Nella storia di una coppia, una delle situazioni che può far insorgere complessità nella relazione e nel riconoscersi insieme è il cambiamento.
I partner uniti da forti sentimenti, convinti della loro scelta di stare insieme, devono comunque fare i conti con il tempo, che, passando, inevitabilmente, innesca delle trasformazioni a livello individuale, ad esempio, nel carattere, a causa di esperienze significative, nelle convinzioni, credenze e modi di pensare e sentire, nello status economico, professionale e sociale.
All’inizio nello stare insieme, i partner tendono a non riconoscere e/o sottovalutare determinate caratteristiche del comportamento dell’Altro. Nel tempo, quando si accorgono che nella quotidianità manca quel sostegno, quella complicità, quella sintonia, quell’ascolto, quella voglia di intimità emotiva e fisica che dovrebbe essere premessa reciproca della vita di una coppia, iniziano a farsi delle domande: Mi ama come prima? Mi ama ancora? Vuole stare ancora con me? E’ successo qualcosa? Sta cambiando?
Nell’abitudine dell’amore, anche un piccolo cambiamento nel modo di guardarsi, di parlarsi, di ascoltarsi, di toccarsi viene interpretata come un venir meno di quel sentimento e di quelle emozioni che reggono la relazione e la alimentano.
Il tempo può indebolire la percezione delle cose, ad esempio, tra i partner può venir meno l’abitudine di ringraziarsi, di far sentire la reciproca presenza come fondamentale attribuendole il giusto valore, conducendo il partner a diversificate interpretazioni.
I segnali comunicativi che vengono trasmessi dal partner che non riconosce l’Altro, anche inconsapevolmente, si manifestano spesso attraverso forme di ansia, gelosia, battibecchi, ripicche, sfiducia, insoddisfazione, tendenza al conflitto e al dubbio, arrivando ad influenzare anche il proprio senso di Sé, la propria autostima in negativo.
Il partner che sta cambiando, invece, sperimenta senso di controllo da parte dell’Altro, pressioni e richieste continue di conferma della solidità della relazione.
Intervento terapeutico
Il cambiamento è inevitabile.
In una relazione di coppia, i partner possono resistergli o attraversarlo nell’ottica della crescita individuale e/o di coppia, nella possibilità della “perdita” dell’Altro, che può scegliere di proseguire da solo il suo percorso di vita o che può scegliere di rimanere in coppia evolvendo come Persona non togliendo nulla al partner.
Quest’ultima possibilità può far cedere l’equilibrio di coppia se non realmente compresa, soprattutto se l’equilibrio è già instabile da anni.
Cambiare è difficile, soprattutto per alcune coppie. Si muovono paure, fantasmi di storie precedenti, timori che sembrano troppo forti da allontanare, troppo spaventosi da affrontare.
Provare e far comprendere il proprio coinvolgimento emozionale al partner e quindi il malessere quando qualcosa non funziona come dovrebbe, costituisce un segno di maturità affettiva che può essere ricercata in scambi comunicativi empatici, basati sul rispetto e l’accoglienza reciproca, sul senso della condivisione realistica dei propri pensieri e delle proprie emozioni.
In questo processo, una comunicazione sgombra dalla paura di esprimere le proprie intenzioni e le proprie esigenze e bisogni, una comunicazione autentica che abbia come principale elemento un ascolto sincero e un rispetto autentico verso l’Altro, può essere una possibilità di soluzione.
Per giungere a questo, è fondamentale acquisire una maggiore consapevolezza di Sé, della propria storia personale e dei bisogni proiettati sul partner che questa storia può aver elicitato.
In altre parole, appare più efficace modificare i propri atteggiamenti, le proprie cognizioni, le proprie modalità emotive invece che temere che l’Altro cambi e nei casi più estremi ci lasci o abbandoni.
Spesso, i tentativi di temere il cambiamento del partner nascondono problemi che non si vogliono riconoscere come, ad esempio, il bisogno di controllo, un’insicurezza, una dipendenza affettiva oppure una bassa autostima.
Si cresce e si cambia insieme.
Un percorso psicologico può consentire di acquisire una maggiore competenza emotiva, una maggiore tolleranza e accettazione e comprensione delle differenze e delle ricchezze dell’Altro, di colui o colei che abbiamo scelto quando ci siamo innamorati.
Stare in coppia significa trovare un modo proprio di stare insieme a un’altra Persona in condizioni di serenità e soddisfazione. La soddisfazione di coppia è legata alla presenza di un legame di attaccamento sicuro, ovvero la fiducia nel fatto che il partner rappresenti una base sicura, fonte di sostegno e vicinanza affettiva, alla presenza di un’intimità fisica appagante, alla condivisione di momenti ed esperienze piacevoli di coppia ed esperienze condivise socialmente che coinvolgono il singolo partner o entrambi, nonché ad una intimità emotiva fondata sulla fiducia, la complicità, il rispetto, la sincerità e la reciproca comprensione che sostengano i cambiamenti continui del Sé individuale e del sistema coppia.
Quando una o più di queste aree vengono compromesse (affettiva, comunicativa, sociale, sessuale, progettuale, genitoriale, etc.), la coppia sperimenta un senso di inefficienza, di non riconoscimento dei reciproci bisogni, incorrendo in conflitti, critiche, accuse e/o stati di sofferenza emotiva, di solitudine, d’inadeguatezza, di rabbia, di non lucidità nel prendere le decisioni e/o affrontare le situazioni.
Un percorso di psicoterapia di coppia si focalizza sul RICONOSCIMENTO, l’ELABORAZIONE e la RI – SIGNIFICAZIONE in senso evolutivo DEL MALESSERE/DISTURBO/PROBLEMA ESPRESSO DAL SINGOLO PARTNER E/O DAL SISTEMA COPPIA.
Il lavoro terapeutico si orienta sull’acquisizione di comportamenti e abilità alternative nella gestione delle emozioni intense e dello stress, nonché sull’apprendimento di nuove ed efficaci modalità relazionali e comunicative da sperimentare nella relazione con il/la partner. Questo per depotenziare le aspettative irrazionali, le situazioni conflittuali e/o i comportamenti di evitamento di situazioni relazionali, emotive, affettive e sessuali temute e/o disturbanti.
Secondo un’ottica di co – costruzione del benessere e di motivazione a risolvere insieme le problematiche da parte di entrambi i partner, sostenere la Persona nel recupero di un maggiore senso di autostima e di autoefficacia consente di ridimensionare o eliminare le cognizioni negative che la Persona ha di Sé, come ad esempio, il peso del sentirsi sempre inadeguata, insicura, giudicata dal partner, autocriticarsi costantemente, etc., giungendo a ridimensionare e/o risignificare in modo diverso l’Altro, le sue reazioni, le sue intenzioni e i suoi comportamenti.
In tal modo, la Persona riporta alla luce una PERCEZIONE REALE DI SE STESSA dandosi la POSSIBILITA’ DI RILEGGERE LA STORIA DELLA COPPIA E GLI EVENTI ACCADUTI, disturbanti e maladattivi, che portano il singolo partner e la coppia a non stare bene, attraverso lenti più reali ed evolutive.
Questo PROCESSO CONGIUNTO VERSO IL CAMBIAMENTO consente di riscoprire le risorse della Persona e/o del sistema coppia, riprendendo il controllo della propria vita personale e della relazione di coppia stessa.
Tutto è volto a prendere consapevolezza di Sé, dei modelli relazionali appresi dalla propria storia (es. rapporto coniugale dei genitori, miti e mandati familiari che influenzano inconsciamente le decisioni dei componenti della famiglia, anche rispetto alla scelta del partner o alla progettualità di vita, etc.), di come i partner si sono incontrati e scelti, delle differenze e dei punti di connessione del loro percepire e vivere una relazione, di come vivere il presente e progettare il futuro, di come elaborare il passato del partner, degli irrisolti di coppia taciuti e mantenuti nel tempo, della condivisione di verità scomode e dolorose, etc., questo allo scopo di pacificarsi con il passato, per rivolgere uno sguardo verso un futuro condiviso, ma soprattutto per vivere con intensità, serenità, libertà la dimensione temporale del presente.
Il processo di cambiamento terapeutico è sostenuto da tecniche e strumenti diversificati in base alle necessità all’unicità del singolo partner e del sistema coppia: il colloquio clinico, l’osservazione clinica, l’ascolto attivo, una comunicazione partecipativa e trasformativa, la Terapia delle emozioni, la Terapia sistemico – relazionale, tecniche di Mindfulness, tecniche immaginative, tecniche di rilassamento, strumenti grafici, la Fotovideo Terapia (per ricordare episodi significativi, cogliere, osservare e comprendere le modalità comunicative e relazionali e gli stati emotivi correlati a quei momenti dall’inizio della storia ad adesso), Carte Dixit, home work, prescrizioni comportamentali, esercizi di role play (nei quali si chiede al partner di assumere una diversa posizione relazionale per comprendere meglio il punto di vista dell’Altro e permettere di lavorare sempre più in profondità nella relazione), il potenziamento delle risorse, il Genogramma, etc., che consentono di rintracciare i costrutti o le credenze responsabili dell’attivazione e del mantenimento del problema/disagio/malessere, facendo emergere modalità alternative e più adattive di costruzione della realtà.
NON ESISTE UN LIBRO DELLE ISTRUZIONI che sia utile e uguale per tutte le coppie.
Imparare insieme, a ripristinare una comunicazione efficace tra i due partner, a comprendere le motivazioni reali dell’Altro, a sentirsi emotivamente, fisicamente e affettivamente connessi, a prendere decisioni condivise, a riconoscere i bisogni che sottendono le manifestazioni problematiche, può essere l’inizio di un percorso di crescita, d’esplorazione delle potenzialità e ritrovamento del benessere fisico, psicologico, cognitivo, affettivo, emotivo e relazionale del singolo partner, del sistema coppia, del sistema genitoriale e del sistema famiglia.
POSSO ESSERTI D’AIUTO?
Essere ascoltati e confrontarsi in uno spazio professionale, empatico e non giudicante è il primo passo per iniziare a prendersi cura di Sé e di Noi.
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