Il termine “stima” deriva dal latino “estimare” e può significare “valutare” o “determinare il valore di qualcosa o di qualcuno”.
L’autostima è l’insieme dei giudizi che la Persona dà a se stessa. Si basa sulla percezione delle proprie capacità, competenze e valore a livello fisico, emotivo, relazionale e di successo. Per determinare l’autostima, sono importanti, anche, il confronto con gli altri e l’apprezzamento ricevuto.
Per comprendere il costrutto dell’autostima si rapporta il SÉ REALE, ovvero ciò che si è attualmente, con il SÉ IDEALE, formato dalle caratteristiche che desideriamo avere e/o dalla Persona che vogliamo diventare. Più ci si avvicina al Sé ideale, più viene sperimentato un senso di soddisfazione di se stessi e senso di benessere.
Sana autostima
L’atteggiamento ideale della sana autostima presenta:
- Accettazione totale di Sé: si nutre la sensazione di sentirsi accettati, con i propri limiti e difetti.
- Consapevolezza di Sé: si conoscono esattamente i propri punti di forza, di debolezza e i propri obiettivi.
- Autoefficacia percepita: si è convinti di poter riuscire a gestire specifiche situazioni, con successo e determinazione.
Nathaniel Branden, psicoterapeuta e scrittore statunitense, nel suo libro “I sei pilastri dell’autostima” ritiene che i segni di una sana autostima si individuino nella capacità di:
Alta autostima
Chi ha un’autostima eccessiva si mostra come una Persona orgogliosa, estremamente testarda e sicura di sé. Come conseguenza è incapace di vedere i propri errori e gli eventuali comportamenti alternativi: in questo caso si parla di autostima ipertrofica.
Nei casi estremi diventa presunzione, disprezzo per l’Altro, superiorità, tutte caratteristiche del disturbo narcisistico di personalità o in generale del narcisismo.
Talvolta la bassa autostima è mascherata (nel tentativo di compensarla) da atteggiamenti sprezzanti, altezzosi e arroganti. Si sopravvalutano le proprie capacità, anche di fronte a difficoltà oggettivamente importanti, senza considerare la probabilità di un possibile fallimento, e nel caso in cui questo si verifichi, la colpa è sempre degli altri o del fato e mai di se stessi.
Bassa autostima
La Persona con scarsa autostima ha una visione negativa del proprio valore, si sente sempre inadeguata e mai all’altezza. La Persona che si svaluta vive ogni fallimento a livello personale, poiché attribuisce solo a se stessa i propri insuccessi.
Bassa autostima: conseguenze psicologiche e fisiologiche
Il circolo vizioso della mancanza di fiducia in se stessi è un fattore di rischio per l’espressione di patologie fisiche e psicologiche.
La struttura di personalità delle persone con bassa autostima è spesso complessa. Sono molto frequenti dipendenza affettiva, insicurezza, indecisione, ma anche disturbi dell’alimentazione, dipendenza da sostanze o alcolismo, depressione e ansia con possibilità di chiudersi in Sé perdendo opportunità lavorative e/o sociali importanti.
Nei casi più estremi di bassa autostima, spesso si ha a che fare con disturbi di personalità, come il disturbo dipendente.
Alle manifestazioni psicologiche spesso si accompagnano anche manifestazioni fisiche quali sudorazione, rossore o pallore, balbuzie, tremore e tachicardia che appesantiscono lo stato di disagio abbassando ulteriormente l’autostima.
In alcuni casi, la mancanza di autostima condiziona in modo determinante la vita sociale, lavorativa ed affettiva della Persona. L’insicurezza, accostata a sentimenti di gelosia e invidia può condurre, con il tempo, a deteriorare relazioni di coppia, familiari, amicizie, rapporti lavorativi, etc.
Origine di una bassa autostima
Le ragioni di una bassa autostima sono diverse e dipendono da una divergenza tra il Sé reale e il Sé ideale.
INFANZIA
Avere una bassa autostima significa aver sperimentato, molto probabilmente, uno stile di attaccamento insicuro, esperienze infantili traumatiche, ad esempio, la separazione prolungata dalle figure genitoriali, l’abbandono, l’abuso emotivo, fisico o sessuale (che porta il minore a pensare di aver fatto qualcosa di sbagliato e di meritarsi ciò che accade).
La famiglia non agevola la costruzione della propria autostima, soprattutto se il bambino cresce in un contesto caratterizzato da:
- Carenza di affetto: in un contesto freddo, punitivo, dove i genitori non riescono a rassicurare il figlio quando ha paura, conducendolo a sviluppare nel tempo difficoltà relazionali e inibizione emotiva.
- Critiche: un bambino molto criticato, svalutato e ripreso non può far altro che convincersi di essere inadeguato, a dubitare di Sé e sentire di non avere valore.
- Grandi aspettative da parte dei genitori: se un bambino percepisce di non riuscire a rendere felici i propri genitori e soddisfare le loro aspettative, avrà la sensazione di averli delusi e potrebbe sentirsi non amato ed accettato per ciò che è realmente.
- Svantaggio socioeconomico: crescere in una famiglia disagiata può portare il minore a sviluppare un complesso di inferiorità.
ADOLESCENZA
Durante la crescita possono verificarsi episodi di bullismo e cyberbullismo che vanno ad invalidare l’autostima della Persona.
ETÀ ADULTA
Altri fattori che possono verificarsi da adulti generano bassa stima di Sé, come:
- Le cattive condizioni di salute che possono togliere serenità e innescare sentimenti di tristezza e rabbia.
- Eventi di vita negativi, ad esempio, perdita di un lavoro, mobbing, svalutazione sul posto di lavoro, aver subito un tracollo finanziario, separazione e/o divorzio coniugale, subire un tradimento dal partner, eventi traumatici, etc.
- Fallire costantemente. Se una Persona ha obiettivi irrealistici, il fallimento che deriva dall’impossibilità di raggiungerli può essere tra le cause di una bassa autostima. Questo è valido sia in termini di risultati scolastici, lavorativi e/o sociali.
- Standard irrazionali di perfezione circa l’aspetto fisico e l’immagine sociale da mostrare.
- Stress prolungato.
- Le persone emarginate sono quelle di solito a rischio di sperimentare pregiudizi e discriminazione che hanno ovviamente numerose ricadute sull’autostima.
- Etc.
Valutare l’autostima
L’autostima si sviluppa nel corso della nostra vita grazie a una serie di vissuti sperimentati nei vari contesti di vita. Bruce A. Bracken, psicologo e ricercatore americano, ha sviluppato il Modello Multidimensionale dell’Autostima.
Il TMA (Test di valutazione multidimensionale dell’autostima) di B.A. Bracken (2003) è basato un modello gerarchico dell’autostima nel quale le varie dimensioni che costituiscono l’autostima sono interconnesse. Il costrutto psicologico, che viene misurato dallo strumento, rappresenta l’insieme delle valutazioni apprese che la Persona esprime a proposito di se stesso sulla base dei propri successi e fallimenti, dei modi in cui gli altri hanno interagito con lei e hanno reagito nei suoi confronti.
Il test valuta tutte le sei aree in cui l’autostima viene tipicamente suddivisa:
RELAZIONI INTERPERSONALI
L’autostima interpersonale è influenzata dalle reazioni delle altre persone, dal grado in cui tali contatti avvengono in modo positivo e dalla capacità di raggiungere obiettivi tramite interazioni sociali riuscite.
COMPETENZA DI CONTROLLO SULL’AMBIENTE
Viene valutata l’efficacia delle proprie azioni, la propria competenza nei vari ambiti sulla base dei successi e dei fallimenti in questi tentativi.
EMOTIVITÀ
Viene valutata la capacità di riconoscere, descrivere, controllare e valutare gli schemi di reazione emotiva.
SUCCESSO SCOLASTICO E/O LAVORATIVO
Vengono valutatati i successi reali e le esperienze relative a diverse attività connesse al contesto scolastico e/o lavorativo (es. frequentare le lezioni, fare i compiti a casa, programmare il lavoro scolastico futuro, oppure, eseguire i compiti a lavoro, rispettare le consegne, etc.).
VITA FAMILIARE
Si valutano le relazioni con la famiglia e il grado in cui la Persona si sente amata e valorizzata.
VISSUTO CORPOREO
Valuta come la Persona stima il suo aspetto e le sue capacità fisiche e sportive. Bracken afferma che le persone sono i loro corpi ed essi ricevono continui feedback diretti ed indiretti sulla loro condizione corporea. La bellezza e le attrattive, la bravura fisica, l’abbigliamento, l’altezza, il peso e la salute sono tutti attributi corporei ai quali tutti prestano attenzione.
Nel modello del TMA individuato da Bracken, il processo di valutazione si basa su informazioni provenienti da due prospettive:
- Personale: la Persona ricava informazioni su se stesso attraverso l’interazione diretta con l’ambiente.
- Degli altri: il comportamento può essere elaborato attraverso la percezione e la valutazione di altre persone, cosicché l’osservazione e l’imitazione forniscono le basi per l’autovalutazione nella prospettiva altrui.
Per quanto riguarda gli standard di valutazione dei propri comportamenti troviamo che attraverso:
- Lo standard oggettivo: la Persona valuterà se è riuscita o meno nel compito prefissato basandosi sull’accettabilità di un risultato ottenuto.
- Lo standard intraindividuale: la Persona si confronterà rispetto al successo/insuccesso generale ottenuto.
- Lo standard sociale: la Persona valuterà la sua performance in base a quella altrui.
- Lo standard ideale: la Persona baserà la sua valutazione della prestazione che ritiene dovrebbe essere capace di eseguire.
Il TMA è un ottimo strumento da utilizzare per monitorare e modificare gli interventi per aumentarne l’efficacia sia in contesti scolastici che lavorativi.
Cosa NON è l’autostima
Spesso il costrutto di autostima e concetto di Sé vengono utilizzati come sinonimi, ma mentre il concetto di Sé rappresenta la consapevolezza di chi siamo, un sistema complesso, organizzato e dinamico di credenze, atteggiamenti e opinioni apprese che ogni Persona ritiene vera sulla propria esistenza personale, l’autostima dipende sia da fattori interni che esterni, ovvero non solo dalla valutazione che la Persona fa di se stessa, ma anche dalla valutazione degli altri e dalle implicazioni emotive e relazionali che ne conseguono.
Il concetto di Sé può essere reale, valutazione oggettiva delle proprie qualità e caratteristiche e Sé ideale, qualità e caratteristiche che la Persona vorrebbe possedere, legate strettamente al contesto sociale.
Esiste una relazione significativa tra concetto di Sé e autostima.
- Più la Persona si discosta dal concetto di Sé ideale, più sarà insicura, timida, ansiosa e convinta di non meritare la stima degli altri, la sua risposta emozionale sarà negativa e avrà un’autostima bassa.
- Più la Persona si avvicina al concetto di Sé ideale, più riesce ad essere sicura e stimata agli occhi degli altri, la sua risposta emozionale sarà positiva, con conseguente buona autostima.
Come potenziare l’autostima
Per comprendere il costrutto di autostima devono essere tenuti in considerazione la dimensione emotiva, cognitiva e relazionale. Per accrescere la tua autostima può essere utile:
CHIEDERTI COSA VUOI E CHI SEI REALMENTE
Prima di arrivare ad accettarti per come sei è essenziale riuscire a capire chi sei davvero, nonché prendere consapevolezza dei pensieri e delle emozioni che ti condizionano (paura, senso di colpa, etc.). Spesso orientiamo i nostri desideri partendo da quello che vogliono gli altri e capire se sono nostri o seguono le aspettative altrui, può essere il primo passo per allontanarsi gradualmente dai vari condizionamenti esterni. Porsi queste domande può agevolare il processo di consapevolezza:
Ciò che desidero, è davvero ciò che voglio per me e per la mia vita?
Prendo questa decisione per me o per far felice qualcun altro?
Ciò che penso di me è davvero un mio pensiero o deriva da altri? Perché lo penso?
ACCETTARTI COME SEI, SENZA CRITICARTI
Cercare di essere comprensivi con se stessi, imparando ad accettarsi con i pregi e difetti, indipendentemente da ciò che si riesce o non si riesce ad ottenere, può essere un primo passo per sperimentarsi come persone uniche e degne di raggiungere uno stato di benessere e appagamento in tutte le sfere della propria vita (affettiva, lavorativa, scolastica, familiare, etc.).
IMPARARE A DEFINIRE GLI OBIETTIVI
Riuscire a prefiggersi degli obiettivi che siamo sicuri di poter, ma soprattutto di voler raggiungere, accettando anche il rischio che le cose non vadano come vogliamo, è la strada per far diventare reale ciò che desideri.
VIVERE NEL QUI ED ORA
E’ significativo essere concentrati sul presente per godere delle piccole mete raggiute e fare in modo che gli insuccessi vengano vissuti nel momento in cui avvengono e non oltre. Il passato ci è utile come base di apprendimento al fine di non ripetere errori già commessi, il futuro ci è utile per avere una direzione, ambizione, scopo, etc., il presente per costruire e trarre beneficio dei successi che si ottengono.
PRENDERSI CURA DI SE’
Prendersi cura del proprio aspetto e della propria immagine, non solo può farti sentire meglio, ma può aiutare a creare nella tua mente una nuova immagine di te stesso, con influenza positiva nelle relazioni interpersonali. Oltre al corpo, dedicati del tempo, dei momenti di attenzione esclusiva, dove praticare sport, ascoltando il tuo corpo e coltivare le tue passioni con libertà e creatività.
ESSERE GENTILE CON TE STESSO
Impara ad essere gentile con te stesso, non pensare sempre che stai sbagliando e sii comprensivo se ti capita di fare qualche errore.
IMPARARE AD ESSERE ASSERTIVO
Comunica i tuoi bisogni, le tue emozioni e le tue opinioni agli altri in modo diretto ed onesto.
CIRCONDARSI DI PERSONE SUPPORTIVE
Cerca di consolidare i rapporti con le persone con cui ti senti a tuo agio, che ti sostengono e credono in te. Prova a passare meno tempo assieme a persone giudicanti che tendono a svalutarti con i loro commenti.
Intervento terapeutico
A tutti può capitare di sentirsi insicuri o poco fiduciosi rispetto alla propria capacità di portare a termine un compito o raggiungere un risultato. Quando tali vissuti sono costanti e ripetuti nel tempo, può nascere un blocco nel modo di relazionarsi con gli altri e con se stessi a causa della continua sensazione di inadeguatezza e incapacità.
La mancanza di autostima è una condizione che può influenzare molto la vita di una Persona. I problemi di autostima possono limitare le esperienze nelle relazioni sociali, nelle opportunità lavorative, nella piena espressione del proprio potenziale e dei propri desideri diventando un limite per la felicità e serenità della Persona.
Nel caso in cui non si riesca da soli a risolvere le proprie difficoltà potrebbe essere utile intraprendere un percorso psicologico per:
- Approfondire la propria storia di vita.
- Esplorare la storia familiare e le modalità relazionali ed emotive acquisite nei propri contesti significativi di appartenenza.
- Consentire di riscoprire e/o potenziare la propria autostima, premessa fondamentale per il benessere psicofisico e relazionale della Persona.
- Identificare i propri punti di forza e valorizzarli.
- Sviluppare una maggiore accettazione di Sé.
- Prevenire ulteriori ed eventuali complessità psicologiche ed emotive che possono andare ad invalidare la propria efficacia relazionale e progettuale.
- Sostenere un processo decisionale autonomo.
- Lavorare sulle false credenze su di Sé, ovvero convinzioni che non sono realistiche verso se stessi e che vanno ad invalidare ogni azione e pensiero. Avere sempre in mente la convinzione “io non posso farcela”, “io non ci riesco”, “io non sono capace”, non farà emergere le tue abilità e le tue strategie per affrontare un particolare accadimento. Queste convinzioni aumentano il proprio senso di impotenza, inefficacia personale, sfiducia, nonché ansia e stress.
- Riportare alla luce una percezione reale di se stessi, non offuscata e debilitata da pensieri negativi e non evolutivi appresi da ricordi, eventi ed esperienze passate.
- Individuare, destrutturare e ristrutturare le credenze disfunzionali legate al proprio valore.
- Imparare a volersi bene, a stare bene con se stessi, ad accettarsi.
- Imparare a prendersi cura di se stessi, imparando ad imparare dalle proprie esperienze.
- Definire i propri obiettivi, pensando ai miglioramenti da conseguire per sentirsi più soddisfatti di Sé.
- Acquisire maggiore consapevolezza circa le proprie modalità relazionali e comunicative e le ripercussioni delle stesse nelle proprie relazioni.
- Imparare a conoscersi meglio e sviluppare l’assertività in modo da poter esprimere e far rispettare i propri bisogni senza timore, contribuendo alla costruzione di un più solido senso di Sé e della propria indipendenza.
- Riprendere il controllo della propria vita, ritrovare l’autonomia decisionale e la libertà di essere realmente se stessi, svincolati da ciò che dobbiamo essere, sentirsi in grado di risolvere gli imprevisti della vita, imparare a focalizzare e perseguire con determinazione gli obiettivi e sentire di meritare di essere felici all’interno dei propri mondi relazionali.
Strumenti d’intervento
Il percorso psicologico si avvale di tecniche e strumenti diversificati in base all’unicità della Persona e ai suoi bisogni: il colloquio clinico, l’osservazione clinica, l’ascolto attivo, una comunicazione partecipativa e trasformativa, la Terapia delle emozioni, la Terapia EMDR, l’Ipnosi ericksoniana, la Terapia cognitivo – comportamentale, la Terapia sistemico – relazionale, tecniche di Mindfulness, tecniche immaginative, tecniche di rilassamento, la Timeline, l’apprendimento di tecniche di autoipnosi, strumenti grafici, la Fotovideo Terapia, home work, prescrizioni comportamentali, esercizi di role play, Carte Dixit, il potenziamento delle risorse, il Genogramma, etc., che consentono di rintracciare i costrutti, le credenze o gli schemi fissi di ragionamento responsabili dell’attivazione e del mantenimento del disturbo/problema/disagio che impedisce di perseguire in modo fluido i propri obiettivi evolutivi, destrutturarli e ristrutturarli, facendo emergere modalità alternative e più adattive di costruzione della realtà.
POSSO ESSERTI D’AIUTO?
Essere ascoltati e confrontarsi in uno spazio professionale, empatico e non giudicante è il primo passo per iniziare a prendersi cura di Sé.
Puoi contattarmi per chiedere informazioni o fissare un appuntamento.
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