Tra i fondamentali pilastri della coppia, si trovano fiducia e sincerità. Il fatto che non siano ammessi segreti appare una logica conseguenza, ma è una visione piuttosto idealizzata e irrealistica.
In ogni relazione e, ancor più in quelle di coppia, è importante stabilire quali siano i valori da rispettare e sui quali impegnarsi. Questi valori derivano dalla propria storia relazionale e dal contesto socioculturale nel quale il sistema coppia è inserito.
Bugie
La bugia nasce, fin dall’infanzia, come espressione della fantasia del bambino che crea uno spazio simbolico, all’interno del quale può sperimentarsi in ruoli diversi, sperimentando le proprie capacità e acquisendo nuove abilità che lo aiutano a crescere e a definire la sua identità. In questo spazio simbolico, il bambino crea una realtà più piacevole e più rispondente ai suoi bisogni. Successivamente, la bugia inizia ad essere opportunistica, cioè finalizzata a far tacere i sensi di colpa o semplicemente ad evitare di essere puniti. La bugia diventa così il mezzo per sfuggire alle proprie responsabilità, a un rimprovero, consentendoci di fare quello che vogliamo.
Le bugie ci permettono di “sopravvivere” in situazioni particolarmente difficili o imbarazzanti e sono alla base di tutti i gruppi sociali. Tra gli esseri umani, vengono utilizzate diverse tipologie di bugie:
- Bugie bianche dette, solitamente, per educazione e per non ferire la sensibilità altrui (“Come ti sta bene quel taglio di capelli!”, quando in realtà non è così).
- Bugie educative raccontate ai bambini per gratificarli (“Il tuo disegno è bellissimo, me ne fai un altro!”).
- Bugie opportunistiche, usate spesso sul lavoro o in situazioni scomode per evitare un incarico difficile o noioso (“Rimarrei con te a lavoro, ma devo accompagnare mio figlio dal dottore!”).
- Bugie di autopresentazione, ovvero lievi forzature della realtà per apparire più interessanti o attraenti (“Ho scalato il Monte Bianco!”).
- Bugie protettive, utilizzate spesso in coppia, alle quali si ricorre, ad esempio, per non far scoprire un tradimento al partner (“Non ti ho risposto perché ero al cinema con la mia amica”).
- Omissioni, che non sono vere e proprie bugie, ma una verità taciute.
- Bugie a fin di bene, che hanno l’obiettivo di risparmiare un dispiacere a un’altra Persona (“Alla festa, il mio ex non era presente!”) ed è tipica di chi si attribuisce compiti di controllo e gestione all’interno di una relazione.
Il bugiardo
La comunità scientifica è concorde nel distinguere tra:
BUGIARDO COMPULSIVO
Mente per abitudine, ma non in maniera manipolativa, la bugia sembra essere per lui l’unico modo di affrontare la realtà, è una pulsione compulsiva, non controllabile.
BUGIARDO PATOLOGICO
E’ un bugiardo cronico, che fa delle bugie il suo stile di vita. L’obiettivo è manipolare e portare l’Altro a fare ciò che lui desidera. Non essendo empatico, il bugiardo patologico non si cura delle conseguenze dei suoi comportamenti, persevera nella sua pratica, dritto verso i suoi scopi. Gli psicologi definiscono la condizione di bugia patologica come “pseudologia fantastica” o “sindrome di pinocchio”, nella quale i bugiardi vivono in un mondo di fantasia e non hanno una adeguata consapevolezza del loro disagio.
Di solito alla base di questo funzionamento può esserci qualche carenza profonda esperita fin dall’infanzia, l’apprendimento a mentire per imitazione di una delle figure significative di riferimento, assenza di disciplina e valori in famiglia, relazione tra genitore e figli disfunzionale caratterizzata da continue liti, umiliazione e mancanza di disciplina, con l’impossibilità di affrontare ed elaborare questi vissuti. Questa struttura di personalità è una sorta di maschera che la Persona si costruisce per difendersi da un senso di impotenza profonda, dalla mancanza di autostima e da sentimenti di tristezza e vuoto correlati a queste esperienze.
La difesa psicologica della bugia conduce ad una grande sfiducia nel prossimo che impedisce alla Persona bugiarda di legarsi veramente a qualcuno e di avere un’autentica connessione con le proprie ed altrui emozioni. L’apparente imponenza e sicurezza nel modo di parlare e di comportarsi nascondono spesso stati depressivi e di sofferenza significativi.
Spesso, la pratica del mentire può rientrare in un quadro patologico di disturbo narcisistico di personalità.
I narcisisti sono affascinanti e sembrano virtuosi, ma in coppia tendono ad essere egoisti, infedeli, manipolatori e prepotenti. Nel narcisista, la bugia ha lo scopo di far credere agli altri la sua unicità e il suo valore, convincendosi lui stesso di queste fantasie. I narcisisti sono in grado arrivare a inventarsi di avere un lavoro prestigioso, degli amici fantastici o di essere corteggiati da persone eccezionali, utilizzando anche i social per mostrare questa finta realtà.
Una volta le bugie vengono scoperte, il bugiardo reagisce mostrando aggressività e rabbia nei confronti di coloro che mettono in discussione quanto sostenuto, non perché scoperto, ma perché non creduto, oppure si impegna a farsi credere una vittima e/o avere delle giustificazioni.
Il mentire senza considerare le conseguenze fa perdere dignità e autodistrugge rendendo sempre più difficile e dolorosa la consapevolezza della realtà. Mentire crea dipendenza dalla quale è difficile uscire. Questo atteggiamento può creare gravi conseguenze al narcisista e a chi gli sta vicino senza che provi alcun rimorso o senso di colpa.
A causa delle continue e ripetute azioni contraddittorie e immaginarie, le emozioni negative divengono talmente intense da annebbiare il pensiero e il giudizio. Il bugiardo può arrivare a distorcere la realtà in modo significativo. Spesso, il bugiardo trasforma le storie che ha completamente inventato in sue “reali esperienze”. Il cervello elabora le bugie come reali ricordi.
Al di là delle definizioni e delle differenze tra bugiardo patologico e bugiardo compulsivo, spesso accade che un funzionamento non escluda l’altro. Spesso, le persone bugiarde sono persone poco consapevoli dei loro limiti e del loro funzionamento, e questo rappresenta un fattore di resistenza al lavoro terapeutico volto al cambiamento.
Coppia e bugie
Paradossalmente, all’interno del sistema coppia, spazio di intimità emotiva, vengono raccontate molte bugie. Per questo, le bugie in amore sono spesso vissute come il tradimento di questa dimensione particolare e, se collegate, ad un tradimento reale, possono creare una reale frattura di questo “spazio intimo e protetto”.
Chi mente si preserva dall’assumersi le responsabilità, rischiando di mandare in frantumi la coppia.
Chi subisce la bugia, a volte, si ostina a non voler vedere i segni che inevitabilmente il bugiardo lascia. Il mentire a se stessi è l’unico strumento che la Persona che subisce la bugia ha per poter continuare a fantasticare e ad illudersi di vivere una realtà di coppia appagante.
Esistono coppie che vivono nell’inganno, inganno mantenuto da entrambi i partner, i quali hanno bisogno di immaginarsi degli spazi fantastici che li allontanino da una realtà dolorosa e dalle responsabilità che lo stare quotidianamente in coppia richiede.
Qualunque atteggiamento ingannevole, soprattutto all’interno della coppia va a minare il senso di lealtà, la complicità, la fiducia reciproca, in altre parole, l’intimità emotiva della coppia.
Vivere una relazione con una Persona bugiarda crea difficoltà all’interno di una relazione. Inizialmente, la vera vittima, esposta alle bugie, auto analizzandosi crede di essere concausa di tali bugie, poiché il bugiardo utilizza il meccanismo della svalutazione – dipendenza. Il bugiardo è svalutante con le persone che gli stanno accanto per acquisire potere e rendere le persone sempre più dipendenti da lui, ma poi con il ripetersi del copione manipolatorio, la Persona manipolata può prendere consapevolezza e capire che si tratta di una modalità relazionale cronica e/o di un vero e proprio disturbo.
Intervento terapeutico
Le bugie sono uno strumento in grado di toglierci da situazioni scomode, ma che non forniscono soluzioni ai problemi. Le bugie alleviano e ci liberano dall’ansia solo sul momento, ma non nel lungo periodo.
La realtà si distorce e le persone che mentono finiscono per perdersi in quell’identità falsa che si sono costruite.
Le bugie hanno delle conseguenze sia nelle relazioni con gli altri, sia nella relazione con se stessi.
Se pensi che il tuo partner ti stia mentendo e/o ti ha rivelato delle verità che non ti aspettavi, hai perso la fiducia nella tua capacità di cogliere la verità e nel tuo stesso partner, o se stai prendendo consapevolezza di utilizzare le bugie come modalità relazionale con il tuo partner e nella tua vita in generale oppure qualcuno vicino a te, ti sta facendo notare che ti relazioni mentendo o omettendo, ti senti disorientato e stressato, senti che il tuo rapporto di coppia sta vacillando o ti crea sofferenza, concediti o concedetevi la possibilità di esplorare queste tematiche ed emozioni per riconquistare il benessere psicologico ed emotivo individuale e/o di coppia.
Da un punto di vista psicologico, lavorare su bugie e “detti non detti” che fanno soffrire il partner e il sistema coppia significa:
- Aiutare la Persona che mente a prendere consapevolezza di quanto sia pervasiva la dipendenza dalla bugia e quanto possa essere distruttivo il suo potere per se stesso e per le persone a cui tiene.
- Comprendere al di là della pratica della bugia, quale sia il bisogno emotivo sottostante, il senso che ha per la Persona mentire, cosa intende ottenere e se, con il suo comportamento, lo ottiene davvero.
- Ricostruire la storia personale e comprendere quando, come e dove è stato appresa la modalità relazionale di mentire.
- Imparare a condividere le verità non dette al partner e ad avere fiducia nell’Altro.
- Accogliere le emozioni derivanti dall’affrontare la verità e gestirle nel rispetto di se stessi e dell’Altro.
- Accettare ed elaborare anche la possibilità di interrompere la relazione.
Stare in coppia significa trovare un modo proprio di stare insieme a un’altra Persona in condizioni di serenità e soddisfazione. La soddisfazione di coppia è legata alla presenza di un legame di attaccamento sicuro, ovvero la fiducia nel fatto che il partner rappresenti una base sicura, fonte di sostegno e vicinanza affettiva, alla presenza di un’intimità fisica appagante, alla condivisione di momenti ed esperienze piacevoli di coppia ed esperienze condivise socialmente che coinvolgono il singolo partner o entrambi, nonché ad una intimità emotiva fondata sulla fiducia, la complicità, il rispetto, la sincerità e la reciproca comprensione che sostengano i cambiamenti continui del Sé individuale e del sistema coppia.
Quando una o più di queste aree vengono compromesse (affettiva, comunicativa, sociale, sessuale, progettuale, genitoriale, etc.), la coppia sperimenta un senso di inefficienza, di non riconoscimento dei reciproci bisogni, incorrendo in conflitti, critiche, accuse e/o stati di sofferenza emotiva, di solitudine, d’inadeguatezza, di rabbia, di non lucidità nel prendere le decisioni e/o affrontare le situazioni.
Un percorso di psicoterapia di coppia si focalizza sul RICONOSCIMENTO, l’ELABORAZIONE e la RI – SIGNIFICAZIONE in senso evolutivo DEL MALESSERE/DISTURBO/PROBLEMA ESPRESSO DAL SINGOLO PARTNER E/O DAL SISTEMA COPPIA.
Il lavoro terapeutico si orienta sull’acquisizione di comportamenti e abilità alternative nella gestione delle emozioni intense e dello stress, nonché sull’apprendimento di nuove ed efficaci modalità relazionali e comunicative da sperimentare nella relazione con il/la partner. Questo per depotenziare le aspettative irrazionali, le situazioni conflittuali e/o i comportamenti di evitamento di situazioni relazionali, emotive, affettive e sessuali temute e/o disturbanti.
Secondo un’ottica di co – costruzione del benessere e di motivazione a risolvere insieme le problematiche da parte di entrambi i partner, sostenere la Persona nel recupero di un maggiore senso di autostima e di autoefficacia consente di ridimensionare o eliminare le cognizioni negative che la Persona ha di Sé, come ad esempio, il peso del sentirsi sempre inadeguata, insicura, giudicata dal partner, autocriticarsi costantemente, etc., giungendo a ridimensionare e/o risignificare in modo diverso l’Altro, le sue reazioni, le sue intenzioni e i suoi comportamenti.
In tal modo, la Persona riporta alla luce una PERCEZIONE REALE DI SE STESSA dandosi la POSSIBILITA’ DI RILEGGERE LA STORIA DELLA COPPIA E GLI EVENTI ACCADUTI, disturbanti e maladattivi, che portano il singolo partner e la coppia a non stare bene, attraverso lenti più reali ed evolutive.
Questo PROCESSO CONGIUNTO VERSO IL CAMBIAMENTO consente di riscoprire le risorse della Persona e/o del sistema coppia, riprendendo il controllo della propria vita personale e della relazione di coppia stessa.
Tutto è volto a prendere consapevolezza di Sé, dei modelli relazionali appresi dalla propria storia (es. rapporto coniugale dei genitori, miti e mandati familiari che influenzano inconsciamente le decisioni dei componenti della famiglia, anche rispetto alla scelta del partner o alla progettualità di vita, etc.), di come i partner si sono incontrati e scelti, delle differenze e dei punti di connessione del loro percepire e vivere una relazione, di come vivere il presente e progettare il futuro, di come elaborare il passato del partner, degli irrisolti di coppia taciuti e mantenuti nel tempo, della condivisione di verità scomode e dolorose, etc., questo allo scopo di pacificarsi con il passato, per rivolgere uno sguardo verso un futuro condiviso, ma soprattutto per vivere con intensità, serenità, libertà la dimensione temporale del presente.
Il processo di cambiamento terapeutico è sostenuto da tecniche e strumenti diversificati in base alle necessità all’unicità del singolo partner e del sistema coppia: il colloquio clinico, l’osservazione clinica, l’ascolto attivo, una comunicazione partecipativa e trasformativa, la Terapia delle emozioni, la Terapia sistemico – relazionale, tecniche di Mindfulness, tecniche immaginative, tecniche di rilassamento, strumenti grafici, la Fotovideo Terapia (per ricordare episodi significativi, cogliere, osservare e comprendere le modalità comunicative e relazionali e gli stati emotivi correlati a quei momenti dall’inizio della storia ad adesso), Carte Dixit, home work, prescrizioni comportamentali, esercizi di role play (nei quali si chiede al partner di assumere una diversa posizione relazionale per comprendere meglio il punto di vista dell’Altro e permettere di lavorare sempre più in profondità nella relazione), il potenziamento delle risorse, il Genogramma, etc., che consentono di rintracciare i costrutti o le credenze responsabili dell’attivazione e del mantenimento del problema/disagio/malessere, facendo emergere modalità alternative e più adattive di costruzione della realtà.
NON ESISTE UN LIBRO DELLE ISTRUZIONI che sia utile e uguale per tutte le coppie.
Imparare insieme, a ripristinare una comunicazione efficace tra i due partner, a comprendere le motivazioni reali dell’Altro, a sentirsi emotivamente, fisicamente e affettivamente connessi, a prendere decisioni condivise, a riconoscere i bisogni che sottendono le manifestazioni problematiche, può essere l’inizio di un percorso di crescita, d’esplorazione delle potenzialità e ritrovamento del benessere fisico, psicologico, cognitivo, affettivo, emotivo e relazionale del singolo partner, del sistema coppia, del sistema genitoriale e del sistema famiglia.
POSSO ESSERTI D’AIUTO?
Essere ascoltati e confrontarsi in uno spazio professionale, empatico e non giudicante è il primo passo per iniziare a prendersi cura di Sé e di Noi.
Puoi contattarmi per chiedere informazioni o fissare un appuntamento.
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