Atelofobia
paura delle imperfezioni
thom masat oQFamFfkm7M unsplash

Photo by Thom Masat on Unsplash

 

La parola “atelofobia” deriva dal greco “atelès“, che significa “imperfetto, incompleto” e “phóbos“, che significa “fobia” o paura.

Le Persone che soffrono di tale fobia non si sentono all’altezza, si sentono imperfette, inadeguate, sbagliate nel rapporto con se stesse e con l’Altro.

 

L’atelofobia è un disturbo che si esprime nella paura delle imperfezioni, in qualsiasi ambito della vita quotidiana della Persona: dall’aspetto fisico, alle relazioni interpersonali, nei più disparati contesti (scuola, lavoro, contesti ricreativi e sportivi), nonché per ciò che concerne idee, convinzioni, stati emotivi e comportamenti.

L’atelofobia è un disturbo sostenuto dal timore di non essere all’altezza o di non essere capaci nello svolgere qualsiasi attività. Chi ne soffre diventa molto critico nei confronti di tutto ciò che dice o fa e manifesta una tendenza all’insoddisfazione generale che si traduce in un’insicurezza in molteplici ambiti.

L’atelofobico ha costantemente paura di sbagliare, ma vuole essere perfetto, sia dal punto di vista estetico che da quello prestazionale.

 

Come insorge l’atelofobia?

Molti fattori possono contribuire all’insorgere dell’atelofobia: ambientali, personologici e biologici – genetici.

Photo 255995795 on Adobe Stock

Photo 255995795 on Adobe Stock

L’atelofobia può essere legata alle relazioni significative o a traumi, episodi drammatici correlati a certi periodi della vita, ricordi dolorosi di una perdita o di un insuccesso, aspettative troppo elevate di amici, genitori o datore di lavoro (es. un genitore non è mai soddisfatto dei traguardi raggiunti dal figlio oppure, il capo, nel contesto di lavoro, si rivolge sempre al proprio dipendente dicendogli che non fa mai la cosa giusta) o altri eventi così negativi da essere impossibili da accettare.

Di solito, queste esperienze aumentano l’insicurezza ed inducono a incolpare se stessi del proprio fallimento, facendo sentire la Persona inadeguata.

Anche delle relazioni sentimentali patologiche (es. svalutazioni costanti del partner) possono convincere la Persona a sentirsi imperfetto e sbagliata, nonché tratti di personalità tendenti al perfezionismo.

 

Atelofobico: la perfezione come stile di vita

La Persona atelofobica è focalizzata sul raggiungimento della perfezione, ma non la raggiunge perché è impossibile da raggiungere.

Ciò comporta il porsi costantemente degli obiettivi impossibili da raggiungere, per sentirsi gratificata ed accettata.

Il circolo vizioso che emerge s’innesca con la tendenza ad avere aspettative sproporzionate, per raggiugere la perfezione, processo che inevitabilmente porta alla delusione per non riuscire ad arrivare all’obiettivo prescelto.

La conseguenza è una Persona che cerca di rielaborare, di modificare, di trovare strategie per introdurre una differenza nel proprio modo di vivere e/o rispetto alla propria immagine che possano condurla a quella Perfezione che non riesce a raggiungere.

Il processo risulta molto faticoso. La Persona è sempre ON e questo processo, oltre a compromettere l’immagine del Sé, può invalidare la dimensione progettuale, sociale e relazionale.

 

Sintomi fisiologi e somatici dell’atelofobia

La sintomatologia varia da Persona a Persona, tra quelli più comuni può manifestarsi:

  • Pianto.
  • Tremori.
  • Tachicardia.
  • Brividi.
  • Sudorazione fretta o vampate di calore.
  • Formicolio o intorpidimento.
  • Nausea e/ o vomito.
  • Mal di testa.
  • Sensazione di soffocamento.
  • Senso di svenimento o vertigini.
  • Senso di oppressione o dolore al petto.
  • Tensione muscolare.
  • Disturbi gastrointestinali (es. diarrea, urgenza di urinare).

 

Sintomi psicologici dell’Atelofobia

Il costante senso di inadeguatezza risultante di un’affannosa ricerca della perfezione, dal senso di sentirsi sbagliata e non all’altezza delle aspettative altrui, conduce la Persona a sentirsi costantemente insoddisfatta e ad esprimere forti stati di ansia.

 

Tra i più comuni sintomi psicologici può manifestarsi:

  • Irritabilità.
  • Costante inquietudine.
  • Difficoltà a non pensare alle proprie imperfezioni.
  • Visione pessimistica.
  • Bassa autostima.
  • Desiderio di essere perfetto in ogni ambito: dall’aspetto fisico, fino a quello professionale, familiare e sociale).
  • Estrema delusione se non si riesce in qualcosa.
  • Preoccupazione costante sulla resa delle proprie attività.
  • Emozioni negative come rabbia, tristezza, inadeguatezza e senso di colpa.

 

La costante condizione di stress a cui si sottopone l’atelofobico, lo conduce a vivere sentimenti di angoscia e paura, nonché a mettere in atto comportamenti di fuga, classici per la patologia fobica. Il corpo risponde allo stimolo fobico nell’ottica della propria sopravvivenza, ovvero, in una risposta emotiva alterata, evidente per il manifestarsi della sintomatologia somatica.

La mente interpreta l’imperfezione come pericolo e automaticamente prepara il corpo ad allontanarsi da questo pensiero.

L’alto grado di attivazione dell’atelofobico nel correggere costantemente i propri difetti e ambiare all’approvazione degli altri, lo rende incapace di rilassarsi, di avere difficolta anche a dormire, giungendo spesso ad esprimere significativi stati di ansia e attacchi di panico, nonché depressione e disturbi alimentari.

 

Intervento terapeutico

L’atelofobia può limitare notevolmente la vita di chi ne soffre, in quanto può influenzare molteplici attività e contesti, come il lavoro o le relazioni quotidiane, oltre a causare un disagio psicologico e cognitivo significativo.

Il lavoro sul Sé attraverso un processo di auto – accettazione, senza rincorrere l’idea utopica di perfezione di come dovrei essere e di come dovrei comportami è tra gli obiettivi principali dell’intervento terapeutico.

Lavorare sulle paure che paralizzano e che sostengono la sintomatologia atelofobica, accettare i propri limiti, nonché accogliere l’idea evolutiva del non raggiungimento di alcuni obiettivi, sono traguardi del processo terapeutico.

La diversità del tipo di intervento terapeutico si inserirà nell’espressione della complessità del disagio soggettivo, nella storia unica della Persona, del significato che per lei ha il “dover essere perfetta”, dove ha appreso a dover essere perfetta, per chi deve essere perfetta, etc.

Photo 165602470 on Adobe Stock

L’intervento psicologico si struttura analizzando la complessità del quadro sintomatologico, comprendente la dimensione cognitiva, fisiologica, comportamentale, psicologica, emotiva e socio relazionale della Persona.

Esplorare, riconoscere, accettare, risignificare, gestire, comprendere la funzionalità delle proprie risposte emotive nei confronti di se stessi, può essere utile per sperimentare una maggiore padronanza di Sé un maggiore senso di autoefficacia e autostima, ritornando a perseguire i propri obiettivi personali, professionali e affettivi con determinazione, accettazione e libertà decisionale.

Individuare gli schemi o circoli viziosi mentali, emotivi e comportamentali, automatici e disfunzionali, che impediscono di vivere in uno stato di benessere psicologico, emotivo e relazionale, può essere utile per prendere consapevolezza di Sé e della propria storia, pacificandosi con il passato, rivolgendo uno sguardo positivo al futuro, ma soprattutto vivere con intensità e senza ansia e paura  la dimensione temporale del presente.

Il percorso psicoterapeutico  si avvale di tecniche e strumenti diversificati in base all’unicità della Persona e ai suoi bisogni (es. Terapia delle emozioniterapia EMDRIpnosi ericksonianaterapia cognitivo – comportamentale (desensibilizzazione sistematica), terapia sistemico – relazionale, tecniche di Mindfulness, tecniche immaginative, tecniche di rilassamento, l’apprendimento di tecniche di autoipnosi, etc.) che consentono di rintracciare i costrutti o le credenze responsabili dell’attivazione disfunzionale dell’atelofobia, i quali vanno identificati, destrutturati e ristrutturati, facendo emergere modalità alternative e più adattive di costruzione della realtà.

Accogliere la premessa teorico – operativa cognitivo comportamentale, secondo la quale fobie e paure irrazionali, così come sono state apprese, possano essere anche “disapprese”, conduce a definire un intervento terapeutico che mette al centro la Persona, la quale diviene agente attivo del processo di cambiamento della situazione disturbante, vincendo le proprie paure attraverso il potenziamento delle risorse individuali già presenti e/o scoprendone di nuove, necessarie a ripristinare una qualità di vita soddisfacente.

 

Il percorso di psicoterapia può essere associato a terapia farmacologica e si pone l’obiettivo di:

  • Approfondire la storia di vita della Persona, la storia del sintomo e il significato dello stesso all’interno dei suoi mondi relazionali.
  • Individuare e ristrutturare i pensieri e le emozioni ricorrentigli schemi fissi di ragionamento e di interpretazione della realtà disturbanti e disfunzionali, che sono concomitanti alle reazioni fisiche, emotive e comportamentali relative all’espressione del sintomo.
  • Facilitare l’esposizione alle situazioni temutesviluppare modalità alternative per gestire la paura e l’ansia che in questo modo tornano ad essere emozioni utili e funzionali.
  • Ridurre e/o estinguere il comportamento di evitamento.
  • Sviluppare comportamenti alternativi all’evitamento per la gestione delle emozioni intense.
  • Recuperare il senso di autostima e di autoefficacia in campo sociale, lavorativo o scolastico e relazionale.
  • Potenziare le abilità di coping per il fronteggiamento dello stress e dell’ansia.
  • Aumentare l’autoconsapevolezza e l’autodeterminazione.
  • Potenziare la motivazione della Persona al cambiamento e al recupero del proprio benessere psicofisico e relazionale.
  • Riscoprire i punti di forza e le risorse della Persona, nonché i fattori che mantengono il sintomo e ostacolano il cambiamento.
  • Riprendere il controllo della propria vita e migliorarne la qualità.

 

L’intervento psicologico ha l’obiettivo di indurre la Persona a razionalizzare la paura di non riuscire a raggiungere la perfezione e trovare modalità più evolutive per rapportarsi a se stessa e ai propri contesti relazionali d’appartenenza, mutando il circolo vizioso, affrontando e ridimensionando le convinzioni negative associate al disturbo.

Attraverso il processo terapeutico, la frustrazione di non essere perfetti deve essere sostituita dal senso di accettazione, nonché dal senso di conquista positiva per la scelta che è stata fatta di investire su di Sé, in un’ottica di evoluzione personale.

 

POSSO ESSERTI D’AIUTO?

Essere ascoltati e confrontarsi in uno spazio professionale, empatico e non giudicante è il primo passo per iniziare a prendersi cura di Sé.

Puoi contattarmi per chiedere informazioni o fissare un appuntamento.

Potrebbe interessarti

STRESS

Photo by Pretty Sleepy on Pixabay

Photo by Pretty Sleepy on Pixabay

COMPORTAMENTO ALIMENTARE

Photo by Ariadne a Mazed on Pixabay

Photo by Ariadne a Mazed on Pixabay

CHI SONO?

Photo by CDD20 on Pixabay

ENTOMOFOBIA

paura degli insetti

Photo by Clker Free Vector Images on Pixabay 9899

Photo by Clker Free Vector Images on Pixabay 

AUTOIPNOSI

Photo 441116407 on Adobe Stock

AGORAFOBIA

paura degli spazi aperti e affollati

Photo by Joe Yates on Unsplash

Photo by Joe Yates on Unsplash

AUTOSTIMA

Photo by CDD20 on Pixabay 4

Photo by CDD20 on Pixabay 

OVERTRAINING SYNDROME

Photo by Damir Spanic on Unsplash

Photo by Damir Spanic on Unsplash

RABBIA

Photo by Vicki Hamilton on Pixabay

Photo by Vicki Hamilton on Pixabay

VIGORESSIA

Photo by Robert Collins on Unsplash

Photo by Robert Collins on Unsplash

CLAUSTROFOBIA

paura degli spazi stretti e chiusi

Photo by Mystic Art Design on Pixabay 55

Photo by Mystic Art Design on Pixabay 

CRITICISMO GENITORIALE

Photo 332649697 on Adobe Stock

Photo 332649697 on Adobe Stock

DIFFERENZIAZIONE DALLA FAMIGLIA D’ORIGINE

Photo 201367150 on Adobe Stock

Photo 201367150 on Adobe Stock

ARACNOFOBIA

paura dei ragni

Photo 290060713 on Adobe Stock

Photo 290060713 on Adobe Stock

COSMETIC SURGERY ADDICTION

Photo 120333735 on Adobe Stock

Photo 120333735 on Adobe Stock

INSICUREZZA

Photo by CDD20 on Pixabay 2

Photo by CDD20 on Pixabay 

ACROFOBIA

paura del vuoto e delle altezze

Photo by Here and now, unfortunately, ends my journey on Pixabay

Photo by Here and now, unfortunately, ends my journey on Pixabay

ANSIA DA PRESTAZIONE

Photo by Dominik Vanyi on Unsplash

Photo by Dominik Vanyi on Unsplash

ESPERIENZE TRAUMATICHE

Photo by Geralt on Pixabay 94943

Photo by Geralt on Pixabay 

SENSO DI COLPA

Photo 379308164 on Adobe Stock

Photo 379308164 on Adobe Stock

MITI E MANDATI FAMILIARI

Photo 176986029 on Adobe Stock

Photo 176986029 on Adobe Stock

TALASSOFOBIA

paura del mare

Photo by Dawn Ill never tell on Pixabay

Photo by Dawn Ill never tell on Pixabay

AUTOEFFICACIA

Photo by Tumisu on Pixabay

DELUSIONE

Photo by PixArc on Pixabay

AMARSI PER AMARE

Photo 451447986 on Adobe Stock

Photo 451447986 on Adobe Stock

FILOFOBIA

paura di amare

Photo 248441631 on Adobe Stock

Photo 248441631 on Adobe Stock

SELFIE ADDICTION

Photo by Sonyworld on Pixabay

Photo by Sonyworld on Pixabay

LOVE ADDICTION

Photo by Giulia May on Unsplash

PERFEZIONISMO

Photo 399517105 on Adobe Stock

Photo 399517105 on Adobe Stock

NICTOFOBIA

paura del buio

Photo by Melanie Wasser on Unsplash

Photo by Melanie Wasser on Unsplash

ORTORESSIA

Photo 254161808 on Adobe Stock

AMAXOFOBIA

paura di guidare

Photo on Master1305 on Freepik

Photo on Master1305 on Freepik

IMMAGINE CORPOREA

Photo by Diego Sanchez on Unsplash

Photo by Diego Sanchez on Unsplash

AUTOCRITICA

Photo by Bekky Bekks on Unsplash

Photo by Bekky Bekks on Unsplash

DISMORFOFOBIA

Photo by H Heyerlein on Unsplash

Photo by H Heyerlein on Unsplash

AEREOFOBIA

paura di volare

Photo by Eshoots.com on Unsplash

Photo by Eshoots.com on Unsplash

Richiesta Informazioni
Open chat
Posso esserti di aiuto?
Posso esserti di aiuto?