L’amore è quel profondo sentimento che lega due persone, un sentimento che presuppone la partecipazione di due anime che si incontrano, si amano e decidono di comune accordo di intraprendere un cammino congiunto.
A volte, non è così, l’amore è a senso unico, ci si innamora non essendo ricambiati.
L’amore non corrisposto è un’esperienza molto dolorosa che spesso provoca una percezione di se stessi d’inadeguatezza, di scarso senso di valore personale ed impotenza, nonché uno stato di forte sofferenza, in quanto collegata all’esperienza di rifiuto.
Si tratta di vivere una “storia” dove l’Altro non ricambia gli stessi sentimenti e questo può divenire rischioso quando, nonostante la realtà, non accettiamo che il nostro sentimento non sia ricambiato diventandone ossessionati, quando non riusciamo a tornare ad investire su di noi e sulla nostra vita, quando innamorarsi senza essere corrisposti non è un episodio isolato, ma una situazione che tende a reiterarsi nel corso della nostra vita.
Se vivere un amore non corrisposto può capitare a chiunque, occorre fermarsi e comprendere cosa sta accadendo, quando tendiamo ad essere recidivi nel ripetere questo copione, rimanendone intrappolati.
Sopportare di vivere, soventemente, un amore non ricambiato fino agli estremi di una vera e propria dipendenza affettiva, può presupporre di aver avuto nell’infanzia figure genitoriali e/o di riferimento invadenti, assenti o inarrivabili e, al contempo, estremamente richiedenti emotivamente.
L’insicurezza che ne deriva conduce a ricercare e provare attrazione verso personalità al primo impatto originali e seduttive, talvolta idealizzandole, che poi si rivelano distruttive verso partner.
Nel ricercare ripetutamente un amore non corrisposto, si riperpetua quel tipo di attaccamento e amore sperimentato nelle prime fasi di vita, senza creare così una relazione stabile e appagante.
Il copione dell’infanzia si ripropone in età adulta: rincorriamo chi non ci accoglie.
La bassa autostima che deriva da questo processo, la sensazione di valere poco e di essere poco amabili, fa accontentare di poco la Persona, intrappolandosi in relazioni a senso unico, nelle quali le viene sempre erroneamente confermato il poco valore che lei pensa di avere.
Affinché esista una coppia amorosa è importante che esista reciprocità, altrimenti può essere utile avviare un processo di trasformazione che ci porti ad un’evoluzione, a nuove esperienze, utilizzando il dolore sperimentato, la rabbia o la vendetta come incentivi verso il cambiamento e la crescita di Sé.
Intervento terapeutico
Accettare di non essere corrisposti in amore è una sofferenza e una frustrazione che mette in discussione la nostra identità perché ci chiediamo cosa c’è di sbagliato in noi, se siamo all’altezza, “perché proprio a me?”.
In questo caso, i pensieri che ne derivano si trasformano spesso in rimuginii che, non esistendo una risposta esatta e risolutrice, ci fanno stare peggio.
L’amore non ricambiato toglie energia e fa riaffiorare insicurezze, un senso di insoddisfazione, stati ansiosi e depressivi.
Per superare un amore può essere utile lasciarlo andare.
Può essere utile domandarsi da dove deriva l’ostinazione di mantenere un amore non corrisposto e se è stato talmente idealizzato da farlo diventare una fantasia da fiaba, quindi non è reale.
L’amore non deve far soffrire.
Se un amore non corrisposto non viene elaborato nel modo giusto, l’autostima, già potenzialmente compromessa, può risultare ulteriormente invalidata, rischiando di invalidare la propria progettualità sentimentale e di vita.
Il primo passo per superare un amore non corrisposto è accogliere il dolore, senza cercare di mandarlo via, di cambiarlo e razionalizzarlo.
Cercare di “non pensarci” o, al contrario, continuare a rimuginare la non corrispondenza amorosa ricevuta, non fa altro che peggiorare la situazione.
Il primo passo per elaborare la sofferenza di un amore non corrisposto è osservare in modo consapevole cosa accade dentro di noi quando ci sentiamo rifiutati.
- Cosa sto sperimentando proprio ora?
- Come sento questa esperienza nel corpo?
- Che sensazioni ci sono?
- Quali sono i miei pensieri in questo momento?
- Cosa provo?
- Etc.
Cosa fa la mia mente, quando non sono corrisposto?
Come mi relaziono con l’esperienza di non non essere corrisposto/a in amore?
- La rinnego, cercando di ricostruire la storia in un modo più accettabile o distorcendo la realtà?
- Cerco di cambiare la situazione, per ottenere accoglienza e interesse?
- Cerco di non sentire ciò che stai sentendo?
- Reagisco con rabbia e rancore?
- Prendo le distanze dalla Persona o da ciò che sta accadendo?
- Mi identifico con quello che è accaduto o che mi hanno detto, dandone un valore di verità assoluta?
- Mi colpevolizzo e mi giudico severamente per quello che è accaduto?
- Attribuisco la colpa all’Altro?
- Penso che si ripeterà o che sarà così per sempre?
- Etc.

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Un amore non corrisposto spesso porta con sé la paura di non potersi più riprendere, di vedere un futuro buio e solitario, di non poter avere amori veri e passionali al di fuori di quelli problematici, già vissuti e che hanno provocato ferite emotive.
Il tentativo di soluzione, in base alla propria storia personale e a quella affettiva e sentimentale, è rappresentato spesso dall’evitamento del dolore, dal mettere in campo comportamenti ipercontrollanti, dal rimuginare su quello che è stato e quello che non potrà mai arrivare, nonché dall’arrivare a esprimere sentimenti di tristezza, di colpa, di inutilità, mancanza di speranze e senso di vuoto, stato depressivo, ansia, disturbi psicosomatici, disturbi del sonno, disturbi del comportamento alimentare, difficoltà di concentrazione e perdita di interesse per le attività quotidiane.
Un rifiuto sentimentale e affettivo può portare alla luce antiche ferite, si può rivelare la ripetizione di qualcosa che si è già vissuto in epoche anteriori, come nei legami dell’infanzia (teoria dell’attaccamento), tempo nel quale si forma il senso dell’affettività verso l’Altro, nonché l’amore per se stessi, l’autostima, la fiducia in sé.
È dal valore che attribuiamo alla nostra Persona che deriva il superamento dell’emozione della gelosia o di una mancata corrispondenza sentimentale. È da lì che nasce la forza di non invischiarsi in situazioni emotive frustranti, all’insegna dell’instabilità, della precarietà o del conflitto perenne.
Se notiamo che certe situazioni sentimentali continuano regolarmente a reiterarsi, come un copione, può essere utile fermarsi e valutare che non si tratti di un caso.
RICONOSCERE, ACCETTARE, RISIGNIFICARE E GESTIRE gli schemi o circoli viziosi mentali, emotivi e comportamentali, automatici e disfunzionali, che impediscono di vivere in uno stato di benessere psicofisico, emotivo, relazionale e affettivo può essere utile per prendere consapevolezza di Sé e della propria storia, pacificandosi con il passato, per rivolgere uno sguardo positivo al futuro, ma soprattutto vivere in modo appagante e serenamente la dimensione temporale del presente.
L’intervento terapeutico andrà ad agire sulla concezione che la Persona ha di Sé, in modo da riportare alla luce una percezione reale di se stessa, non offuscata e debilitata da pensieri negativi e non evolutivi appresi da ricordi, eventi ed esperienze del passato spiacevoli e traumatiche all’interno dei propri contesti relazionali d’appartenenza.
Per non trovarsi, ancora una volta, a rivivere lo stesso copione sentimentale disfunzionale, l’intervento terapeutico individuale si pone l’obiettivo di:
- Approfondire la storia di vita della Persona all’interno dei suoi mondi relazionali d’appartenenza.
- Individuare i pensieri, comportamenti ed emozioni ricorrenti, gli schemi fissi di ragionamento e di interpretazione della realtà, che sono concomitanti alle reazioni fisiche, psicologiche, relazionali ed emotive relative all’espressione del problema/malessere/disturbo portato in terapia.
- Ristrutturazione le credenze disfunzionali legate al proprio valore e alla propria amabilità e quelle legate alle emozioni di paura, solitudine, rifiuto e abbandono.
- Riportare alla luce una percezione reale di se stessi, non offuscata e debilitata da pensieri negativi e non evolutivi appresi da ricordi, eventi ed esperienze alle relazioni (sentimentali, familiari, etc.).
- Rielaborare le esperienze negative inerenti ai legami di attaccamento insicuro per permettere l’instaurarsi di legami significativi e soddisfacenti.
- Accogliere e gestire lo stato di confusione, di disorientamento, ansia, paura, rabbia, frustrazione e tristezza.
- Acquisire maggiore consapevolezza circa le proprie modalità relazionali e le risonanze delle stesse nella propria vita sentimentale e affettiva.
- Acquisire maggiore autostima e sicurezza in se stessi.
- Imparare a volersi bene, a stare bene con se stessi, ad accettarsi.
- Imparare a conoscersi meglio e sviluppare l’assertività in modo da poter esprimere e far rispettare i propri bisogni senza timore, contribuendo alla costruzione di un più solido senso di Sé e della propria indipendenza.
- Imparare a mettere dei chiari confini: dove inizio Io, dove inizia l’Altro.
- Recuperare una maggiore efficacia e autoefficacia in campo sociale, lavorativo o scolastico e relazionale.
- Sostenere la motivazione al cambiamento e al recupero del proprio benessere psicofisico, emotivo e relazionale.
- Riprendere il controllo della propria vita, ritrovare l’autonomia decisionale e la libertà di essere se stessi, sentire di meritarsi di essere felici e sereni, da soli o insieme ad un partner.
Il PERCORSO PSICOTERAPEUTICO si avvale di tecniche e strumenti diversificati in base all’unicità della Persona e ai suoi bisogni: il colloquio clinico, l’osservazione clinica, l’ascolto attivo, una comunicazione partecipativa e trasformativa, la Terapia delle emozioni, la Terapia EMDR, l’Ipnosi ericksoniana, la Terapia cognitivo – comportamentale (desensibilizzazione sistematica), la Terapia sistemico – relazionale, tecniche di Mindfulness, tecniche immaginative, tecniche di rilassamento, l’apprendimento di tecniche di autoipnosi, strumenti grafici, Carte Dixit, la Fotovideo Terapia, home work, prescrizioni comportamentali, esercizi di role play, il potenziamento delle risorse, il Genogramma, etc., che consentono di rintracciare i costrutti o le credenze responsabili dell’attivazione e del mantenimento del disturbo/problema/disagio, facendo emergere modalità alternative e più adattive di costruzione della realtà.
Puoi metterti in discussione per non sprofondare nella dinamica “perché è successo a me, non me lo merito”, ma affrontare l’accaduto riscoprendo tutte le tue risorse mentali, emotive e relazionali, provando un po’ alla volta a riorganizzarti e a ripartire da Te, andando incontro ad una vita sentimentale nuova e appagante.
POSSO ESSERTI D’AIUTO?
Essere ascoltati e confrontarsi in uno spazio professionale, empatico e non giudicante è il primo passo per iniziare a prendersi cura di Sé.
Puoi contattarmi per chiedere informazioni o fissare un appuntamento.