riscrittura immaginativa
Imagery Rescripting

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La capacità di immaginare rappresenta una modalità di funzionamento importantissima per la nostra vita psichica.

L’immaginazione consente di visualizzare intenzionalmente nella nostra mente ricordi del passato, eventi che potrebbero accadere nel futuro o creare scene nuove, anche irreali che appartengono al mondo della fantasia.

L’immaginazione può anche avere una sfumatura intrusiva, una sorta di interferenza nei ricordi che arriva in modo involontario e impetuoso come nel caso del disturbo post traumatico da stress, confondendo il ricordo con l’esperienza reale.

In ogni caso, il processo immaginativo riveste un ruolo significativo nell’elaborazione delle informazioni, nonché nell’espressione delle emozioni. Quando immaginiamo si attivano le stesse aree cerebrali che sono coinvolte durante l’esperienza di eventi emotivi reali. Vengono coinvolti gli stessi circuiti neurali che reagiscono alla specifica informazione sensoriale, anche se questa è solo immaginata. Basti pensare, in prospettiva evoluzionistica, al fatto che visualizzare/immaginare il pericolo, permette al nostro organismo di attivarsi immediatamente per reagire e proteggersi, garantendo così una maggiore probabilità di adattamento e sopravvivenza.

Da qui si può cogliere la significatività che il processo immaginativo può avere in un percorso psicoterapeutico, attraverso il quale è possibile modificare il significato emotivo attribuito ad un evento archiviato in memoria come disturbante/traumatico, connotandolo, nel tempo presente, di un senso evolutivo per la Persona.

 

Cos’è l’Imagery Rescripting (IR)?

L’Imagery Rescripting (IR) è una tecnica immaginativa cognitivo – comportamentale che si concentra sull’immaginazione guidata per alterare i ricordi traumatici o disturbanti. L’obiettivo non è cancellare il ricordo dell’evento originale, ma piuttosto modificare la sua connotazione emotiva e il suo significato personale. Il Terapeuta guida la Persona a rivivere mentalmente la scena traumatica e a re-immaginare attivamente l’esito o aggiungere elementi positivi o di supporto, trasformando così la percezione dell’evento e il suo impatto emotivo attuale.

 

Il fondamento scientifico: Neuroscienze dell’immaginazione e della memoria

La validità e l’efficacia clinica dell’Imagery Rescripting (IR) sono saldamente ancorate ai recenti progressi nel campo delle Neuroscienze cognitive, in particolare per quanto riguarda i meccanismi dell’immaginazione e della plasticità della memoria.

1. La sovrapposizione neuro-funzionale tra immaginazione ed esperienza reale

Il presupposto fondamentale dell’IR è che l’immaginazione e la percezione sensoriale condividono, in larga misura, gli stessi circuiti neurali. Quando una Persona immagina attivamente un evento, si attivano aree cerebrali simili a quelle che si accenderebbero durante l’esperienza effettiva di quell’evento. Nello specifico:

  • Vengono coinvolte le cortecce sensoriali (visiva, uditiva, somatosensoriale), il che spiega perché le immagini mentali possano essere così vivide e ricche di dettagli sensoriali.
  • Si attiva intensamente il sistema limbico, in particolare l’amigdala e l’ippocampo.

L’amigdala, centro di elaborazione delle emozioni e delle minacce, si attiva in modo marcato in presenza di stimoli emotivi, siano essi reali o immaginati, e contribuisce a fissare questi eventi nella memoria per scopi di sopravvivenza. L’ippocampo, invece, è cruciale per la formazione, l’organizzazione e l’archiviazione dei ricordi a lungo termine. Insieme, queste strutture creano un potente legame tra l’evento e la sua connotazione emotiva.

 

2. Sfruttare la riconsolidazione della memoria

Contrariamente a una visione passata, i ricordi non sono archivi permanenti e immutabili. La ricerca moderna ha dimostrato che la memoria è un processo dinamico. Ogni volta che un ricordo viene richiamato alla coscienza (fase di retrieval), diventa temporaneamente labile (instabile) e suscettibile di modifiche. Questo stato di instabilità è seguito da un processo noto come riconsolidazione (reconsolidation), durante il quale il ricordo viene aggiornato e ri-archiviato.

L’Imagery Rescripting interviene proprio in questa finestra temporale critica. Richiamando intenzionalmente il ricordo traumatico tramite l’immaginazione, il Terapeuta e la Persona accedono a questa traccia mnestica resa malleabile. L’introduzione guidata di nuovi elementi, risorse o esiti alternativi (il “rescripting”) durante questa fase di labilità permette di sovrascrivere o modificare la connotazione emotiva originale.

 

3. Meccanismi di cambiamento emotivo e cognitivo

L’efficacia dell’IR non deriva solo dalla manipolazione dei dettagli percettivi, ma anche dalla modifica del significato concettuale (semantico) dell’evento. Agendo sull’immagine, l’IR facilita un accesso diretto alle emozioni e un’elaborazione emotiva più profonda e rapida rispetto al solo dialogo verbale. Il nuovo “script” emotivo viene integrato nella rete neurale della memoria, riducendo l’attivazione dell’amigdala in risposta al trigger originale e rinforzando nuove connessioni neurali associate a sentimenti di sicurezza, controllo o conforto. Questo processo di neuroplasticità permette di de-sensibilizzare il paziente all’evento passato, attribuendogli un significato evolutivo e meno disturbante nel presente.

 

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Applicazioni cliniche: oltre il trauma

Sebbene l’Imagery Rescripting (IR) abbia mostrato la sua massima efficacia e notorietà nel trattamento del Disturbo Post-Traumatico da Stress (DPTS), dove agisce direttamente sui flashback e sui ricordi intrusivi, il suo campo di applicazione clinica è sorprendentemente vasto e in continua espansione, estendendosi a una varietà di disturbi psicologici che hanno una componente immaginativa o schematica centrale.

Nel trattamento dei disturbi d’ansia e fobie specifiche

Nei disturbi d’ansia, come le fobie specifiche (es. aracnofobia, paura di volare), l’immagine mentale dell’oggetto o della situazione temuta è spesso il trigger principale dell’attacco d’ansia. L’IR viene utilizzata per de-sensibilizzare la Persona a questa immagine. Ad esempio, una persona con una fobia sociale che immagina in modo catastrofico un evento pubblico può, tramite l’IR, re-immaginare la scena con esiti positivi o con maggiori risorse personali, riducendo l’ansia anticipatoria.

Nel disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC)

Nel DOC, le ossessioni spesso si manifestano come immagini intrusive e angoscianti che generano un’intensa ansia. L’IR può aiutare a modificare il contenuto di queste immagini o a cambiare la risposta emotiva che generano. Lavorare sull’immagine mentale della contaminazione, ad esempio, e re-immaginare la scena in modo da neutralizzare il pericolo percepito, può ridurre significativamente il drive compulsivo a mettere in atto rituali di lavaggio o controllo.

Nei disturbi dell’umore e nei disturbi di personalità

Un’applicazione particolarmente significativa e in crescita dell’IR si trova nell’ambito della Schema Therapy, un modello terapeutico integrativo sviluppato dallo psicologo e psicoterapeuta americano Jeffrey Young. In questo contesto, l’IR è lo strumento d’elezione per lavorare sui “ricordi nucleari” infantili che hanno contribuito alla formazione di schemi maladattivi precoci (modelli di pensiero e comportamento rigidi e disfunzionali).

  • Esempio di schema di abbandono: Una Persona con uno schema di abbandono può avere ricordi vividi di sentirsi solo e non protetto da bambino. Con l’IR, il Terapeuta guida il Persona a “entrare” nella memoria da adulto e a prendersi cura del sé bambino, offrendo conforto, protezione e sicurezza. Questo non solo allevia l’angoscia associata al ricordo, ma contribuisce anche a curare lo schema nel presente, fornendo un “genitore internalizzato” sano e funzionale.
  • Esempio di schema di inadeguatezza/vergogna: In questo caso, l’IR può essere utilizzata per confrontarsi con figure genitoriali o coetanei critici del passato, permettendo alla Persona di re-immaginare una scena in cui si difende o riceve supporto, riaffermando il proprio valore e riducendo il nucleo emotivo della vergogna.

 

L’efficacia trans-diagnostica dell’IR risiede nella sua capacità di bypassare le difese cognitive razionali e di accedere direttamente al linguaggio emotivo e immaginativo del cervello limbico. Questo la rende uno strumento potente non solo per “spegnere” i trigger traumatici, ma anche per “accendere” nuove possibilità di coping e di relazione, offrendo un profondo potenziale di trasformazione e crescita personale che va ben oltre la semplice riduzione dei sintomi.

 

Il processo terapeutico: un percorso di empowerment

Il processo di IR è collaborativo e guidato dal Terapeuta, ma il protagonista attivo è la Persona. Si svolge tipicamente attraverso i seguenti passaggi:

1. Identificazione del ricordo target: La Persona e il Terapeuta individuano il ricordo o l’immagine mentale più disturbante. In questa fase di raccolta di informazioni, valutazione e concettualizzazione, si comprendono i bisogni della Persona e la natura del disagio e/o sofferenza.

2. Rievocazione immaginativa: La Persona rivive mentalmente la scena, prestando attenzione alle sensazioni fisiche ed emotive. Attraverso le tecniche immaginative, è possibile collegare i vissuti che creano disagio nel presente alle loro origini nel passato (ponte tra presente e passato). Lavorando sulle emozioni del presente e sui ricordi delle esperienze biografiche emergono le modalità disfunzionali.

3. L’intervento di “rescripting”: Guidata dal Terapeuta, la Persona re-immagina la scena introducendo nuove azioni, pensieri o figure di supporto. L’obiettivo è fornire al “sé più giovane” della memoria, la risorsa di cui aveva bisogno in quel momento. Le scene riattivate in immaginazione permettono di riattivare l’elaborazione emozionale di esperienze traumatiche o di ferite emotive e appagare, sempre attraverso l’immaginazione, quei bisogni emotivi non soddisfatti nell’infanzia o nell’adolescenza della Persona. All’interno del processo immaginativo, l’Imagery Rescripting permette di trasformare tali eventi. Ad esempio, nella scena immaginata può essere bloccata una persona aggressiva, si possono portare al sicuro le proprie “parti emotive bambine” e occuparsi adeguatamente di loro. E, ancora, emozioni come la colpa, la vergogna e il senso di minaccia possono essere trasformate e possono essere create sensazioni di padronanza e sicurezza. La progressione degli esercizi è orientata proprio verso questi obiettivi. Sul piano cognitivo, l’immaginazione di eventi riattiva in un adulto capacità diverse e in un tempo diverso da quello del passato, dove le ferite emotive si sono create, permette una riattribuzione del significato assegnato all’evento doloroso. Un significato diverso da quello attribuito nel momento in cui è successo

4. Consolidamento del nuovo ricordo: La nuova immagine, ora connotata da un senso di sicurezza, controllo o conforto, viene ripetutamente richiamata e consolidata, sostituendo gradualmente l’impatto emotivo originario.

 

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Imagery Rescripting (IR) e Terapia EMDR: confronto

Sia l’Imagery Rescripting (IR) che la Terapia EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) sono approcci psicoterapeutici evidence-based, particolarmente efficaci nel trattamento del disturbo post-traumatico da stress (DPTS) derivante da traumi complessi. Entrambe le metodologie condividono l’obiettivo di rielaborare i ricordi traumatici per ridurne l’impatto emotivo e sintomatologico, ma differiscono significativamente nelle loro procedure e nei meccanismi d’azione proposti.

 

 

In sintesi, mentre l’EMDR agisce facilitando l’elaborazione neurologica attraverso un dual-attention task, la Imagery Rescripting (IR) interviene in modo più diretto e narrativo, riscrivendo attivamente l’esperienza emotiva. Entrambe limitano l’esposizione prolungata e intensa al trauma, rendendole opzioni ben tollerate dai pazienti, e possono talvolta essere utilizzate in modo complementare nella pratica clinica.

 

Conclusione: un senso evolutivo per la Persona

L’Imagery Rescripting (IR) è un potente strumento terapeutico per rielaborare i ricordi ed incarna perfettamente l’idea che il processo immaginativo, se utilizzato intenzionalmente e con perizia clinica, possa avere un profondo senso evolutivo per la Persona.

 

Non si tratta di alterare la storia, ma di riscrivere il suo impatto sul presente.

 

Offrendo un modo per “riparare” i ricordi dolorosi, l’IR consente alle persone di liberarsi dal peso del passato e di guardare al futuro con maggiore resilienza e benessere. È un esempio emblematico di come la psicoterapia, poggiando su solide basi scientifiche, possa sfruttare le facoltà intrinseche della mente umana per promuovere un cambiamento profondo e duraturo.

 

POSSO ESSERTI D’AIUTO?

Essere ascoltati e confrontarsi in uno spazio professionale, empatico e non giudicante è il primo passo per iniziare a prendersi cura di Sé.

Puoi contattarmi per chiedere informazioni o fissare un appuntamento, stabiliremo insieme come proseguire e, se Tu deciderai, inizieremo un percorso personalizzato, in base ai tuoi bisogni, nel quale sarai parte attiva nel processo di ricerca del tuo benessere fisico, psicologico e relazionale.

 

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