Tradimento

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Il tradimento è certamente una delle esperienze più temute e dolorose all’interno della vita di coppia, nonché uno dei motivi più comuni di rottura di una relazione.

 

Tradimento e fasi di vita

Il significato dell’infedeltà sembra variare in base alle varie fasi di vita di una Persona.

Durante l’adolescenza, il tradimento può simboleggiare l’affermazione della libertà e dell’autonomia, oltreché la volontà di sperimentare e di ricevere dall’Altro conferma del proprio valore.

Il tradimento del giovane adulto, che ha una relazione di coppia stabile e ha già avviato con il proprio partner un progetto di vita condiviso, potrebbe esprimere il bisogno di fuggire dalle proprie responsabilità e di alleggerirsi da un impegno che è diventato troppo pressante.

Nella mezza età, invece, l’infedeltà può rappresentare una gratificazione narcisistica per la quale l’uomo o la donna si sentono attraenti nonostante il passare del tempo, godendosi la possibilità di una seconda giovinezza.

Anche certe fasi del rapporto di coppia, rendono il tradimento più probabile. Durante la fase idilliaca dell’innamoramento è molto raro che un partner tradisca. Quando, invece, avviene il passaggio da un amore passionale e coinvolgente tipico dell’innamoramento ad un amore che invece si configura come più adulto e maturo, dove l’altra Persona viene vista con tutti i suoi difetti e le sue imperfezioni, la probabilità di essere infedeli aumenta.

 

Quali sono i vari tipi di traditori?

Spesso i partner traditi si chiedono come mai sia successo proprio a loro. Alcuni ritengono che se il proprio partner li ha traditi significa che non li ha mai amati, altri cercano motivazioni alternative che possano spiegare l’infedeltà del proprio partner e ricercano terreno utile per ricostruire.

Per ciò che concerne i traditori, c’è CHI TRADISCE OCCASIONALMENTE, perché non è riuscito/a a resistere ad una tentazione. In questi casi, il tradimento è limitato ad una situazione circoscritta e spesso viene vissuto con profondi sensi di colpa.

C’è CHI TRADISCE PER RIPICCA, per vendicarsidopo essere stato tradito. Generalmente, queste persone non hanno il desiderio o la tendenza al tradimento ma, feriti profondamente, si trovano a voler riequilibrare il rapporto ripagando il partner con la stessa moneta, riacquisendo così un po’ di potere all’interno della relazione.

Il TRADITORE CONQUISTATORE è, invece, colui che tradisce per aumentare la propria reputazione di uomo, che non può veramente essere considerato tale se non può vantare una serie di conquiste. È un tradimento che ha una matrice culturale, deriva dal modo in cui l’uomo costruisce la propria mascolinità, seguendo le norme proposte e imposte dalla società. Questo tipo di traditore esprime una forte immaturità e insicurezza, in quanto, lo scopo del tradimento è aumentare la propria autostima e il proprio narcisismo, ricercando il coinvolgimento totale e l’idealizzazione tipici della fase dell’innamoramento, situazione difficile da trovare nel partner “ufficiale”, che conosce con i suoi pregi e difetti.

Infine, troviamo COLUI O COLEI CHE S’INNAMORA DI UN’ALTRA PERSONA e non ha il coraggio di chiudere la relazione “ufficiale”. Così, preferisce vivere due storie parallele.

 

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Come ci si sente dopo un tradimento

Quando si subisce un tradimento si provano tante emozioni diverse, rabbia, tristezza, disorientamento, vergogna e umiliazione.

Tutti i momenti felici passati insieme al proprio partner sembrano perdere di valore. Ci si chiede se la propria compagna o il proprio compagno abbiano mai provato un sentimento sincero e reale nei nostri confronti, o se tutto fosse solo una grande finzione.

Pensavamo di conoscere la Persona che ci stava accanto, ma in un solo istante perdiamo quella familiarità e quell’intimità a cui eravamo abituati. Il nostro partner diventa uno/a sconosciuto/a, in altre parole viene a mancare la fiducia.

Chi tradisce spesso ha celato e tenuto per sé le insoddisfazioni del rapporto, evitando di instaurare un dialogo che chiarisse i punti di difficoltà, con la speranza di poter così preservare la coppia, ottenendo invece solo l’effetto opposto.

Il partner tradito, una volta scoperto il tradimento, sviluppa un forte senso di insicurezza con pensieri ricorrenti sull’evento, chiedendo spesso al proprio partner dolorosi e minuziosi dettagli a riguardo, quasi a volersi rendere presente alla scena. Chi è vittima di un tradimento sperimenta, forti vissuti di angoscia, misti a rabbia e da un lato, cerca di placare questi sentimenti, richiedendo insistentemente informazioni su come si sono svolti i fatti, ricercando conferme sul fatto che ciò non accadrà più. Spesso chi è stato tradito, è preoccupato del fatto di non poter più riacquistare la fiducia nell’Altro.

All’inizio del tradimento chi tradisce sperimenta una sorta di regressione a schemi sentimentali tipici dell’adolescenza, dove l’amore è fatto di passione e di emozioni forti. La relazione con un nuovo partner/amante è desiderata in quanto non presenta i litigi, la quotidianità, le preoccupazioni tipiche di un rapporto che dura da diversi anni. Tuttavia, col tempo, può insorgere un forte stato di ansia dovuto alla difficoltà di conciliare tempi e luoghi da dedicare a due relazioni diverse.

In questi casi, chi ha agito il tradimento può avvertire un senso di liberazione per la scoperta del suo tradimento e, al contempo, sentimenti di colpa che lo portano ad evitare di raccontare particolari riguardanti a quello che ha fatto per cercare di non far soffrire ulteriormente il partner tradito.

Tutti i tentativi di giustificazione di fronte agli attacchi contribuiscono solo a far aumentare l’angoscia e la rabbia della Persona ferita. Ciò si verifica perché chi ha subito il tradimento, vive il paradosso “dimmi tutta la verità, ma io non ti credo”, ovvero “voglio sapere quello che è successo, ma tanto non mi fido più”.

 

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Post Infidelity Stress Disorder

Dopo che il tradimento è avvenuto, un passo importante è la rivelazione dello stesso. Può esserci una rivelazione spontanea da parte di chi ha tradito o molto più frequentemente la scoperta è fatta da parte di chi è stato tradito.

Avere dei sospetti o scoprire all’improvviso un tradimento, ovvero avere già una preparazione psicologica alla notizia, fa la differenza.

 

Il disvelamento improvviso può essere accompagnato da una rottura della percezione del Sé.

 

In questi casi, la comunicazione con il partner diventa estremamente difficile, l’Altro viene percepito come un estraneo e il patto di fiducia, fatto più o meno esplicitamente all’inizio della relazione, decade, come il senso di appartenenza, di protezione, di progettualità che erano in essere fino a quel momento (promesse d’amore).

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Negli Stati Uniti alcuni psicologi parlano di “Post Infidelity Stress Disorder”, tracciando un parallelo con il disordine post traumatico da stress. Queste due forme di stress condividono fra di loro alcuni sintomi.

Scoprire un tradimento può essere traumatico. Il partner tradito ricorda eventi, episodi e rivive il momento preciso della scoperta. Può emergere uno stato di apatia, difficoltà di concentrazione e perdita di sonno. L’apatia interviene con la funzione di rallentare una presa di consapevolezza molto dolorosa. Il trauma impedisce di dedicarsi ad altre attività e se è molto intenso, c’è un comportamento di isolamento.

Il partner tradito può sperimentare un’altalena di sentimenti ed emozioni, quali gelosia, pensieri ossessivi e diffidenza, depressione, pianto, disordini temporanei dell’alimentazione e addirittura atti impulsivi di autodistruzione o, in alcuni casi, diretti verso l’Altro.

L’emergere del tradimento porta in superficie tematiche lasciate in sospeso da lungo tempo che riguardano le aree più complesse della relazione di coppia, quali la comunicazione, la complicità, il sostegno reciproco, l’intimità emotiva e sessuale e la capacità di proteggere la coppia dalle intromissioni esterne.

 

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Accettare e superare il tradimento

Tradimento e perdono sono decisioni che prendiamo e che portano a delle conseguenze che, per quello che riguarda il perdono, non sempre dà i risultati sperati.

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Per un uomo, perdonare un tradimento del partner non è facile perché viene messa in discussione la sua identità che si basa molto sulla sua sessualità ferita.

Per una donna, superare un tradimento del partner è molto doloroso perché pensa di non essere all’altezza con la sua seduzione, diminuendo così la sicurezza in se stessa.

 

Superare un tradimento è sicuramente un processo lungo e doloroso.

 

  • Nonostante lo shock iniziale, è importante non far finta che non sia successo nulla, non minimizzare l’accaduto e le emozioni provate.
  • Visto che alcune emozioni sono molto contrastanti e possono creare disorientamento (pensiamo, ad esempio, alla difficoltà di conciliare il disgusto e la rabbia con il sentimento d’amore che nutriamo ancora per il nostro partner), può essere utile prendersi del tempo per elaborare la delusione, il dolore e la rabbia. Solo successivamente, avremo le risorse per decidere come proseguire e riattivare un processo decisionale utile all’espressione dei propri reali bisogni.
  • Nessuno può permettersi di dire come ci si deve comportare dopo un tradimento, ognuno reagisce in maniera diversa di fronte alle difficoltà e alle esperienze dolorose. Spesso, le persone intorno, anche con buone intenzioni, hanno consigli, opinioni o ordini da dare, mentre l’unica cosa più giusta da fare sembrerebbe essere quella di rispettare di se stessi e i propri sentimenti.
  • Se si decide di interrompere la relazione, è fondamentale elaborare l’evento e i significati attribuiti ad esso, elaborare le emozioni derivanti dalla nuova riorganizzazione del Sé e lavorare sulla possibilità, nel tempo, di voler ristabilire relazioni sentimentali, ovvero di riuscire a fidarsi di qualcun Altro.
  • Se si decide di continuare la relazione è utile esplorare i significati del tradimento per entrambi i partner, le emozioni, i pensieri e i comportamenti ad esso connessi, in modo da non distruggere quello che è rimasto e che l’evento si trasformi in una opportunità di sviluppo reciproco e di crescita.

 

Intervento terapeutico

Il tradimento è un comportamento complesso, il cui significato cambia in funzione di molte variabili. Tuttavia, ciò che risulta comune all’esperienza è che si tratta di un vero e proprio trauma, inteso come rottura improvvisa e intensa del normale fluire esistenziale.

 

  • Ci lasciamo o rimaniamo insieme?
  • Vorrei lasciarti, ma non ci riesco!
  • Ti devo lasciare, ma ci sto troppo male!
  • Ti odio, ma ti amo!
  • Mi devo vendicare!
  • Perché mi hai tradito?
  • Come è potuto succedere?
  • Perché mi hai fatto questo?
  • Te la farò pagare!
  • Mi dispiace, ho sbagliato!
  • E’ stato un errore, perdonami!
  • Non ti perdonerò mai!
  • Mi hai mai amato/a?
  • Mi hai tradito altre volte?
  • Perché con lei/lui?
  • Non ti amo più, ma non sono riuscito/a dirtelo!
  • Mi hai trascurato/a!
  • E’ stato un errore, perdonami!
  • E’ stata colpa sua, io non volevo farlo!
  • Io e te non facciamo più l’amore perciò …!
  • Litighiamo sempre!
  • Etc.

 

Queste ed altre infinite domande o affermazioni fanno ancora più percepire che l’evento del tradimento implica uno stato di complessità emotivo, fisico, cognitivo, affettivo, relazionale, sociale unico per i singoli partner e per il sistema coppia.

L’intervento psicologico può orientarsi verso un PERCORSO TERAPEUTICO INDIVIDUALE per l’elaborazione del tradimento e la presa di decisione circa il continuare ad investire sulla relazione di coppia o concluderla, lavorando sulla fine della relazione, oppure può orientarsi verso un PERCORSO DI TERAPIA DI COPPIA.

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Stare in coppia significa trovare un modo proprio di stare insieme a un’altra Persona in condizioni di serenità e soddisfazione. La soddisfazione di coppia è legata alla presenza di un legame di attaccamento sicuro, ovvero la fiducia nel fatto che il partner rappresenti una base sicura, fonte di sostegno e vicinanza affettiva, alla presenza di un’intimità fisica appagante, alla condivisione di momenti ed esperienze piacevoli di coppia ed esperienze condivise socialmente che coinvolgono il singolo partner o entrambi, nonché ad una intimità emotiva fondata sulla fiducia, la complicità, il rispetto, la sincerità e la reciproca comprensione che sostengano i cambiamenti continui del Sé individuale e del sistema coppia.

Quando una o più di queste aree vengono compromesse (affettiva, comunicativa, sociale, sessuale, progettuale, genitoriale, etc.), la coppia sperimenta un senso di inefficienza, di non riconoscimento dei reciproci bisogni, incorrendo in conflitti, critiche, accuse e/o stati di sofferenza emotiva, di solitudine, d’inadeguatezza, di rabbia, di non lucidità nel prendere le decisioni e/o affrontare le situazioni.

Un percorso di psicoterapia di coppia si focalizza sul RICONOSCIMENTO, l’ELABORAZIONE e la RI – SIGNIFICAZIONE in senso evolutivo DEL MALESSERE/DISTURBO/PROBLEMA ESPRESSO DAL SINGOLO PARTNER E/O DAL SISTEMA COPPIA.

Il lavoro terapeutico si orienta sull’acquisizione di comportamenti e abilità alternative nella gestione delle emozioni intense e dello stress, nonché sull’apprendimento di nuove ed efficaci modalità relazionali e comunicative da sperimentare nella relazione con il/la partner. Questo per depotenziare le aspettative irrazionali, le situazioni conflittuali e/o i comportamenti di evitamento di situazioni relazionali, emotive, affettive e sessuali temute e/o disturbanti.

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Secondo un’ottica di co – costruzione del benessere e di motivazione a risolvere insieme le problematiche da parte di entrambi i partner, sostenere la Persona nel recupero di un maggiore senso di autostima e di autoefficacia consente di ridimensionare o eliminare le cognizioni negative che la Persona ha di Sé, come ad esempio, il peso del sentirsi sempre inadeguata, insicura, giudicata dal partner, autocriticarsi costantemente, etc., giungendo a ridimensionare e/o risignificare in modo diverso l’Altro, le sue reazioni, le sue intenzioni e i suoi comportamenti.

In tal modo, la Persona riporta alla luce una PERCEZIONE REALE DI SE STESSA dandosi la POSSIBILITA’ DI RILEGGERE LA STORIA DELLA COPPIA E GLI EVENTI ACCADUTI, disturbanti e maladattivi, che portano il singolo partner e la coppia a non stare bene, attraverso lenti più reali ed evolutive.

Questo PROCESSO CONGIUNTO VERSO IL CAMBIAMENTO consente di riscoprire le risorse della Persona e/o del sistema coppia, riprendendo il controllo della propria vita personale e della relazione di coppia stessa.

Tutto è volto a prendere consapevolezza di Sé, dei modelli relazionali appresi dalla propria storia (es. rapporto coniugale dei genitori, miti e mandati familiari che influenzano inconsciamente le decisioni dei componenti della famiglia, anche rispetto alla scelta del partner o alla progettualità di vita, etc.), di come  i partner si sono incontrati e scelti, delle differenze e dei punti di connessione del loro percepire e vivere una relazione, di come vivere il presente e progettare il futuro, di come elaborare il passato del partner, degli irrisolti di coppia taciuti e mantenuti nel tempo, della condivisione di verità scomode e dolorose, etc., questo allo scopo di pacificarsi con il passato, per rivolgere uno sguardo verso un futuro condiviso, ma soprattutto per vivere con intensità, serenità, libertà la dimensione temporale del presente.

Il processo di cambiamento terapeutico è sostenuto da tecniche e strumenti diversificati in base alle necessità all’unicità del singolo partner e del sistema coppia: il colloquio clinico, l’osservazione clinica, l’ascolto attivo, una comunicazione partecipativa e trasformativa, la Terapia delle emozioni, la Terapia sistemico – relazionale, tecniche di Mindfulnesstecniche immaginative, tecniche di rilassamento, strumenti grafici, la Fotovideo Terapia (per ricordare episodi significativi, cogliere, osservare e comprendere le modalità comunicative e relazionali e gli stati emotivi correlati a quei momenti dall’inizio della storia ad adesso), Carte Dixithome work, prescrizioni comportamentali, esercizi di role play (nei quali si chiede al partner di assumere una diversa posizione relazionale per comprendere meglio il punto di vista dell’Altro e permettere di lavorare sempre più in profondità nella relazione), il potenziamento delle risorse, il Genogramma, etc., che consentono di rintracciare i costrutti o le credenze responsabili dell’attivazione e del mantenimento del problema/disagio/malessere, facendo emergere modalità alternative e più adattive di costruzione della realtà.

 

NON ESISTE UN LIBRO DELLE ISTRUZIONI che sia utile e uguale per tutte le coppie.

Imparare insieme, a ripristinare una comunicazione efficace tra i due partner, a comprendere le motivazioni reali dell’Altro, a sentirsi emotivamente, fisicamente e affettivamente connessi, a prendere decisioni condivise, a riconoscere i bisogni che sottendono le manifestazioni problematiche, può essere l’inizio di un percorso di crescitad’esplorazione delle potenzialità e ritrovamento del benessere fisico, psicologico, cognitivo, affettivo, emotivo e relazionale del singolo partner, del sistema coppia, del sistema genitoriale e del sistema famiglia.

Nel caso in cui, invece, non sia possibile trovare le risorse necessarie per mantenere unita la relazione di coppia, si potrà intraprendere un percorso di accompagnamento alla separazione e/o divorzio, affinché il singolo partner ritrovi un benessere psicofisico ed emotivo al di fuori del sistema coppia e, nel caso in cui ci siano dei figli, venga mantenuta un’adeguata funzione genitoriale.

 

POSSO ESSERTI D’AIUTO?

Essere ascoltati e confrontarsi in uno spazio professionale, empatico e non giudicante è il primo passo per iniziare a prendersi cura di Sé e di Noi.

Puoi contattarmi per chiedere informazioni o fissare un appuntamento.

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