La psicoterapia cognitivo – comportamentale è un trattamento indicato in presenza di vari disturbi psicologici, emotivi e comportamentali come l’ansia, gli attacchi di panico, ipocondria, disturbi psicosomatici, le fobie, disturbo ossessivo compulsivo, disturbo post traumatico da stress, nonché depressione, disturbi alimentari, disturbi del sonno, dipendenze, etc.
Questa tipologia d’intervento si basa sul presupposto che esiste una stretta relazione tra pensieri, emozioni e comportamenti. Per la psicoterapia cognitivo – comportamentale, le complessità emotive sono condizionate dalle azioni e dalle esperienze del vissuto.
L’intervento terapeutico si pone l’obiettivo di fornire alla Persona gli strumenti per sapere gestire l’ansia e modificare le convinzioni negative e le percezioni errate della mente. Ciò che caratterizza e distingue quest’approccio è la spiegazione della patologia attraverso l’analisi delle strutture e delle costruzioni cognitive dell’individuo che contribuiscono a mantenerne la sintomatologia.
Che cos’è la Psicoterapia cognitivo – comportamentale?
La psicoterapia cognitivo – comportamentale è un metodo che permette di lavorare sulla psicologia della Persona e, al contempo, la prepara e la sostiene nel mettersi alla prova nelle situazioni che causano disturbi ansiosi, tra i quali attacchi di panico e fobie.
Si avvale di procedure mirate alla modificazione non solo dei comportamenti manifesti, ma anche di emozioni, atteggiamenti, aspettative e convinzioni del soggetto.
La psicoterapia cognitivo – comportamentale – Cognitive – Behavioral Therapy – (CBT) si basa sul concetto che le risposte comportamentali ed emotive sono fortemente influenzate da idee, pensieri, convinzioni e credenze relative agli eventi del vissuto.
Le distorsioni cognitive si mantengono nel tempo ed ostacolano la possibilità della Persona di affrontare le proprie complessità psicologiche.
Qual è la funzionalità della Psicoterapia cognitivo – comportamentale?
La psicoterapia cognitivo – comportamentale permette di affrontare gradualmente una serie di circostanze ansiogene, partendo da quelle meno impegnative a quelle più articolate. Poco per volta, il paziente reimpara a gestire le situazioni che prima venivano evitate e/o evocavano pensieri negativi.
L’obiettivo non consiste nell’eliminare l’ansia, ma nel gestirla in modo concreto, modificando le emozioni, i comportamenti ed i pensieri disfunzionali.
Il trattamento si propone di migliorare la qualità della vita delle Persone ed aiutarle a gestire o risolvere il disagio emotivo, psicologico e relazionale.
La psicoterapia cognitivo – comportamentale fornisce gli strumenti per individuare gli schemi distorti di ragionamento e d’interpretazione della realtà, quindi li integra con pensieri e convinzioni funzionali e positive.
Come si svolge?
La psicoterapia cognitivo – comportamentale è un trattamento che prevede di indebolire progressivamente i legami tra gli stimoli ansiogeni e la percezione dell’ansia. Durante questo percorso, la Persona può provare emozioni diversificate: preoccupazione, paura, rabbia, tristezza, agitazione, panico, etc.
Nel processo terapeutico, per la DIMENSIONE COGNITIVA:
- Si adottano tecniche di rilassamento e di respirazione.
- Si allena la Persona a riconoscere i pensieri ricorrenti e gli atteggiamenti distorti che causano il disagio, le sensazioni negative e i comportamenti erronei, sostituendoli con pensieri realistici o più evolutivi al proprio benessere.
Per la DIMENSIONE COMPORTAMENTALE si modifica la relazione tra le persistenti emozioni problematiche vissute dalla Persona e le abituali reazioni comportamentali che mette in atto in tali circostanze, attraverso:
- Apprendimento di nuove modalità di risposta.
- Esposizione graduale delle situazioni temute.
- Gestione attiva del disagio.
In base al disturbo da trattare, questi due dimensioni – cognitivo e comportamentale – agiscono in sinergia ed in varie combinazioni. Ad esempio, le fobie hanno maggiore beneficio dell’esposizione alla circostanza che fa paura (terapia comportamentale), mentre gli attacchi di panico possono essere trattati principalmente quando si comprende da cosa sono scatenati (terapia cognitiva).
Quali fasi prevede?
L’elenco che segue è indicativo:
- Contratto terapeutico: si stabiliscono gli obiettivi condivisi da paziente e terapeuta e i loro rispettivi compiti (es. compiti a casa per il paziente).
- Storia del disturbo: si ricostruisce l’esordio del disturbo, dalle prime manifestazioni e si monitora lo stato attuale.
- Schema di funzionamento del disturbo: costruito attraverso un percorso degli episodi più recenti in cui la Persona si è sentita ansiosa o preoccupata.
- Esplorazione della storia di vita e dei significati del disagio.
- Individuazione e messa in discussione della natura e dell’insorgenza dei pensieri disfunzionali che si collocano alla base del disturbo.
- Apprendimento di tecniche e metodi di desensibilizzazione sistematica volti alla gestione dell’ansia e ad una riduzione dell’evitamento.
- Esposizione guidata e graduale ai pensieri evitati e agli episodi che generano l’evitamento.
- Prevenzione delle ricadute: è significativo per il Paziente avere la consapevolezza della possibilità che possa presentarsi una ricaduta, in questa fase si elaborano gli strumenti necessari per essere in grado di individuarla ed essere pronti a fronteggiarla.
Il percorso di psicoterapia cognitivo – comportamentale può dirsi concluso quando la Persona arriva ad affrontare con tranquillità anche la situazione che le scatena maggiormente ansia o panico.
Alla conclusione della terapia, possono essere stabiliti degli appuntamenti per il follow-up, per verificare periodicamente se i risultati vengono mantenuti dalla Persona.
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