definire gli obiettivi per raggiungere un risultato specifico
Goal Setting

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Le azioni permettono di raggiungere il successo, ma per raggiungerlo vanno definiti degli obiettivi.

Senza obiettivi non si definisce alcun percorso, senza obiettivi non si mettono in movimento le azioni che servono a raggiungere il traguardo.

 

Perché ci sono persone che hanno successo e altre no?

Perché ci sono delle persone che raggiungono sempre quello che si prefissano e altre no?

E’ fortuna?

Hanno delle attitudini particolari?

 

Ottenere risultati non è semplice. Giorno dopo giorno, serve disciplina e impegno, azioni e risorse personali/capacità/abilità/competenze/strategie/strumenti da utilizzare per arrivare alla meta.

 

La teoria del goal setting

La teoria del goal setting è un concetto fondamentale nella psicologia della motivazione, formulata per spiegare come le persone stabiliscono obiettivi e come questi influenzano il loro comportamento e prestazioni. Secondo la teoria del goal setting, gli obiettivi ben definiti e sfidanti stimolano l’impegno e la motivazione, migliorando le prestazioni. Gli obiettivi fungono da regolatori principali dell’attività umana, orientano l’attenzione, mobilitano gli sforzi, aumentano la persistenza e promuovono lo sviluppo di strategie efficaci per il loro conseguimento.

La teoria del goal setting è stata formulata dallo psicologo e ricercatore americano Edwin Locke negli anni ’60, che ha iniziato ad esplorare l’impatto degli obiettivi sulla prestazione umana. La ricerca iniziale di Locke ha mostrato che gli obiettivi specifici e difficili portano a prestazioni migliori rispetto a quelli vaghi o facili. In seguito, insieme al suo collega Gary Latham, ha sviluppato ulteriormente la teoria, identificando i principi essenziali che rendono gli obiettivi efficaci.

Durante gli anni ’90, la teoria del goal setting è stata ampliata attraverso ulteriori ricerche, portando i due autori a consolidarla nel saggio “A Theory of Goal Setting & Task Performance”, nel quale vengono identificati cinque principi che rendono gli obiettivi efficaci: chiarezza, sfida, impegno, feedback e complessità delle attività.

La teoria ha trovato applicazione in numerosi campi oltre la psicologia, inclusi il lavoro, l’istruzione, il business, lo sport e la salute personale.

La teoria del goal setting ha influenzato pratiche manageriali come la definizione degli obiettivi di performance, la valutazione e la gestione del rendimento, dimostrando come obiettivi chiari e misurabili possano migliorare significativamente le prestazioni individuali e organizzative.

Attraverso un’efficace impostazione degli obiettivi, pertanto, le persone, i professionisti e le realtà organizzative possono ottimizzare la motivazione e le prestazioni, trasformando le aspirazioni in realtà tangibili.

 

Come stabilire obiettivi efficaci?

Impostare obiettivi efficaci è una tra le competenze più preziose che possa possedere una Persona o un professionista. Utilizzando la teoria del goal setting, è possibile definire obiettivi motivanti e realistici che conducono alla soddisfazione personale e lavorativa.

Gli obiettivi rappresentano la meta da raggiungere e la direzione da seguire. Senza obiettivi definiti è possibile perdersi. In tal senso, definire obiettivi chiari, specifici, realistici e misurabili è fondamentale.

Un modo efficace per definire gli obiettivi consiste nell’utilizzare il metodo SMART.

L’acronimo SMART è stato citato per la prima volta in una pubblicazione nel 1981 da George T. Doran, consulente ed ex direttore della pianificazione aziendale per Washington Water Power Company, e ampliato successivamente dal Professor di management e psicologo industriale – organizzativo presso la Saint Louis University, Robert S. Ruben.

 

Un obiettivo SMART deve essere:

  • SPECIFIC (specifico): Cosa vuoi esattamente?
  • MEASURABLE (misurabile): Quanto vuoi ottenere?
  • ACHIEVABLE (raggiungibile): Quali azioni metterò in pratica per raggiungere il mio obiettivo ed ottenere ciò che desidero?
  • REALISTIC (realistico): Il mio obiettivo è realistico?
  • TIME – PHASED (pianificato nel tempo): Entro quando voglio raggiungere il mio obiettivo? Quando metterò in pratica ogni singola azione per ottenere ciò che voglio?

 

 

Il criterio SMART afferma che gli obiettivi strategici chiari e raggiungibili rappresentano il modo più efficace per costruire tappe intermedie e metriche concrete. Anziché fissare un obiettivo generico come, ad esempio, “aumentare le vendite”, si potrebbe considerare un obiettivo più SMART come “aumentare del 4% le vendite di abbonamenti premium a Milano, rispetto all’anno precedente”.

 

Gli obiettivi SMART sono le singole fasi di una strategia ben ponderata orientata al raggiungimento di obiettivi più estesi.

 

Gli obiettivi SMART sono i punti di riferimento lungo il percorso, che permettono di sapere dove ci si trova e come si sta andando. Non si tratta di raggiungere la meta, ma di quali fasi superare per arrivarci.

 

SPECIFICO

Essere chiari a proposito degli obiettivi e delle aspettative è il primo passo per arrivare alla meta finale. Se gli obiettivi sono troppo vasti o troppo vaghi, è più difficile raggiungerli. Se la definizione è troppo ampia, gli obiettivi diventano difficili da misurare e da raggiungere, si può incorrere in errori e fraintendimenti. Con degli obiettivi specifici si può visualizzare il percorso dall’inizio alla fine.

  • Quali sono le fasi concrete del mio piano?
  • Di chi e di cosa ho bisogno per realizzarlo?
  • Dove e come inizio ad agire?
  • Perché è importante per la mia strategia a lungo termine?
  • Come posso assegnare la priorità a questo obiettivo rispetto ad altri?

 

MISURABILE

Oltre a essere specifici negli obiettivi, occorre poter quantificare i dati o indicare in che punto ci si trova rispetto all’obiettivo da raggiungere. Definendo obiettivi e criteri misurabili, la Persona può valutare le proprie prestazioni e rimanere focalizzata su ciò che deve fare (es. se devo scalare una montagna in un giorno, devo fare delle ricerche, pianificare il numero di km da percorrere ogni ora, seguire i progressi, etc.).

  • Di quali dati ho bisogno? Dove sono? Come posso accedervi?
  • I dati sono affidabili e verificabili?
  • Quali sono delle tappe intermedie ragionevoli?
  • Quale risultato si può considerare sufficiente? Quale no?
  • Come saprò se avrò raggiunto l’obiettivo?

 

RAGGIUNGIBILE

È importante considerare gli obiettivi finali e pianificare obiettivi che siano realistici, ovvero non ricorrere obiettivi lontani o irraggiungibili, questo per sostenere la motivazione. La gratificazione di raggiungere un obiettivo motiva maggiormente a raggiungerne altri (rinforzo positivo). Ciò non significa non avere obiettivi ambiziosi, ma tener conto dei limiti interni ed esterni. Il raggiungimento degli obiettivi deve essere sostenibile.

  • Quali fasi occorrono per affrontare per raggiungere questo obiettivo?
  • Quanto controllo diretto ho sul raggiungimento dell’obiettivo?
  • L’obiettivo è realistico rispetto ai risultati precedenti?
  • Quali sono i risultati precedenti?
  • Perché considero raggiungibile questo obiettivo?
  • Quali fattori esterni e interni (risorse personali, condizioni di vita, etc.) potrebbero impedirmi di raggiungere l’obiettivo?

 

REALISTICO

Oltre che realizzabili, gli obiettivi devono essere realistici, pertinenti e rilevanti. Fissare obiettivi completamente inaccessibili non aumenta l’impegno della Persona o del team di lavoro, ma d’altro canto obiettivi troppo facili non favoriscono il miglioramento dei risultati (es. se voglio scalare il Monte Bianco, ma non ho mai scalato una montagna, devo capire perché voglio scalare il Monte Bianco, cosa significa riuscirci o non riuscirci; inoltre, se decido di scalarlo, devo pianificare nel tempo un programma di allenamento realistico per l’impresa, etc.). In azienda, è importante che gli obiettivi siano rilevanti in relazione agli obiettivi personali o professionali nel corso del tempo, ovvero possono trasformarsi in base ai bisogni del personale e ai bisogni organizzativi.

  • Perché ora l’obiettivo è questo?
  • Perché in passato non era questo l’obiettivo?
  • Cosa comporterebbe il mancato raggiungimento dell’obiettivo? Cosa significherebbe raggiungerlo?

 

PIANIFICATO NEL TEMPO

Stabilire una tempistica per raggiungere i propri obiettivi è fondamentale. Un obiettivo definito nel tempo può prevedere un punto di inizio e uno di fine, oppure una serie di parametri temporali o tappe intermedie. Qualunque sia la scelta, pianificare gli obiettivi consente di raggiungerli in modo puntuale (es. “Andrò in palestra più spesso”: invece di fissare un obiettivo molto generale, posso decidere di andare in palestra tre giorni alla settimana per un’ora al giorno nel corso del mese successivo).

  • L’obiettivo è realizzabile entro un determinato orizzonte temporale?
  • Qual è il tempo più lungo per raggiungere questo obiettivo? E quale quello più breve
  • Quali potenziali ostacoli o fattori legati al tempo possono rallentarmi?
  • Cosa ho realizzato in passato in tempi simili?
  • Quando e come verifico i progressi compiuti?
  • Cosa faccio se a metà del percorso mi trovo fuori strada?
  • Ci sono dei momenti in cui i progressi potrebbero rallentare o accelerare in modo naturale?

 

Utilizzare i criteri SMART in azienda significa guadagnare in termini di comunicazione e chiarezza tra team di lavoro e manager. I criteri SMART hanno lo scopo di offrire un modo per comunicare esattamente a che punto ci si trova e come si sta procedendo. Quando tutti, in azienda, comprendono gli obiettivi e i criteri per raggiungerli, possono lavorare insieme per ottenere i risultati desiderati, tra i quali incrementare la produttività. Con obiettivi chiari, i dipendenti sono più propensi a completare le loro attività in modo efficiente. La chiarezza degli obiettivi riduce il tempo speso per capire cosa deve essere fatto, consentendo una rapida esecuzione e conclusione dei compiti. Inoltre, il goal setting facilita il feedback regolare sulle prestazioni: i feedback positivi per gli obiettivi raggiunti rafforzano la motivazione, mentre i feedback costruttivi aiutano a identificare aree di miglioramento.

I criteri SMART non si applicano solo agli obiettivi delle grandi aziende o dei team, ma sono efficaci anche a livello personale, ad esempio nel raggiungere un obiettivo di fitness, nella ricerca di un lavoro, in un miglioramento in ambito scolastico, in un progetto familiare o di coppia o in qualsiasi altra cosa.

Sia a livello personale, sia a livello di realtà aziendale, è importante ricordare che i criteri SMART funzionano solo se si ha una buona strategia a lungo termine. Nel fissare gli obiettivi è importante agire in anticipo per rendere più SMART la procedura di definizione degli obiettivi, inserendo le fasi di valutazione e revisione. E’ importante imparare ad accogliere, analizzare e risolvere gli imprevisti ed imparare dall’esperienza meno positiva migliorando le esperienze successive.

 

Come definire obiettivi personali e professionali raggiungibili

Non esistono obiettivi personali e professionali giusti o sbagliati, ma solo obiettivi giusti per se stessi. Esistono però obiettivi formulati correttamente e altri definiti in modo errato. La formulazione corretta di un obiettivo richiede alcune accortezze che permettono di definire chiaramente ciò che si vuole raggiungere, prendendo in considerazione anche aspetti più profondi, legati alle proprie attitudini e al contesto.

Per iniziare è importante PARTIRE DAL PERCHE’ DELLA SCELTA DEI MIEI OBIETTIVI PERSONALI O PREFESSIONALI. Significa concedersi un momento per pensare alla propria crescita al di fuori del contesto in cui ci si trova e del giudizio altrui.

 

Cosa è più importante per me in questo momento?

 

Un punto essenziale è entrare in contatto con la parte più autentica di Sé, scrollandosi di dosso le aspettative del mondo e analizzando che cosa si vuole davvero.

Questo processo consente di acquisire maggiore consapevolezza di Sé e di ciò che si desidera per ciascuna area della propria vita, nonché di visualizzare il futuro come lo si vorrebbe, di divenire ciò che si vorrebbe essere, predisponendosi al raggiungimento di obiettivi significativi.

Una parte importante del processo di definizione degli obiettivi personali e professionali è COMBINARE IL RAGGIUNGIMENTO DI OBIETTIVI A BREVE TERMINE E OBIETTIVI A LUNGO TERMINE. 

Quelli a lungo termine sono traguardi che si desidera raggiungere nel futuro, nell’arco di mesi o anni, e che forniscono al lavoro una direzione e uno scopo. Solitamente includono obiettivi a breve termine più piccoli, propedeutici per realizzare quelli più grandi. Mentre i primi rappresentano lo scopo finale, quelli a breve termine offrono gratificazione immediata, suddividendo il lavoro in parti più piccole e mantenendo alta la motivazione.

Dopo aver lavorato sul proprio obiettivo e chiarita la direzione da intraprendere, è necessario procedere con una fase di brainstorming di tutto ciò che sarà necessario fare per raggiungerlo e con la DEFINIZIONE DEL PIANO D’AZIONE. A questo punto, può essere d’aiuto porsi alcune domande:

 

Cosa devo fare? Quali sono le azioni che devo compiere per realizzare il mio obiettivo?

In che contesto realizzerò i compiti e le azioni definite?

In che modo posso svolgere le azioni necessarie?

Entro quando devo compiere le azioni?

Ci sono compiti che posso delegare? Quali sono?

Qual è la timeline per la realizzazione di ogni singola azione del piano?

 

Nel processo di realizzazione degli obiettivi professionali è normale che si presentino imprevisti che richiedono di modificare il percorso, o che addirittura le proprie mete cambino. Gli obiettivi personali o di carriera, soprattutto quelli a lungo termine, non sono statici ma in continua evoluzione, pertanto, possono essere facilmente modificati nel tempo. Quando si presentano opportunità inaspettate o imprevisti, è fondamentale MANTENERE UNA CERTA FLESSIBILITÀ relativa ai propri obiettivi può aiutare a cambiare rotta e guardare le cose da una prospettiva differente, evitando di ignorare opportunità di crescita in virtù di obiettivi troppo rigidi.

 

 

Errori di atteggiamento che influiscono sul raggiungimento degli obiettivi

Gli errori di atteggiamento, più comuni, che la Persona rischia di commettere nel perseguire un obiettivo personale o professionale, sono:

  • ESSERE POCO PRECISI: avere un’idea approssimativa e poco chiara di ciò che si vuole raggiungere.
  • PENSARE CHE DIPENDA SOLO DA SE STESSI: ritenere che il successo dipenda esclusivamente dalle proprie azioni può portare a ignorare fattori esterni come l’ambiente, le risorse o il supporto di altre persone. Riconoscere che altri elementi influiscono sul risultato aiuta a essere più realistici e a cercare alleanze e supporto dove necessario.
  • MANCANZA DI PIANIFICAZIONE: non avere un piano chiaro può rendere difficile raggiungere gli obiettivi. Senza un percorso ben definito, si rischia di perdere tempo e risorse cercando di improvvisare.
  • PROCRASTINARE: rimandare continuamente le azioni necessarie per raggiungere un obiettivo rallenta il progresso. La procrastinazione crea un ciclo di ritardi che può portare alla frustrazione e al fallimento.
  • NON IMPARARE DAI FALLIMENTI: non considerare i fallimenti come opportunità di apprendimento è un errore comune. Ogni insuccesso può offrire lezioni importanti per correggere il corso e migliorare.
  • MANCANZA DI PERSEVERANZA: gli obiettivi non si raggiungono sempre in tempi brevi. La perseveranza è fondamentale per superare gli ostacoli e rimanere concentrati anche quando le cose non vanno come previsto. Il percorso per raggiungere un obiettivo non è mai facile e privo di ostacoli. Desiderare una soluzione semplice e immediata spesso porta a frustrazione. Bisogna essere pronti a impegnarsi, affrontare difficoltà e imparare lungo il cammino.
  • NON ADATTARSI AI CAMBIAMENTI: la rigidità mentale può essere un ostacolo. Essere flessibili e pronti a adattarsi ai cambiamenti permette di affrontare le sfide in modo più efficace e di migliorare i risultati.
  • NON FARE IL PUNTO DELLA SITUAZIONE: non monitorare i progressi regolarmente può portare a perdere di vista l’obiettivo. Fare bilanci periodici consente di vedere dove si è arrivati e di correggere eventuali deviazioni prima che diventino problemi più grandi.
  • DELEGARE LA RESPONSABILITA’: attribuire la colpa dei propri insuccessi al altri, senza assumersi la responsabilità delle proprie decisioni e scelte non è evolutivo. Riconoscere che altri elementi influiscono sul risultato può essere plausibile, ma non deve essere un alibi del mancato raggiungimento di un obiettivo.
  • AVERE ASPETTATIVE ESAGERATE: fissare obiettivi irrealistici o troppo ambiziosi può portare a delusioni quando i risultati non corrispondono alle aspettative. È importante essere ambiziosi, ma anche pratici e consapevoli dei propri limiti, adattando gli obiettivi alle proprie capacità e risorse. Avere una forte motivazione è sempre utile, ma è necessario fare attenzione a non identificare se stessi e il proprio valore con i propri successi.

 

Goal setting: vantaggi nella vita e nel lavoro

Il goal setting è fondamentale per il successo sia personale che professionale. Questo processo non solo guida le persone e le organizzazioni verso i loro obiettivi, ma serve anche come un potente stimolo per la motivazione e l’aumento della produttività.

 

 

DEFINIRE GLI OBIETTIVI SERVE A:

  • FORNIRE DIREZIONE E FOCUS: Stabilire obiettivi chiari offre una direzione definita e focalizza le risorse e gli sforzi sulle attività che contano di più. Senza obiettivi specifici, la Persona o il team di lavoro possono facilmente deviare verso attività meno prioritarie o distrattive. Il goal setting garantisce che ogni azione sia intenzionale e allineata con gli obiettivi più ampi.
  • SVILUPPARE ABITUDINI PRODUTTIVE ED EFFICACI: Impostare e lavorare verso obiettivi aiuta ad accrescere e mantenere abitudini di lavoro produttive. Questa disciplina acquisita può estendersi a tutte le aree della vita, promuovendo un miglioramento complessivo della gestione del tempo (time management) e dell’efficacia personale.
  • AUMENTARE L’IMPEGNO: Le persone che stabiliscono obiettivi significativi e sfidanti, sono più propense a impegnarsi profondamente per raggiungerli. Questo impegno è spesso accompagnato da un senso di responsabilità personale, che può trasformarsi in una maggiore dedizione e persistenza nel fronteggiare le sfide.
  • FACILITARE LA MISURAZIONE DEL PROGRESSO: Monitorare i progressi in modo oggettivo (in azienda si utilizzano i Key Performance Indicators, KPI), non solo aiuta a mantenere alta la motivazione, ma offre anche opportunità per riflettere sull’efficacia delle strategie impiegate e per fare eventuali aggiustamenti.
  • ACCRESCERE LA MOTIVAZIONE INTRINSECA ED ESTRINSECA: Gli obiettivi possono stimolare la motivazione: quella intrinseca nasce dall’interesse o dal piacere derivato dall’attività stessa, mentre quella estrinseca è influenzata da fattori esterni come ricompense o riconoscimenti. Il goal setting efficace tocca entrambi gli aspetti, incentivando le persone a migliorare le proprie prestazioni per ragioni personali e professionali.
  • SUPERARE LA PROCRASTINAZIONE: Uno degli ostacoli più grandi della finalizzazione di obiettivi personali o professionali è la procrastinazione. Gli obiettivi ben definiti e temporizzati possono ridurre la tendenza a rimandare, fornendo scadenze chiare e priorità evidenti che promuovono l’azione immediata.
  • POTENZIARE L’AUTOSTIMA: Raggiungere gli obiettivi impostati può migliorare significativamente l’autostima, la fiducia in se stessi, il senso di autorealizzazione e la resilienza. Ogni traguardo raggiunto è una conferma delle proprie capacità e un incentivo a impostare obiettivi successivi ancora più ambiziosi.

 

Dal pensiero all’azione

Riflettere sui dettagli del traguardo che si intende raggiungere, personale o professionale che sia, offre una direzione chiara che consente di prendere decisioni, dare priorità alle attività e gestire le iniziative ed energie in un modo utile per lo scopo finale. Dedicare all’inizio un tempo sufficiente per definire gli obiettivi aiuta a mantenere la concentrazione sull’obiettivo lungo il percorso, in modo da non lasciarsi distrarre da altri compiti e responsabilità pressanti.

La chiarezza dei propri intenti è fondamentale perché consente di capire le direzioni da prendere e lavorare per le cose giuste. In tal senso, è necessario realizzare un piano d’azione per limitare insicurezza, indecisione e senso di inadeguatezza.

IL PRIMO PASSO È PRENDERE CONTATTO CON SE STESSI in modo da definire strategicamente i propri obiettivi, dando poco spazio ai bisogni e alle aspettative degli altri (es. familiari, partner, etc.), LASCIANDO LA MENTE LIBERA DI CAPIRE DAVVERO QUELLO CHE AUTENTICAMENTE SI DESIDERA RAGGIUNGERE. Ciò consente di agire con maggiore consapevolezza e motivazione.

 

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Sto dedicando tempo ed energie a ciò che mi appassiona veramente o sto solamente facendo il mio lavoro per necessità?

Sto perseguendo i miei reali e autentici obiettivi o sto perseguendo gli obiettivi di altri?

Mi sento soddisfatto del mio lavoro? Del mio stipendio?

Mi sento abbastanza formato per raggiungere i miei obiettivi?

Sento di possedere tutte le competenze e le conoscenze necessarie per progredire nel mio cammino o ho ancora delle aree da migliorare?

Ci sono degli aspetti che vorrei migliorare per sentirmi più a mio agio con me stesso?

Ho imparato a concentrarmi su ciò che mi fa stare bene e che desidero senza farmi condizionare dalle opinioni esterne?

Perché mi sento così insicuro/a?

Perché sono sempre indeciso/a nel fare le cose?

Perché non riesco a raggiungere mai quello che desidero?

Perché inizio un percorso e non lo porto mai a termine?

Etc. Etc.

 

Rispondere sinceramente a queste domande può aiutare la Persona a capire se è sulla strada giusta o se ci sono degli aspetti della vita che necessitano di essere cambiati prima di proseguire nel raggiungimento dei tuoi obiettivi.

È necessario dedicare del tempo all’analisi di quello che sta accadendo nella propria vita per prendere consapevolezza e fare chiarezza su ciò che si vuole raggiungere, per indagare e superare gli ostacoli e gli impedimenti che a volte compromettono la realizzazione degli obiettivi, e per definire in modo accurato il piano d’azione.

In questi casi, un intervento psicologico sostiene un percorso di crescita personale e professionale, stimola e fornisce gli strumenti per accelerare quel “viaggio” che dal presente percepito conduce al futuro desiderato.

 

Un percorso psicologico consente alla Persona di:

  • Allenarsi all’auto – esplorazione e alla consapevolezza di Sé.
  • Implementare l’autodeterminazione, la capacità di decidere e il senso di responsabilità.
  • Andare verso le proprie autentiche aspirazioni e inclinazioni, senza interferenze esterne.
  • Sviluppare il benessere psicologico, fisico, emotivo e relazionale.
  • Esplorare e comprendere le proprie abilità, competenze e risorse, individuando le aree di miglioramento su cui lavorare per ottenere ciò che ci si è prefissati.
  • Potenziare la motivazione e l’impegno.
  • Accrescere l’autostima, il senso di valore personale e la percezione di autoefficacia.
  • Depotenziare il senso di insicurezza, indecisione e inadeguatezza.
  • Impostare una strategia per il raggiungimento degli obiettivi personali e professionali.
  • Creare un piano d’azione personalizzato per rendere concreti i bisogni personali e le esigenze professionali.
  • Promuovere la sensazione di sfida e realizzazione stabilendo obiettivi che sono al contempo realistici e sfidanti (aumento della motivazione).
  • Imparare a tollerare il senso di scoraggiamento e la frustrazione nei casi in cui la meta finale non è raggiunta in tempi brevi.
  • Imparare a trasformare gli ostacoli e imprevisti in opportunità.
  • Accogliere il cambiamento in senso evolutivo.
  • Depotenziare gli ostacoli, destrutturando i pensieri automatici disfunzionali che fanno perdere il focus.
  • Acquisire tecniche di gestione dello stress, ansia ed emozioni disturbanti (es. rabbia, paura, senso di colpa, vergogna, delusione, etc.).
  • Imparare a monitorare i progressi per gestire meglio le difficoltà che possono presentarsi e correggere il tiro se si percepisce che ci stiamo allontanando da esso.
  • Promuovere la competenza di Sé, ritornare ad essere protagonista della propria vita, mirando così all’autodeterminazione e autorealizzazione.

 

Strumenti

Il percorso psicologico si avvale di tecniche e strumenti diversificati in base all’unicità della Persona e ai suoi bisogni: il colloquio clinico, l’osservazione clinica, l’ascolto attivo, una comunicazione partecipativa e trasformativa, la Terapia delle emozioni, la Terapia EMDRl’Ipnosi ericksoniana, la Terapia cognitivo – comportamentale, la Terapia sistemico – relazionale, tecniche di Mindfulness, tecniche immaginative, tecniche di rilassamento, la Timeline, l’apprendimento di tecniche di autoipnosi, strumenti grafici, la Fotovideo Terapia, home work, prescrizioni comportamentali, Carte Dixit, esercizi di role play, il Genogramma, Mental Training, etc., che consentono di rintracciare i costrutti, le credenze o gli schemi fissi di ragionamento, facendo emergere modalità alternative e più adattive di costruzione della realtà.

 

A chi è rivolto?

  • chi sta intraprendendo un percorso di trasformazione o cambiamento esistenziale, personale, professionale, scolastico, familiare, di coppia, sportivo, etc., e vuole pianificare un piano d’azione per perseguire i propri obiettivi.
  • A chi vuole investire su di Sé e nella propria crescita personale.

 

Puoi contattarmi per scoprire come possiamo progettare insieme una soluzione personalizzata, in uno spazio professionale, empatico e non giudicante. 

Fai il primo passo per aprire le porte a un presente e un futuro di crescita e successo.

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