Le persone che presentano dipendenza da shopping compulsivo online non comprano per il piacere di fare un nuovo acquisto, ma sperimentano uno stato di tensione crescente, per cui il desiderio di comprare si trasforma in un impulso irrefrenabile. Gli oggetti acquistati sono di diversificate tipologie e spesso vengono messi da parte o buttati via. La Persona dopo questi acquisti sperimenta profondo senso di colpa e vergogna.
S.L. McElroy, nel 1994, ha individuato 4 caratteristiche che contraddistinguono il processo di acquisto on line:
- La preoccupazione, l’impulso o il comportamento del comprare online sono vissuti dalla Persona come irresistibili, intrusivi o insensati.
- Il comprare è frequentemente al di sopra delle proprie possibilità. L’acquisto si rivolge a oggetti inutili o di cui non c’è bisogno.
- La preoccupazione, l’impulso o l’atto del comprare in rete causano stress, interferiscono significativamente con il funzionamento sociale e lavorativo o determinano problemi finanziari (indebitamento, prestiti, etc.).
- Il comprare in maniera eccessiva non si presenta esclusivamente durante i periodi di mania o ipomania, come nel caso di disturbo dell’umore bipolare.
L’insorgere della dipendenza da shopping compulsivo online è sostenuto da:
- La possibilità di reperire su internet oggetti rari e inusuali.
- L’eliminazione, tramite la rete, dell’intermediazione umana.
- L’utilizzo delle carte di credito o carte prepagate che aumentano la facilità di acquisto online e rinforzano la condotta di tipo compulsivo.
- La possibilità di partecipare ad aste virtuali.
Molte ricerche hanno messo in evidenza come lo shopping online compulsivo possa essere definito come un vero e proprio disturbo comportamentale con specifiche caratteristiche di perdita del controllo, alterazione della motivazione e impatto significativo sulla gestione del tempo e sulle finanze, nonché sulle relazioni interpersonali.
La dipendenza da shopping compulsivo è correlata a disturbi dell’umore, ansia, stress, disturbi del controllo degli impulsi e dipendenza da sostanze.
Intervento terapeutico
Comprendere il valore simbolico che la dipendenza da shopping compulsivo rappresenta per la Persona, quali bisogni psicologici la dipendenza soddisfa, quali ferite emotive compensa e rimuove dalla consapevolezza, quali mancanze affettive e/o di autostima colma, sono tra le tematiche significative che possono essere affrontate durante un percorso terapeutico.
Prendere consapevolezza degli schemi cognitivi ed emotivi che elicitano e mantengono i comportamenti compulsivi, considerati un tentativo disadattivo di dar voce ad un profondo malessere, può essere il primo passo per introdurre un cambiamento e riprendere a condurre uno stile di vita non controllato da impulsi e sopraffatto dalle emozioni.
Il percorso di psicoterapia può essere associato a terapia farmacologica e si pone l’obiettivo di:
- Approfondire la storia di vita della Persona, la storia del sintomo e il significato dello stesso all’interno dei suoi mondi relazionali.
- Individuare, destrutturare e ristrutturare i pensieri, le emozioni e i comportamenti ricorrenti, gli schemi fissi di ragionamento e di interpretazione della realtà, che sono concomitanti alle reazioni fisiche, emotive e comportamentali relative all’espressione del sintomo.
- Acquisire maggiore consapevolezza circa la propria dipendenza e la propria condotta e le ripercussioni della stessa nella propria vita.
- Potenziare l’autostima e il senso di Sé.
- Recuperare il controllo delle proprie azioni, senza più farsi sopraffare dal desiderio irrefrenabile di shopping.
- Apprendere alcune strategie pratiche di fronteggiamento (coping) degli eventi stressanti e ansiosi come alternative allo shopping.
- Sviluppare comportamenti alternativi per la gestione delle emozioni intense.
- Recuperare una maggiore efficienza e autoefficacia in campo sociale, lavorativo o scolastico e relazionale.
- Sostenere la Persona a concepire e perseguire obiettivi indipendenti dalla propria storia fatta di comportamenti incontrollabili.
- Sostenere la motivazione al cambiamento dello stile di vita e al recupero del proprio benessere psicofisico e relazionale (es. ritrovare il piacere di praticare nuove attività ricreative o riprendere alcune passioni messe da parte, fare attività fisica per scaricare le tensioni, evitare situazioni e/o persone che possono indurre l’emergere del sintomo, etc.)
- Individuare e gestire al meglio le situazioni ad alto rischio ricaduta (quando, come, dove, con chi, per quale motivo, a che scopo, etc.).
L’intervento psicologico si struttura analizzando la complessità del quadro sintomatologico, comprendente la dimensione cognitiva, fisiologica, comportamentale, emotiva, psicologica e socio relazionale della Persona e può avvalersi di diversificati approcci terapeutici, tra i quali quello sistemico relazionale, quello cognitivo comportamentale, l’ipnosi ericksoniana e la Mindfulness.
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Essere ascoltati e confrontarsi in uno spazio professionale, empatico e non giudicante è il primo passo per iniziare a prendersi cura di Sé.
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