Per famiglia allargata s’intende una famiglia composta da due partner che hanno vissuto l’esperienza della fine di un precedente matrimonio o relazione, da cui almeno uno ha avuto figli, che attualmente vivono con loro.
La caratteristica di fondo della famiglia allargata è quella di avere confini più sfumati rispetto a quella tradizionale, sia in termini biologici che legali.
I processi relazionali sono complessi, sia nella comprensione che nella gestione, sono dinamici ed hanno un inizio e un’evoluzione rapida.
Difficoltà d’integrazione nelle famiglie allargate
Le famiglie allargate vivono la difficoltà di chi, con storie diverse e diversi modi di affrontare i problemi, deve trovare dei compromessi per affrontare insieme situazioni nuove.
E’ importante che le precedenti relazioni e la fine delle stesse siano state sufficientemente rielaborate, in modo che i partner possano iniziare un nuovo rapporto senza il peso di rancori o insicurezze passate.
E’ importante che i figli non abbiano un atteggiamento esageratamente oppositivo verso il nuovo partner, sperando una riappacificazione tra i propri genitori. Questo sarà direttamente proporzionale ai livelli di chiarezza e definizione raggiunti dalla coppia genitoriale.
I bambini in età prescolare potrebbero manifestare regressioni a comportamenti infantili, facendosi accudire più di quanto il momento evolutivo prevederebbe, esprimendo un senso di insicurezza, la paura della perdita dell’amore esclusivo del genitore biologico e la paura dell’abbandono.
Per i ragazzi, soprattutto adolescenti, la necessità di conferme da parte del genitore biologico potrebbe invece lasciare il posto alla rabbia verso il/la nuovo/a partner, non riconosciuto come parte della propria identità, che sempre più, in questa fase, si sta delineando.
Il formarsi di una famiglia allargata stabilisce definitivamente la fine della relazione tra i genitori biologici e, spesso, questo può essere correlato alla paura inconscia dei figli di affezionarsi al nuovo partner della mamma o del papà, sentendo in qualche modo di “tradire” il genitore biologico.
Ciò potrebbe portarli ad allearsi con quest’ultimo e sviluppare un senso di protezione molto significativo, sviluppando sensi di colpa, stati di ansia, somatizzazioni, ansia da separazione e una relazione di dipendenza soprattutto se il genitore biologico è percepito come più debole.
Nel caso in cui nella famiglia allargata ci siano più figli nati dalle precedenti relazioni, i genitori probabilmente dovranno imparare a gestire conflitti e gelosie tra i fratelli acquisiti, solitamente più acute nel caso in cui alcuni bambini si trovino solo occasionalmente a vivere nella stessa casa.
Una nuova identità familiare
La nuova famiglia deve cercare di crescere rispettando i ritmi e le fasi evolutive di tutti i componenti, senza troppe rigidità, così come dovrebbe accadere all’interno di qualsiasi famiglia.
Soprattutto nel caso di bambini piccoli, sarebbe opportuno cercare di mantenere una stabilità in entrambe le case per quanto riguarda l’educazione, gli orari e le attività giornaliere e lasciare che il bambino porti con sé un oggetto, anche simbolico, che mantenga un senso di continuità “fisica” tra le case dei due genitori biologici in cui, in modo alternato, si trova a vivere.
La nuova famiglia ricostituita dovrebbe, con il tempo, cercare di trovare una propria identità familiare, con abitudini ed equilibri specifici, iniziando a costruire la propria storia.
A tale scopo, i genitori possono:
- Aiutare i figli prendendosi cura di se stessi. Se un genitore si rendere conto di provare ancora molta rabbia e rancore nei confronti dell’ex, invece di coinvolgere il figlio nel conflitto tra adulti e/o utilizzarlo come arma di ricatto (triangolazione familiare), può pensare di chiedere un aiuto alla famiglia, agli amici, ad un professionista.
- Dare tempo ai figli di elaborare il senso della perdita che hanno sperimentato, di metabolizzare la nuova situazione, senza forzarli, anche rispetto all’instaurare precocemente un rapporto con il/la nuovo/a partner.
- Darsi tempo di costruire una relazione positiva con i figli dell’Altro partner e conquistarsi la loro fiducia.
- Impegnarsi a vedere l’ex partner come un alleato nel compito educativo, senza farsi sopraffare da risentimenti, rabbia e dolore. Si può smettere di essere coppia, ma non si può smettere di essere Genitori.
- Accogliere, senza giudizio, quello che è stato prima, la diversità e i bisogni di tutti i componenti della famiglia allargata, aiutando i figli ad aprirsi alle differenze, connotandole come possibilità di crescita e ricchezza.
- Mantenere i confini del proprio ruolo nell’educazione dei figli dell’Altro partner, senza essere invadenti e precipitosi.
- Rassicurare i figli che nessuno prenderà il posto dei genitori biologici.
- Mantenere buoni rapporti con la famiglia d’origine dell’ex partner, in modo da consentire ai figli l’accesso alla propria storia e nutrire il loro bisogno naturale di appartenenza.
- Cercare di costruire un clima di condivisione e rispetto.
- Rassicurare i propri figli rispetto al legame d’amore privilegiato che avranno sempre con i propri genitori biologici.
Intervento terapeutico
Le famiglie allargate possono racchiudere al loro interno grandi risorse ed elementi di ricchezza per tutti i componenti, i quali si troveranno a contatto con abitudini, tradizioni, modelli relazionali e storie diverse dalle proprie.
Tutto questo, se integrato con nuove tradizioni e abitudini comuni, costruite e negoziate gradualmente tra i membri della famiglia ricostituita, diviene un elemento fondamentale per la crescita e il benessere di tutti, portando alla costruzione di nuovi equilibri.
Per “funzionare” è necessario che i nuovi partner si comportino in modo equilibrato e misurato, garantendo ai figli continuità emotiva e stabilità sia in termini affettivi che pratici.
Gli obiettivi principali della nuova coppia consistono in un particolare sforzo di integrazione che richiede negoziazione, capacità di non essere rigidi e un lavoro di costruzione dei legami che richiede un certo tempo.
E’ proprio per questo che durante i primi anni di questa riorganizzazione familiare possono verificarsi crisi e conflitti derivanti dalla diversità dei componenti della famiglia allargata e dal bilanciare le esigenze dei partner con quelle dei figli.
La soddisfazione dei membri della famiglia ricostituita sembra dipendere da un complesso intreccio di equilibri da raggiungere, ma accanto alla fatica e allo sforzo che i nuovi adattamenti richiedono, si aprono nuove possibilità di arricchimento e l’occasione di sperimentare nuove appartenenze.
Esistono molti strumenti di sostegno psicologico per accompagnare la famiglia e i suoi componenti verso un nuovo modo di stare insieme più funzionale ed evolutivo.
In generale, l’obiettivo terapeutico è quello di sostenere il complesso lavoro di integrazione tra le storie e le diversità di cui ogni componente è portatore, valorizzandole, e aiutare la nuova famiglia a superare le differenze mutandole in risorse, trasformando un momento complesso in una reale opportunità di raggiungere una situazione di benessere stabile e duratura.
UN NUOVO EQUILIBRIO può essere ricercato:
*Lavorando attraverso un PERCORSO DI SOSTEGNO ALLA GENITORIALITA’, un intervento pragmatico, orientato alla ricerca e all’autoriflessione, per sostenere i genitori della coppia ricostituita a porre maggiore attenzione alle dinamiche relazionali familiari e ai bisogni di ciascun componente della famiglia, a individuare e modificare le tentate soluzioni disfunzionali messe in atto per gestire le difficoltà quotidiane e dare sostegno per la ricerca di soluzioni più efficaci ed evolutive per tutto il sistema familiare, ritrovare un’espressione di genitorialità serena e costruttiva per la crescita dei propri figli, nonché per un senso di appagamento positivo circa la propria funzione educativa.
*Lavorando attraverso un percorso di TERAPIA FAMILIARE, strutturato in base ai bisogni unici della famiglia e dei suoi componenti, per migliorare il funzionamento relazionale della famiglia e incrementare il grado di benessere individuale dei suoi componenti.
*Lavorando attraverso un PERCORSO PSICOLOGICO DI COPPIA attraverso il quale la nuova coppia ricostituita può focalizzarsi sul RICONOSCIMENTO, l’ELABORAZIONE e la RI – SIGNIFICAZIONE in senso evolutivo DEL MALESSERE/DISTURBO/PROBLEMA ESPRESSO DAL SINGOLO PARTNER E/O DAL SISTEMA COPPIA, concedendo spazio alla ridefinizione della nuova dimensione familiare allargata e ad un senso di genitorialità più consapevole per il benessere dei propri figli.
*Lavorando attraverso un PERCORSO PSICOLOGICO INDIVIDUALE per il singolo partner della coppia ricostituita, attraverso il quale fare chiarezza dentro di Sé, esplorare il proprio mondo interiore, risignificare gli eventi e le emozioni della propria vita, quelli inerenti alla relazione che sta vivendo e alla relazione conclusa, giungendo a comprendere cosa si desidera, quali sono i propri bisogni, cosa e come decidere rispetto alla propria relazione di coppia, ai figli, alla propria famiglia.
POSSO ESSERTI D’AIUTO?
Essere ascoltati e confrontarsi in uno spazio professionale, empatico e non giudicante è il primo passo per iniziare a prendersi cura di Sé o di qualcuno importante per Te.
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