Disturbo bipolare
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Il disturbo bipolare rientra nella categoria dei disturbi dell’umore ed è caratterizzato dall’oscillazione tra due diversi stati emotivi: la maniacalità e la depressione.

In genere le fasi depressive della depressione bipolare tendono a durare più a lungo di quelle maniacali o ipomaniacali. Di solito durano da qualche settimana a qualche mese, mentre le fasi maniacali o ipomaniacali durano una/due settimane.

Talvolta, il passaggio di fase nel bipolarismo è lento e subdolo, mentre altre volte può essere brusco e improvviso. Di solito tra i due episodi può esserci una fase di transizione, caratterizzata da sintomi misti, conducendo la Persona a esperire grande senso di irritabilità, ansia, inquietudine, scontentezza, senso di sconfitta e sopraffazione, risentimento e sofferenza angosciosa. In questa fase, elementi di euforia ed elementi depressivi coesistono, andando a delineare uno stato di disforia, dal greco dysphoría, composto di dys “male” e phérein “​sopportare”, presumibilmente, traducibile in “difficile da sopportare”.

 

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Sintomi maniacali

In sintesi, durante un episodio maniacale, sono presenti:

  • Aumento dell’autostima o grandiosità.
  • Ridotto bisogno di sonno.
  • Aumentata della produzione verbale con difficoltà a frenarla.
  • Volubilità nel cambiare opinione (la Persona non si accorge che i suoi pensieri cambiano facilmente).
  • Facile distraibilità.
  • Aumento delle attività nella sfera lavorativa, scolastica e relazionale.
  • Agitazione mentale o fisica.
  • Aumentato coinvolgimento in attività che possono avere conseguenze pericolose (es. spendere molto denaro o intraprendere attività sessuali inusuali per la Persona).

 

Sintomi depressivi

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In sintesi, durante un episodio depressivo, sono presenti:

  • Costante depressione del tono dell’umore o disperazione.
  • Grave riduzione di interessi o di piacere in tutte o nella maggior parte delle attività.
  • Perdita o incremento del peso corporeo o dell’appetito.
  • Aumento o riduzione del sonno.
  • Agitazione o rallentamento motorio.
  • Affaticamento o perdita di energia.
  • Sentimenti di inadeguatezza, di colpa e/o perdita dell’autostima.
  • Incapacità di concentrarsi e di prendere decisioni.
  • Pensieri di morte o suicidio.

 

I cambiamenti e le alterazioni cognitive ed emotive generati dal disturbo possono portare la Persona a:

  • Mettere in atto comportamenti impulsivi, con un aumento dell’aggressività fino alla violenza.
  • Modifica del proprio atteggiamento con un aumento della disinibizione e di comportamenti ritenuti invalidanti e/o non adeguati socialmente. Son frequenti veri e propri disturbi del controllo degli impulsi (dipendenza da gioco d’azzardoshopping compulsivo, etc.).
  • A sviluppare atteggiamenti ostili e pericolosi derivanti da una diminuita capacità di giudizio e dall’aumento del sospetto verso gli altri.

 

In alcuni casi, gli episodi di mania o di depressione includono gravi alterazioni della forma e del contenuto del pensiero, che compromettono, anche se momentaneamente, la capacità di giudizio e di esame di realtà della persona affetta da bipolarismo. Tali alterazioni producono sintomi psicotici, come le allucinazioni (sentire voci o odori inesistenti) e i deliri, che generalmente riflettono la fase dell’umore che in quel momento si sta attraversando e sono, in qualche modo, coerenti ad essa.

Ad esempio, deliri di grandezza, come credere di essere un personaggio importante, si verificano durante la fase maniacale, mentre è più frequente che i deliri di colpa, come credere di aver commesso un terribile crimine, compaiano durante la fase depressiva.

La Persona può far fatica a percepire il disagio provato come disturbo, soprattutto nella fase maniacale, con una conseguente resistenza ai trattamenti terapeutici.

 

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Come insorge il disturbo bipolare

Generalmente, i primi sintomi si manifestano durante l’adolescenza per poi aggravarsi in età adulta e l’esordio della patologia può avvenire attraverso un grave episodio maniacale e sfociare poi in una serie di sintomi propri dell’episodio depressivo.

Le motivazioni dell’insorgere del disturbo possono essere dettate da molteplici fattori e variare da persona a persona.

Oltre ai fattori psicologici e relazionalo derivanti dai propri contesti significativi di appartenenza (familiare, relazionale, sociale) nei quali la Persona struttura il proprio Sé, numerose ricerche scientifiche avvalorano la componente genetica nell’espressione del bipolarismo, tuttavia, tale ereditarietà può potenziare l’aggravarsi del disturbo, ma non può determinarne la causa.

 

Intervento terapeutico

Per il disturbo bipolare, la terapia farmacologica rappresenta il primo e fondamentale intervento terapeutico. I sali di litio e gli stabilizzatori dell’umore sono efficaci nel trattamento dei sintomi acuti e nella stabilizzazione del tono dell’umore.

La psicoterapia è efficace nell’alleviare i sintomi residui di tipo depressivo e va sempre combinata ad un intervento di tipo farmacologico. In seguito alla diagnosi, l’intervento psicologico serve a migliorare la consapevolezza di malattia e l’adesione al trattamento farmacologico, in quanto questo processo può richiedere a chi soffre di tale disturbo un lungo periodo di adattamento. La mancanza di adesione al trattamento farmacologico può essere un sintomo predittore di riospedalizzazione.

 

L’intervento psicoterapeutico e di psicoeducazione combinati con il trattamento farmacologico hanno l’obiettivo di:

  • Fornire informazioni riguardo la natura della patologia e delle sue manifestazioni sintomatiche.
  • Sviluppare e sostenere nella Persona la compliance al trattamento farmacologico.
  • Individuare la presenza di altre patologie correlate.
  • Proteggere l’autostima della Persona dal rischio di stigma conseguente alla diagnosi.
  • Sostenere la Persona nella sfera socio-relazionale ed occupazionale.
  • Prevenire il rischio di suicidio.
  • Identificare e ridurre gli stimoli psicosociali, ad esempio, i conflitti familiari che possono aumentare il rischio di ricaduta.
  • Agevolare l’apprendimento di strategie più efficaci per affrontare le difficoltà quotidiane, ad esempio, per la gestione della rabbia o per migliorare le abilità comunicative.
  • Diminuire e prevenire la sintomatologia, aiutando la Persona a riconoscere i sintomi iniziali delle due fasi (ipomanicalitàdepressione), in modo che possa gestire meglio la situazione.

 

Pur nella complessità attraverso la quale il disturbo bipolare si manifesta, può essere affrontato attraverso molteplici interventi integrati che possono aiutare la Persona a migliorare il proprio adattamento socio – relazionale e lavorativo, nonché la qualità della propria vita.

 

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