’autrice americana Susan Campbell nel suo libro “The Couple’s Journey” – Il viaggio della coppia – (1980), descrive le fasi della vita di coppia. La scrittrice evidenzia cinque fasi, ciascuna con le sue caratteristiche, sfide e prove tipiche che i partner devono affrontare per non andare incontro a conflitti, rottura della relazione o stato di sofferenza della coppia.
Prima fase: IDILLIO
E’ la fase dell’innamoramento, dell’amore romantico, in cui c’è moltissima passione. Gli innamorati si cercano in continuazione, si danno tanta attenzione reciproca, coccole, ricercano il contatto fisico. Aspirano a passare tutto il tempo libero insieme, talvolta trascurando amici e familiari.
I partner sono entusiasti di essersi trovati, sottolineano tutte le somiglianze che hanno individuato tra di loro, trascurando le differenze (“noi siamo uno”). L’Altro viene idealizzato, non c’è desiderio e bisogno che l’Altro cambi, anzi il partner ha quel qualcosa in più che lo rende speciale, quello che si è sempre ricercato. Questa fase si nutre di sogni e fantasie positive e gli ostacoli vengono percepiti come tutti superabili senza difficoltà.
- Sfide e prove della fase dell’Idillio: l’ostacolo di questa fase è rappresentato dall’illusione che tutto andrà bene senza particolare impegno. Gradualmente, però emergono le differenze con il partner e l’idillio finisce. I partner cominciano a fare i conti con il fatto che i loro sogni non si realizzeranno così facilmente come avevano immaginato. Alcune persone possono non accettare questa nuova condizione iniziando a soffrire e/o a litigare con il partner e/o interrompendo la relazione.
Seconda fase: LOTTE DI POTERE
In questa fase, viene perso il senso di perfezione dell’Altro, compare la delusione “Tu non sei quello che pensavo” e/o “Noi non siamo quello che pensavamo di essere”.
Questa fase si esprime attraverso la disillusione di quello che “potevo essere con te” e/o “potevamo essere insieme”. La prima reazione può essere di rabbia e negazione, iniziando una lotta per cambiare il proprio partner e trasformarlo in quello che dovrebbe essere, nella persona ideale.
Critiche distruttive, colpevolizzazioni, ricatti, ultimatum, manipolazioni, ripicche, vendette, desiderio di farsi giustizia per la delusione sperimentata sono gli strumenti principali per combattere con il partner durante questa fase.
- Sfide e prove della fase delle lotte di potere: l’ostacolo di questa fase è rappresentato dall’illusione nel pensare che relazionandosi con il proprio partner utilizzando la forza, le minacce e il controllo, l’Altro cambierà e si potrà finalmente ottenere ciò che si desidera (“io ho il potere di cambiarti”). Le lotte di potere, tendenzialmente, non trovano vincitori, spesso le coppie dopo estenuanti conflitti si lasciano. La prova principale di questa fase sta nell’accettare il fatto che l’Altro è quello che è e che non si ha il potere di cambiarlo. Accettare questa realtà, richiede impegno e responsabilità personale. Se entrambi i partner si impegnano ad accettare queste sfide e a superarle mettendosi in discussione, imparando a rispettare gli spazi dell’Altro, evitare controlli e gelosie immotivate, dialogando e confrontandosi, la coppia può evolvere verso una fase più stabile.
Terza fase: STABILITÀ
In questa fase, i partner iniziano ad accettare gradualmente i propri e gli altrui difetti, nonché a vedersi per quello che si è realmente.
Le persone cominciano ad accogliere l’idea che l’Altro non può colmare tutti i propri bisogni emotivi ed affettivi, che l’Altro non è l’elemento mancante che salverà la propria vita, che l’Altro non è l’unica possibilità per raggiungere la completezza e la felicità.
I partner riconoscono di avere dei bisogni che non possono essere soddisfatti all’interno della coppia, ritornando a coinvolgere nelle proprie vite familiari e amici, magari trascurati durante le due fasi precedenti.
I conflitti e i tentativi di cambiare l’Altro non scompaiono del tutto, ma vengono gestiti in modo costruttivo per conoscersi e definirsi meglio.
- Sfide e prove della fase della Stabilità: l’ostacolo di questa fase è rappresentato dal pensare che una volta raggiunto uno stato di stabilità le cose non cambieranno più. Al contrario, le persone e le situazioni continuano ad evolvere richiedendo di affrontare sfide sempre nuove. I partner potrebbero rimanere legati all’idea di stabilità ostacolando il cambiamento e/o non comprendendo perché il partner cresce ed evolve o per paura dell’abbandono o per il pensiero che l’amore non è più corrisposto. Ad esempio, uno o entrambi i partner potrebbero impedire a se stessi o all’Altro di intraprendere una nuova carriera professionale, un percorso terapeutico o di frequentare nuove amicizie per paura di spezzare l’equilibrio faticosamente raggiunto all’interno della coppia. Se i partner sono disposti a mettere in gioco la stabilità e ad affrontare in modo costruttivo i conflitti e le esigenze di crescita che inevitabilmente si presentano nel corso della vita di coppia, gradualmente possono accedere alla fase seguente.
Quarta fase: IMPEGNO
Questa fase è caratterizzata dall’accettazione che il partner è quello che è. I difetti dell’Altro vengono accettati, così come i propri, così come quelli insiti alla relazione.
Possono emergere dei momenti di tensione, di frustrazione, ma senza mettere in atto tentativi di cambiare l’Altro.
I partner sono in grado di trovare soluzioni creative alle tensioni di coppia, non vengono utilizzate, ad esempio, armi quali, colpevolizzazione, manipolazione e controllo, poiché i partner trovano soddisfazione nella propria vita e sviluppano un legame profondo e reciprocamente soddisfacente col proprio partner, mettendo in discussione se stessi e cercando di trovare un punto di incontro con l’Altro e non di scontro.
- Sfide e prove della fase dell’Impegno: l’ostacolo di questa fase è rappresentato dalla possibilità che i partner, avendo fatto tanto per raggiungere la stabilità di coppia e individuale nella coppia, si adeguino a questa condizione, dimenticandosi di impegnarsi affinché questo stato permanga. “Abbiamo fatto tanto, il lavoro è finito”. In realtà, una relazione costruttiva e stabile, si fonda sull’impegno costante da parte dei partner nel mantenerla viva, mediando tra i bisogni del Sé e del Noi.
Quinta fase: CO – COSTRUZIONE
In questa fase i partner declinano sui propri contesti d’appartenenza tutto ciò che hanno imparato e sperimentato all’interno della coppia.
I partner possono supportarsi e co – costruire una relazione solida divenendo sempre più capaci di ricevere e di amare l’Altro.
La coppia allena la propria capacità di amare.
Ogni Persona può accrescere la propria capacità di amare in vari tipi di relazioni: nelle relazioni con i figli, con i genitori, con gli amici, nelle relazioni di lavoro, etc. La relazione di coppia rappresenta un’opportunità per esplorare ed evolvere questa capacità, di far evolvere l’amore.
La coppia è un “sistema vivo” in continuo mutamento, così come i partner che la compongono e la loro capacità di amare. Nella sua evoluzione si alternano momenti significativi, piacevoli, spiacevoli, di crescita, stallo, crisi, regressione, conflitti e contraddizioni. Alla base, lo stare in coppia richiede la volontà di farlo, di conoscere se stessi per stare con l’Altro, negoziando i propri bisogni senza sopprimerli, ma trovando nel rapporto con l’Altro una sana risorsa per crescere in modo individuale e crescere insieme come coppia.
Intervento terapeutico
Stare in coppia non è semplice, implica il susseguirsi di fasi che, solo se affrontate con lo spirito di progredire, con lealtà, fiducia, spirito di adattamento e flessibilità, nonché apertura verso il cambiamento proprio, dell’Altro e della relazione, consentono di raggiungere un equilibrio e una solidità relazionale di coppia.
Ogni passaggio evolutivo porta con sé aspetti positivi e negativi, la differenza effettiva è data dal modo in cui i cambiamenti vengono percepiti e vissuti dai partner. Talvolta, gli ostacoli, essendo fisiologici lungo il percorso insieme, trovano una soluzione in modo spontaneo, altre volte, possono condurre a complessità relazionali del rapporto che possono richiedere un intervento psicologico come la psicoterapia di coppia.
Osservare con maggiore consapevolezza l’andamento della coppia permette ai due partner di impegnarsi costantemente per mantenere un equilibrio accettabile tra i bisogni di vicinanza ed indipendenza, di conferma del legame e la possibilità di evoluzione della propria individualità, senza avvertire il partner come minaccia, ma come incentivo che spinge ad un miglioramento della propria esistenza.
Stare in coppia significa trovare un modo proprio di stare insieme a un’altra Persona in condizioni di serenità e soddisfazione. La soddisfazione di coppia è legata alla presenza di un legame di attaccamento sicuro, ovvero la fiducia nel fatto che il partner rappresenti una base sicura, fonte di sostegno e vicinanza affettiva, alla presenza di un’intimità fisica appagante, alla condivisione di momenti ed esperienze piacevoli di coppia ed esperienze condivise socialmente che coinvolgono il singolo partner o entrambi, nonché ad una intimità emotiva fondata sulla fiducia, la complicità, il rispetto, la sincerità e la reciproca comprensione che sostengano i cambiamenti continui del Sé individuale e del sistema coppia.
Quando una o più di queste aree vengono compromesse (affettiva, comunicativa, sociale, sessuale, progettuale, genitoriale, etc.), la coppia sperimenta un senso di inefficienza, di non riconoscimento dei reciproci bisogni, incorrendo in conflitti, critiche, accuse e/o stati di sofferenza emotiva, di solitudine, d’inadeguatezza, di rabbia, di non lucidità nel prendere le decisioni e/o affrontare le situazioni.
Un percorso di psicoterapia di coppia si focalizza sul RICONOSCIMENTO, l’ELABORAZIONE e la RI – SIGNIFICAZIONE in senso evolutivo DEL MALESSERE/DISTURBO/PROBLEMA ESPRESSO DAL SINGOLO PARTNER E/O DAL SISTEMA COPPIA.
Il lavoro terapeutico si orienta sull’acquisizione di comportamenti e abilità alternative nella gestione delle emozioni intense e dello stress, nonché sull’apprendimento di nuove ed efficaci modalità relazionali e comunicative da sperimentare nella relazione con il/la partner. Questo per depotenziare le aspettative irrazionali, le situazioni conflittuali e/o i comportamenti di evitamento di situazioni relazionali, emotive, affettive e sessuali temute e/o disturbanti.
Secondo un’ottica di co – costruzione del benessere e di motivazione a risolvere insieme le problematiche da parte di entrambi i partner, sostenere la Persona nel recupero di un maggiore senso di autostima e di autoefficacia consente di ridimensionare o eliminare le cognizioni negative che la Persona ha di Sé, come ad esempio, il peso del sentirsi sempre inadeguata, insicura, giudicata dal partner, autocriticarsi costantemente, etc., giungendo a ridimensionare e/o risignificare in modo diverso l’Altro, le sue reazioni, le sue intenzioni e i suoi comportamenti.
In tal modo, la Persona riporta alla luce una PERCEZIONE REALE DI SE STESSA dandosi la POSSIBILITA’ DI RILEGGERE LA STORIA DELLA COPPIA E GLI EVENTI ACCADUTI, disturbanti e maladattivi, che portano il singolo partner e la coppia a non stare bene, attraverso lenti più reali ed evolutive.
Questo PROCESSO CONGIUNTO VERSO IL CAMBIAMENTO consente di riscoprire le risorse della Persona e/o del sistema coppia, riprendendo il controllo della propria vita personale e della relazione di coppia stessa.
Tutto è volto a prendere consapevolezza di Sé, dei modelli relazionali appresi dalla propria storia (es. rapporto coniugale dei genitori, miti e mandati familiari che influenzano inconsciamente le decisioni dei componenti della famiglia, anche rispetto alla scelta del partner o alla progettualità di vita, etc.), di come i partner si sono incontrati e scelti, delle differenze e dei punti di connessione del loro percepire e vivere una relazione, di come vivere il presente e progettare il futuro, di come elaborare il passato del partner, degli irrisolti di coppia taciuti e mantenuti nel tempo, della condivisione di verità scomode e dolorose, etc., questo allo scopo di pacificarsi con il passato, per rivolgere uno sguardo verso un futuro condiviso, ma soprattutto per vivere con intensità, serenità, libertà la dimensione temporale del presente.
Il processo di cambiamento terapeutico è sostenuto da tecniche e strumenti diversificati in base alle necessità all’unicità del singolo partner e del sistema coppia: il colloquio clinico, l’osservazione clinica, l’ascolto attivo, una comunicazione partecipativa e trasformativa, la Terapia delle emozioni, la Terapia sistemico – relazionale, tecniche di Mindfulness, tecniche immaginative, tecniche di rilassamento, strumenti grafici, la Fotovideo Terapia (per ricordare episodi significativi, cogliere, osservare e comprendere le modalità comunicative e relazionali e gli stati emotivi correlati a quei momenti dall’inizio della storia ad adesso), Carte Dixit, home work, prescrizioni comportamentali, esercizi di role play (nei quali si chiede al partner di assumere una diversa posizione relazionale per comprendere meglio il punto di vista dell’Altro e permettere di lavorare sempre più in profondità nella relazione), il potenziamento delle risorse, il Genogramma, etc., che consentono di rintracciare i costrutti o le credenze responsabili dell’attivazione e del mantenimento del problema/disagio/malessere, facendo emergere modalità alternative e più adattive di costruzione della realtà.
NON ESISTE UN LIBRO DELLE ISTRUZIONI che sia utile e uguale per tutte le coppie.
Imparare insieme, a ripristinare una comunicazione efficace tra i due partner, a comprendere le motivazioni reali dell’Altro, a sentirsi emotivamente, fisicamente e affettivamente connessi, a prendere decisioni condivise, a riconoscere i bisogni che sottendono le manifestazioni problematiche, può essere l’inizio di un percorso di crescita, d’esplorazione delle potenzialità e ritrovamento del benessere fisico, psicologico, cognitivo, affettivo, emotivo e relazionale del singolo partner, del sistema coppia, del sistema genitoriale e del sistema famiglia.
POSSO ESSERTI D’AIUTO?
Essere ascoltati e confrontarsi in uno spazio professionale, empatico e non giudicante è il primo passo per iniziare a prendersi cura di Sé e di Noi.
Puoi contattarmi per chiedere informazioni o fissare un appuntamento.
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