Iperprotettività
Photo 124612805 on Adobe Stock

Photo 124612805 on Adobe Stock

 

Seppur espresse con buona intenzione, alcune modalità relazionali o stili genitoriali impiegati per educare i figli possono impattare non positivamente sul loro modo di relazionarsi con il mondo e differenziarsi nel mondo.

Lo stile genitoriale iperprotettivo è uno di questi.

Questa modalità relazionale è utilizzata dai genitori con l’intento di preservare e/o protegge e/o difendere i propri figli da qualsiasi forma di sofferenza, delusione, fallimento con la convinzione che queste siano sempre e comunque manifestazioni negative da tenere lontane per tutte fasi della loro crescita.

Come tendenza naturale, i figli sono curiosi, hanno necessità di esplorare l’ambiente, istinto funzionale e biologicamente adattivo che consentirà di conoscere meglio se stessi e imparare a relazionarsi con l’Altro.

Nel caso in cui, di fronte a questa tendenza naturale, il bambino trova sempre l’opposizione o l’ostruzione di un adulto significativo, che gli trasmette preoccupazione e ansia, il bambino percepirà il mondo come fonte di pericolo e di apprensione con la conseguenza di interrompere la sua esplorazione e di bloccarsi.

Questo meccanismo, se consolidato nel tempo, fa crescere adolescenti o giovani adulti incapaci di affrontare le normali sfide che la vita riserva, poiché avranno una percezione di se stessi negativa, ovvero una bassa autostima, un limitato senso di autoefficacia e poca fiducia in se stessi.

Gli adolescenti che non sono stati abituati ad avere autocontrollo e ad assumersi delle responsabilità tendono ad evitare o aggirare gli ostacoli. Spesso, si oppongono all’iperprotettività dei genitori chiudendosi in se stessi, iniziando a dire bugie, oppure ribellandosi attraverso comportamenti istintivi e/o pericolosi per svincolarsi dall’ipercontrollo di un genitore e/o dei genitori e costruire una propria identità più autonoma.

 

iperprotettivita

 

Nell’affrontare le difficoltà della vita, i genitori non dovrebbero sostituirsi ai figli, ma fornirgli gli strumenti e le risorse per affrontare gli eventi in piena autonomia e permettere a loro anche di sbagliare e quindi di apprendere dagli sbagli.

 

Genitori iperprotettivi

I genitori iperprotettivi sono costantemente preoccupati per l’incolumità dei figli e che il futuro possa riservare loro qualcosa di negativo, imprevedibile o incontrollabile.

Il genitore entra in uno stato di ansia ogni qual volta il figlio tende all’autonomia, a fare da solo, ad allontanarsi o minaccia di farlo.

I tentativi dei figli, spesso, falliscono, poiché fagocitati dai timori, dagli allarmismi verso il mondo, comunicati in modo più o meno esplicito dai genitori.  Questa forma di iperprotettività si traduce nel figlio come una fragilità, un profondo senso di insicurezza derivante dalla percezione di un ambiente pericoloso, verso il quale sviluppa, spesso, paura e fobie.

 

Un genitore iperprotettivo, spesso, ha sperimentato su di Sé, questo stile genitoriale quando era figlio oppure esperienze simili.

 

Può accadere che il genitore iperprotettivo cerchi di compensare le carenze o le esperienze sfavorevoli della sua infanzia, aspirando al perfezionismo e ad un eccessivo senso di responsabilità nei confronti del figlio, che si sente costantemente ipercontrollato.

La vulnerabilità del genitore presenta spesso un quadro ricorrente di certi sintomi: paura della solitudine, scarsa autostima, sentimenti di perdita e senso di smarrimento.

Photo 113633681 on Adobe Stock

Photo 113633681 on Adobe Stock

Un’altra forma di iperprotettività è legata al bisogno di controllo del genitore che si manifesta attraverso un atteggiamento colpevolizzante ed invischiante nei confronti del figlio che lo porta ad essere presente in tutte le sue scelte e a controllare tutti gli aspetti della sua vita.

Il figlio, a volte, non viene percepito come un individuo separato che ha il pieno diritto di sviluppare le sue caratteristiche individuali e in futuro di realizzare i suoi bisogni e progetti di vita, ma una parte di Sé.

In questi casi, il processo di differenziazione o svincolo è molto complesso, in quanto ogni scelta, ogni spinta all’autonomia è sopraffatta dalla forte attivazione degli stati emotivi del genitore. Uscire di casa o intraprendere una relazione sentimentale diviene complesso e se anche questi genitori iperprotettivi apparentemente accettano la decisione, al contempo segnalano senso di abbandono o preoccupazione, attivano sensi di colpa (in modo più o meno esplicito) ad esempio, dicendo “come farai senza di me”, “fuori è pericoloso”, “nessuno ti amerà come la mamma”, etc. Nelle situazioni più invischiate il figlio/a può arrivare ad abbandonare i progetti di vita e a rimanere a casa, spesso esprimendo un malessere psicologico.

Per ciò che riguarda la scelta del partner, spesso, i figli di genitori iperprotettivi cercano inconsciamente un partner con caratteristiche psicologiche simili a quelle del genitore iperprotettivo. Sono quelli che aspettano cure e sostegno dai loro partner, non sanno come assumersi la responsabilità della famiglia, pensano alla genitorialità con paura, perché il figlio richiederà molte cure. Con difficoltà, forniscono sostegno ai componenti della famiglia che si andranno a creare, in quando, ansiosi ed insicuri.

 

iperprotettivita 1

 

Come limitare le conseguenze dell’iperprotettività?

E’ naturale che i genitori tendano a proteggere i propri figli dalle avversità. Questi dovrebbero tenere a mente che fallimento, rifiuto, esperienze negative, difficoltà fanno parte della vita e che non possono essere eliminate.

Proteggere i propri figli da esperienze avverse, non consente a questi ultimi di sviluppare le abilità di cui hanno bisogno per affrontare tali situazioni in futuro.

Appare significativo che i genitori lascino fare esperienze al figlio affinché egli sviluppi maggiore senso di autoefficacia e una migliore capacità di regolare le emozioni. Il figlio deve esplorare l’ambiente e fare esperienze da solo, il genitore dovrebbe sostenerlo e lodare i suoi tentativi senza essere troppo controllante e invadente.

Se il bambino incappa in errori o fallimenti, il genitore dovrebbe trasmettergli fiducia nelle sue capacità, valutando insieme quali cambiamenti introdurre per riuscire a raggiungere l’obiettivo, senza mortificarlo o impaurirlo.

Il genitore deve essere un modello, dovrebbe far comprendere al figlio che anche i genitori hanno le proprie paure e incertezze, ma che tutto è affrontabile.

 

Intervento terapeutico

La protezione dei genitori verso i figli esprime la capacità di essere attenti ai loro bisogni e alle loro esigenze, un prendersene cura costruendo una base sicura in modo che il figlio si senta sostenuto e questo gli permetta di rimanere solo con se stesso o esplorare il mondo circostante senza timori.

La protezione, il prendersi cura dei propri figli è alla base della genitorialità, ma importante è che il tutto sia teso verso l’incoraggiamento dell’indipendenza, per sviluppare un’autonomia che permetta loro di sperimentare l’ambiente.

Photo 305299579 on Adobe Stock

Photo 305299579 on Adobe Stock

Atteggiamenti iperprotettivi che non permettono al figlio di crescere, differenziarsi dai genitori ed assumere un atteggiamento attivo nei confronti della vita sono molto disfunzionali per lo sviluppo emotivo e relazionale dei figli.

Non è semplice fare il genitore. Tante domande, pensieri e dubbi prendono il sopravvento.

Un genitore può chiedersi “Che genitore sono?”, “Sto facendo bene o male?” non trovando risposte precise.

Trovare il giusto equilibrio tra la protezione e l’autonomia dei figli non è semplice, è un equilibrio che va riaggiustato e calibrato quotidianamente. Cambia in base alle situazioni, ai momenti di crescita e a diversi fattori che intervengono.

Un intervento psicologico rappresenta un fattore protettivo rispetto al perdurare di emozioni e comportamenti che possono, alla lunga, favorire l’espressione di sintomatologia sia nel genitore single che nei figli, nonché la possibilità di ritrovare un equilibrio personale e familiare del quale potrà giovare ogni componente della famiglia.

 

UN NUOVO EQUILIBRIO può essere trovato:

*Lavorando attraverso un PERCORSO DI SOSTEGNO ALLA GENITORIALITA’, ovvero sostenendo il genitore singolo o la coppia genitoriale insieme con un intervento pragmatico, orientato alla ricerca e all’autoriflessione, che consenta ai genitori di diventare protagonisti attivi nel ritrovare un’espressione di genitorialità serena e costruttiva per la crescita dei propri figli, nonché per un senso di appagamento positivo circa la propria funzione educativa.

*Lavorando attraverso un PERCORSO PSICOLOGICO INDIVIDUALE del singolo genitore, per fare chiarezza dentro di Sé, esplorare il proprio mondo interiore, risignificare gli eventi della propria vita, riflettere sulla sua storia di figlio/a e sul suo essere genitore, riflettere sul proprio stile genitoriale per consentire di ridefinire un senso di genitorialità più consapevole per il proprio benessere e di quello dei propri figli.

 

POSSO ESSERTI D’AIUTO?

Essere ascoltati e confrontarsi in uno spazio professionale, empatico e non giudicante è il primo passo per iniziare a prendersi cura di Sé e di qualcuno importante per Te.

Puoi contattarmi per chiedere informazioni o fissare un appuntamento.

Potrebbe interessarti

AMARSI PER AMARE

Photo 451447986 on Adobe Stock

LA MIA STORIA DI FIGLIO, IL MIO ESSERE GENITORE

Photo 312059820 on Adobe Stock

Photo 312059820 on Adobe Stock

EMOZIONI

Photo by M W on Pixabay

TRIANGOLAZIONE FAMILIARE

Photo by Michael Dziedzic on Unsplash

TEORIA DELL’ATTACCAMENTO

Photo by gstudioimagen1 on Freepik

AUTOSTIMA

Photo by CDD20 on Pixabay 4

Photo by CDD20 on Pixabay 

RABBIA

Photo by Vicki Hamilton on Pixabay

Photo by Vicki Hamilton on Pixabay

DOVERIZZAZIONE

Photo by CCD20 on Pixabay

DISTURBO DI PERSONALITA’ DIPENDENTE

Photo by John Hain on Pixabay 77

Photo by John Hain on Pixabay 

IPERCONTROLLO

Photo by Geralt on Pixabay 979

Photo by Geralt on Pixabay 

LOVE ADDICTION

Photo by Giulia May on Unsplash

Photo by Giulia May on Unsplash

PERFEZIONISMO

Photo 399517105 on Adobe Stock

Photo 399517105 on Adobe Stock

FILOFOBIA

paura di amare

Photo 248441631 on Adobe Stock

CONSAPEVOLEZZA DI SE’

Photo by GDJ on Pixabay 1

Photo by GDJ on Pixabay 

ANSIA

Photo by Gift Habeshaw on Unsplash

Photo by Gift Habeshaw on Unsplash

AUTOEFFICACIA

Photo by Tumisu on Pixabay

Photo by Tumisu on Pixabay

INDIPENDENZA

Photo 234078403 on Adobe Stock

Photo 234078403 on Adobe Stock

RIMPROVERI E PUNZIONI

Photo 430529936 on Adobe Stock

INSICUREZZA

Photo by CDD20 on Pixabay 2

Photo by CDD20 on Pixabay 

SENSO DI COLPA

Photo 379308164 on Adobe Stock

Photo 379308164 on Adobe Stock

FERITE EMOTIVE

Photo by Karen Khafagy on Unsplash

DISABILITA’ DI UN FIGLIO

Photo by 0fjd125gk87 on Pixabay

Photo by 0fjd125gk87 on Pixabay

ANSIA SOCIALE

Photo by Gerd Altmann on Pixabay

DIFFERENZIAZIONE DALLA FAMIGLIA D’ORIGINE

Photo 201367150 on Adobe Stock

Photo 201367150 on Adobe Stock

MITI E MANDATI FAMILIARI

Photo 176986029 on Adobe Stock

Photo 176986029 on Adobe Stock

PERCHE’ SCELGO LA PERSONA SBAGLIATA?

Photo 186838411 on Adobe Stock

Photo 186838411 on Adobe Stock

CRITICISMO GENITORIALE

Photo 332649697 on Adobe Stock

Psicologo Online

lavorare su di Sé, dove lo decidi Tu!

Richiesta Informazioni
Open chat
Posso esserti di aiuto?
Posso esserti di aiuto?