Una buona comunicazione è la condizione fondamentale per il buon funzionamento di una coppia.
Tutto il comportamento è comunicazione.
Si tratta di un’interazione complessa fatta di aspettative e retroazioni dipendenti dal tempo e dallo spazio condiviso, da fatti realmente accaduti oppure immaginati, da eventi vissuti o soltanto desiderati.
Il processo comunicativo non è qualcosa che accade al di fuori della volontà dei partecipanti, ma piuttosto una costruzione reciproca fatta di scelte più o meno consapevoli, di copioni relazionali ripetuti, di mosse per uscire da modalità comunicative ripetitive, per avvicinarsi o allontanarsi.
Crescere insieme … comunicando
Due persone che percorrono un tratto di vita insieme creano un vocabolario comune fatto di parole e azioni condivise. Inizialmente, si sintonizzano positivamente, poi, man mano che il tempo passa, le regole che si sono costituite nel tempo tendono a ripetersi, come anche gli errori di comunicazione, anche quelli non voluti, i quali tendono ad assumere un significato sempre più intenso, a far emergere giochi comunicativi e relazionali non adattivi, a volte fonte di sofferenza.
Alcune persone trascorrono anni in questo silenzio e nel frattempo crescono in solitudine, maturando separatamente l’uno dall’Altro. Ogni volta che la loro vita di coppia fa incrociare i loro percorsi, si riscoprono vicendevolmente più diversi, scoprono l’Altro sempre più distante dalla Persona che era all’inizio della loro storia, più lontano dalle aspettative e dalle speranze che alimentavano il desiderio di fare un percorso di vita insieme e perseguire un progetto comune.
Nella coppia, il senso di solitudine è alimentato soprattutto dalla percezione di una profonda diversità riscontrata nell’Altro rispetto a se stessi, una diversità che all’inizio della relazione non assumeva questo peso, che attraeva, con l’idea che ciò che non ci piaceva dell’Altro lo avremmo potuto cambiare oppure che “sarebbe maturato” nel frattempo. Se inizialmente le diversità sono interpretate più come stimoli che ostacoli, con il tempo le differenze dall’Altro ci fanno allontanare.
Questo accade quando due partner crescono “uno accanto all’Altro”, ma “non con l’Altro”, nel frattempo i loro pensieri si evolvono, il loro mondo interiore aumenta di complessità, le loro esigenze mutano, la loro visione della vita si arricchisce, ma la Persona che hanno accanto spesso non ne viene messa a conoscenza oppure non vuole più esserne messa a conoscenza e ciò accade perché IL SENSO DEL NOI, lo spazio nel quale la coppia cresce e si trasforma non c’è più.
Quando uno o entrambi i partner si rendono conto che l’Altro non è più in grado di accoglierci, di comprendere i nostri bisogni, subentra un profondo senso di rabbia, frustrazione, delusione. Il partner non viene più riconosciuto come quello che abbiamo scelto e spesso questo conduce a complessità relazionali e/o conflittualità di coppia.
Comunicare è l’unica soluzione.
In situazioni di divergenza di opinioni, di contrasto e di conflitto, è importante confrontarsi serenamente e ascoltare con calma, rispetto ed empatia anche le ragioni e i punti di vista dell’Altro senza alcun pregiudizio.
Una buona comunicazione è la base per avviare un processo di reciproca e profonda conoscenza e non viversi come estranei.
Una buona comunicazione crea una dimensione affettiva che unisce e nella quale ognuno si sente protetto e rassicurato dall’Altro, rafforzando il legame e l’idea di poter affrontare insieme tutte le avversità che si potranno presentare.
I contrasti e i conflitti di coppia, sono normali all’interno di una relazione, possono rappresentare un momento di riflessione, di maggiore conoscenza dell’Altro, di confronto, ma possono anche trasformarsi in una trappola per il rapporto che rischia di rimanere soffocato da emozioni negative e dalla ricerca di annientare l’Altro. In tal senso, quando ci si ritrova in situazioni di forte conflitto è importante domandarsi se si vuole costruire un rapporto più appagante o si vuole distruggere quello che si è già costruito.
Comunicazione efficace nella coppia
Una comunicazione efficace tra i due partner è fondamentale per una relazione stabile e duratura. Una buona comunicazione nella coppia si basa su fiducia e rispetto, contribuisce all’affetto, alla cura dell’Altro e alla comprensione dei suoi bisogni.
La comunicazione efficace, all’interno di una relazione, presuppone due dimensioni indispensabili:
1) Riuscire ad esprimere le proprie emozioni, esigenze personali e di coppia in modo comprensibile per l’Altro, sia a livello verbale che non verbale, attraverso comportamenti e gesti significativi ed eloquenti.
2) Riuscire a comprendere i bisogni e le emozioni dell’Altro attraverso un atteggiamento di ascolto e osservazione reali, in assenza di pregiudizio che ostacola l’accettazione sincera del modo di essere dell’Altro.
Anche se sembrano essere delle azioni apparentemente semplici e scontate, in realtà “esprimere” e “comprendere” presuppongono un grande impegno nel superare il timore di esporsi e/o esprimersi, regalando all’Altro delle parti di noi stessi che reputiamo importanti e personali, rendendoci più vulnerabili.
Altro impegno che ci viene richiesto è quello di superare l’idea che il nostro modo di essere e di fare, sia il migliore o comunque meno sbagliato di quello dell’Altro.
Il fatto di “non approvare” una scelta o un atteggiamento dell’Altro, non significa che non lo si possa comprendere. Spesso, il partner non cerca necessariamente il consenso, ma solo la comprensione, per sentirsi accolto e ascoltato, non per forza approvato.
La comunicazione nella coppia: i principali errori
Ci sono vari comportamenti che possono rendere un dialogo di coppia difficoltoso senza risolvere la discussione:
IPERCRITICISMO: affrontare una discussione con lamentele, critiche ed accuse non è funzionale e di certo non aiutano a mostrare all’Altro la nostra empatia nei suoi confronti e la nostra volontà di ascoltarlo.
GENERALIZZARE: spesso in una discussione vengono utilizzate le parole “sempre” e “mai” in modo improprio. L’Altro si sentirà attaccato ed in dovere di difendersi, presentando esempi di episodi in cui quel dato comportamento non c’è stato. Così facendo si sposterà l’attenzione dal motivo della discussione, allontanandosi dalla sua risoluzione.
DISPREZZO E SARCASMO: faranno sentire presa in giro l’altra Persona, innervosendola ulteriormente. Per quanto la maggior parte del linguaggio non verbale sia involontario, sarà importante farci attenzione, evitando un tono di voce derisorio, alzare gli occhi al cielo, fare una smorfia, etc.
SILENZIO E FUGA: non solo non risolvono la situazione, ma fanno sentire l’Altro solo, impotente e frustrato. Il silenzio e la fuga mettono un muro davanti l’Altro e questo è controproducente. Se si sente la necessità di prendersi una pausa, sbollire e riflettere da soli, sarà meglio dirlo all’Altro, esplicitando però anche che poi se ne potrà riparlare, questo lascerà una porta aperta nei confronti dell’altra Persona.
CAMBIARE ARGOMENTO: passare da un problema all’altro non permetterà di risolverne nessuno, anzi allontanerà la risoluzione. L’unico risultato sarà quello di aumentare confusione e frustrazione. È meglio affrontare un argomento alla volta.
MANCANZA DI RISPETTO: il fatto di poter parlare liberamente con il proprio partner non significa avere il diritto di offenderlo, bisogna mantenere l’educazione ed il rispetto reciproco, nonostante il nervosismo e la rabbia del momento.
NON COMUNICARE AFFATTO: a volte ci aspettiamo che il nostro partner legga la nostra mente e capisca qualcosa che deve fare o che a noi dà fastidio perché è talmente palese da non potersene non accorgere. Ciò che è palese per noi non è così scontato che lo sia per gli altri. Noi ci sentiremo insoddisfatti ed incompresi e il nostro partner si sentirà confuso perché non capirà di cosa abbiamo bisogno.
NON ACCETTARE COMPORTAMENTI O SCELTE DELL’ALTRO: anche se non li accettiamo possiamo provare a comprenderli, anche perché l’Altro spesso cerca comprensione, non consenso ed approvazione.
FAR NOTARE OGNI SINGOLO ERRORE: va bene comunicare ciò che ci infastidisce, ma questo non significa che dobbiamo far notare all’Altro ogni cosa, anche quelle più superficiali, perché andremmo ad appesantire la relazione.
NON COMUNICARE AL MOMENTO GIUSTO: se qualcosa dell’Altro ci ha dato fastidio sarà meglio parlarne subito piuttosto che parlarne in futuro in un momento in cui non ha pertinenza, l’Altro si sentirà accusato di una colpa che in quel momento non ha.
Come possiamo rendere la comunicazione con il partner più efficace?
Alcune differenze che possiamo introdurre nella nostra comunicazione in modo da rendere l’Altro più predisposto all’ascolto e a non metterlo sulla difensiva:
“Tu non mi capisci” -> “Non riesco a farmi capire da te”
“Tu non mi ascolti” -> “Quando parlo sento di non essere ascoltato”
“Devo fare tutto da sola/o” -> “Mi sento stanco/a e avrei bisogno di aiuto, possiamo venirci incontro?”
“Tu non prendi mai delle decisioni” -> “Mi piacerebbe prendere delle decisioni insieme”
“Non ti importa niente di me” -> “mi sento trascurato/a e questo mi fa soffrire”
Intervento terapeutico
La maggior parte dei problemi della coppia sono legati alle difficoltà di comunicazione. Se all’inizio di una relazione tutto sembra magnifico, perché c’è grande curiosità nel conoscere l’Altro ed esplorare i suoi mondi, dopo qualche tempo questo interesse può andare a diminuire.
Nel tempo, il dialogo e l’ascolto possono diventare meno aperti e attenti, con il subentro della percezione di non essere più accolti e compresi. Queste complessità comunicative all’interno della coppia accendono problemi che spesso generano malintesi, litigi, conflittualità di coppia e un progressivo allontanamento reciproco.
Stare in coppia significa trovare un modo proprio di stare insieme a un’altra Persona in condizioni di serenità e soddisfazione. La soddisfazione di coppia è legata alla presenza di un legame di attaccamento sicuro, ovvero la fiducia nel fatto che il partner rappresenti una base sicura, fonte di sostegno e vicinanza affettiva, alla presenza di un’intimità fisica appagante, alla condivisione di momenti ed esperienze piacevoli di coppia ed esperienze condivise socialmente che coinvolgono il singolo partner o entrambi, nonché ad una intimità emotiva fondata sulla fiducia, la complicità, il rispetto, la sincerità e la reciproca comprensione che sostengano i cambiamenti continui del Sé individuale e del sistema coppia.
Quando una o più di queste aree vengono compromesse (affettiva, comunicativa, sociale, sessuale, progettuale, genitoriale, etc.), la coppia sperimenta un senso di inefficienza, di non riconoscimento dei reciproci bisogni, incorrendo in conflitti, critiche, accuse e/o stati di sofferenza emotiva, di solitudine, d’inadeguatezza, di rabbia, di non lucidità nel prendere le decisioni e/o affrontare le situazioni.
Un percorso di psicoterapia di coppia si focalizza sul RICONOSCIMENTO, l’ELABORAZIONE e la RI – SIGNIFICAZIONE in senso evolutivo DEL MALESSERE/DISTURBO/PROBLEMA ESPRESSO DAL SINGOLO PARTNER E/O DAL SISTEMA COPPIA.
Il lavoro terapeutico si orienta sull’acquisizione di comportamenti e abilità alternative nella gestione delle emozioni intense e dello stress, nonché sull’apprendimento di nuove ed efficaci modalità relazionali e comunicative da sperimentare nella relazione con il/la partner. Questo per depotenziare le aspettative irrazionali, le situazioni conflittuali e/o i comportamenti di evitamento di situazioni relazionali, emotive, affettive e sessuali temute e/o disturbanti.
Secondo un’ottica di co – costruzione del benessere e di motivazione a risolvere insieme le problematiche da parte di entrambi i partner, sostenere la Persona nel recupero di un maggiore senso di autostima e di autoefficacia consente di ridimensionare o eliminare le cognizioni negative che la Persona ha di Sé, come ad esempio, il peso del sentirsi sempre inadeguata, insicura, giudicata dal partner, autocriticarsi costantemente, etc., giungendo a ridimensionare e/o risignificare in modo diverso l’Altro, le sue reazioni, le sue intenzioni e i suoi comportamenti.
In tal modo, la Persona riporta alla luce una PERCEZIONE REALE DI SE STESSA dandosi la POSSIBILITA’ DI RILEGGERE LA STORIA DELLA COPPIA E GLI EVENTI ACCADUTI, disturbanti e maladattivi, che portano il singolo partner e la coppia a non stare bene, attraverso lenti più reali ed evolutive.
Questo PROCESSO CONGIUNTO VERSO IL CAMBIAMENTO consente di riscoprire le risorse della Persona e/o del sistema coppia, riprendendo il controllo della propria vita personale e della relazione di coppia stessa.
Tutto è volto a prendere consapevolezza di Sé, dei modelli relazionali appresi dalla propria storia (es. rapporto coniugale dei genitori, miti e mandati familiari che influenzano inconsciamente le decisioni dei componenti della famiglia, anche rispetto alla scelta del partner o alla progettualità di vita, etc.), di come i partner si sono incontrati e scelti, delle differenze e dei punti di connessione del loro percepire e vivere una relazione, di come vivere il presente e progettare il futuro, di come elaborare il passato del partner, degli irrisolti di coppia taciuti e mantenuti nel tempo, della condivisione di verità scomode e dolorose, etc., questo allo scopo di pacificarsi con il passato, per rivolgere uno sguardo verso un futuro condiviso, ma soprattutto per vivere con intensità, serenità, libertà la dimensione temporale del presente.
Il processo di cambiamento terapeutico è sostenuto da tecniche e strumenti diversificati in base alle necessità all’unicità del singolo partner e del sistema coppia: il colloquio clinico, l’osservazione clinica, l’ascolto attivo, una comunicazione partecipativa e trasformativa, la Terapia delle emozioni, la Terapia sistemico – relazionale, tecniche di Mindfulness, tecniche immaginative, tecniche di rilassamento, strumenti grafici, la Fotovideo Terapia (per ricordare episodi significativi, cogliere, osservare e comprendere le modalità comunicative e relazionali e gli stati emotivi correlati a quei momenti dall’inizio della storia ad adesso), Carte Dixit, home work, prescrizioni comportamentali, esercizi di role play (nei quali si chiede al partner di assumere una diversa posizione relazionale per comprendere meglio il punto di vista dell’Altro e permettere di lavorare sempre più in profondità nella relazione), il potenziamento delle risorse, il Genogramma, etc., che consentono di rintracciare i costrutti o le credenze responsabili dell’attivazione e del mantenimento del problema/disagio/malessere, facendo emergere modalità alternative e più adattive di costruzione della realtà.
NON ESISTE UN LIBRO DELLE ISTRUZIONI che sia utile e uguale per tutte le coppie.
Imparare insieme, a ripristinare una comunicazione efficace tra i due partner, a comprendere le motivazioni reali dell’Altro, a sentirsi emotivamente, fisicamente e affettivamente connessi, a prendere decisioni condivise, a riconoscere i bisogni che sottendono le manifestazioni problematiche, può essere l’inizio di un percorso di crescita, d’esplorazione delle potenzialità e ritrovamento del benessere fisico, psicologico, cognitivo, affettivo, emotivo e relazionale del singolo partner, del sistema coppia, del sistema genitoriale e del sistema famiglia.
POSSO ESSERTI D’AIUTO?
Essere ascoltati e confrontarsi in uno spazio professionale, empatico e non giudicante è il primo passo per iniziare a prendersi cura di Sé e di Noi.
Puoi contattarmi per chiedere informazioni o fissare un appuntamento.