La relazione con i figli può portare a momenti di stress o di frustrazione, talora difficili da gestire. Un genitore può sentirsi non preparato per il suo ruolo, può arrivare a chiedersi se è un bravo genitore, o arrivare al punto di avere quasi l’impressione che la situazione gli stia sfuggendo di mano e di non riuscire a educare e/o gestire i propri figli al meglio.
Il rapporto genitori e figli è certamente complesso. Che si tratti di infanzia o adolescenza o età adulta, accompagnare i figli nelle fasi di crescita non è sempre facile. Se il meccanismo d’interazione tra generazioni si inceppa, possono instaurarsi conflitti, sofferenza o senso di mancanza di competenza genitoriale, nonché frustrazione nei figli.
Le difficoltà del quotidiano, le evoluzioni personali dei singoli componenti della famiglia, eventi traumatici imprevisti, difficoltà inerenti alla fase di sviluppo nella quale si trovano i figli, difficoltà coniugali, richieste derivanti dai contesti scolastici, sportivi, del gruppo dei pari nei quali sono inseriti i figli, le loro prime relazioni sentimentali, la ricerca dell’indipendenza e tanti altri, sono tutti esempi di situazioni naturalmente delicate che il sistema familiare può e deve affrontare.
Gli equilibri di un sistema familiare non restano mai costanti.
In ogni caso, la struttura familiare possiede una naturale tendenza all’omeostasi in modo che non perda i punti di riferimento in relazione a qualunque situazione. Tuttavia, questa stessa omeostasi, se impedisse la ricontrattazione delle regole e la ristrutturazione secondo modalità più funzionali ed evolutive per tutti i componenti della famiglia, potrebbe determinare delle grosse difficoltà all’interno del sistema famiglia e/o nella relazione genitori – figli.
È bene sottolineare che non sempre le difficoltà che si riscontrano nel percorso di crescita dei figli e/o nella relazione genitori – figli si trasformano in veri e propri problemi. Tutte le fasi dello sviluppo possono portare a momenti di “squilibrio” temporaneo che possono rientrare naturalmente oppure avrebbero bisogno di essere approfondite affinché non deraglino in complessità relazionali e/o sintomatologiche più significative.
I rapporti conflittuali tra genitori e figli
Durante il ciclo di vita, la famiglia è chiamata a cambiare, a volte anche rapidamente, per far fronte alle differenti necessità dei propri componenti.
L’interazione tra il sottosistema genitoriale e quello dei figli può affrontare diverse difficoltà a seconda delle fasi del ciclo di vita della famiglia che si attraversano: la nascita e la cura dei figli piccoli, l’età scolare, l’adolescenza e il periodo in cui i figli diventano giovani adulti. Ognuno di questi momenti necessita di rinegoziazione degli equilibri.
La complessità si costituisce sia di aspetti trasversali che riguardano tutte le famiglie in certi momenti, sia di aspetti peculiari che coinvolgono il nucleo in maniera specifica, ad esempio l’entrata di un figlio nell’adolescenza sancisce sempre un cambiamento di equilibri, ma la maniera esclusiva in cui viene affrontata dipende dalle caratteristiche del figlio, dai genitori, dalla loro relazione, dallo “stato di salute” della famiglia, etc.
Imparare come gestire i conflitti con i propri figli è una richiesta che arriva molto frequentemente da parte di genitori di figli piccoli, adolescenti o anche adulti. Per ogni fascia di età le problematiche da gestire sono differenti, la sensazione di avere una perdita di controllo da parte dei genitori è identica.
Generalmente:
- Genitori di figli piccoli si trovano ad affrontare capricci, problemi nel mangiare, problemi nel gestire il sonno, paure, ansia, panico, problemi scolastici, chiusura, timidezza, difficoltà nel distacco del bambino dalla madre o altri familiari significativi, difficoltà nell’affrontare eventi traumatici, separazioni e lutti, etc.
- Genitori di figli preadolescenti e adolescenti si trovano ad affrontare espressioni di rabbia e aggressività incontrollate, problemi scolastici, paure e panico, la complessità nell’approccio alla relazione con l’altro sesso e la sessualità, la difficoltà nell’affrontare eventi traumatici, l’insorgere di disturbi alimentari, la tendenza a dire bugie, momenti di ribellione o comportamenti violenti o autolesionistici, forme di dipendenza, l’isolamento o la chiusura sociale, etc.
- Genitori di figli giovani adulti si trovano ad affrontare problemi inerenti allo studio, paure, ansie, panico, difficoltà nell’affrontare eventi traumatici, forme di dipendenza da sostanze, autolesionismo, comportamenti violenti o antisociali, dipendenze affettive, conflittualità persistente verso i genitori, problemi di lavoro, etc.
- Genitori di figli adulti si trovano ad affrontare la difficoltà di definire dei confini chiari tra il sistema genitoriale e il senso del Sé del figlio che dovrebbe andare verso lo svincolo e l’indipendenza dalla famiglia e dai genitori, le difficoltà di non trovare lavoro, problemi di studio, complessità nel definire i propri obiettivi e/o rivedere le aspettative, paure, ansie, panico, difficoltà nell’affrontare eventi traumatici, forme di dipendenza da sostanze, conflittualità permanente nei confronti dei genitori, problemi inerenti alle prime storie sentimentali più significative, problemi con i partner dei figli, etc.
Comunicazione e conflitto tra genitori e figli
Nella maggior parte dei casi le difficoltà passano attraverso problemi di comunicazione accresciuti dalle differenze generazionali. In questi casi diventa difficile capire, ad esempio, quando è opportuno concedere un “sì” o quando è fondamentale stabilire un limite e dire “no”, specialmente nel periodo dell’adolescenza.
Per consolidare il rapporto tra genitori e figli, è importante impostare le basi per una comunicazione aperta ed efficace fin dall’infanzia, assumere un atteggiamento di apertura significa passare del tempo con i propri figli, ascoltarli, comprenderli, mostrarsi disponibili al confronto, mettersi in discussione come genitori, rimanendo fermi quando serve, ma riflettendo sul proprio stile relazionale e genitoriale e soprattutto facendo sentire sempre un senso di amore, protezione e sicurezza genitoriale dei quali i figli, nonostante agiti di ribellione, si nutrono.
Da non dimenticare che i conflitti tra genitori e figli finiscano spesso per condizionare la vita adulta dei figli.
Apprendere sin da piccoli a gestire le relazioni in modo conflittuale, significa, da adulti, far fortemente propria questa modalità relazionale per relazionarsi con il mondo e con le altre persone.
Effetti:
- Ansia, senso di colpa, aggressività più o meno latente, rabbia, bassa autostima, insicurezza, sono solo alcune delle conseguenze che un figlio può sperimentare durante tutto il corso della vita laddove i conflitti perdurino per un certo lasso di tempo e soprattutto se non vengono mai effettivamente affrontati.
- Senso d’impotenza, disagio interiore, senso di fallimento, aggressività, queste invece sono alcune delle sensazioni che possono essere sperimentate dai genitori provocando, tra le altre cose, un ulteriore allontanamento dai figli e rendendo ancora più difficile una riconciliazione futura.
I conflitti e i litigi non si possono evitare, né sarebbe giusto evitarli, se non altro perché sono elementi fondamentali per la formazione dell’individualità. Imparare a gestire il conflitto, a coglierne le opportunità di crescita e non ad esserne dominati è l’unica strada per mitigare la sofferenza all’interno dei contesti familiari conflittuali.
Un approccio relazionale autorevole ed empatico tra genitori e figli, la comprensione e l’ascolto attivo sono gli strumenti attraverso i quali sarà possibile raggiungere un punto d’incontro e voltandosi indietro scoprire di essere cresciuti insieme.
Intervento terapeutico
La genitorialità è, sul piano psicologico, un processo complesso che si esprime attraverso l’espressione dello stile relazionale appreso dal genitore all’interno dei propri contesti d’appartenenza, attraverso le relazioni affettive vissute con i propri genitori o altri significativi.
Ogni Persona si appresta a diventare genitore portando con Sé un bagaglio di esperienze relazionali. Questo bagaglio guida il genitore come una mappa nella relazione con i propri figli. Se queste esperienze portano tracce di relazioni difficili e conflittuali, queste potrebbero ritornare nella nuova relazione con il proprio figlio.
Essere genitori o essere figli non è semplice. Non ci sono manuali d’istruzioni che preparano alla gestione di questa straordinaria e complessa relazione.
Genitori e figli crescono insieme.
Se il processo d’interazione tra genitori e figli si blocca, a causa di conflitti, forti incomprensioni che conducono a stati emotivi dolorosi, malesseri psicologici, eventi significativi o traumatici, momenti di ribellione, percezione di incapacità a gestire la situazione, etc., è possibile intervenire per sostenere psicologicamente i genitori e i figli ed accompagnarli verso un nuovo modo di stare insieme più funzionale ed evolutivo, acquisendo nuovi e più efficaci strumenti per fronteggiare il disagio.
Non sempre le difficoltà che si riscontrano nel percorso di crescita della relazione genitori figli si trasformano in veri e propri problemi. Tutte le fasi dello sviluppo portano momenti di “squilibrio” temporaneo.
In ogni caso, un momento di confronto con un professionista può portare giovamento alla relazione genitori – figli e ad aprire nuove vie nella percezione e nella comprensione del proprio comportamento e di quello dei figli stessi.
E’ possibile intervenire per stimolare le riflessioni opportune e aiutare a ripristinare una direzione più funzionale ed armonica nella relazione.
UN NUOVO EQUILIBRIO può essere ricercato:
*Lavorando attraverso un PERCORSO DI SOSTEGNO ALLA GENITORIALITA’, ovvero sostenendo il genitore singolo o la coppia genitoriale insieme con un intervento pragmatico, orientato alla ricerca e all’autoriflessione, che consenta ai genitori di diventare protagonisti attivi nel ritrovare un’espressione di genitorialità serena e costruttiva per la crescita dei propri figli, nonché per un senso di appagamento positivo circa la propria funzione educativa.
*Lavorando attraverso un percorso di TERAPIA FAMILIARE, per migliorare il funzionamento relazionale della famiglia e incrementare il grado di benessere individuale dei suoi componenti.
*Lavorando attraverso un PERCORSO PSICOLOGICO INDIVIDUALE del singolo genitore, per fare chiarezza dentro di Sé, esplorare il proprio mondo interiore, risignificare gli eventi della propria vita, riflettere sulla sua storia di figlio/a e sul suo essere genitore, riflettere sul proprio stile genitoriale per consentire di ridefinire un senso di genitorialità più consapevole per il proprio benessere e di quello dei propri figli.
POSSO ESSERTI D’AIUTO?
Essere ascoltati e confrontarsi in uno spazio professionale, empatico e non giudicante è il primo passo per iniziare a prendersi cura di Sé e di qualcuno importante per Te.
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