La Famiglia viene ritenuta dal modello teorico sistemico relazionale il sistema esperienziale all’interno del quale i malesseri, i disagi psicologici e/o i sintomi espressi da uno o più componenti, assumono un significato preciso nel funzionamento della stessa famiglia.
La psicoterapia familiare è rivolta a tutti componenti della famiglia e ha lo scopo di comprendere come la storia relazionale familiare abbia portato a una situazione di sofferenza psicologica in uno o alcuni componenti, giungendo alla messa in discussione dei ruoli e delle funzioni che ciascun membro ha assunto fino a quel momento nella dimensione familiare.
Attraverso il processo terapeutico si favorisce la possibilità di trovare nuove e più evolutive modalità di ascolto reciproco e di espressione dei bisogni personali, come anche una maggiore differenziazione del Sé rispetto agli altri.
Quando intraprendere una terapia familiare?
Ogni famiglia è chiamata ad attraversare molteplici fasi, tappe necessarie all’evolversi del suo “ciclo di vita”. Tale processo può arrestarsi ed impedire l’inevitabile cambiamento, andando ad ostacolare e bloccare il sistema famiglia e/o i suoi componenti, con la conseguente espressione di sofferenza emotiva e psicologica.
E’ solo il problema di uno?
Spesso il sistema famiglia si avvicina alla possibilità di intraprendere un percorso psicologico a seguito dell’espressione di un significativo malessere di uno dei suoi componenti, ad esempio il figlio adolescente ribelle, il bambino con problemi relazionali o di apprendimento a scuola, etc.
IL DISAGIO DI “UNO” PUÒ CREARE CONFUSIONE NELLA RICHIESTA DELLA SCELTA DI UNA TERAPIA:
È MEGLIO INTRAPRENDERE UN PERCORSO INDIVIDUALE PER CHI ESPRIMERE IL MALESSERE OPPURE UN PERCORSO FAMILIARE?
Accogliendo la premessa teorica del modello sistemico relazionale, chi esprime il disagio, esprime le difficoltà dell’intero sistema familiare. La Persona sintomatica (o paziente designato) diviene portatore delle difficoltà relazionali, delle conflittualità o delle problematiche di crescita ed evoluzione della sua famiglia di appartenenza. Il sintomo non può essere considerato sola ed unica espressione del disagio individuale, ma come espressione di un malessere di tutta la Famiglia.
Quali sono gli obiettivi?
Il disagio presente all’interno del nucleo familiare è spesso derivante da dinamiche relazionali particolarmente conflittuali, relazioni disfunzionali che creano dei blocchi e si traduce, ad esempio attraverso disturbi psicologici di uno o più membri della famiglia, problematiche comportamentali o conversioni somatiche, ovvero sintomi o patologie che si esprimono a livello fisico, ma la cui causa dominante è psicologica e/o emotiva.
Allo scopo di gestire queste ed altre complessità, il lavoro di psicoterapia familiare si orienta secondo il duplice obiettivo di migliorare il funzionamento relazionale della famiglia e incrementare il grado di benessere individuale.
Tra gli obiettivi del processo terapeutico si evidenziano lo sviluppare una maggiore competenza emotiva nella gestione delle situazioni concrete che si vogliono modificare, l’apprendere stili di comunicazione (verbali e non verbali) alternativi e tecniche assertive efficaci, spezzare i circoli viziosi che mantengono in essere pensieri, stati emotivi, modalità relazionali e comportamenti disfunzionali e l’agevolare relazioni armoniose e costruttive per il singolo e per la famiglia.
In altre parole, la funzione della psicoterapia familiare è quella di sostenere tutti i componenti in un processo di facilitazione della trasformazione del sistema, ovvero di cambiamento di ognuno rispetto agli altri e di conseguenza delle reciproche necessità evolutive.
Tematiche affrontate
Gli eventi di crisi o di cambiamento del ciclo di vita familiare possono essere riconducibili ad esempio alla nascita di un figlio, alla sua adolescenza, all’uscita di casa dei figli adulti, a problematiche a scuola dei figli, a conflitti genitoriali nell’educazione dei figli, etc.
A questi possono aggiungersi altre condizioni non attese che mettono a dura prova l’equilibrio familiare, le relazioni interne, il benessere psicologico di tutto il sistema, innescando ulteriori crisi che necessitano di un intervento, come malattie, incidenti, lutti improvvisi, trasferimenti, separazione e/o divorzio coniugale, perdita del lavoro, etc.
Un percorso di psicoterapia familiare è sempre costruito in base ai bisogni unici della storia della famiglia e dei suoi componenti e la personalizzazione dell’intervento terapeutico consente di promuovere le risorse già presenti, nonché di scoprirne e riattivarne altre allo scopo di superare le criticità, placare la sofferenza e raggiungere un equilibrio più adattivo.
Come si svolge?
Il percorso solitamente inizia a seguito di alcune di sedute di consulenza nelle quali insieme al Terapeuta si procede con l’analisi dei bisogni e si decide se e come procedere nella terapia. Ci si focalizza sia sui contributi e sulle storie individuali, sia sulle dinamiche relazionali tra i vari componenti della famiglia e sui contesti di appartenenza.
Il Terapeuta non ha il ruolo di giudice, né di educatore della famiglia, ma interviene con lo scopo di agevolare e sostenere il cambiamento del funzionamento interno della famiglia nel rispetto dell’identità e delle differenze dei componenti della stessa.
È possibile svolgere dei percorsi paralleli o congiunti per avere un sostegno psicologico mirato. Ad esempio, durante il percorso terapeutico della famiglia è possibile svolgere uno o più incontri con il singolo componente e/o con i sistemi costitutivi della famiglia: coppia genitoriale, figli ed eventuali figure significative per la famiglia.
Gli strumenti
Il percorso psicologico si avvale di tecniche e strumenti diversificati in base all’unicità della Persona e ai suoi bisogni: il colloquio clinico, l’osservazione clinica, l’ascolto attivo, una comunicazione partecipativa e trasformativa: la Terapia sistemico – relazionale, la Terapia delle emozioni, tecniche di Mindfulness, tecniche immaginative, tecniche di rilassamento, strumenti grafici, la Fotovideo Terapia, home work, prescrizioni comportamentali, Carte Dixit, esercizi di role play, il Genogramma, etc., che consentono di rintracciare i costrutti, le credenze o gli schemi fissi di ragionamento responsabili dell’attivazione e del mantenimento del disturbo/problema/disagio, facendo emergere modalità alternative e più adattive di costruzione della realtà.
In quest’ottica, il percorso psicologico diviene risorsa per agire sul malessere/sintomi/disagio individuale e del sistema famiglia in modo significativo, autentico e soprattutto duraturo.
POSSO ESSERTI D’AIUTO?
Essere ascoltati e confrontarsi in uno spazio professionale empatico e non giudicante è il primo passo per iniziare a prendersi cura di Sé o di qualcuno importante per Te.
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