Quando viaggiamo in treno o in metro o leggiamo un libro che ci appassiona o fissiamo lo sguardo su un punto della finestra, la nostra mentre sembra perdersi.
Quando arriviamo alla nostra fermata o qualcuno interrompe la nostra lettura o quello che stiamo guardando, ci svegliamo come se uscissimo da uno stato di trance.
L’ipnosi presenta molte similitudini con le esperienze sopra descritte, descrivibili come una sorta di stato tra la veglia e il sonno.
Nella realtà, sperimentiamo uno stato ipnotico molte volte al giorno senza che ce ne rendiamo conto.
Inoltre, molte delle cose che realizziamo coscientemente ricevono la spinta dal nostro inconscio. Ad esempio, i nostri gusti, le nostre attitudini, le modalità attraverso le quali reagiamo a certi eventi, etc., sono il risultato della dimensione inconscia all’interno della quale fluttuano le esperienze passate, gli automatismi appresi, gli impulsi, i propri tratti di personalità, il temperamento, etc., dirigendo molto di quello che facciamo tutti i giorni.
L’obiettivo dell’autoipnosi diviene, quindi, quello di comunicare e interagire, nonché avere un maggiore controllo sulla nostra parte inconscia, orientandola in modo evolutivo e adattivo attraverso il cambiamento del comportamento.
Fenomenologia ipnotica
La fenomenologia ipnotica rientra naturalmente nel corredo neurofisiologico della Persona e può:
- Prodursi spontaneamente, come quando siamo impegnati in attività monotone e ripetitive, per esempio guidare in autostrada, leggere un libro, fissare lo sguardo su qualcosa, essere cullati, etc.
- Essere eteroindotta da un Ipnoterapeuta.
- Essere autoindotta attraverso l’apprendimento delle tecniche e l’allenamento.
Nell’eteroipnosi si hanno due fonti di informazione, ovvero le suggestioni fornite dall’ipnoterapeuta e le sensazioni esperite dal soggetto.
Nel caso dell’autoipnosi, non essendoci stimoli esterni, la Mente si rivolge interamente agli stimoli e sensazioni interne. Il vantaggio dell’autoipnosi consiste nel poter attingere alla riserva interiore delle proprie potenzialità con maggiore facilità. Questo avviene perché la Persona è consapevole e conosce la propria sensibilità, le proprie abilità, ma soprattutto i propri bisogni.
Autoipnosi e apprendimento
Anche se l’ipnosi è uno stato naturale e spontaneo della Mente, per sperimentare lo stato ipnotico, non basta chiudere gli occhi.
Il processo per indurre ipnosi in se stessi si può apprendere, ad esempio, all’interno di un percorso psicoterapeutico nel quale viene utilizzata dal Professionista l’ipnosi come tecnica terapeutica.
In questi casi, il lavoro terapeutico consentirà alla Persona di acquisire delle tecniche, grazie alle quali potrà, nel suo quotidiano, metterle in pratica per cambiare alcuni suoi comportamenti/reazioni e migliorare la qualità della sua vita.
Allenarsi all’autoipnosi
Affinché l’autoipnosi sia efficace, è necessario praticarla costantemente.
L’allenamento all’autoipnosi è più semplice se si assecondano in modo spontaneo i ritmi personali del respiro, non sforzandosi di accelerarlo, né di diminuirlo. Con l’allenamento giornaliero, tutto diviene automatico, permettendoci di andare incontro ad esperienze sempre più profonde di benessere psicologico, fisico ed emotivo.
Oltre alla pratica giornaliera, per essere efficace, prima di praticare l’autoipnosi, è necessario stabilire l’obiettivo che si vuole raggiungere, ad esempio superare una fobia, sentire meno dolore fisico, performare meglio, migliorare un aspetto del carattere, rispondere meglio in situazioni di stress o di ansia, dormire meglio, gestire le proprie emozioni, stare sul presente e non farsi sopraffare dal rimuginio dei pensieri, etc., in modo da avere un concetto e/o oggetto e/o situazione precisa sulla quale focalizzarsi.
Tecniche per praticare l’autoipnosi
Per praticare l’autoipnosi in modo adeguato ed efficace, è utile allenarsi con un Professionista.
Nel caso in cui questo non sia possibile, si possono utilizzare quotidianamente alcune tecniche:
VISUALIZZAZIONE
Implica la creazione di immagini mentali di situazioni o risultati desiderati. La Persona immagina se stessa in una situazione positiva o mentre mette in pratica un comportamento desirato o visualizza un risultato positivo, etc.
Per praticare l’autoipnosi, possiamo partire da uno stimolo di riferimento, che può essere la luce di una lampada, un punto sul muro, uno scenario immaginario piacevole, etc. In ogni caso, deve essere un punto dal quale poter “sconfinare” verso l’interno, verso l’interno della Mente.
Posato lo sguardo sullo stimolo prescelto, ci rilassiamo e gradualmente, iniziamo a prestare attenzione alle sensazioni fisiche e a quelle mentali, verso uno stato di calma e rilassamento.
Raggiunto uno stato di rilassamento profondo, è possibile aprirsi al dialogo interiore attraverso il quale verbalizzare il nostro obiettivo, ovvero il cambiamento che vogliamo ottenere, ad esempio, “non avrò più paura di fronte al mio insegnante”, “mi stresserò meno al lavoro”, “risponderò di no alle richieste che non voglio assecondare”, etc.
FISSAZIONE
L’autoipnosi può anche essere raggiunta orientando lo sguardo su un punto al di là dei nostri occhi, ad esempio, su un punto a 2/3 metri di fronte a noi.
Basta concentrarsi su quel punto e lasciare che la sfocatura della visuale che abbiamo di fronte si ampli e ci assorba. Lentamente, aiutandoci con la respirazione ci sentiremo sempre più rilassati.
Dopodiché, inizieremo a ripetere gli obiettivi positivi che vogliamo raggiungere, ad esempio, “supererò l’esame”, “sono concentrato sulla relazione di lavoro da terminare”, “voglio essere più sicuro di me”, etc.
RESPIRAZIONE
Il controllo della respirazione è un’altra tecnica che favorisce l’autoipnosi.
E’ necessario scegliere un luogo silenzioso, calmo, tranquillo, al quale la mente possa associare un senso di sicurezza e rilassamento, nonché la possibilità di andare sempre più in profondità.
Scelto il posto adatto, è possibile iniziare a controllare la respirazione attraverso l’inspirare, l’espirare, il trattenere, il rilasciare, ripetendo questo ciclo 5 – 6 volte.
A questo punto, dovremmo sentirci sospesi, rilassati, connessi con la nostra parte inconscia, alla quale rivolgeremo i nostri obiettivi/desideri, sempre in modo positivo, ad esempio, “quando mi guardo allo specchio mi piaccio, “sono in grado di affrontare la discussione”, etc.
Queste tecniche che appaiono simili alle tecniche meditative, divergono dalle stesse per l’obiettivo dell’autoipnosi, ovvero quello di elicitare dei cambiamenti di comportamento, dei pensieri e delle emozioni.
L’autoipnosi come strumento terapeutico è un allenamento che può agevolare l’emergere di modalità alternative e più adattive di percezione di Sé e di costruzione della realtà.
Autoipnosi: obiettivi
L’autoipnosi è uno strumento psicologico molto utile per:
- Favorire i cambiamenti di comportamento.
- Concentrarsi su specifici obiettivi.
- Controllare il flusso di pensieri negativi/disturbanti/automatici.
- Migliorare il pensiero propositivo.
- Potenziare l’autostima.
- Acquisire maggiore consapevolezza di Sé.
- Superare timidezza e insicurezza.
- Acquisire maggiore competenza e padronanza sulle emozioni.
- Gestire ansia e stress.
- Aumentare le performance.
- Potenziare la libertà decisionale.
- Rendere migliore la comunicazione con gli altri.
- Puntare l’attenzione sul qui e ora o momento dell’Adesso.
POSSO ESSERTI D’AIUTO?
L’autoipnosi rappresenta una forma di incontro con il proprio inconscio, di ricerca di nuovi significati e di conoscenza profonda di Sé.
E’ una tecnica attraverso la quale siamo in grado di utilizzare al meglio le nostre potenzialità e risorse, vivendo esperienze di grande significato e valore come episodi di consapevolezza non presenti nello stato di vigile di veglia.
Essere ascoltati e confrontarsi in uno spazio professionale, empatico e non giudicante è il primo passo per iniziare a prendersi cura di Sé.
Puoi contattarmi per chiedere informazioni o fissare un appuntamento.