Disturbi cognitivi

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I Disturbi cognitivi consistono in alterazioni o disfunzioni che danneggiano l’armonico funzionamento delle cosiddette funzioni “razionali” della psiche.

Il cervello coordina tutto il funzionamento dell’organismo, le funzioni fisiche e quelle cognitive. Le funzioni cognitive sono abilità organizzate dal cervello che regolano la relazione tra la Persona e l’ambiente esterno. Sono capacità che si acquisiscono fin dalla nascita e che vanno costantemente rinforzate nel corso del tempo e, in caso di età avanzata anche, ri – abilitate.

 

I Disturbi cognitivi consistono essenzialmente in deficit delle funzioni cognitive, ovvero:

  • Attenzione è la funzione che permette di isolare le informazioni pertinenti e rilevanti rispetto a un problema da risolvere o a un contesto, considerando le infinite informazioni in arrivo sia dall’esterno che dall’interno di Sé.
  • Memoria è la funzione che riceve dai sistemi di apprendimento, ordina e archivia, recupera, ogni tipologia di informazione.
  • Percezione consente di elaborare gli stimoli interni e esterni che arrivano dai canali sensoriali.
  • Linguaggio come sistema di comunicazione, permette di trasmettere informazioni attraverso sistemi logici e simbolici che devono essere interpretati dal ricevente.
  • Funzioni esecutive supervisionano tutte le funzioni cognitive dei livelli inferiori, servono per il controllo e la pianificazione del comportamento. Qualora danneggiate, causano gravi disturbi dell’intenzionalità.
  • Funzioni prassiche consentono di compiere gesti coordinati e diretti ad uno scopo.

 

Si parla di danneggiamento cognitivo quando è interessata almeno una delle seguenti aree:

  • Attenzione complessa (come la capacità di pianificare o di prendere decisioni).
  • Abilità esecutive.
  • Apprendimento e memoria.
  • Linguaggio.
  • Abilità percettive.
  • Cognizione sociale (come il riconoscere le emozioni e regolare il proprio comportamento).

 

Le cause di queste disfunzioni possono essere molte e diverse tra loro: malattie neurodegenerative come l’Alzheimer, la malattia di Parkinson, la sclerosi multipla, tumori cerebrali, encefalopatie. Possono essere provocate anche da ictus, traumi cranici, abuso di farmaci, droghe o alcol.

sintomi si manifestano con la difficoltà nel mantenere l’attenzione, nel memorizzare o ricordare nuove informazioni, nel risolvere problemi quotidiani, nel trovare le parole, nel ricordare date o eventi recenti. Oltre al rallentamento mentale, si possono avere anche problemi di orientamento e modifiche caratteriali.

 

Tra i disturbi cognitivi più comuni vi sono:

  • Il delirium: uno stato confusionale che si sviluppa in un breve periodo di tempo, ore o giorni e non mesi o anni. La Persona perde, in parte o completamente, la propria capacità di focalizzare l’attenzione. Si associa un importante disorientamento spazio temporale e una compromissione del pensiero.

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  • La demenza senile: caratterizzata da un progressivo peggioramento delle funzioni cognitive. Solitamente, si manifesta intorno ai 65 anni con disturbi della personalità e dell’intelligenza che compromettono la capacità di attenzione, concentrazione e memoria, oltre il senso di giudizio. Un tipo di demenza molto conosciuta è il Morbo di Alzheimer che esordisce, solitamente, oltre i 65 anni, con difficoltà a ricordare eventi recenti, mentre perdura un buon ricordo degli eventi passati. Con il tempo, la sintomatologia espressa riguarda il disorientamento spazio temporale, i cambiamenti improvvisi dell’umore, l’emergere di stati depressivi, significative difficoltà cognitive, perdita della capacità di giudizio, difficoltà nel riconoscere i familiari e altre figure significative e difficoltà nell’eseguire le normali attività, tanto che la Persona, spesso, deve essere assistita continuamente.
  • La demenza vascolare determinata dall’alterazione della circolazione sanguigna cerebrale conseguente a eventi acuti, come un ictus o un’emorragia cerebrale, o a patologie croniche, come l’aterosclerosi. I sintomi cognitivi e comportamentali più comuni sono la confusione mentale, problemi di memoria, difficoltà di linguaggio, disturbi dell’equilibrio, impulsività, agitazione, irritabilità, vagabondaggio durante la notte.
  • L’amnesia: un disturbo della memoria che non coinvolge le altre funzioni cognitive. La Persona continua a ragionare logicamente e a parlare fluidamente, ma non ricorda importanti porzioni della propria vita passata o non è più in grado di apprendere nuove informazioni.
  • Il Morbo di Parkinson è una malattia ad evoluzione lenta ma progressiva, che coinvolge principalmente alcune funzioni quali il controllo dei movimenti e dell’equilibrio. La sintomatologia consiste nel tremore a riposo, rigidità, lentezza dei movimenti (bradicinesia), disturbo dell’equilibrio, disturbo del cammino, postura curva, problemi di linguaggio e problemi legati alla deglutizione, stipsi, disturbi urinari, disfunzioni sessuali, disturbi della pressione arteriosa, sudorazione, disturbi dell’olfatto, disturbi del sonno, depressione, ansia e apatia.

 

Intervento terapeutico

I disturbi cognitivi possono essere di competenza, oltre che del neurologo, del neuropsicologo, del geriatra, dello psichiatra e dello psicologo.

Prima di qualsiasi trattamento occorre individuare la causa organica alla base del Disturbo cognitivo.

La diagnosi si basa sulla storia clinica del Paziente (anamnesi) e sull’esame obiettivo generale, supportati da esami di laboratorio, tomografia computerizzata (TC), risonanza magnetica (RM) e la somministrazione di apposite scale/test di valutazione.

Nella scelta della terapia è importante riconoscere la causa scatenante. Numerosi sono i farmaci a disposizione per controllare le manifestazioni, anche se spesso non possono essere risolutivi.

 

I trattamenti attuali vanno nella direzione di integrare gli interventi medici, con interventi comportamentali, psicologici e di training cognitivo.

  • Dal punto di vista comportamentale si interviene per migliorare la qualità della vita delle Persone aiutandole a migliorare e mantenere la propria autonomia di gestire le attività tipiche della vita quotidiana (es. fare la spesa, telefonare o curare la propria igiene personale, etc.).
  • Gli interventi psicologici mirano a sostenere i Pazienti nelle loro difficoltà emotive e a promuoverne le capacità relazionali. Viene dato rilievo a fornire supporto al Paziente stimolandolo emotivamente a ricordare eventi e persone importanti del proprio passato e ad aiutarlo a convivere con la malattia.
  • Gli interventi di training cognitivo si basano sul principio, secondo il quale, se non vengono “allenate” le funzioni cognitive, come la memoria, il pensiero, esse s’indeboliscono fino a perdersi. In tal senso, ai Pazienti, vengono proposti esercizi per stimolare le capacità cognitive e rallentare la malattia, ad esempio, esercizi di memoria, di ragionamento, di lettura, di calcolo, di scrittura, etc.

 

Sostegno psicologico ai familiari o caregiver

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La convivenza quotidiana e la gestione di persone con deficit cognitivo può essere molto impegnativa da un punto di vista organizzativo, economico, emotivo, per le persone che le assistono, con il rischio, in alcuni casi, di essere, completamente assorbite dalle necessità del malato, fino al punto di lasciare il proprio lavoro e/o isolarsi socialmente.

Gli stati d’animo conseguenti sono frustrazione, senso d’impotenza, ansia e depressione.

Familiari o caregiver possono essere sostenuti tramite un percorso di sostegno psicologico o attraverso la partecipazione ad un gruppo di sostegno psicologico, composto da persone che assistono persone con deficit cognitivo, poiché favorisce dinamiche di rispecchiamento del Sé nell’Altro, sostiene l’apprendimento di modalità relazionali ed emotive più adattive, prevenendo il peggioramento di una eventuale sofferenza psicologica, sostenendo il ritrovamento di un benessere psicofisico e un senso di progettualità di vita nuovamente soddisfacente.

 

POSSO ESSERTI D’AIUTO?

Essere ascoltati e confrontarsi in uno spazio professionale, empatico e non giudicante è il primo passo per iniziare a prendersi cura di Sé.

E’ possibile contattarmi per chiedere informazioni o fissare un appuntamento.

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