La gelosia è uno stato emotivo complesso, un sentimento comune, più o meno accettato a seconda dei contesti storici e culturali.
Possiamo definirla come la minaccia percepita della perdita di una relazione significativa, con un immaginario o reale rivale, che si manifesta con componenti emotive, cognitive e comportamentali.
La gelosia porta con sé un mix di emozioni come ansia, preoccupazione, tristezza, rabbia, odio, rimpianto, vergogna, amarezza e invidia che possono essere considerate su un continuum, dal normale al patologico.
Gelosia sana
Alcune forme di gelosia vengono considerate “normali”, o socialmente accettate, in relazione alla proporzione della reazione in situazioni, ad esempio, di possibile infedeltà o di raggiungimento di obiettivi professionali o sportivi di un altro individuo. In questi casi, la Persona mantiene la gestione delle proprie emozioni senza farsi sopraffare, casomai modifica le sue credenze e i suoi comportamenti quando acquisisce nuove informazioni.
Gelosia da competizione sociale
Un’altra forma di gelosia è la gelosia da competizione sociale dove l’oggetto del desiderio non è mai una Persona, ma è sempre una cosa, un tipo di successo o una buona posizione sociale. Il sorgere e l’intensità di questo tipo di gelosia variano a seconda dell’importanza che la Persona attribuisce alla meta ambita, dell’identità e della valenza emotiva degli altri concorrenti. La ricerca ha mostrato che la gelosia da confronto sociale aumenta quando:
- Si attribuisce prevalentemente a se stessi la responsabilità di un confronto sfavorevole o di un proprio fallimento.
- Si considera lo scacco almeno in parte controllabile.
- Si ritiene che lo sfavore nel confronto dipenda da condizioni relativamente stabili nel tempo e soprattutto relative alla propria personalità.
Gelosia patologica o ossessiva
Può assumere, invece, sfumature patologiche discostandosi dalla gelosia “normale” quando l’esperienza emotiva diventa di un’intensità non consueta, persistente, con contenuti emotivi e cognitivi irrazionali.
In questo caso, la gelosia inizia con un’intensa reazione di attivazione, chiamato “flash di gelosia”, provocata da un (reale o immaginario) cambiamento nel comportamento, ad esempio del partner o di un amico/a. Questo è seguito da una acutizzazione di emozioni dolorose, accompagnato da interpretazioni erronee e ricerca di prove.
Come risultato questi soggetti possono isolarsi e sviluppare sintomatologia, quale senso di impotenza, isolamento, estrema passività e sperimentare ansia, depressione che possono facilitare abuso di alcol, sostanze e farmaci.
Quando la gelosia diviene un problema
La gelosia patologica presenta alcune caratteristiche che la differenziano dalla normale gelosia. Per essere tale deve essere eccessiva, intrusiva e ingiustificata. Il sospetto e la paranoia diventano tratti determinanti. Il geloso patologico è pervaso dal dubbio e l’incertezza è intollerabile.
Le rassicurazioni sono inefficaci e il controllo del comportamento, ad esempio, del partner o di un amico/a, diventa ossessivo.
Nella gelosia patologica, la Persona sa di non avere alcuna prova, ad esempio dell’infedeltà del partner, ma nonostante questo, non può fermare i pensieri intrusivi e i comportamenti di controllo, riconoscendo tuttavia la gelosia come inaccettabile, estranea e vergognosa.
Viene spesso rappresentata come parte del disturbo delirante, nel quale la veridicità del sospetto sulla gelosia non viene mai messa in discussione. Sono presenti spesso falsi ricordi, interpretazioni bizzarre dei comportamenti del partner e tentativi di estorcere una confessione.
La gelosia patologica è presente anche all’interno dello spettro ossessivo compulsivo, identificando i pensieri intrusivi, ripetitivi e irrazionali riguardo all’infedeltà del partner come ossessioni e i controlli o la ricerca di rassicurazione da parte del partner come compulsioni.
Tuttavia, per quanto la fenomenologia possa essere in teoria simile a quella di un disturbo ossessivo compulsivo (DOC), non è corretto diagnosticare tale manifestazione sintomatologica come DOC.
La tematica dei pensieri “intrusivi” non è tipica del disturbo ossessivo compulsivo, ma è più accomunabile alla paranoia, poiché alla base dei pensieri c’è il sospetto che l’Altro sia malevolo o minaccioso.
I pensieri sono in questo caso dovuti ad una forte sospettosità, più o meno egosintonica, che non arriva ad avere la forma di delirio e che mantiene la Persona “funzionante” nei vari ambiti di vita, ma con una forte polarizzazione del pensiero verso il sospetto o il dubbio di infedeltà.
Il nucleo personologico rimane tuttavia la discriminante diagnostica da tenere presente di fronte ad una manifestazione sintomatologica come la gelosia patologica.
Nel disturbo borderline di personalità è centrale il timore dell’abbandono che può sfociare in reazioni inconsuete di fronte ad un reale o immaginario allontanamento della Persona significativa a causa del sentirsi non amabile. Questo può portare a fantasie terrifiche di abbandono, oltremodo esasperate dall’immaginaria presenza di un “rivale” più desiderabile o più amabile. Possono essere, inoltre, presenti tratti di sospettosità eccessiva e di intolleranza a emozioni fortemente negative. Queste sono gestite spesso con comportamenti impulsivi tesi ad abbassare l’intensità emotiva, ma potenzialmente disfunzionali per la Persona.
Anche nel disturbo paranoide di personalità possiamo trovare manifestazioni di gelosia patologica, legate però alla percezione dell’Altro come ingannevole e ad un profilo di sospettosità pervasiva nei confronti degli altri in generale.
Infine, nel disturbo dipendente di personalità è possibile riscontrare forti timori di separazione che possono portare la Persona a sperimentare un intenso stato di allarme al pensiero che l’Altro significativo si possa allontanare, magari a causa della presenza di un “rivale” e indirizzare la sua ideazione verso fantasie terrifiche di tradimento ed abbandono.
Come gestire la gelosia
Alcune possibilità di azione per gestire lo stato emotivo della gelosia possono essere:
POSSO ESSERTI D’AIUTO?
A nessuno piace sentirsi geloso. Tuttavia, la gelosia è un’emozione inevitabile che praticamente ognuno di noi sperimenta.
Può essere estremamente doloroso ciò che accade quando permettiamo alla nostra gelosia di sopraffarci o consentire di plasmare il modo in cui percepiamo noi stessi e il mondo che ci circonda.
Capire da dove provengono i nostri sentimenti e imparare come affrontare la gelosia in modo sano e adattivo, è la chiave di tante aree della nostra vita, dalle relazioni interpersonali, fino alla nostra carriera e ai nostri obiettivi personali.
Un intervento terapeutico efficace si pone come obiettivo il miglioramento dell’autocontrollo e la gestione della componente cognitivo, emotiva e comportamentale della gelosia.
Esplorare, riconoscere, accettare, risignificare, gestire, comprendere la funzionalità delle proprie emozioni, nonché acquisire consapevolezza circa le proprie capacità relazionali e comunicative, può essere utile per sperimentare una maggiore padronanza di se stessi e un maggiore senso di autoefficacia e autostima, ritornando a perseguire i propri obiettivi personali, professionali e affettivi con determinazione, forza e libertà decisionale.
ACQUISIRE UNA MAGGIORE COMPETENZA EMOTIVA e individuare gli schemi mentali, emotivi e comportamentali, automatici e disfunzionali, appresi all’interno dei propri contesti significativi d’appartenenza e i circoli viziosi, che impediscono di vivere in uno stato di benessere psicologico e relazionale, può essere utile per prendere consapevolezza di Sé e della propria storia, pacificandosi con il passato, rivolgendo uno sguardo positivo al futuro, ma soprattutto vivere con intensità il presente.
Il percorso psicoterapeutico si avvale di tecniche e strumenti diversificati in base all’unicità della Persona e ai suoi bisogni (es. Terapia delle emozioni, terapia EMDR, Ipnosi ericksoniana, tecniche di Mindfulness, tecniche immaginative, tecniche di rilassamento, l’apprendimento di tecniche di autoipnosi da utilizzare quotidianamente per gestire gli stati emotivi, strumenti grafici, la Fotovideo Terapia, home work, prescrizioni comportamentali, Carte Dixit, esercizi di role play, etc.) che consentono di rintracciare i costrutti o le credenze responsabili dell’attivazione disfunzionale di particolari emozioni e/o sentimenti, i quali vanno identificati, destrutturati e ristrutturati, facendo emergere modalità alternative e più adattive di costruzione della realtà.
Essere ascoltati e confrontarsi in uno spazio professionale, empatico e non giudicante è il primo passo per iniziare a prendersi cura di Sé.
Puoi contattarmi per chiedere informazioni o fissare un appuntamento, stabiliremo insieme come proseguire e, se Tu deciderai, inizieremo un percorso personalizzato, nel quale sarai parte attiva nel processo di ricerca del tuo benessere fisico, psicologico e relazionale.