Consapevolezza di Sé
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La consapevolezza di sé è una competenza soft (trasversale o esistenziale) che riguarda il fatto di conoscere se stessi e riconoscere:

  • I propri bisogni e desideri.
  • I punti forti e i punti di miglioramento.
  • Le modalità di reagire alle situazioni.
  • Le emozioni e le reazioni ad esse.
  • Gli schemi cognitivi e gli automatismi di pensiero che utilizziamo.
  • Le proprie preferenze sociali, i propri gusti, i propri pregiudizi, etc.
  • Etc.

 

Vivere consapevolmente significa capire che, vivendo nella realtà e dovendo adattarci ad essa per sopravvivere e progredire, la nostra prima responsabilità è vedere con chiarezza quello che concerne la nostra esistenza e il nostro benessere, ovvero, quello che concerne le no­stre azioni, interessi, necessità, valori e obiettivi.

Vivere consapevolmente significa accogliere ed accettare gli eventi ed ottimizzare le proprie risorse per affrontarli. Vivere consapevolmente significa essere convinti che vedere è preferibile che non vedere, che il rispetto per i fatti della realtà porta a risultati più soddisfacenti piuttosto che la negazione di essi e che è meglio correggere gli errori piut­tosto che fingere di non averli commessi.

 

Perché svilupparla?

Conoscere noi stessi ci offre delle grandi opportunità in quanto ci permette di imparare a fare delle previsioni su come affronteremo le varie situazioni che la vita ci propone nella quotidianità, riuscendo così a vivere più preparati agli eventi, con la capacità quindi di poter scegliere situazioni, comportamenti e atteggiamenti più funzionali al raggiungimento dei nostri obbiettivi. Essere più consapevoli incrementa anche la capacità di analisi e revisione degli eventi, con il conseguente aumento della probabilità di distinguere tra la rappresentazione del mondo che ci facciamo per interpretare gli eventi e i vissuti e la realtà più oggettivamente intesa. Sviluppare consapevolezza ci aiuta a migliorare la propria autostima e il senso di autoefficacia, sentendosi in grado di affrontare la vita e gli imprevisti che essa ci riserva.

 

Come svilupparla?

La consapevolezza di Sé nasce dall’osservazione di Sé senza giudizio e si potenzia attraverso l’allenamento ad ascoltare ed ascoltarsi partendo dalle proprie percezioni sensoriali.

 

consapevolezza

 

In sintesi, la consapevolezza del proprio “mondo interiore” nel “qui e ora” può essere percepita chiedendosi:

 

  • COSA PENSO?

  • QUALI SONO LE MIE PERCEZIONI?

  • QUALI EMOZIONI PROVO?

  • COME STO AGENDO?

 

Automatismi e consapevolezza 

La consapevolezza riguarda però anche la conoscenza dei propri comportamenti e abitudini derivanti dai nostri valori e dalla ridondanza di schemi mentali appresi nei propri contesti significativi d’appartenenza (famiglia, scuola, lavoro, etc.) che possono diventare anche delle vere e proprie trappole “percettive”.

 

COSA PENSO/PROVO/FACCIO DI SOLITO QUANDO SI PRESENTA UNA CERTA SITUAZIONE o MI TROVO DI FRONTE AD UNA SPECIFICA PERSONA o DEVO RAGGIUNGERE UN OBIETTIVO?

 

Questi quesiti posso pormeli prima di agire, valutando se la risposta che ne consegue è frutto di un pensiero critico e ponderato oppure di un automatismo (livello di pensiero inconsapevole attraverso il quale interpretiamo lo schema di Sé, lo schema dell’Altro e lo schema interpersonale).

Una delle maggiori sfide nella vita è quella di divenire consapevoli dei propri automatismi, iniziare a riconoscerli e a trasformarli.

 

consapevolezza 1

 

Relazioni significative e consapevolezza

Le relazioni sono lo strumento principale per lo sviluppo della nostra mente e del nostro cervello. Le ricerche attuali sulla neuroplasticità neuronale condividono che il cervello si modifica in relazione alle esperienze che compiamo durante la nostra vita e fra le esperienze più significative si rintracciano sicuramente quelle vissute nell’infanzia.

Un bambino che cresce in una famiglia che gli consente di esplorare, sperimentare, sbagliare, imparare, sentire e dare un nome a quello che prova svilupperà fiducia in se stesso, un buon senso di autostima, resilienza e intelligenza emotiva.

Viceversa, un bambino controllato, iperprotetto, che cresce in un contesto conflittuale, potrebbe sperimentare un senso di Sé confuso, soprattutto nelle relazioni interpersonali oppure attivare un forte senso di controllo o utilizzare strategie di fuga dalle relazioni per “non sentire” quello che prova, invalidando il processo di consapevolezza.

L’autoriflessione su cosa e come pensiamo e su cosa e come sentiamo ha un impatto diretto sul nostro benessere psicologico ed emotivo. Invalidare questo processo può comportare l’espressione di malesseri/disturbi/problemi psicologici, emotivi e relazionali, stati di frustrazione e insoddisfazione diffusi ed una vita complicata da affrontare.

La consapevolezza è il primo passo per una vita appagante, che ci condurrà verso uno dimensione intima e interiore che oltre a permettere di conoscersi meglio, consentirà di avere una maggiore competenza di Sé, una maggiore competenza comunicativa e relazionale, nonché un senso di padronanza sulla propria realtà.

 

Paura di essere consapevoli

La paura di essere consapevoli si esprime nel negare i propri pensieri, i propri sentimenti ed emozioni quando vengono vissute, non mettendole in contatto con il resto delle proprie conoscenze, né elaborarle razionalmente e superarle, disturbando il proprio equilibrio o il concetto di Sé.

 

La paura di essere consapevoli si esprime attraverso il timore di:

  • sbagliare;
  • affrontare la verità su se stessi proteggendo l’idea di Sé sulla quale si fonda l’autostima;
  • affrontare certe verità su un’altra Persona che potrebbero farci male, ad esempio, mettere in discussione una relazione;
  • essere sopraffatti dal proprio mondo interiore;
  • deludere le aspettative delle persone significative.
  • etc.

 

Aprirsi alla consapevolezza può spaventare, ma significa smettere di avere paura e diventare più forti e integri.

 

Intervento terapeutico

Consapevolezza, dall’inglese “mindfulness”, significa prendere coscienza di Sé. Immaginando la nostra vita come un viaggio, la consapevolezza è come SCENDERE PER UN MOMENTO DAL TRENO SUL QUALE STIAMO VIAGGIANDO PER OSSERVARE SE STESSI E LA PROPRIA VITA DALL’ESTERNO.

Uscendo momentaneamente da se stessi, la Persona può avere uno sguardo più lucido e distaccato, consentendole di non cadere nella trappola dell’autocritica a cui spesso ci sottoponiamo e favorendo la comprensione di Sé.

 

Comprendere se stessi agevola il processo di cambiamento ed evoluzione di Sé. 

 

Premettendo che la conoscenza di Sé non ha mai limite, per riattivare, potenziare e allenare questo tipo di competenza, alla quale nella maggior parte dei casi non siamo stati culturalmente abituati, è possibile intraprendere un percorso psicoterapeutico che ci possa insegnare a conoscere chi siamo veramente, ponendo l’accento non tanto su chi penso di essere, ma su chi realmente sono, aldilà delle nostre quotidiane identificazioni, svincolati da tutti gli schemi emotivi, cognitivi, relazionali e sociali acquisiti. In questo riconoscimento, la vita può acquisire un centro ed armonizzarsi.

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Decidere di intraprendere un percorso di psicoterapia individuale significa:

  • Approfondire la propria storia di vita. 
  • Esplorare la storia familiare e le modalità relazionali ed emotive acquisite nei propri contesti significativi di appartenenza.
  • Riportare alla luce una percezione reale di se stessi, non offuscata e debilitata da pensieri negativi e non evolutivi appresi da ricordi, eventi ed esperienze passate.
  • Individuare, destrutturare e ristrutturare le credenze disfunzionali legate al proprio valore.
  • Imparare a volersi bene, a stare bene con se stessi, ad accettarsi.
  • Imparare a prendersi cura di se stessi, imparando ad imparare dalle proprie esperienze.
  • Acquisire maggiore consapevolezza circa le proprie modalità relazionali e comunicative e le ripercussioni delle stesse nelle proprie relazioni.
  • Imparare a conoscersi meglio e sviluppare l’assertività in modo da poter esprimere e far rispettare i propri bisogni senza timore, contribuendo alla costruzione di un più solido senso di Sé e della propria indipendenza.
  • Potenziare la propria autostima e il senso di autoefficacia, riflettendo sulle proprie vulnerabilità e potenziando i propri punti di forza.
  • Riprendere il controllo della propria vita, ritrovare l’autonomia decisionale e la libertà di essere realmente se stessi, svincolati da ciò che dobbiamo essere, sentirsi in grado di risolvere gli imprevisti della vita, imparare a focalizzare e perseguire con determinazione gli obiettivi e sentire di meritare di essere felici all’interno dei propri mondi relazionali.

 

Strumenti d’intervento

Il percorso psicologico si avvale di tecniche e strumenti diversificati in base all’unicità della Persona e ai suoi bisogni: il colloquio clinico, l’osservazione clinica, l’ascolto attivo, una comunicazione partecipativa e trasformativa, la Terapia delle emozioni, la Terapia EMDRl’Ipnosi ericksoniana, la Terapia cognitivo – comportamentale, la Terapia sistemico – relazionale, tecniche di Mindfulness, tecniche immaginative, tecniche di rilassamento, la Timeline, l’apprendimento di tecniche di autoipnosi, strumenti grafici, la Fotovideo Terapia, home work, prescrizioni comportamentali, Carte Dixit, esercizi di role play, il potenziamento delle risorse, il Genogramma, etc., che consentono di rintracciare i costrutti, le credenze o gli schemi fissi di ragionamento responsabili dell’attivazione e del mantenimento del disturbo/problema/disagio che impedisce di perseguire in modo fluido i propri obiettivi evolutivi, destrutturarli e ristrutturarli, facendo emergere modalità alternative e più adattive di costruzione della realtà.

 

POSSO ESSERTI D’AIUTO?

Essere ascoltati e confrontarsi in uno spazio professionale empatico e non giudicante è il primo passo per iniziare a prendersi cura di Sé e ad introdurre quei cambiamenti che possono agevolare una crescita e una progettualità personale, relazionale, sentimentale e professionale ambiziosa e gratificante.

Puoi contattarmi per chiedere informazioni o fissare un appuntamento.

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