Il ciclo vitale della famiglia è un modello teorico di riferimento che studia lo sviluppo della famiglia nel tempo attraverso l’individuazione di specifiche fasi o stadi evolutivi:
La vita della famiglia è caratterizzata da un percorso ritmato, scandito dai passaggi da uno stadio all’altro (transizioni familiari). Ogni stadio vede i singoli componenti familiari coinvolti in relazioni diverse, su livelli diversi e con compiti di sviluppo diversi. Il passaggio da uno stadio all’altro nel ciclo di vita della famiglia viene favorito, ma non necessariamente determinato, dagli eventi critici attesi (nascita, matrimonio) o inattesi (divorzio, malattia, morte, etc.).
Compiti di sviluppo
In ogni fase evolutiva, la famiglia deve effettuare delle scelte sia in base alle richieste dei propri componenti, sia in base ad esigenze esterne del contesto socio – culturale in cui è inserita. Le scelte, in genere, riguardano il cambiamento di ruoli, funzioni, nuove modalità relazionali, patti di lealtà, rinegoziazione del rapporto di dipendenza – autonomia, etc.
Ad esempio, una coppia sposata da tre anni ha un bambino. Questa coppia rientra nella seconda fase del ciclo evolutivo, la “Famiglia con bambini piccoli” e l’evento critico che caratterizza questa fase è proprio la nascita del figlio. I componenti della coppia hanno acquisito un ruolo in più perché oltre ad essere coppia coniugale ed essere figli, sono diventati anche genitori. In questa fase specifica di sviluppo dovranno imparare a adattarsi alla nuova struttura familiare che si è appena venuta a creare ponendo attenzione ai compiti di sviluppo dei tre livelli relazionali su cui dovranno confrontarsi: quello coniugale, quello genitoriale e quello di figli.
Eventi critici
Per eventi critici s’intendono tutti quegli eventi che fanno vivere all’interno del sistema familiare una situazione fortemente stressante, tale da mettere in crisi il funzionamento della famiglia stessa. L’impatto dell’evento è soggettivo ed individuale, spesso ciò che mette davvero in crisi il sistema è la compresenza di più eventi critici che vanno a insidiare le basi della struttura familiare.
Gli eventi critici sono suddivisi in base alla scelta e alla prevedibilità. Una famiglia può trovarsi ad affrontare:
- Eventi critici prevedibili e scelti (nascita, matrimonio, uscita di casa dei figli adulti, etc.).
- Eventi critici prevedibili e non scelti (morte).
- Eventi critici non prevedibili e scelti (separazione, divorzio).
- Eventi critici non prevedibili e non scelti (eventi traumatici come incidenti).
Crisi, adattamento e risorse della famiglia
Nella famiglia, i possibili eventi attesi ed inattesi generano crisi nel sistema.
La crisi, che si genera nel passaggio da una tappa all’altra, consiste in una perturbazione che investe i componenti della famiglia (separazioni, scelte, decisioni, lutto, cambiamento di ruolo, etc.) e necessita, per essere superata, di un cambiamento delle vecchie modalità di funzionamento e di una ristrutturazione dei vecchi schemi relazionali.
La crisi, dunque, può configurarsi come una possibilità positiva di sviluppo e generare vantaggiosi cambiamenti, che permettono alla famiglia e ai componenti di evolversi.
Il superamento dell’evento critico dipende dal significato e dalla percezione di “minaccia” che viene ad esso attribuito da tutti i componenti della famiglia e dalle risorse che questa sente di possedere per affrontarlo.
Quando i componenti del gruppo familiare non riescono a trovare le risorse per attuare un cambiamento, si bloccano ad una tappa del ciclo vitale, con conseguente sofferenza di tutti. Ad esempio, quando un figlio non riesce a differenziarsi dal sistema famiglia, quando rimane invischiato nelle dinamiche coniugali, etc.
Per sbloccare la situazione è necessaria una riorganizzazione del gruppo familiare, avere la flessibilità di cambiare i ruoli dei singoli membri e la flessibilità di cambiare la struttura della famiglia per arrivare ad un nuovo equilibrio che sappia far fronte al cambiamento.
Nel caso in cui una famiglia, che accede ad una nuova fase, non riesca a riorganizzarsi e rimanga ancorata alle vecchie modalità di funzionamento, possono insorgere conflitti, disagi psicologici, etc.
Intervento terapeutico
Se la famiglia non riesce a superare la crisi in modo armonioso, se non riesce a adempiere ai compiti propri di una nuova fase del ciclo di vita, si blocca e, in genere, sviluppa alcuni sintomi psicologici a carico di uno o più componenti della famiglia.
Nei casi di blocco evolutivo della famiglia, la psicoterapia familiare può aiutare i membri del gruppo familiare a modificare i propri ruoli, funzioni, a trovare nuove modalità relazionali, rinegoziare il rapporto di dipendenza e autonomia e ad individuare modalità più flessibili e funzionali per risolvere i problemi.
Un percorso di terapia familiare è sempre costruito in base ai bisogni unici della storia della famiglia e dei suoi componenti.
La personalizzazione dell’intervento terapeutico, che non esclude, dove necessario, anche dei colloqui individuali per i singoli componenti della famiglia o dei colloqui con la coppia genitoriale, o colloqui con il sotto-sistema fratelli, ha l’obiettivo di accogliere i bisogni di tutti, di potenziare le risorse già presenti e di scoprine di nuove, di aprire i canali comunicativi e di confronto positivo, di accogliere la possibilità d’introdurre delle differenze nelle modalità relazionali, di superare le criticità, placare la sofferenza individuale e del sistema famiglia, raggiungendo un equilibrio psicologico, emotivo, affettivo, relazionale e comportamentale nuovo e più adattivo.
Il disagio presente all’interno del nucleo familiare è spesso derivante da dinamiche relazionali particolarmente conflittuali, relazioni disfunzionali che creano dei blocchi e si traduce in diverse conseguenze, ad esempio disturbi psicologici di uno o più membri della famiglia, problematiche comportamentali o conversioni somatiche, ovvero sintomi o patologie che si esprimono a livello fisico, ma la cui causa dominante è psicologica e/o emotiva.
Allo scopo di gestire queste ed altre complessità, il lavoro di psicoterapia si orienta secondo il duplice obiettivo di migliorare il funzionamento relazionale della famiglia e incrementare il grado di benessere individuale. In altre parole, sostenere tutti i componenti in un processo di facilitazione della trasformazione del sistema, ovvero di cambiamento di ognuno rispetto agli altri e di conseguenza delle reciproche richieste.
Il processo terapeutico si avvale di tecniche e strumenti diversificati in base alle necessità del caso: il colloquio clinico, l’osservazione clinica, l’ascolto attivo, una comunicazione partecipativa e trasformativa per amplificare una risonanza cognitiva ed emotiva con l’Altro, tecniche di rilassamento, tecniche immaginative, la Terapia sistemico – relazionale, la terapia delle emozioni, strumenti grafici, fotografie e audiovideo, home work, prescrizioni comportamentali, esercizi di role play, Carte Dixit, il potenziamento delle risorse, tecniche di Mindfulness, il Genogramma, etc., che consentono di rintracciare i costrutti o le credenze responsabili dell’attivazione e del mantenimento del disturbo/problema/disagio, destrutturarli e ristrutturarli, facendo emergere modalità alternative e più adattive di costruzione della realtà.
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