L’indipendenza si acquisisce quando si può decidere che cosa fare senza dover chiedere il permesso a nessuno.
L’indipendenza è soprattutto legata alla capacità di controllare la propria vita, alla propria autostima e al senso di autoefficacia: sapere dove si vuole andare, sapere chi si vuole diventare, sapere di non aspettare che qualcun altro ci dica che cosa fare o chi essere, sapere di avere le risorse per realizzarsi.
L’indipendenza ha anche a che fare con la capacità di risolvere i problemi, di raggiungere le proprie aspirazioni e obiettivi, di svolgere i propri compiti da soli senza aver bisogno dell’aiuto degli altri, di saper guardare al futuro in modo evolutivo.
Ci sono persone che sono tenacemente indipendenti, che si sentono a loro agio nell’esplorazione solitaria del mondo proteggendo la loro autonomia e la libertà e altre che sembrano hanno bisogno di essere guidate, necessitanti di supporto, protezione e consigli.
In generale, tutte le persone necessitano di essere sia indipendenti, sia capaci di intrecciare relazioni sentimentali e/o amicali solide e costruttive, ovvero di essere capaci di amare e di essere amati ma, anche essere indipendenti.
La complessità sorge quando la Persona si colloca in posizioni estreme, vivendo le relazioni in modo insoddisfacente, conflittuale o problematico. Una Persona eccessivamente passiva, dipendente, manipolata non vive in uno stato di benessere psicologico, come una Persona eccessivamente centrata su di Sé, che si preoccupa solo del lavoro, che evita qualsiasi tipo di intimità emotiva, cooperazione o interesse nei confronti dell’Altro.
Le motivazioni di questa diversità tra atteggiamenti hanno origini lontane, ad esempio, in ambito familiare, bambini iperprotetti possono avere difficoltà a trovare, da adulti, una sana autonomia e indipendenza, avendo difficoltà a gestire le avversità e le sfide della vita.
Esempi: Un bambino che dorme in compagnia di un genitore/i o è aiutato per la gestione dei propri bisogni igienici fino ad un’età avanzata oppure un bambino che è stato privato precocemente di cure amorevoli e adeguate, senza avere conforto rispetto dei suoi bisogni oppure un bambino che ha ricevuto in modo soffocante e opprimente cure da una o più figure di accudimento, motivate dai bisogni di chi le fornisce e non quelle del bambino, etc.
Ecco tutti questi bambini potrebbero diventare degli adulti che hanno associato all’intimità e alla condivisione episodi traumatici o sentimenti di fastidio e oppressione, diventando così incapaci di ricevere cure e affetto e di sintonizzarsi intimamente ed emotivamente con il prossimo.
In generale, avere ben presente la differenza che c’è tra autonomia e indipendenza e solitudine e isolamento, può servire a stare in balance tra queste dimensioni, non sostando agli estremi, per evitare di incorrere in complessità emotive e psicologiche.
Indipendenza e coppia
Nelle coppie che riescono a vivere armoniosamente la loro relazione è visibile la capacità di entrambi i partner di essere alternativamente capaci di fornire sostegno e cure amorevoli e di riceverne, a seconda delle circostanze della vita.
Questa reciprocità e intercambiabilità di ruoli dei partner conferisce alla vita di coppia un senso di uguaglianza, sicurezza e di stimolante variabilità.
Delegare la propria capacità decisionale all’Altro, annullando i propri bisogni e le proprie esigenze, sottomettendosi e/o annientando la propria Persona, conduce all’instaurarsi di dinamiche disfunzionali e patologiche, che possono condurre a stati di dipendenza affettiva.
Lavorare per sostenere una condizione di uguaglianza e reciprocità, da parte di entrambi i partner, sostiene l’armonia e il benessere nella coppia e dei suoi componenti.
Intervento terapeutico
L’indipendenza, sostanzialmente, corrisponde all’attuarsi dell’istinto profondo di autorealizzazione, trova il suo sbocco naturale nella maturità affettiva, che completa l’equilibrio psichico in quanto è apertura ed espansione dell’essere.
Indipendenza significa “essere”, ma per “essere”, bisogna “diventare”. Diventare significa sviluppo delle proprie potenzialità e risorse, percezione realistica delle proprie capacità e competenze e massima intenzionalità nel loro utilizzo. Richiede volontà e determinazione per orientare il proprio comportamento nell’affrontare positivamente il mondo circostante.
La crescita personale passa attraverso un percorso di indipendenza e di autonomia. Se percepisci di essere bloccato in questo processo o stai vivendo un momento di cambiamento della tua vita, durante il quale devi prendere delle decisioni e/o ti trovi dentro ad una situazione nuova e ti accorgi di avere delle emozioni contrastanti, ti senti disorientato e stressato, concediti la possibilità di chiedere aiuto per riordinare le idee, lavorare sulla paura che ti blocca nell’andare incontro al cambiamento, focalizzare meglio i tuoi obiettivi e ad acquisire maggiore COMPETENZA e CONSAPEVOLEZZA DI TE STESSO.
Il senso di un percorso psicologico va ricercato in un’ottica di promozione della crescita personale, di esplorazione delle potenzialità e delle fallibilità che ci rappresentano, accompagnando la Persona in un processo di ricerca.
Un percorso psicologico può sostenere la Persona a:
- Rileggere la propria storia personale e familiare.
- Ritrovare la capacità di scegliere, fidandosi dei propri pensieri, delle proprie emozioni e percezioni, liberandosi dal condizionamento che deriva dal dover soddisfare le aspettative di chi sta intorno.
- Esprimere e sostenere opinioni personali, farsi guidare dai propri gusti e preferenze, non per ignorare il punto di vista dell’Altro, ma per dare valore al proprio.
- Riconoscere e smuovere le proprie spinte indipendenti fidandosi di poter attraversare fasi di vita anche complesse per generare un cambiamento duraturo.
- Spezzare i vincoli che non consentono di esprimere il proprio autentico Sé.
- Svincolarsi dalle credenze disfunzionali legate al proprio valore, derivanti da forme di accudimento critiche, iperprotettive, insicure ed evitanti.
- Superare quei condizionamenti che non sono funzionali alla propria evoluzione.
- Comprendere e trovare un significato alle proprie difficoltà di crescita, permettendo di sbloccare la situazione di stallo in cui la Persona si trova e di riattivare così il proprio ciclo vitale.
- Aumentare l’autostima e la percezione di autoefficacia personale, riducendo i comportamenti dipendenti nelle relazioni e favorendo la riscoperta di desideri, scopi, bisogni che la Persona ha accantonato o il cui soddisfacimento è stato illusoriamente delegato all’intervento di altri.
- Sviluppare il benessere emotivo e relazionale, unito alla sensazione di poter agire anche da sola sulle proprie difficoltà.
- Imparare a mettere dei chiari confini: dove inizio Io, dove inizia l’Altro, consentendo agli altri di avvicinarsi senza esserne plasmati e sopraffatti.
- Sostenere un processo decisionale autonomo.
- Aumentare l’autoconsapevolezza e l’autodeterminazione.
- Alleviare il senso del dovere, delle aspettative, dei miti e dei mandati familiari.
- Sostenere la motivazione al cambiamento e al recupero del proprio benessere psicofisico, emotivo, affettivo e relazionale.
- Riprendere il controllo della propria vita, ritrovare l’autonomia decisionale e la libertà di essere se stessi, sentendosi di meritarsi di essere felici, sereni e realizzati all’interno dei propri mondi relazionali.
Strumenti d’intervento
Il percorso psicologico si avvale di tecniche e strumenti diversificati in base all’unicità della Persona e ai suoi bisogni: il colloquio clinico, l’osservazione clinica, l’ascolto attivo, una comunicazione partecipativa e trasformativa, la Terapia delle emozioni, la Terapia EMDR, l’Ipnosi ericksoniana, la Terapia cognitivo – comportamentale, la Terapia sistemico – relazionale, tecniche di Mindfulness, tecniche immaginative, tecniche di rilassamento, la Timeline, l’apprendimento di tecniche di autoipnosi, strumenti grafici, la Fotovideo Terapia, home work, prescrizioni comportamentali, esercizi di role play, Carte Dixit, il potenziamento delle risorse, il Genogramma, etc., che consentono di rintracciare i costrutti, le credenze o gli schemi fissi di ragionamento responsabili dell’attivazione e del mantenimento del disturbo/problema/disagio che impedisce di perseguire in modo fluido i propri obiettivi evolutivi, destrutturarli e ristrutturarli, facendo emergere modalità alternative e più adattive di costruzione della realtà.
POSSO ESSERTI D’AIUTO?
Essere ascoltati e confrontarsi in uno spazio professionale, empatico e non giudicante è il primo passo per iniziare a prendersi cura di Sé.
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