Gli smartphone sono diventati quasi indispensabili nella nostra vita quotidiana, sono utilizzati per postare sui social media, scattare foto, registrare video, come agenda, per gestire impegni, come calendario, per ricercare informazioni stradali, sentire musica, giocare, telefonare, etc.
Sembra che i devices (smartphone, pc, tablet, etc.) siano una finestra sul resto del mondo e per alcune persone il principale mezzo di interazione.
Per ciò che concerne lo smartphone, esso rappresenta un oggetto utile, efficiente, che fornisce supporto e con il quale spesso si tende a sviluppare un legame.
Può capitare di provare ansia nel non trovare il proprio smartphone nella borsa o di essere preoccupati quando siamo fuori di casa e compare la notifica di batteria in esaurimento. Questi tipi di preoccupazioni possono essere comprensibili, diverso è quanto ci troviamo di fronte ad una dipendenza da smartphone.
Il termine scientifico per indicare la paura incontrollata di rimanere sconnessi dal contatto con la rete mobile è nomofobia (no-mobile-phone-phobia), termine di recente introduzione nel vocabolario della lingua italiana Zingarelli.
Una Persona soffre di nomofobia quando prova una paura sproporzionata di “rimanere fuori dal contatto con la rete mobile”, a tal punto da sperimentare sensazioni fisiche simili all’attacco di panico, ovvero mancanza di respiro, vertigini, tremori, sudorazione, battito cardiaco accelerato, dolore toracico e nausea.
Le persone affette da nomofobia avvertono stati d’ansia quando rimangono a corto di batteria o di credito o senza copertura di rete oppure senza lo smartphone. Per evitare gli stati di ansia, la Persona mette in atto una serie di comportamenti protettivi come controllare frequentemente il credito, portare un caricabatterie di emergenza, dare ai familiari un numero alternativo.
Effetti della dipendenza da smartphone
La dipendenza da cellulare fa leva sul funzionamento delle applicazioni: a causa delle notifiche che vengono ricevute in continuazione sul dispositivo mobile, gli utenti sono sempre e costantemente connessi, coinvolti in attività che tendono a saturare ogni attenzione distraendo da tutto ciò che è intorno.
La notifica, per sua costituzione, è un richiamo, un avviso che richiede attenzione rispetto a qualsiasi cosa la Persona stia facendo: induce all’obbligo di rispondere, di controllare la novità, spingendo alla verifica e all’interazione ossessiva.
La dipendenza da cellulare è una condizione che si presenta come altre dipendenze in quanto invoglia la Persona ad avere continuo bisogno di interagire con le principali applicazioni social installate sullo smartphone.
David Greenfield, psichiatra e professore presso l’Università del Connecticut, la dipendenza da smartphone presenta caratteristiche simili a tutte le altre forme di dipendenza da sostanze poiché produce delle interferenze nella produzione della dopamina, il neurotrasmettitore che regola il circuito celebrale della ricompensa, incoraggiando le persone a svolgere attività che credono daranno loro piacere. Una sensazione di piacere, quella derivata dalle interazioni virtuali, paragonabile anche a quella dovuta dall’assunzione di cibi o all’avere successo.
Tra gli effetti più significativi della dipendenza da smartphone, se ne rintraccia uno sulle capacità mnestiche, ovvero avendo sempre a disposizione fonti esterne affidabili di informazioni su specifici argomenti, si riduce la motivazione e la capacità di acquisire e mantenere in memoria determinate informazioni, nonché di imparare qualcosa al di fuori di ciò che è visibile nei nostri schermi.
Sintomi della dipendenza da smartphone
Questa condizione presenta diversi livelli di dipendenza che si esprime attraverso i seguenti sintomi:
- Ignorare le persone durante una conversazione.
- Avere una tendenza al controllo ossessivo delle notifiche, delle chat o del social network.
- Temere di perdere informazioni.
- Presentare atteggiamenti compulsivi.
- Manifestare malessere quanto il cellulare è scarico o non ha linea.
- Giustificarsi dall’incapacità di staccarsi dal telefonico con l’utilizzo di alibi.
- Propensione ad utilizzare il cellulare come strumento di controllo nelle relazioni sentimentali e affettive.
- Incapacità di mantenere momenti di assenza di contatto e di comunicazione con qualcuno attraverso il cellulare.
- Addormentarsi ogni sera con il cellulare in mano.
- Controllare le notifiche appena svegli.
Una Persona cellulare dipendente è incline a trascurare i rapporti interpersonali favorendo l’interazione digitale con il proprio dispositivo, vivendo in quello stato chiamato “PHUBBING”, parola anglosassone composta dai termini “phone – snubbing”, che indica quanto una Persona ignora le persone intorno, trascurando le attività sociali e continuando a prestare attenzione unicamente allo smartphone.
Questa condizione, progressivamente, può condurre ad isolarsi dalle relazioni umane, limitando i momenti di socializzazione.
La dipendenza da cellulare è correlata con stati ansiosi, disturbi del sonno, alterazione mnemoniche e d’attenzione, senso di solitudine, irritabilità, bassa autostima, compromissioni di relazioni significative e di una progettualità lavorativa e scolastica appagante, etc.
Intervento terapeutico
Attualmente, non esiste una terapia mirata alla dipendenza da smartphone, ma è comunque possibile intervenire su questa dipendenza comportamentale.
Ogni terapia è un percorso unico, strutturato in base ai bisogni della Persona e alle sue caratteristiche. Gli elementi di base sembrano essere: la promozione di attività finalizzate al controllo dei comportamenti disturbanti, di attività di vita sana, nonché il lavoro sulle emozioni e sui bisogni interiori che hanno favorito l’insorgere della dipendenza, spesso il senso di solitudine.
Per aiutare la Persona a riprendere in mano il controllo del proprio tempo al di là del cellulare può essere utile intraprendere un percorso terapeutico con le seguenti finalità:
- Approfondire la storia di vita della Persona, la storia del sintomo e il significato dello stesso all’interno dei suoi mondi relazionali.
- Acquisire consapevolezza circa la dipendenza da smartphone e gli svantaggi psicofisici e relazionali che questa condotta di dipendenza comporta nella propria vita e nella propria salute.
- Individuare, destrutturare e ristrutturare gli automatismi, schemi cognitivi, comportamentali ed emotivi disfunzionali che elicitano e mantengono il comportamento, sostituendoli con schemi più adattivi per uno stile di vita personale e relazionale più sano.
- Sviluppare comportamenti alternativi per la gestione delle emozioni intense, stati di stress e ansia.
- Sostenere la motivazione al cambiamento dello stile di vita e al recupero del proprio benessere psicofisico e relazionale (es. regolare il tempo di utilizzo dello smartphone, stabilire dei luoghi della casa dove usare il cellulare e altri no, ad esempio, la camera da letto, limitarne le notifiche, impegnarsi in attività alternative, come attività sportive o hobbies di vario genere entrando in contatto, possibilmente, con persone reali con le quali relazionarsi, etc.).
L’intervento psicologico si struttura analizzando la complessità del quadro sintomatologico, comprendente la dimensione cognitiva, fisiologica, comportamentale, emotiva, psicologica e socio relazionale della Persona e può avvalersi di diversificati approcci terapeutici, tra i quali quello sistemico relazionale, quello cognitivo comportamentale, l’ipnosi ericksoniana e la Mindfulness.
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