Rimorso e Rimpianto
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Il rimorso è un’emozione che tutti proviamo nel corso della vita. La capacità di analizzare ciò che è stato, la possibilità di ricordare gli eventi e di valutarne le conseguenze personali e interpersonali è ciò che ci permette di apprendere. Grazie a questa capacità tramutiamo le scelte passate e perfino gli errori, in esperienza.

Accanto alla valutazione strettamente cognitiva degli eventi, non possiamo non tenere in considerazione le emozioni e i sentimenti che entrano in gioco, tra i quali il rimorso e il rimpianto.

A tutti è capitato di rimuginare su ciò che è successo, facendosi prendere, talvolta, dalla frustrazione di non poter tornare indietro e agire diversamente.

La capacità di provare rimorso è strettamente connessa al senso di responsabilità percepito. È impossibile provare rimorso per qualcosa di cui non ci si senta direttamente o indirettamente responsabili.

È invece possibile provare rimpianto per alcune situazioni in cui siamo stati costretti, in cui non c’era un grande margine d’azione.

 

Rimorso: emozione adattiva

Rimorso e senso di colpa (anticamera del rimorso) sono emozioni che provengono dalla consapevolezza di aver adottato una condotta inappropriata e, di conseguenza, spingono la persona a modificare il comportamento.

Il rimorso rappresenta uno stato d’animo potenzialmente adattivo che può associarsi ad una condizione di salute psicologica.

Per quanto sgradevole possa essere, il rimorso è quell’emozione che ci spinge a riconsiderare le nostre azioni o le nostre scelte, a provare empatia per le persone alle quali abbiamo casomai arrecato danno e a riallineare la nostra condotta a valori e principi che riteniamo giusti. Il rimorso, in questo senso, ci spingerebbe a riflettere su noi stessi e a considerare ciò che facciamo da punti di vista diversi o che avevamo trascurato.

Dal punto di vista della psicologia il rimorso è quindi un’emozione molto importante legata alla socializzazione, all’autoconsapevolezza e alla strutturazione della personalità.

 

Rimorso e rimpianto: differenze

Nonostante la differenza, lo stato emotivo del rimorso si associa spesso allo stato emotivo di rimpianto.  Per comprendere meglio è possibile descrivere le loro peculiarità.

La parola RIMORSO rimanda al tormento e al dolore suscitati dalla consapevolezza di aver commesso un’azione moralmente deprecabile, secondo la nostra scala di valori e di aver causato, con questa, una sofferenza a qualcun altro.

Proviamo rimorso perché siamo in grado di provare empatia rispetto al dolore e alla sofferenza delle altre persone, perché riusciamo quindi a metterci nei loro panni.

Il rimorso porta con sé un’ammissione di colpa e richiede perciò la capacità di assumersi le proprie responsabilità di fronte ad un errore commesso.

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Emergono senso di colpa e dispiacere, emozioni che favoriscono una concreta presa di coscienza e accendono nella persona “colpevole” la volontà di scusarsi e di riparare.

Il termine RIMPIANTO rimanda ad un ricordo nostalgico e malinconico di persone o cose perdute e di occasioni mancate.

Questo vissuto di perdita si accompagna spesso al desiderio irrefrenabile di un ritorno al passato: immaginiamo così di poter riavvolgere il nastro della nostra vita per riavere ciò che di bello è andato perso o sogniamo la possibilità di compiere scelte differenti, ottenendo così esiti migliori.

Possiamo, ad esempio, rimpiangere una decisione passata, quando realizziamo che questa ha ferito un’altra persona o semplicemente quando capiamo che l’aver agito in un determinato modo ci è costato molto a livello emotivo, economico e in termini di tempo.

Insieme al rimpianto spesso si manifestano altre emozioni come il dispiacere, l’amarezza, la frustrazione e la rabbia, ma generalmente sono emozioni che sentiamo e proviamo per noi stessi, più che in relazione agli altri.

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Quando il rimorso diventa un problema

L’assenza di rimorso è una delle caratteristiche di quadri patologici quali disturbo antisociale di personalità e personalità psicopatica.

Questa tipologia di personalità, che può o meno associarsi a condotte criminali, è caratterizzata, al di là delle sue manifestazioni sul piano comportamentale, da una tipica incapacità di provare rimorso, senso di colpa o empatia per le sofferenze altrui.

La psicopatia è spesso associata ad un disturbo nell’organizzazione della personalità e al fallimento del legame di attaccamento che è la base per le interazioni umane.

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Una delle caratteristiche distintive delle persone affette da disturbo narcisistico di personalità è proprio la mancanza di sentirsi sinceramente dispiaciuti. Queste persone sono in grado di rimpiangere una loro azione, ma è veramente difficile scorgere nelle loro risposte un sincero rimorso. Il rimorso implica la capacità di autocritica, di ammettere i propri errori e di prendersi la responsabilità per ciò che si è fatto o detto. I narcisisti imparano raramente a non ferire i sentimenti delle altre persone e a non oltrepassare i limiti imposti dagli altri, in quanto vivono nella convinzione che tutto ciò che loro fanno, dicono o pensano sia causato direttamente dai comportamenti delle altre persone. Possono quindi imparare nel tempo ad evitare azioni deplorevoli per non incorrere in punizioni o risentimenti, ma è difficile che comprendano realmente la sofferenza che causano nelle altre persone, vista la loro scarsa empatia.

Non è raro che si arrabbino quando chi li circonda reagisce malamente ai loro modi di fare, arrivando a sminuire il loro punto di vista e il valore delle loro rimostranze.

Quando ci si rapporta con questo tipo di personalità, è sensazione comune sentirsi sempre dalla parte del torto, nonostante le evidenze dicano il contrario: così, quando ci si lamenta rispetto al loro umore altalenante o per i loro atteggiamenti meschini, non è raro sentirsi rispondere “è colpa tua perché sei troppo sensibile” oppure “ecco, vedi … non mi ami abbastanza”.

Il rischio di queste manipolazioni sta nel rinunciare gradualmente al proprio punto di vista e convincersi che tutto quanto, i sentimenti, le reazioni e perfino i comportamenti irrazionali del nostro partner piuttosto che della nostra amica siano una nostra responsabilità.

Certe persone possono mostrare alcuni tratti di personalità relativi alla psicopatia, ad esempio persone di successo ad alta competitività, pur non avendo un disturbo antisociale di personalità e non esprimendo questa modalità in tutti gli ambiti della loro vita.

Al contrario, un’accentuata e ridondante presenza del rimorso è associata invece in altri disagi psicologici legati ad esempio alle dipendenze comportamentali o a disturbi depressivi.

Nel primo caso possiamo pensare, ad esempio, alla dipendenza da gioco d’azzardo (gambling addiction) dove, esaurita la fase di eccitazione dovuta al gioco, rimorso e vergogna prendono il sopravvento per i danni economici causati, con conseguenze potenzialmente devastanti sulla vita psicologica e sulle relazioni significative. L’aspetto più drammatico è che, spesso, il giocatore si rende conto dei danni commessi quando è già molto tardi e la sua situazione finanziaria, sociale e familiare è gravemente compromessa.

Nei disturbi depressivi invece prevale un rimorso prevalentemente associato ad un senso di colpa che sostiene il vissuto depressivo con sentimenti di autocolpevolizzazione e di svalutazione di sé che rappresentano l’essenza del dolore psichico e della sofferenza depressiva.

In senso generale, la capacità di provare rimorso è utile e indice di salute psicologica se ha l’effetto di sostenere la persona verso una rivalutazione e un cambiamento della propria condotta in direzioni più soddisfacenti per se stessa e per le relazioni con le persone che ha intorno.

Al contrario, quando il rimorso è associato a un senso di colpa o a una vergogna paralizzanti, la Persona può venirne schiacciata e ritrovarsi in un blocco che le impedisce di agire.

 

Come gestire il rimorso e rimpianto

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POSSO ESSERTI D’AIUTO?

Nel caso in cui uno stato emotivo di rimorso e/o di rimpianto permanga nel tempo, generando sensi di colpa o rimuginio per le scelte fatte o non fatte, sentimenti di autocolpevolizzazione e autosvalutazione, conducendo a mutamenti significativi del tono dell’umore, può essere utile pensare di approfondirne il significato e limitare la possibile espressione di ulteriori disagi emotivi e psicologici.

Esplorare, riconoscere, accettare, risignificare, gestire, comprendere la funzionalità delle proprie emozioni, nonché acquisire consapevolezza circa le proprie capacità relazionali, comunicative ed empatiche, può essere utile per sperimentare una maggiore padronanza di se stessi e un maggiore senso di autoefficacia e autostima, ritornando a perseguire i propri obiettivi personali e professionali con determinazione, forza e libertà decisionale.

ACQUISIRE UNA MAGGIORE COMPETENZA EMOTIVA e individuare gli schemi mentali, emotivi e comportamentali, automatici e disfunzionali, appresi all’interno dei propri contesti significativi d’appartenenza e i circoli viziosi, che impediscono di vivere in uno stato di benessere psicologico e relazionale, può essere utile per prendere consapevolezza di Sé e della propria storia, pacificandosi con il passato, rivolgendo uno sguardo positivo al futuro, ma soprattutto vivere con intensità il presente.

Il percorso psicoterapeutico  si avvale di tecniche e strumenti diversificati in base all’unicità della Persona e ai suoi bisogni (es. Terapia delle emozioniterapia EMDRIpnosi ericksoniana, tecniche di Mindfulness, tecniche immaginative, tecniche di rilassamento, l’apprendimento di tecniche di autoipnosi da utilizzare quotidianamente per gestire gli stati emotivi, strumenti grafici, la Fotovideo Terapia, home work, prescrizioni comportamentali, Carte Dixit, esercizi di role play, etc.) che consentono di rintracciare i costrutti o le credenze responsabili dell’attivazione disfunzionale di particolari emozioni e/o sentimenti, i quali vanno identificati, destrutturati e ristrutturati, facendo emergere modalità alternative e più adattive di costruzione della realtà.

Essere ascoltati e confrontarsi in uno spazio professionale, empatico e non giudicante è il primo passo per iniziare a prendersi cura di Sé.

Puoi contattarmi per chiedere informazioni o fissare un appuntamento, stabiliremo insieme come proseguire e, se Tu deciderai, inizieremo un percorso personalizzato, nel quale sarai parte attiva nel processo di ricerca del tuo benessere fisico, psicologico e relazionale.

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