Le dinamiche affettive sono complesse e prendersi una pausa di riflessione per riflettere su se stessi e sul significato della propria relazione può essere importante per una coppia. L’amore cambia, evolve e anche i partner cambiano nel corso della propria storia con l’Altro.
Cercare di superare una crisi insieme, ossia trovare delle soluzioni con l’Altro, dovrebbe essere il primo passo quando ci si accorge che qualcosa non va nella propria relazione sentimentale.
Una possibilità per risolvere una crisi può essere la pausa di riflessione, una sospensione della relazione, una strategia contraddittoria che prevede la separazione della coppia per “provare a rafforzare” il legame.
Alcune ragioni che possono motivare la richiesta di una pausa di riflessione da parte dei partner
SCOPRIRE LA VERITÀ
A volte abbiamo paura della verità perché scoprirla può portarci a dover cambiare e/o prendere delle decisioni. La pausa di riflessione può essere vista come una verifica ai propri dubbi, andare a fondo della verità può consentire di conoscersi realmente così come di allontanarsi se gli obiettivi individuali e condivisi non corrispondono.
SCOPRIRE SE IL PARTNER CI MANCA
Chi nella coppia inizia a sentirsi sempre più trascurato vede in un periodo di allontanamento la possibilità di risvegliare nell’Altro il desiderio e la passione sperimentata all’inizio della relazione. “Se mi allontano spero di mancargli e che mi cerchi”. Questa strategia può sia portare ad un rapido riavvicinamento che ad un allontanamento definitivo. Talvolta, può essere una scelta per proteggere il proprio benessere psicofisico, perché restare incastrati in un rapporto dove non ci si sente amati, può avere ripercussioni sulla propria autostima.
RISCOPRIRE SE STESSI
Molto frequentemente nel bisogno di distaccarsi dal partner c’è la necessità di ritrovare se stessi. Talvolta, l’Altro diviene il centro del mondo e se, inizialmente, è molto gratificante e dà un senso di protezione e sicurezza, alla lunga finisce dandosi per scontati, investendo tutto sull’Altro, magari, tralasciando la propria progettualità individuale, i propri bisogni, accontentandosi di quello che si ha. In questi casi, in alcune persone, può nascere il bisogno di riscoprire se stessi senza l’Altro. Questa esigenza nasce quando il rapporto si è appiattito e la routine ha preso il sopravvento. Per riuscirci bisogna staccare dal proprio punto di riferimento, scoprire se è lui la motivazione dello smarrimento e mancanza di creatività che si sta vivendo.
LITI ED INCOMPRENSIONI
Quando un partner, a causa delle continue divergenze, decide di prendere una pausa di riflessione, evidenzia una relazione già in crisi da tempo. In questi casi, la pausa può diventare un momento di rinascita della coppia e di riscoperta di se stessi, oppure di distacco.
QUANDO UNA PAUSA DI RIFLESSIONE NON FUNZIONA
Una pausa di riflessione diventa distruttiva quando non cambia le regole della relazione e il fatto di non vedersi è solo un modo di rimandare il momento per risolvere il problema, un apparente congelare ciò che non può essere arrestato e che avrà comunque delle conseguenze sulla storia della coppia.
Una pausa di riflessione non è una buona idea se utilizzata per:
- Concludere la relazione quando i partner non hanno il coraggio di affrontare la rottura.
- Vendicarsi del partner, negandosi e allontanandolo perché ti senti ferito e arrabbiato.
- Assaporare la libertà e tutto ciò che ne comporta.
- Mettere alla prova il partner valutando la sua reazione alla tua provocazione. Mi aspetterà? Mi sopporterà? Mi potrò fidare?
- Per prendere il sopravvento ed imporre il proprio potere in una discussione, manipolando il partner e facendogli credere che hai il coraggio di chiudere la relazione. (Il rischio è il rapido allontanamento del partner).
QUANDO UNA PAUSA DI RIFLESSIONE FUNZIONA
Una pausa di riflessione efficace deve avere un senso, con regole e tempi, ai fini di mantenere un dialogo costruttivo con se stessi e il partner.
Una pausa di riflessione è una buona idea se:
- I bisogni personali vengono sovrastati dalla coppia e hai ha necessità di fare chiarezza in te stesso.
- La relazione di coppia non consente di evolverti né individualmente, né come coppia.
- Si sta insieme al partner per non stare da solo/a.
Per trarre dei benefici da questa fase può essere utile definirne preventivamente i termini e le caratteristiche, ad esempio:
- Quanto tempo dovrà durare?
- Cosa vogliamo ottenere tramite questa pausa?
- Perché siamo arrivati a questo punto?
- Quali sono i problemi che dobbiamo risolvere?
- Cosa possiamo e non possiamo fare durante la pausa?
- Come capiremo al termine della pausa se sarà il caso di tornare insieme o lasciarci?
Ciò è necessario per mettere fin da subito le carte in tavola, capire i desideri e la volontà dell’altra Persona e non far nascere false speranze in colei/colui che subisce la pausa di riflessione.
Inoltre, può essere utile per iniziare a lavorare su se stessi, ad empatizzare, ad utilizzare la pausa di riflessione come una opportunità di cambiamento e trasformazione evolutiva per il singolo partner e per la coppia.
Intervento terapeutico
Si può arrivare in una fase del rapporto in cui un partner o entrambi non riconoscono le ragioni che li avevano portati ad innamorarsi, oppure un partner si accorge di essersi perso all’interno della relazione e di non riconoscere più se stesso, oppure un partner si rende conto di sentirsi attratto da un’altra Persona, di non avvertire più il bisogno e la necessità di stare sempre con il proprio compagno/a, etc.
Una pausa di riflessione costruttiva può essere funzionale poiché non significa una rottura della relazione, bensì la scoperta di un nuovo modo di relazionarsi.
A volte separarsi per un certo lasso di tempo può rappresentare l’esigenza di entrambi i partner, altre volte accade che sia un partner a sentire il bisogno di staccare momentaneamente da un rapporto che lo/la sta logorando e non lo rende più felice. Può avere bisogno di trovare tempo per sé, ridefinire i confini, trovare nuove strade su come gestire la coppia.
Alcune coppie, sentendosi in crisi, intraprendono un percorso psicologico, altre continuano a rimandare, abituate, ad una crisi celata che è entrata a far parte della routine di coppia.
In senso evolutivo, la pausa di riflessione può essere vissuta come una fase di cambiamento, di crescita personale, di superamento di vecchie barriere e schemi mentali e relazionali disfunzionali e poco adattivi circa l’idea di Sé e della propria relazione. Un percorso psicologico può sostenere questo processo di consapevolizzazione sia per il singolo partner che per il sistema coppia.
Affrontare le difficoltà connesse alla relazione tra partner attraverso un percorso di psicoterapia individuale, mediante il quale accrescere la propria consapevolezza, visualizzare la vita che si desidera costruire e la Persona che si vuole essere, nonché comprendere se continuare la relazione di coppia con il partner oppure attraverso un percorso di psicoterapia di coppia può essere un’opportunità di:
- approfondimento della storia di coppia;
- RICONOSCIMENTO, l’ELABORAZIONE e la RI – SIGNIFICAZIONE in senso evolutivo DEL MALESSERE/DISTURBO/PROBLEMA ESPRESSO DAL SINGOLO PARTNER E/O DAL SISTEMA COPPIA.
- accettazione del significato di crisi, incomprensione, diversità come passaggio naturale di ogni relazione;
- crescita, riconoscendo gli schemi affettivi e relazionali ripetitivi e non evolutivi che ogni partner mette in campo, schemi appresi nei propri contesti relazionali di appartenenza;
- distacco dalle credenze, miti, mandati, aspettative familiari che non rendono libera la Persona;
- costruzione di una nuova relazione basata sulle reali caratteristiche di ciascun partner;
- potenziamento del benessere psicologico ed emotivo individuale e di coppia;
- consapevolezza del proprio e reciproco sentito e pensato;
- ricostruire il senso di intimità emotiva, mentale e fisica.
- ridefinizione di un nuovo equilibrio, di un progetto di vita condiviso fondato sul rispetto delle aspettative e dei bisogni personali ed altrui.
- raggiungimento di un nuovo modo di stare insieme più funzionale del precedente.
Il lavoro terapeutico si orienta sull’acquisizione di comportamenti e abilità alternative nella gestione delle emozioni intense e dello stress, nonché sull’apprendimento di nuove ed efficaci modalità relazionali e comunicative da sperimentare nella relazione con il/la partner. Questo per depotenziare le aspettative irrazionali, le situazioni conflittuali e/o i comportamenti di evitamento di situazioni relazionali, emotive, affettive e sessuali temute e/o disturbanti.
Secondo un’ottica di co – costruzione del benessere e di motivazione a risolvere insieme le problematiche da parte di entrambi i partner, sostenere la Persona nel recupero di un maggiore senso di autostima e di autoefficacia consente di ridimensionare o eliminare le cognizioni negative che la Persona ha di Sé, come ad esempio, il peso del sentirsi sempre inadeguata, insicura, giudicata dal partner, autocriticarsi costantemente, etc., giungendo a ridimensionare e/o risignificare in modo diverso l’Altro, le sue reazioni, le sue intenzioni e i suoi comportamenti.
In tal modo, la Persona riporta alla luce una PERCEZIONE REALE DI SE STESSA dandosi la POSSIBILITA’ DI RILEGGERE LA STORIA DELLA COPPIA E GLI EVENTI ACCADUTI, disturbanti e maladattivi, che portano il singolo partner e la coppia a non stare bene, attraverso lenti più reali ed evolutive.
Questo PROCESSO CONGIUNTO VERSO IL CAMBIAMENTO consente di riscoprire le risorse della Persona e/o del sistema coppia, riprendendo il controllo della propria vita personale e della relazione di coppia stessa.
Tutto è volto a prendere consapevolezza di Sé, dei modelli relazionali appresi dalla propria storia (es. rapporto coniugale dei genitori, miti e mandati familiari che influenzano inconsciamente le decisioni dei componenti della famiglia, anche rispetto alla scelta del partner o alla progettualità di vita, etc.), di come i partner si sono incontrati e scelti, delle differenze e dei punti di connessione del loro percepire e vivere una relazione, di come vivere il presente e progettare il futuro, di come elaborare il passato del partner, degli irrisolti di coppia taciuti e mantenuti nel tempo, della condivisione di verità scomode e dolorose, etc., questo allo scopo di pacificarsi con il passato, per rivolgere uno sguardo verso un futuro condiviso, ma soprattutto per vivere con intensità, serenità, libertà la dimensione temporale del presente.
Il processo di cambiamento terapeutico è sostenuto da tecniche e strumenti diversificati in base alle necessità all’unicità del singolo partner e del sistema coppia: il colloquio clinico, l’osservazione clinica, l’ascolto attivo, una comunicazione partecipativa e trasformativa, la Terapia delle emozioni, la Terapia sistemico – relazionale, tecniche di Mindfulness, tecniche immaginative, tecniche di rilassamento, strumenti grafici, la Fotovideo Terapia (per ricordare episodi significativi, cogliere, osservare e comprendere le modalità comunicative e relazionali e gli stati emotivi correlati a quei momenti dall’inizio della storia ad adesso), Carte Dixit, home work, prescrizioni comportamentali, esercizi di role play (nei quali si chiede al partner di assumere una diversa posizione relazionale per comprendere meglio il punto di vista dell’Altro e permettere di lavorare sempre più in profondità nella relazione), il potenziamento delle risorse, il Genogramma, etc., che consentono di rintracciare i costrutti o le credenze responsabili dell’attivazione e del mantenimento del problema/disagio/malessere, facendo emergere modalità alternative e più adattive di costruzione della realtà.
NON ESISTE UN LIBRO DELLE ISTRUZIONI che sia utile e uguale per tutte le coppie.
Imparare insieme, a ripristinare una comunicazione efficace tra i due partner, a comprendere le motivazioni reali dell’Altro, a sentirsi emotivamente, fisicamente e affettivamente connessi, a prendere decisioni condivise, a riconoscere i bisogni che sottendono le manifestazioni problematiche, può essere l’inizio di un percorso di crescita, d’esplorazione delle potenzialità e ritrovamento del benessere fisico, psicologico, cognitivo, affettivo, emotivo e relazionale del singolo partner, del sistema coppia, del sistema genitoriale e del sistema famiglia.
Nel caso in cui, invece, non sia possibile trovare le risorse necessarie per mantenere unita la relazione di coppia, si potrà intraprendere un percorso di accompagnamento alla separazione e/o divorzio, affinché il singolo partner ritrovi un benessere psicofisico ed emotivo al di fuori del sistema coppia e, nel caso in cui ci siano dei figli, venga mantenuta un’adeguata funzione genitoriale.
POSSO ESSERTI D’AIUTO?
Essere ascoltati e confrontarsi in uno spazio professionale, empatico e non giudicante è il primo passo per iniziare a prendersi cura di Sé e di Noi.
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