Alcuni genitori vivono il lavoro di genitore come un percorso complesso e impegnativo, altri come traguardo stimolante.
Essere genitore oggi non è un lavoro facile, ci sono momenti nei quali ogni genitore vorrebbe delle informazioni o un supporto per superare momenti di difficoltà, momenti nei quali si sperimenta un senso di inefficacia.
Si può dire che, come nasce e cresce un figlio, nasce e cresce anche un genitore.
I genitori si preoccupano di preparare i figli alla vita, allo stesso modo, i figli dispongono i genitori a non smettere mai di imparare, conoscere e comprendere.
Secondo questa prospettiva, i genitori si trovano ad essere impegnati costantemente nella sperimentazione di diverse strategie educative e relazionali, nonché nella messa in gioco di se stessi ad ogni scambio relazionale con i propri figli.
Nulla di nuovo nel dire, che numerose ricerche scientifiche evidenziano l’importanza dello stile genitoriale e la qualità delle relazioni affettive, nonché delle abitudini familiari sullo sviluppo cognitivo, emotivo e comportamentale dei figli.
In tal senso, una maggiore consapevolezza di queste dinamiche permette al genitore di effettuare un’interpretazione alternativa dei pensieri, delle emozioni e dei comportamenti dei figli, nonché dei propri, e di rispondere in modo più efficace alle loro richieste.
Gli occhi dei figli vedono i genitori come guide di riferimento che sostengono, educano, incoraggiano, accompagnano nel percorso della vita.
I genitori sono agenti di cambiamento nella vita dei loro figli e contribuiscono all’aumento del loro senso di competenza e autoefficacia nel corso della loro vita.
Durante il percorso di crescita dei figli, molti pensieri e timori possono condurre i genitori ad esprimere la necessità di un’evoluzione della propria genitorialità. Spesso tutto parte dalle domande e da un processo di autoriflessione.
Allo scopo di rispondere a queste domande e ad altre, che un genitore e/o la coppia genitoriale si può porre, tra gli obiettivi di un percorso di sostegno alla genitorialità si evidenziano quelli di:
- Porre maggiore attenzione alle dinamiche relazionali familiari e ai bisogni di ciascun componente della famiglia.
- Far sviluppare una consapevolezza e una capacità di gestione degli aspetti emotivi e delle situazioni concrete e quotidiane che si vogliono cambiare nella relazione genitori – figli.
- Individuare i punti di forza che la coppia genitoriale o il genitore possiede ed utilizzarli.
- Individuare e modificare le tentate soluzioni disfunzionali messe in atto per gestire le difficoltà quotidiane e dare sostegno per la ricerca di soluzioni più efficaci ed evolutive per tutto il sistema familiare.
- Analizzare la situazione nel qui ed ora: descrizione degli eventi accaduti, le strategie utilizzate per gestirli, le emozioni provate ed espresse, quali eventuali ripercussioni hanno nella percezione di essere genitore e nell’eventuale equilibrio familiare e/o personale, nonché sulla crescita dei figli.
- Individuare la problematica percepita come principale e focalizzare gli obiettivi da porsi per superarla.
- Acquisire maggiore consapevolezza di Sé, del proprio stile relazionale e delle proprie risposte ai comportamenti dei figli.
- Riflettere sulla mia storia di figlio/a e il mio essere genitore.
- Apprendere stili di comunicazione (verbali e non verbali) alternativi e tecniche assertive efficaci per la gestione della relazione genitori – figli.
- Aumentare le interazioni positive genitori – figli.
- Trasformare le situazioni di conflitto o difficoltà in obiettivi realizzabili e migliorativi.
- Acquisire tecniche di coping per gestire lo stress e migliorare il clima familiare.
- Aumentare l’autostima e il senso di efficacia genitoriale.
- Spezzare i circoli viziosi che mantengono in essere pensieri, stati emotivi e comportamenti disfunzionali al benessere dei figli e dei genitori.
- Individuare un piano d’azione personalizzato in base ai bisogni reali di ogni caso.
Il focus viene spostato da “esterno”, ovvero “è solo il figlio/la figlia portatore/portatrice di un problema da gestire”, ad “interno”, ovvero “sono io genitore che posso mettermi in discussione”.
Quando intraprendere un percorso di sostegno alla genitorialità
La complessità dell’essere genitore, la responsabilità educativa e affettiva della famiglia non si esimono da momenti di difficoltà e/o tensione che mettono alla prova la capacità di adattamento e organizzazione delle relazioni familiari. In questi momenti, il sostegno alla genitorialità può rafforzare le competenze genitoriali, la capacità comunicativa e quella di gestire stress, conflitti e stati emotivi complessi.
In base alle diverse esigenze, è possibile co – costruire un intervento che sostenga i genitori:
- nella relazione quotidiana con i figli, ad esempio, per ciò che riguarda la gestione e il significato di eventuali rimproveri e punizioni nell’educazione impartita, l’utilizzo dei social network da parte dei figli, la responsabilità e lo stress di organizzare e far rispettare gli impegni scolastici ed extrascolastici dei figli, gli aspetti inerenti alla sfera sentimentale e affettiva dei figli, etc.
- in alcuni momenti significativi della storia familiare, come ad esempio la nascita del primo figlio, l’adolescenza di un figlio, l’accompagnamento alla separazione e/o divorzio differenziando la dimensione genitoriale da quella coniugale, la gestione di una famiglia “allargata”, etc.,
- in altre situazioni relazionali non evolutive per i componenti del sistema familiare o sistema coppia genitoriale, come ad esempio, la difficoltà di differenziazione dei figli dalla famiglia o l’interferenza delle famiglie d’origine nell’educazione dei propri figli, la triangolazione familiare, il doppio legame, etc.
- nella gestione di emozioni derivanti da eventi di grande cambiamento e/o traumatici che coinvolgono i figli, la coppia o la famiglia, come un lutto o una malattia o una perdita.
Come si svolge?
In pratica, l’intervento consiste in una serie di colloqui strutturati che favoriscono l’analisi della domanda e la co – costruzione delle possibili soluzioni delle problematiche portate: capire, scegliere e decidere chi, come, dove e quando mettere in atto determinate azioni, passando dall’emotività, al pensiero all’azione.
Il percorso di sostegno alla genitorialità adotta un approccio pragmatico, orientato alla ricerca e all’autoriflessione, nel quale il singolo genitore o la coppia genitoriale insieme divengono protagonisti attivi nel ritrovare un’espressione di genitorialità serena e costruttiva per la crescita dei propri figli, nonché un senso di appagamento positivo circa la propria funzione educativa. Allo scopo di ritrovare una qualità di vita positiva ed evolutiva per i figli e i genitori, risultano importanti il lavoro sulle aspettative circa la risposta dei figli ai propri interventi, gli “homework” che permetteranno ai genitori di riflettere nella loro quotidianità sugli argomenti affrontati in seduta, ad esempio, come rinforzare i figli, come rimproverarli, come interrompere i capricci, come connettersi a loro, come instaurare un rapporto di fiducia, etc.
Il tempo
La durata del percorso viene individuata nell’ambito di un trattamento breve, ma comunque all’interno di un numero e di una frequenza di incontri sufficiente per rendere l’intervento efficace, ovvero per raggiungere gli obiettivi prefissati in base agli specifici bisogni.
La frequenza degli incontri può essere di 1 a settimana o 1 ogni 15 giorni in base alle specifiche esigenze.
Attraverso un percorso di sostegno alla genitorialità, molti genitori riscontrano in tempi brevi un miglioramento della comunicazione all’interno della famiglia e una maggiore armonia nella relazione con i propri figli, nonché una maggiore percezione di competenza genitoriale.
POSSO ESSERTI D’AIUTO?
Essere ascoltati e confrontarsi in uno spazio professionale empatico e non giudicante è il primo passo per iniziare a prendersi cura della relazione genitori – figli.
Puoi contattarmi per chiedere informazioni o fissare un appuntamento.
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