Gioia
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In psicologia è largamente condivisa l’ipotesi che esistano sei emozioni di base, universali e presenti in tutte le culture: paura, sorpresa, rabbia, disgusto, gioia e tristezza.

La gioia è lo stato di appagamento e felicità che di solito si manifesta quando raggiungiamo obiettivi, vediamo esaudito un desiderio o soddisfatto un bisogno. È caratterizzata da specifici schemi espressivi come il sorriso e fisiologici come l’accelerazione del battito cardiaco e l’aumento dell’eccitazione. La gioia aumenta anche la secrezione di ormoni come la serotonina e le endorfine, che sono quelle che favoriscono lo stato di piacere nel corpo.

 

A cosa serve la gioia?

L’aspetto che rende così attraente e importante la gioia è la sua forza motrice. Questa emozione, con l’energia e lo stato di attivazione ci spinge a raggiungere i nostri obiettivi. Sembra che questa funzionalità possa aver condotto l’uomo nel lungo processo di evoluzione della specie.

A supporto di questa ipotesi, alcuni studi hanno rilevato che la soddisfazione e l’appagamento per la conquista di una vittoria contribuiscono ad aumentare l’autoefficacia e la voglia di fare.

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La psicologa Barbara Fredrickson, professoressa di Psicologia presso l’Università del North Carolina, ha notato che le emozioni positive sembrano in grado di produrre 3 effetti psicologici:

  1. Rinforzare le capacità attentive e cognitive, tra cui memoria, creatività e apprendimento.
  2. Favorire la capacità di analisi globale, ovvero predisponendo a una visione complessiva delle cose.
  3. Migliorare le capacità di resilienza, ovvero l’abilità di far fronte in maniera flessibile alle situazioni di pericolo e di stress, generando maggiore fiducia in se stessi.

Essere felici è un circolo virtuoso: più emozioni positive sperimentiamo, più diventiamo capaci di raggiungere i nostri obiettivi e tollerare lo stress. Quando superiamo bene lo stress anche il benessere psicofisico aumenta e così proviamo più emozioni positive e il processo ricomincia.

Grazie agli studi condotti sulle emozioni positive, si è capito che gioia e felicità influiscono sulla salute mentale e fisica.  Al contrario, la percezione di non riuscire a controllare lo stress e i sentimenti di ostilità verso gli altri sarebbero correlati a un minore benessere generale.

La gioia rafforza la consapevolezza dell’individuo, aumenta i livelli di energia e vitalità, così come la flessibilità e l’adattabilità della mente, facilita la creatività e la capacità di evocare ricordi piacevoli, riduce il disagio.

 

Gioia e Felicità: differenze

La gioia e la felicità sono impulsi positivi che danno significato alla nostra vita. Distinguere in modo chiaro gioia e felicità non è semplice. Spesso questi termini vengono utilizzati come sinonimi o considerati come intercambiabili. Per la distinzione entrano in gioco molti altri fattori, tra cui quelli culturali o di significato personale.

Alcune differenze tra gioia e felicità possono essere schematizzate come segue:

gioia

 

Cos’altro non è la gioia?

Un’altra emozione diversa dalla gioia, ma per certi versi simile, è l’euforia. Questa si trova “un gradino sopra” in termini di intensità e attivazione fisiologica e psicologica. Esperienze di questo genere si possono sperimentare a seguito di episodi di successo, o nell’innamoramento o dopo l’assunzione di sostanze eccitanti o farmaci. Per particolari caratteristiche individuali può avvenire che si possa rimanere in questo stato per un tempo prolungato e la Persona faccia fatica a ritornare ad uno stato di attivazione “normale”. In questo caso, lo stato di eccitazione può interferire con lo svolgimento delle normali attività quotidiane. Se succede, può essere utile cercare di capire i significati psicologici sottostanti.

 

Come sperimentare più emozioni positive

Secondo gli studi di accreditati professori e psicologi si può imparare o allenarsi a essere felici introducendo nella nostra vita alcuni piccoli cambiamenti. Alcuni di questi possono essere:

1. CAMBIARE LE PROPRIE CIRCOSTANZE. A seconda dell’area di vita che si vuole migliorare è molto utile effettuare dei cambiamenti di copione. Si potrebbe cambiare luogo in cui si vive, cambiare luogo in cui si incontrano gli amici, il modo in cui ci si diverte, cambiare lavoro, etc.

2. CAMBIARE IL PROPRIO ATTEGGIAMENTO. A seconda dell’area di vita da migliorare è molto importante analizzarsi, individuare e quindi correggere ogni distorsione e pensiero pessimistico. Le domande da farsi per effettuare una utile analisi nell’area da migliorare sono due:

Mentre si effettua questa analisi e si passa all’interpretazione è quindi importante essere oggettivi e quindi prestare attenzione alle personali distorsioni cognitive automatiche e disfunzionali che noi spesso mettiamo in atto. Di frequente il nostro modo di vedere una situazione e le sue possibili evoluzioni future non è basato sui fatti, ma su una personale visione non del tutto realistica (es. un collega non ci saluta a lavoro e noi siamo convinti che lui sia contro di noi, mentre egli in realtà è turbato per un problema personale).

Inoltre, è importante immaginare di sopravvivere e potercela fare anche in situazioni molto negative poiché possediamo le risorse per superare tutte le difficoltà, anche se a volte non ne siamo pienamente consapevoli (es. in caso di perdita di lavoro, in caso di rottura di una relazione significativa, in caso di lutti, etc.).

 

3. CAMBIARE I PROPRI OBIETTIVI IN MODO REALISTICO. Spesso ci capita di imporci obiettivi elevati o comunque difficili da realizzare.

Le domande da farsi per effettuare una utile analisi degli obiettivi nell’area da migliorare (ad esempio, sentimentale, lavorativa, scolastica, sportiva, etc.) possono essere:

gioia 2

 

Nell’analisi delle mete è fondamentale, qualora si abbiano obiettivi molto elevati e difficili da raggiungere, porsi dei micro-obiettivi in modo che progressivamente le nostre aspettative siano sempre più appagate.

 

4. CAMBIARE LE PRIORITA’. Per l’attuazione di questa strategia è utile analizzare le aree di principale interesse, quelle che per noi hanno maggiore priorità e successivamente scegliere tra queste, le aree sulle quali si può agire e controllare meglio un cambiamento.

Le domande da farsi per effettuare un utile cambiamento atto al miglioramento della propria qualità di vita è:gioia 3

 

5. MIGLIORARE LA PROPRIA SODDISFAZIONE ANCHE IN AREE DI NON ALTA PRIORITA’. Spesso capita che le proprie priorità abbiano mete difficilmente raggiungibili in breve tempo, a questo punto mentre si tende ad esse, contemporaneamente possono essere implementate aree di vita non considerate di primaria importanza o di immediato interesse.

 

Atteggiamenti che favoriscono uno stato di benessere

Le psicologhe D’Urso e Trentin nel loro libro “Sillabario delle emozioni” (1992) riportano una serie di ATTIVITÀ E ATTEGGIAMENTI CHE FAVORISCONO UNO STATO DI BENESSERE.

 

POSSO ESSERTI D’AIUTO?

La gioia è uno stato emotivo/affettivo determinato dall’appagamento dei desideri o dalla previsione di una condizione futura positiva con relativa sensazione di piacere diffuso.

Affinché la qualità della nostra vita sia appagante è importante ascoltarsi e riuscire ad essere in grado di comprendere:

“CHI SONO?”

“COSA VOGLIO?”

“DOVE STO ANDANDO?”

 

Tanto più soddisfiamo i nostri bisogni, sogni e desideri tanto più il nostro benessere psicofisico sostenuto.

Chi vive più di frequente emozioni positive ha relazioni più soddisfacenti e un maggior sostegno sociale, riesce a costruire risorse, com­petenze e sa individuare un maggior re­pertorio di soluzioni ai problemi, crean­do una spirale positiva di miglioramento di Sé.

Il blocco delle manifestazioni emotive positive come la gioia sollecita negati­vamente organi e funzioni cognitive e, alla lunga, può dare origine a stati di tristezza e rimuginio o all’eventuale espressione di disagi emotivi più complessi come stati depressivi.

 

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Esplorare, riconoscere, accettare, risignificare, gestire, comprendere la funzionalità delle proprie emozioni, nonché acquisire consapevolezza circa le proprie capacità relazionali e comunicative, può essere utile per sperimentare una maggiore padronanza di se stessi e un maggiore senso di autoefficacia e autostima, ritornando a perseguire i propri obiettivi personali e professionali con determinazione, forza e libertà decisionale.

ACQUISIRE UNA MAGGIORE COMPETENZA EMOTIVA e individuare gli schemi mentali, emotivi e comportamentali, automatici e disfunzionali, appresi all’interno dei propri contesti significativi d’appartenenza e i circoli viziosi, che impediscono di vivere in uno stato di benessere psicologico e relazionale, può essere utile per prendere consapevolezza di Sé e della propria storia, pacificandosi con il passato, rivolgendo uno sguardo positivo al futuro, ma soprattutto vivere con intensità il presente.

Il percorso psicoterapeutico  si avvale di tecniche e strumenti diversificati in base all’unicità della Persona e ai suoi bisogni (es. Terapia delle emozioniterapia EMDRIpnosi ericksoniana, tecniche di Mindfulness, tecniche immaginative, tecniche di rilassamento, l’apprendimento di tecniche di autoipnosi da utilizzare quotidianamente per gestire gli stati emotivi, strumenti grafici, la Fotovideo Terapia, home work, prescrizioni comportamentali, Carte Dixit, esercizi di role play, etc.) che consentono di rintracciare i costrutti o le credenze responsabili dell’attivazione disfunzionale di particolari emozioni e/o sentimenti, i quali vanno identificati, destrutturati e ristrutturati, facendo emergere modalità alternative e più adattive di costruzione della realtà.

Essere ascoltati e confrontarsi in uno spazio professionale, empatico e non giudicante è il primo passo per iniziare a prendersi cura di Sé.

Puoi contattarmi per chiedere informazioni o fissare un appuntamento, stabiliremo insieme come proseguire e, se Tu deciderai, inizieremo un percorso personalizzato, nel quale sarai parte attiva nel processo di ricerca del tuo benessere fisico, psicologico e relazionale.

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