Crescere un figlio nell’era digitale è una sfida che accomuna ogni genitore.
L’era digitale ha modificato la natura delle relazioni, anche quella tra genitori e figli.
E’ cambiato il significato del concetto di “condivisione”, del senso di separatezza dagli altri e di ciò che consideriamo e chiamiamo intimità, del concetto di solitudine, come quello di tempo, di spazio e di attesa. Nel web, non esiste attesa nel web, è tutto e subito facilmente reperibile.
Immersi in questa realtà multimediale, in continua evoluzione, genitori e figli si trovano a ridefinire il loro modo di stare in comunicazione, di conoscersi e di stare insieme.
I confini che prima delimitavano la famiglia, adesso sono più sottili e delicati.
La digitalità può allontanare, far confliggere, creare incomprensioni, andando ad intaccare, in alcuni casi, le relazioni familiari.
Si sentono tanti genitori dire “Stai sempre davanti al computer!”, “Sei attaccato tutto il giorno al telefonino!”, “Con te non ci si ragiona più!”, “Stai tutto il giorno a mandare messaggi!”, “Ti sei isolato dal mondo!”, “Non ascolti mai!”, “Non aiuti mai in casa non so più cosa fare con te!”, etc.”.
Internet tra figli e genitori
Internet e media digitali sono strumenti ricchi di potenzialità, aprono possibilità impensabili, ma allo stesso tempo comportano rischi e pericoli. Tutto dipende dall’utilizzo che ne viene fatto.
I genitori provano in diversi modi a raggiungere degli accordi con i propri figli circa l’utilizzo della tecnologia, stabilendo regole, limitando la possibilità di stare collegati durante il giorno e la sera, provando ad essere autoritari, intervenendo con rimproveri e punizioni, etc., spesso, con scarso risultato e, comunque, per limitati periodi.
Quando i figli sono impegnati nei loro “mondi virtuali”, i genitori si trovano in difficoltà a comunicare, fanno fatica a farsi ascoltare e a far sì che i figli smettano di fare quello che stanno facendo e ritornino ad essere operativi nel mondo “reale”. I genitori, spesso, fanno anche fatica a farsi coinvolgere in quegli spazi, protetti con grande intensità.
Soprattutto gli adolescenti, proprio per l’età che stanno attraversando, ricercano autonomia e riservatezza, non gradiscono controlli e interferenze da parte dei genitori ed è difficile che raccontino spontaneamente le loro cose personali. Aver stabilito prima di questa fase di vita una buona qualità della relazione genitori – figli, può non bloccare il flusso comunicativo.
È fondamentale, che gli adulti sappiano accogliere e riconoscere l’importanza che ha per pre-adolescenti e adolescenti essere connessi con i propri “mondi virtuali”, tutto questo aiuterà i ragazzi ad individuare, nel genitore un punto di riferimento sicuro e comprensivo, cui potersi rivolgere con fiducia, nel caso in cui dovessero imbattersi in una qualunque problematica legata all’uso dei new media e dei social media in particolare.
Come responsabilizzare i propri figli?
Spesso i genitori di adolescenti si sentono disorientati, non hanno competenze rispetto agli strumenti di comunicazione che utilizzano i figli e non sanno come ne facciano uso ogni giorno. Nella maggior parte dei casi sono propri i figli ad essere gli esperti di internet e dei media digitali all’interno delle famiglie.
Proprio questo aspetto può servire per valorizzare le loro esperienze e le loro conoscenze anche in una prospettiva responsabilizzante.
Possono essere i propri figli ad avere un ruolo attivo nell’informare e aiutare i genitori a conoscere meglio cosa cattura la loro attenzione e il loro tempo libero e come funziona.
Forse un modo per accorciare la distanza con i propri figli e sentirsi maggiormente coinvolti nella relazione con loro, potrebbe essere quella di avvicinarsi a ciò che fanno con curiosità e interesse. Si può aprire un dialogo sui loro principali interessi, sollecitando domande e riflessioni. In questo modo si eviterebbe di lasciarli soli a gestire una parte consistente della loro vita senza l’aiuto di un adulto. Questa interazione può essere efficace a renderli maggiormente consapevoli dei limiti e dei rischi reali e concreti connessi alla rete.
I rischi reali di Internet
I rischi, cui possono incorrere bambini e adolescenti, durante la navigazione on line ed in particolare nell’uso quotidiano dei social media, sono in continua evoluzione così come lo è la nuova tecnologia che ne costituisce il territorio d’espressione.
Recenti indagini hanno riscontrato la possibilità per i giovani utenti d’imbattersi in una serie di rischi di:
- Contenuto, come l’esposizione a contenuti razzisti che incitano alla violenza contro minoranze etniche o religiose e a contenuti negativi pro-anoressia, pro-bulimia, pro-autolesionismo, pro- suicidio.
- Contatto, come l’adescamento on line, la cyber pedofilia e la pedo pornografia.
- Comportamento, come il cyberbullismo ed il sexting.
Altri pericoli, cui possono incorrere i giovani internauti, riguardano rischi: commerciali, come l’essere vittima di una truffa, di tipo tecnico, come virus e malware e connessi all’uso improprio di dati personali. Fra i rischi legati alla privacy, i più comuni fra i ragazzi sono la violazione del proprio profilo sui social network, la diffusione di informazioni false o riservate sul proprio conto ed il contatto con persone che fingono di essere qualcun altro.
Come intervenire?
Per poter proteggere il proprio figlio, consigliarlo e risultare credibile è fondamentale che il genitore acquisisca preventivamente una buona conoscenza per un uso sicuro di Internet. Inoltre, è consigliabile:
- Supervisionare cosa fanno i figli quando utilizzano Internet, con discrezione, curiosità e rispetto.
- Parlare con i figli dei possibili pericoli e di regole generali di comportamento da adottare nel web, come il rispetto degli altri e la buona educazione.
- Definire alcune regole, da concordare con i ragazzi in età adolescenziale, di utilizzo del web: tempo, quali contenuti sono permessi, cos’è legale scaricare, etc.
- Osservare se il tempo che i figli dedicano a questi mezzi di comunicazione penalizza il rapporto con il mondo circostante, se toglie spazio alle relazioni amicali e familiari, se incide sul profitto scolastico, etc.
- Inserire dei blocchi di protezione affinché i ragazzi non abbiano accesso illimitato a qualsiasi contenuto sul web. Questo non deve mai sostituire il monitoraggio e la vicinanza dei genitori.
Oltre a queste possibili indicazioni, il primo aspetto di cui bisogna tenere conto nel rapporto genitori figli è che i figli, nelle loro scelte di vita e abitudini, seguono il modello dei loro genitori.
Più che ascoltare quello che viene loro raccomandato di fare, i figli vedono come l’adulto si comporta e apprendono per imitazione.
Inutile quindi rimproverare i propri figli perché stanno tutto il tempo attaccati allo smartphone quando i genitori sono i primi a fare lo stesso.
Svolgere attività ‘off line’ insieme a uno o entrambi i genitori o a tutta la famiglia, consente di passare del tempo con i figli in modo piacevole che non preveda l’utilizzo di schermi di alcun tipo.
I figli potranno vedere che i genitori per primi passano del tempo scollegati da internet, ma soprattutto potranno associare il piacere non solo alle attività davanti allo schermo, ma anche a quelle più tradizionali.
Se usata in modo corretto, la tecnologia è una risorsa per la famiglia di oggi. Bisogna solo seguire alcune regole di comportamento condivise affinché il rapporto genitori – figli non ne venga travolto, ma ne risulti, al contrario, arricchito.
Intervento terapeutico
Nell’era digitale, alcuni genitori si trovano a sperimentare un forte senso di frustrazione e di impotenza nel non riuscire a fare il genitore e ad esercitare il proprio ruolo educativo come desidererebbero, ad esempio, trovando difficoltà ad imporre delle regole di comportamento on line ai propri figli, il tempo trascorso al cellulare o ai videogiochi, etc., portando i genitori ad avere poca fiducia nelle proprie capacità genitoriali.
In questi casi, un intervento di sostegno alla genitorialità può essere utile a comprendere che alcune regole della vita off line valgono anche nella vita on line.
In altre parole, in questa tipologia di relazione genitori – figli, è probabile che ci sia una disfunzionalità per quanto riguarda l’aspetto delle regole e della comunicazione non solo per le questioni legate alla Rete, ma anche per ciò che concerne la vita off line.
Può accadere che non vengano trasmesse regole, tendendo spesso ad andare incontro alle richieste dei figli oppure che vengano trasmesse fin troppe regole, spesso non supportate dalla giusta autorevolezza.
Un supporto ai genitori può essere utile per comprendere che internet è solo uno dei contesti nei quali vengono fuori gli aspetti disfunzionali che la famiglia sta mettendo in atto.
Un momento di confronto con un professionista può portare giovamento alla relazione genitori – figli e ad aprire nuove vie nella percezione e nella comprensione del proprio comportamento e dei propri bisogni e di quelli dei figli stessi.
Non ci sono manuali d’istruzioni che preparano alla gestione di questa straordinaria e complessa relazione.
Se la funzione genitoriale si blocca, a causa di conflitti, forti incomprensioni, modalità relazionali ipercritiche di comunicare con i propri figli, assenza di comunicazione, problematiche familiari, lavorative, personali che conducono a stati emotivi dolorosi e di forte stress, malesseri psicologici, percezione di incapacità a gestire la situazione, etc., è possibile intervenire per sostenere psicologicamente il genitore e/o i genitori ed accompagnarli verso un nuovo modo di stare insieme ai figli, più funzionale ed evolutivo di prima, nonché nel sostenerli come Persone.
UN NUOVO EQUILIBRIO può essere ricercato attraverso:
*Lavorando attraverso un PERCORSO DI SOSTEGNO ALLA GENITORIALITA’, ovvero sostenendo il genitore singolo o la coppia genitoriale insieme con un intervento pragmatico, orientato alla ricerca e all’autoriflessione, che consenta ai genitori di diventare protagonisti attivi nel ritrovare un’espressione di genitorialità serena e costruttiva per la crescita dei propri figli, nonché per un senso di appagamento positivo circa la propria funzione educativa.
*Lavorando attraverso un percorso di TERAPIA FAMILIARE, per migliorare il funzionamento relazionale della famiglia e incrementare il grado di benessere individuale dei suoi componenti.
*Lavorando attraverso un PERCORSO PSICOLOGICO INDIVIDUALE del singolo genitore, per fare chiarezza dentro di Sé, esplorare il proprio mondo interiore, risignificare gli eventi della propria vita, riflettere sulla sua storia di figlio/a e sul suo essere genitore, riflettere sul proprio stile genitoriale per consentire di ridefinire un senso di genitorialità più consapevole per il proprio benessere e di quello dei propri figli.
POSSO ESSERTI D’AIUTO?
Essere ascoltati e confrontarsi in uno spazio professionale, empatico e non giudicante è il primo passo per iniziare a prendersi cura di Sé e di qualcuno importante per Te.
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