La Love Addiction è una problematica legata alle emozioni, ai pensieri e ai comportamenti delle relazioni amorose, sempre più diffusa nel mondo contemporaneo.
La dipendenza affettiva rientra in quella categoria di dipendenze definite “nuove dipendenze” o “dipendenze comportamentali”, vale a dire processi che presentano le stesse caratteristiche della dipendenza da sostanze, ma senza l’azione di una sostanza di abuso.
Analogie tra dipendenza da sostanze e dipendenza affettiva
Nel caso della dipendenza da sostanze l’esperienza è espressa attraverso l’assunzione di sostanze e la funzione di fuga dalla realtà e dal dolore che esse permettono.
Nel caso della dipendenza affettiva, le esperienze sono di due tipologie:
- Le fantasie romantiche, che aiutano ad attenuare la paura della solitudine e del rifiuto, inducendo i partner a promettersi “felicità eterna”.
- L’esperienza del legame di attaccamento, che quieta la paura, conscia o inconscia, di essere abbandonati, con l’illusione di eliminare la solitudine e mitigare la disistima di Sé.
Nelle prime fasi dell’innamoramento, le persone mostrano diversi sintomi correlati alle dipendenze, sia da sostanze che comportamentali, tra cui euforia, astinenza, tolleranza, dipendenza fisica e psicologica, ricaduta.
In quest’ottica, l’amore potrebbe essere paragonato a una sostanza d’abuso, della quale entrambi i partner possono sviluppare dipendenza.
Trovarsi in una relazione stimola le aree cerebrali legate alla ricompensa, proprio come le droghe; al contempo, terminare una relazione può indurre ansia e depressione.
Le risposte emotive si legano significativamente alle reazioni fisiche, creando una spinta verso l’instaurare o il mantenere una relazione affettiva:
la relazione diventa l’obiettivo e, al tempo stesso, la ricompensa, che consentirà alla Persona dipendente di ridurre la sofferenza e sentirsi meglio.
Uno dei centri cerebrali legati alla ricompensa si trova all’interno del sistema limbico, quest’area costituisce il centro di controllo delle risposte emotive e presiede il rilascio della dopamina, un neurotrasmettitore che induce sensazioni di benessere ed euforia.
Come ad esempio, la cocaina, stimola un incremento del rilascio (o una diminuzione del riassorbimento) di dopamina, le dipendenze comportamentali come la dipendenza affettiva, possono creare le condizioni in cui viene stimolata la produzione di dopamina.
In questo caso, il cervello viene “allenato” a rilasciare dopamina in corrispondenza di particolari comportamenti, come avviene anche con lo shopping compulsivo o la dipendenza da gioco d’azzardo.
Nel caso della dipendenza affettiva, l’oggetto di dipendenza è il partner e la relazione che si è venuta a creare.
Cosa accade nella relazione di coppia?
Il desiderio di dipendenza tra due partner è, generalmente, normale soprattutto durante la fase dell’innamoramento e prevede un certo grado di dipendenza affettiva e fusione con l’Altro, che dovrebbe diminuire con lo stabilizzarsi del rapporto, lasciando nella coppia una soddisfacente percezione di autonomia.
La “Love Addiction” indica una condizione in cui c’è un bisogno “straordinario” dell’Altro, il quale diventa indispensabile per dare un senso alla propria esistenza.
Non siamo in presenza di una relazione d’amore, ma di una condizione che porta al sacrificio dei propri bisogni, desideri e necessità.
Tutto gira intorno all’altro e al bisogno di non perderlo e di non essere abbandonati, con l’emergere di sentimenti di dipendenza, gelosia, controllo, annientamento, sottomissione, accudimento disfunzionale al fine di mantenere la relazione.
La dipendenza affettiva è una CONDIZIONE RELAZIONALE NEGATIVA, caratterizzata da ASSENZA CRONICA DI RECIPROCITA’ NELLA VITA AFFETTIVA, che tende a creare sofferenza psicologica e/o fisica.
Il partner del dipendente affettivo
La Persona dipendente sceglie un partner con determinate caratteristiche.
La Persona dipendente ha spesso una percezione di Sé non meritevole d’amore, di conseguenza la scelta, inconsapevole, del partner condurrà a persone problematiche, evitanti, anaffettive che andranno a confermare l’immagine negativa che la Persona dipendente ha di Sé.
In tal senso, la dipendenza affettiva non è un fenomeno che riguarda una sola Persona, ma è una dinamica a due.
A volte il partner del dipendente affettivo è una Persona problematica e/o narcisista, altre volte rifiutante, sfuggente o irraggiungibile.
La Persona dipendente dedica tutta se stessa al partner, soddisfacendo i suoi bisogni, fino a che non sentirà un sovraccarico o una coercizione che può portare alla ribellione. In questo caso o sperimenterà un senso di colpa e cercherà di recuperare subito la relazione o se l’Altro la allontanerà, si metterà in cerca di una nuova relazione, per non sentirsi completamente vuota e inesistente.
Un’altra modalità relazionale riguarda la relazione impostata sull’asse dominanza – potere. Di fronte al momento di ribellione della Persona dipendente, il partner può reagire con reazioni violente. La Persona dipendente, in questi casi, si sente responsabile e causa dei comportamenti del partner, dandogli più potere e idealizzandolo.
Sintomi della dipendenza affettiva
Chi manifesta i sintomi della dipendenza affettiva ha un desiderio di fusione che si mantiene inalterato nel tempo.
I sintomi della dipendenza affettiva non si manifestano necessariamente all’interno di una RELAZIONE DI COPPIA, ma possono manifestarsi anche nei confronti di un GENITORE, di un ALTRO FAMILIARE, di una FIGURA AMICALE o di una PERSONA D’AUTORITA’.
I segni e i sintomi della dipendenza affettiva sono, in gran parte, speculari a quelli delle dipendenze comportamentali, e includono:
- Il piacere derivante dall’oggetto della
- Tolleranza: il bisogno costante di aumentare il tempo trascorso con il partner diminuendo, parallelamente, il tempo investito in attività autonome o contatti con altre persone.
- Astinenza: la comparsa di emozioni negative molto intense, come ansia, panico, depressione, quando il partner è fisicamente o emotivamente distante.
- Perdita di controllo: l’incapacità di riflettere in maniera lucida sulla propria situazione e di controllare i propri comportamenti, alternata a momenti di lucidità in cui la Persona dipendente sperimenta vergogna e rimorso.
Nella vita quotidiana, questi segni e sintomi si riflettono in una grande varietà di comportamenti e atteggiamenti del dipendente affettivo:
- Le emozioni del partner hanno più importanza rispetto alle proprie.
- La stima di Sé dipende dall’approvazione dell’Altro.
- Prendere una posizione o una decisione diventa difficoltoso e causa forti sensi di colpa.
- La paura di essere abbandonati è talmente intensa che la maggior parte dei comportamenti hanno la funzione di evitare la solitudine e il rifiuto.
- Riconoscere ed esprimere i propri pensieri ed emozioni è difficile o spaventoso.
- La maggior parte del proprio tempo viene impiegato per controllare il partner.
- Le conseguenze negative che la relazione produce in tutte le altre dimensioni interpersonali vengono ignorate.
La co – dipendenza
La co – dipendenza affettiva si trova all’interno di un rapporto disfunzionale nel quale uno dei due partner manifesta una dipendenza affettiva e l’altro partner manifesta una sindrome di evitamento.
Spesso la co – dipendenza è connessa a una dipendenza sessuale o a una dipendenza da sostanze, in casi estremi si collega ad una personalità perversa narcisista o a un disturbo di personalità borderline.
La dipendenza affettiva e la co – dipendenza patologica hanno in comune un’insicurezza di fondo, una bassa autostima, la mancanza di ascolto dei propri bisogni, un’eccessiva presa in considerazione delle altrui necessità e una tendenza a nutrire pensieri ossessivi sull’oggetto d’amore e sul proprio desiderio di sentirsi amati.
Tutto questo è condizionato da schemi mentali ripetitivi e da una scarsa capacità di autodifferenziazione.
Il rapporto di co – dipendenza patologico è dunque un rapporto di collusione tra una Persona che mostra un bisogno estremo di dipendere e un’altra che ha bisogno di esercitare il suo controllo e il suo dominio. Da questo emerge che entrambe le persone coinvolte nel rapporto di co – dipendenza affettiva sono fragili.
Il tratto di personalità co – dipendente può emergere anche in persone apparentemente autonome e indipendenti che nell’ambito della sfera affettiva più intima, in determinate situazioni di forte coinvolgimento affettivo, possono esprimere fragilità significative.
Queste fragilità possono derivare da disattenzioni ai bisogni fondamentali del bambino, da parte di genitori non capaci di sostenere la sua sicurezza e la garanzia di protezione e amore.
Le ferite principali sono in tutti i casi connesse ad un senso di abbandono, di deprivazione, di vuoto, di vergogna e ad un vissuto che rimanda al non sentirsi meritevoli di amore. A tutto questo spesso si unisce un senso di tradimento e di vuoto affettivo.
Nel 1986, Cermak, nel manuale “Diagnosing and Treating Co – dependence” individua quattro tratti distintivi per individuare il co – dipendente:
- La tendenza ad investire continuamente la propria autostima nel controllo di Sé e degli altri.
- La tendenza ad assumersi responsabilità altrui o di situazioni non controllabili, pur di soddisfare i bisogni del partner.
- La presenza di stati d’ansia e mancata percezione dei confini tra Sé e l’Altro.
- L’abituale coinvolgimento in relazioni con persone con disturbi di personalità, dipendenze da sostanze e dipendenze comportamentali, disturbo del controllo degli impulsi o co – dipendenti.
Dipendenza affettiva e tratti personologici
Il bisogno di protezione e la scarsa autostima costituiscono la tematica centrale della Persona che presenta Love addiction, alimentato da credenze secondo cui la propria felicità dipende completamente dalla vicinanza di una persona supportiva.
Le caratteristiche personologiche di una Persona dipendente affettiva si correlano alla personalità di tipo dipendente e possono essere riassunte con i seguenti punti:
- Difficoltà nel prendere decisioni, anche quotidiane, senza chiedere consigli e rassicurazioni. La mancanza di fiducia nella propria capacità di fare scelte corrette e l’estrema colpevolizzazione quando si commettono errori, rende terrificante la possibilità di sbagliare.
- Bisogno che altre persone si assumano la responsabilità di ambiti importanti della propria vita. Le sfide quotidiane diventano difficoltà insormontabili e impossibili da affrontare da soli.
- Difficoltà nell’essere in disaccordo con gli altri. Una Persona dipendente sente di non avere abbastanza valore da poter esprimere un’opinione personale che si discosti da quella di qualcuno da cui dipende.
- Difficoltà nel portare a termine progetti o attività in autonomia. La paura, in questo caso, riguarda il fatto che le altre persone potrebbero accorgersi del fallimento, percepito come inevitabile.
- Emozioni negative come ansia o disperazione al pensiero di essere soli o poter rimanere da soli.
- Assumersi la colpa o la responsabilità di eventi o situazioni negative, anche quando non è vero oppure non è possibile identificare un responsabile. Colpevolizzarsi rappresenta una modalità di mantenere il controllo su circostanze, molto spesso, incontrollabili.
- Incapacità di creare o difendere i propri spazi o confini.
Uno stato di dipendenza affettiva è correlato con il disturbo borderline di personalità quando il timore dell’abbandono porta la Persona a fare di tutto per mantenere la relazione con l’Altro, oppure con il disturbo narcisistico di personalità quando mantenere un’immagine positiva di Sé dipende dall’ammirazione dell’Altro, che deve perciò essere disponibile e vicino ogni volta che vi è la necessità di ristabilizzare la propria autostima.
Non necessariamente un comportamento di dipendenza affettiva indica una personalità totalmente dipendente, è necessario capire quali siano le ragioni sottostanti alla dipendenza e inquadrarle all’interno di un profilo personologico specifico.
Talvolta anche nei disturbi d’ansia, come agorafobia, attacchi di panico o fobie, emerge nella Persona la necessità di mantenere la relazione con l’Altro attraverso il sintomo.
Tipologie di dipendenti affettivi
Come insorge la dipendenza affettiva
La dipendenza trova le sue origini nell’infanzia, nel rapporto con le figure significative di riferimento (genitori, altri adulti di rifermento come insegnanti, parenti, etc.). Coloro che diventano affettivamente dipendenti probabilmente da piccoli hanno ricevuto il messaggio di non essere degni d’amore o che i loro bisogni non sono importanti.
Se un bambino non si sente accettate da queste figure per lui importanti, si sente rifiutato. Farà di tutto per cercare la loro approvazione e non trovandola cresce con questo sentimento di “rifiuto”.
Il bambino potrebbe sperimentare e crescere con il senso di colpa, attribuendo la colpa a se stesso, alle sue mancanze. Potrebbe costruire convinzioni negative che andranno a distruggere la sua autostima, traducibili con queste convinzioni:
- “NON VALGO NIENTE”.
- “NESSUNO MI AMA”.
- “NON MERITO DI ESSERE AMATO”.
- “NON TROVERO’ MAI NESSUNO CHE MI AMI E RIMARRO’ SOLO”.
Il circolo della dipendenza affettiva può essere così schematizzato:
Esiste una stretta connessione tra la tipologia di attaccamento e la personalità. Coloro che soffrono di disagi connessi alla sfera della dipendenza affettiva, generalmente presentano uno stile di attaccamento insicuro, molto spesso di tipo dipendente, oppure evitante o disorganizzato.
Solitamente i genitori di questi adulti dipendenti sono stati iperprotettivi e limitanti. Frustravano il bisogno di gioco e spontaneità, si sostituivano ai figli nelle scelte o contrariamente, possono essere stati permissivi, senza limiti, tanto che il bambino ha dovuto costruirsi regole proprie rigide e in contrasto con il resto del mondo.
La Persona non sarebbe riuscita, nel corso dell’infanzia, a sviluppare una struttura psichica adeguata, a causa di esperienze affettive negative con i caregiver (figure di accudimento). In questo senso tenderebbe a sopravvalutare irrealisticamente l’Altro, perdendo contatto con la realtà.
Dipendenza affettiva come uscirne?
Il dipendente affettivo non dipende da alcol, droga, cibo, gioco d’azzardo, shopping, games, sesso, ma da una relazione, ma da una relazione. Dipende dall’Altro per essere felice e soprattutto per essere amato.
Si tratta di una Persona che vuole essere amata ad ogni costo, senza sapere cosa significa amare se stessa, ma nonostante ciò crede di non meritare tale amore, di non piacere e teme costantemente di essere abbandonata.
La dipendenza affettiva si nutre della paura dell’abbandono.
La dipendenza affettiva è una condizione che:
- Causa molta sofferenza.
- Porta a vivere storie tormentate, spesso svilenti e a volte violente che puntualmente finiscono nel fallimento.
- Porta nel tempo ad un profondo scoraggiamento nei confronti dell’amore e nella possibilità di trovare una persona adatta a Sé, con la quale condividere la vita.
- Porta ad un’ulteriore diminuzione della propria autostima e ad un rafforzamento dell’idea che si è destinati a non trovare la persona giusta.
- Fa sperimentare l’idea che sia naturale e giusto che il partner sia egoista e/o non corrisponda lo stesso sentimento e/o si comporti male, poiché la convinzione negativa è “ho sempre troppe pretese”, “sono io a sbagliare”, etc. Il partner viene perlopiù giustificato.
Spesso chi presenta dipendenza affettiva, non vede la dipendenza come un problema, anzi vede l’amore e avere un rapporto con la persona amata come la soluzione ai propri problemi. In questi casi, lo stato di sofferenza si protrae nel tempo e si radicano convinzioni negative: “sono sfortunato in amore”, “le persone che scelgo sono tutte sbagliate”, “sono troppo buono”, “gli altri sono tutti cattivi”, etc.
Solitamente, si cerca di rintracciare la causa delle proprie difficoltà all’esterno o negli altri.
Questa condizione, nel lungo periodo può condurre all’espressione di ansia, attacchi di panico, abbassamento del tono dell’umore, problemi psicosomatici, etc.
Cosa c’è alla base della dipendenza affettiva?
- Una bassa autostima che porta la Persona a denigrare se stessa e ad idealizzare il partner.
- Mancanza di amore verso se stessi che spinge a cercare amore all’esterno come qualcosa di indispensabile.
- Poco rispetto verso se stessi che spinge inconsapevolmente a non aspettarselo neanche dagli altri.
- Scarsa conoscenza dei propri bisogni che spesso ha come conseguenza, quella di trovarsi a vivere la vita di un’altra Persona.
- Paura dell’abbandono.
Le domande da porsi possono essere:
Essere dipendenti affettivi significa rinunciare a se stessi, ai propri bisogni, aspettative, necessità, sogni e desideri.
Si passa il tempo ad aspettare un partner, che in realtà è assente. Il dipendente affettivo vive nel costante terrore di perdere questo partner fantasma.
La dipendenza affettiva coinvolge anche le relazioni con gli altri perché è l’espressione di un senso di vuoto profondo.
Relazioni con gli amici
La dipendenza affettiva non si limita ai rapporti di coppia, può essere presente nelle relazioni amicali. Ad esempio, si costringe un amico ad avere una relazione basata sull’esclusività e se l’amico sceglie di avere anche altre amicizie, questa scelta sarà vissuta dal dipendente come una terribile e insopportabile perdita.
Relazioni familiari
Situazioni di dipendenza affettiva si possono verificare anche all’interno di contesti familiari. Ad esempio, il caso in cui una madre non vuole mai stare in casa da sola o non vuole uscire da sola, ripetendo di continuo “non riesco a fare nulla da sola”, “nessuno mi considera”, “non importa niente a nessuno se mi accade qualcosa di grave”, etc. Questi comportamenti si associano a chiamate continue al partner o ai figli perché deve sapere in ogni istante dove sono e cosa fanno, facendo loro sperimentare sensi di colpa nel caso in cui non possano soddisfare le sue richieste manipolative.
Superare la dipendenza affettiva è possibile riconquistando la fiducia in se stessi, negli altri e nella vita in generale.
Intervento terapeutico
Come accade per le altre tipologie di dipendenza sia da sostanze che comportamentali, il superamento della dipendenza affettiva è un percorso complesso. I presupposti fondamentali sono il riconoscimento della propria problematica e la presa di coscienza delle conseguenze che essa ha generato e potrebbe generare in futuro, nonché la volontà di intraprendere un processo di cambiamento.
Se notiamo che certe situazioni relazionali continuano regolarmente a reiterarsi, come un copione, può essere utile fermarsi e valutare che non si tratti di un caso.
Cosa mi porta a ripercorrere le stesse situazioni relazionali, a sperimentare la stessa sofferenza?
Come posso instaurare una relazione che non sia basata sul bisogno, ma sul benessere e sulla crescita di entrambi i partner?
Queste sono solamente alcune delle domande alle quali dare risposta all’interno di un percorso terapeutico, prendendo consapevolezza del proprio funzionamento cognitivo, emotivo, affettivo e comportamentale, così da introdurre un cambiamento nella relazione con il Sé e con l’Altro.
Per non trovarsi, ancora una volta, a rivivere lo stesso copione disfunzionale, l’intervento terapeutico si pone l’obiettivo di:
- Approfondire la storia di vita della Persona e dei suoi contesti relazionali d’appartenenza.
- Ripercorrere la storia della relazione attuale e di quelle passate, delineando gli eventi che hanno contribuito all’instaurarsi delle credenze di base di non amabilità e della dipendenza affettiva come modalità per colmare e compensare queste convinzioni negative.
- Individuare i pensieri, comportamenti ed emozioni ricorrenti, gli schemi fissi di ragionamento e di interpretazione della realtà, che sono concomitanti alle reazioni fisiche, emotive e comportamentali relative all’espressione della dipendenza affettiva.
- Ristrutturazione le credenze disfunzionali legate al proprio valore e alla propria amabilità e quelle legate alle emozioni di paura, solitudine, rifiuto e abbandono.
- Rielaborare le esperienze negative inerenti ai legami di attaccamento insicuro per permettere l’instaurarsi di legami significativi e soddisfacenti.
- Accettare e gestire nel qui e ora le emozioni dolorose come senso colpa, rimorso, vergogna che per molto tempo sono state negate e nascoste nel corso della relazione disfunzionale di dipendenza.
- Acquisire maggiore consapevolezza circa la propria dipendenza e le ripercussioni della stessa nella propria vita.
- Modificare le aspettative irrealistiche nutrite nei confronti dell’amore.
- Definire i propri reali bisogni e priorità in amore.
- Acquisire maggiore autostima e sicurezza in se stessi.
- Imparare a volersi bene, a stare bene con se stessi, ad accettarsi.
- Imparare a conoscersi meglio e sviluppare l’assertività in modo da poter esprimere e far rispettare i propri bisogni senza timore, contribuendo alla costruzione di un più solido senso di Sé e della propria indipendenza.
- Imparare a mettere dei chiari confini: dove inizio Io, dove inizia l’Altro.
- Recuperare una maggiore efficienza e autoefficacia in campo sociale, lavorativo o scolastico e relazionale.
- Sostenere la motivazione al cambiamento e al recupero del proprio benessere psicofisico e relazionale.
- Riprendere il controllo della propria vita, ritrovare l’autonomia decisionale e la libertà di essere se stessi, sentire di meritarsi di essere sereni, da soli o insieme ad un partner.
Un percorso di psicoterapia tiene conto dell’unicità della Persona e della sua storia attraverso un ascolto attivo e una comunicazione empatica.
L’intervento psicologico si struttura analizzando la complessità del quadro sintomatologico, comprendente la dimensione cognitiva, fisiologica, comportamentale, emotiva, psicologica e socio relazionale della Persona e può avvalersi di diversificati approcci terapeutici, tra i quali quello sistemico relazionale, quello cognitivo comportamentale, l’ipnosi ericksoniana e la Mindfulness.
POSSO ESSERTI D’AIUTO?
Essere ascoltati e confrontarsi in uno spazio professionale empatico e non giudicante è il primo passo per iniziare a prendersi cura di Sé, cambiando una situazione faticosa e dolorosa.
Puoi contattarmi per chiedere informazioni o fissare un appuntamento.
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