La relazione di coppia è dinamica, nel senso che tende a cambiare ed evolvere nel tempo. Dal primo incontro, passando per la formazione della coppia vera e propria, i sentimenti che legano due persone si trasformano continuamente.
Il senso del Noi
Lo spazio psichico della singola Persona è differente dallo spazio psichico che si crea nel legame di coppia. Le due personalità entrano in comunicazione con un proprio funzionamento psichico alla base di cui troviamo l’incontro di due differenti stili di vita che ciascuno dei partner ha sperimentato nel passato e che compartecipano con il loro peso emotivo nel presente.
Parlar di coppia significa immaginare uno spazio psichico sopraindividuale, una diade che oltrepassa l’individualità creando una struttura più complessa, dove la realtà individuale si intreccia con quella interpersonale.
La coppia è un microcosmo che condivide una storia comune.
Attaccamento e coppia
Quello che si crea nel legame di coppia non è la semplice somma di più parti, ogni Persona porta con sé il proprio vissuto.
Ognuno mette in gioco dinamiche relazionali, vissute nel legame di attaccamento con le figure significative dei propri contesti relazionali d’appartenenza del passato, che si intrecciano in un nuovo funzionamento psichico di coppia.
La sicurezza o l’insicurezza dello stile di attaccamento che una Persona ha sperimentato dalle proprie esperienze infantili viene considerata come una sorta di “imprinting” che ha delle influenze anche sulle future relazioni di coppia.
Il modo in cui noi viviamo la relazione amorosa e il significato che ad essa diamo deriva ed è uno sviluppo della primissima relazione con la figura caregiver (accudente) di riferimento.
Il riferimento principale, a dimostrazione di quanto asserito, è lo studio svolto dalla psicologa canadese e collaboratrice di John Bowlby, padre della teoria dell’attaccamento, Mary Ainsworth. La psicologa osservò che i bambini, posti in una situazione insolita, separati dalla madre e messi con uno sconosciuto, al rientro della madre reagivano in tre modi diversi:
Declinando queste osservazioni NELLA RELAZIONE DI COPPIA, si potrà osservare che:
Storia personale e coppia
Ciascuna Persona ha la sua storia consolidata nelle esperienze sperimentate nel corso della vita, a partire da quelle vissute nella famiglia di origine che la hanno condotta a una organizzazione della personalità strutturata secondo livelli differenti di sviluppo e maturazione, oltre alla storia emotiva costruita dalla vita psicologica delle precedenti generazioni.
Mirella Baldassarre, psicoterapeuta psicoanalitica, nel suo libro “Coppia, famiglia e patologie emergenti” (2008) afferma che “Il vivere insieme è condizionato dalle esperienze di essere con l’Altro, sperimentate con ognuno dei nostri genitori e dal modello di coppia che essi ci hanno trasmesso attraverso il loro rapporto. Nella coppia confluiscono i mondi interni di due persone, con le loro qualità e i loro conflitti, (…) si genera un nuovo sistema, con le proprie caratteristiche, regole e confini”.
Il legame di coppia deve essere flessibile e non rigidamente prestabilito. Questa modalità permetterà non solo la condivisione tra i partner, ma anche uno scambio con il contesto esterno, funzionale ad arricchire la coppia.
La coppia crea uno spazio psichico vitale, perché è in grado di operare cambiamenti che conducono alla realizzazione di un’area psichica dinamica dove confluiscono richieste e aspettative vitali alla crescita personale e libere da desideri derivanti dall’infanzia, che ricalcherebbero le esperienze del passato senza poter realizzare la strutturazione del “noi”.
Le fasi della coppia
Le fasi principali delle relazioni amorose vanno dall’innamoramento all’amore maturo.
Scegliamo un partner perché siamo attratti e l’insieme delle sensazioni e desideri creano un forte coinvolgimento. Ogni Persona reagisce all’innamoramento in base al grado di maturazione che ha raggiunto nel suo sviluppo psichico.
Il primo aspetto per iniziare una relazione è l’attrazione verso l’Altro, caratterizzata dalla fisicità e dal piacere dato dalla vicinanza dell’altra Persona. Alcuni vivono questa fase con grande intensità a livello di attrazione fisica, intellettuale o razionale.
Attraverso i meccanismi della proiezione e dell’identificazione proiettiva depositiamo nell’Altro aspetti che appartengono al nostro mondo interno. Quello che si verifica all’inizio è un vero processo di idealizzazione dove gli aspetti negativi dell’Altro vengono allontanati.
Con il tempo le cose possono cambiare. Gli innamorati “tornano alla realtà” e l’idealizzazione lascia il posto alla disillusione. Questo è il momento in cui si lascia spazio ad una valutazione più realistica e oggettiva del partner, si iniziano a vederne i difetti e quello che ci allontana dall’Altro. Questo è un processo normale, che permette all’innamoramento di trasformarsi in amore, cioè impegno reciproco e progetto di vita oppure, la delusione delle aspettative può far sorgere dei dubbi sulla possibilità di continuare una relazione che è diversa da quella che avevamo immaginato.
“Se l’innamoramento comporta un rapporto fusionale, la relazione d’amore segna il passaggio all’identificazione con l’Altro come diverso da me, quindi il ripristino dei confini individuali, che non comporta la fine della coppia, bensì il riconoscimento di due entità diverse che si uniscono nel costruire un nuovo spazio condiviso. Non si tratta di due entità separate, bensì di due individui differenti che si incontrano e si riconoscono come tali, continuando a cercarsi, a interagire” (Baldassarre, 2008).
Una coppia per funzionare in modo sano deve potersi aprire al contesto esterno permettendo di stabilire una vita di relazione ricca di stimoli, ma che salvaguarda l’identità e l’esclusività del sistema.
Il nuovo spazio psichico che si viene a creare nella coppia deriva anche dal grado di maturità raggiunto dalle singole personalità. Più queste saranno evolute e più sarà possibile creare un equilibrio nella coppia.
E’ fondamentale riconoscere e comprendere i bisogni, le aspettative del partner senza prevaricare. Occorre che ci sia uno spazio per la condivisione, la crescita e il sostegno reciproco. Nella coppia i partner non devono annullare le loro personalità e/o dipendere dall’Altro, ma devono arricchirsi mantenendo una autonomia individuale in modo da esprimere e sviluppare le differenze rispetto all’Altro.
Modalità relazionali nella coppia
La formazione di una coppia nasce dall’incontro di due persone che decidono insieme di condividere un progetto. Il “progetto coppia” porta con sé diversi cambiamenti nello stile relazionale che la Persona era abituata a seguire.
Per il buon funzionamento di una coppia, la parola d’ordine è flessibilità, cioè la capacità di entrambi i partner di riuscire ad intercambiarsi i ruoli ed i compiti evitando stereotipizzazioni di genere.
La coppia, in quanto formata da due persone che stanno all’intero di una relazione duale, potrà essere caratterizzata da differenti modalità d’interazione, a seconda dello stile comportamentale e relazionale appreso nelle rispettive famiglie d’origine e delle modalità relazionali che fanno ormai parte dell’identità adulta dei singoli.
Facendo riferimento al libro Pragmatica della Comunicazione Umana (Watzlawick, Jackson e Beavin, 1967), è possibile prendere in considerazione DUE MODELLI INTERATTIVI che la coppia può trovarsi a sviluppare:
RELAZIONE SIMMETRICA
Entrambi gli interlocutori tendono a porsi allo stesso livello relazionale, creando così l’uguaglianza della relazione. Uno dei partner cerca di definire la relazione e le regole da seguire per interagire (one-up) e l’Altro risponde alla definizione che viene data confermandola, rifiutando o manifestando la necessità di attuare dei cambiamenti.
- Quando entrambi gli interlocutori riescono a posizionarsi sullo stesso livello, considerandosi uguali e confermandosi reciprocamente, la relazione è “simmetrica sana” e quindi stabile.
- Quando uno dei due partner rifiuta o squalifica il “livello di uguaglianza” dell’Altro, cercando di porsi “al di sopra”, emerge un’interazione “simmetrica patologica”. Di fronte a questa presa di posizione, il partner squalificato cercherà di ripristinare la posizione di uguaglianza, rifiutando il ruolo impostogli.
Se entrambi i partner rimangono rigidi sulle proprie posizioni, si genera un circolo vizioso caratterizzato da forti conflitti che rischiano di protrarsi nel tempo, generando sofferenza e rancore che potranno sfociare nell’allontanamento o nella rottura della relazione.
RELAZIONE COMPLEMENTARE
Nella relazione di tipo complementare il comportamento di un partner tende a differenziarsi, ponendosi in posizione opposta e complementare rispetto all’Altro.
Un partner sta “al di sopra”, ovvero dirige e consiglia, mentre l’Altro che sta “al di sotto” accetta la definizione della relazione che l’Altro ha deciso per entrambi (one-down). Lo scontro nasce se il partner che “sta sotto” cerca l’uguaglianza relazionale.
La reciprocità come soluzione
Entrambe le posizioni relazionali, simmetrica e complementare, non sono da considerarsi né positive né negative, fino al punto in cui non si irrigidiscono, generando forme patologiche di interazione, comunemente definite “relazioni tossiche“.
La rigidità è causa di disfunzionalità e malessere all’interno della coppia, perché cristallizza i ruoli generando staticità in un sistema che, invece, si troverà ad affrontare situazioni sempre diverse ed in continuo mutamento.
La relazione di coppia è continuamente in divenire e soggetta a cambiamenti. La capacità di ogni partner di adattarsi ad assumere posizioni di interazione diverse da quelle solitamente ricoperte appare essere il requisito fondamentale per far funzionare il sistema coppia.
Intervento terapeutico
Stare in coppia significa trovare un modo proprio di stare insieme a un’altra Persona in condizioni di serenità e soddisfazione. La soddisfazione di coppia è legata alla presenza di un legame di attaccamento sicuro, ovvero la fiducia nel fatto che il partner rappresenti una base sicura, fonte di sostegno e vicinanza affettiva, alla presenza di un’intimità fisica appagante, alla condivisione di momenti ed esperienze piacevoli di coppia ed esperienze condivise socialmente che coinvolgono il singolo partner o entrambi, nonché ad una intimità emotiva fondata sulla fiducia, la complicità, il rispetto, la sincerità e la reciproca comprensione che sostengano i cambiamenti continui del Sé individuale e del sistema coppia.
Quando una o più di queste aree vengono compromesse (affettiva, comunicativa, sociale, sessuale, progettuale, genitoriale, etc.), la coppia sperimenta un senso di inefficienza, di non riconoscimento dei reciproci bisogni, incorrendo in conflitti, critiche, accuse e/o stati di sofferenza emotiva, di solitudine, d’inadeguatezza, di rabbia, di non lucidità nel prendere le decisioni e/o affrontare le situazioni.
Un percorso di psicoterapia di coppia si focalizza sul RICONOSCIMENTO, l’ELABORAZIONE e la RI – SIGNIFICAZIONE in senso evolutivo DEL MALESSERE/DISTURBO/PROBLEMA ESPRESSO DAL SINGOLO PARTNER E/O DAL SISTEMA COPPIA.
Il lavoro terapeutico si orienta sull’acquisizione di comportamenti e abilità alternative nella gestione delle emozioni intense e dello stress, nonché sull’apprendimento di nuove ed efficaci modalità relazionali e comunicative da sperimentare nella relazione con il/la partner. Questo per depotenziare le aspettative irrazionali, le situazioni conflittuali e/o i comportamenti di evitamento di situazioni relazionali, emotive, affettive e sessuali temute e/o disturbanti.
Secondo un’ottica di co – costruzione del benessere e di motivazione a risolvere insieme le problematiche da parte di entrambi i partner, sostenere la Persona nel recupero di un maggiore senso di autostima e di autoefficacia consente di ridimensionare o eliminare le cognizioni negative che la Persona ha di Sé, come ad esempio, il peso del sentirsi sempre inadeguata, insicura, giudicata dal partner, autocriticarsi costantemente, etc., giungendo a ridimensionare e/o risignificare in modo diverso l’Altro, le sue reazioni, le sue intenzioni e i suoi comportamenti.
In tal modo, la Persona riporta alla luce una PERCEZIONE REALE DI SE STESSA dandosi la POSSIBILITA’ DI RILEGGERE LA STORIA DELLA COPPIA E GLI EVENTI ACCADUTI, disturbanti e maladattivi, che portano il singolo partner e la coppia a non stare bene, attraverso lenti più reali ed evolutive.
Questo PROCESSO CONGIUNTO VERSO IL CAMBIAMENTO consente di riscoprire le risorse della Persona e/o del sistema coppia, riprendendo il controllo della propria vita personale e della relazione di coppia stessa.
Tutto è volto a prendere consapevolezza di Sé, dei modelli relazionali appresi dalla propria storia (es. rapporto coniugale dei genitori, miti e mandati familiari che influenzano inconsciamente le decisioni dei componenti della famiglia, anche rispetto alla scelta del partner o alla progettualità di vita, etc.), di come i partner si sono incontrati e scelti, delle differenze e dei punti di connessione del loro percepire e vivere una relazione, di come vivere il presente e progettare il futuro, di come elaborare il passato del partner, degli irrisolti di coppia taciuti e mantenuti nel tempo, della condivisione di verità scomode e dolorose, etc., questo allo scopo di pacificarsi con il passato, per rivolgere uno sguardo verso un futuro condiviso, ma soprattutto per vivere con intensità, serenità, libertà la dimensione temporale del presente.
Il processo di cambiamento terapeutico è sostenuto da tecniche e strumenti diversificati in base alle necessità all’unicità del singolo partner e del sistema coppia: il colloquio clinico, l’osservazione clinica, l’ascolto attivo, una comunicazione partecipativa e trasformativa, la Terapia delle emozioni, la Terapia sistemico – relazionale, tecniche di Mindfulness, tecniche immaginative, tecniche di rilassamento, strumenti grafici, la Fotovideo Terapia (per ricordare episodi significativi, cogliere, osservare e comprendere le modalità comunicative e relazionali e gli stati emotivi correlati a quei momenti dall’inizio della storia ad adesso), Carte Dixit, home work, prescrizioni comportamentali, esercizi di role play (nei quali si chiede al partner di assumere una diversa posizione relazionale per comprendere meglio il punto di vista dell’Altro e permettere di lavorare sempre più in profondità nella relazione), il potenziamento delle risorse, il Genogramma, etc., che consentono di rintracciare i costrutti o le credenze responsabili dell’attivazione e del mantenimento del problema/disagio/malessere, facendo emergere modalità alternative e più adattive di costruzione della realtà.
NON ESISTE UN LIBRO DELLE ISTRUZIONI che sia utile e uguale per tutte le coppie.
Imparare insieme, a ripristinare una comunicazione efficace tra i due partner, a comprendere le motivazioni reali dell’Altro, a sentirsi emotivamente, fisicamente e affettivamente connessi, a prendere decisioni condivise, a riconoscere i bisogni che sottendono le manifestazioni problematiche, può essere l’inizio di un percorso di crescita, d’esplorazione delle potenzialità e ritrovamento del benessere fisico, psicologico, cognitivo, affettivo, emotivo e relazionale del singolo partner, del sistema coppia, del sistema genitoriale e del sistema famiglia.
POSSO ESSERTI D’AIUTO?
Essere ascoltati e confrontarsi in uno spazio professionale, empatico e non giudicante è il primo passo per iniziare a prendersi cura di Sé e di Noi.
Puoi contattarmi per chiedere informazioni o fissare un appuntamento.