La pelle è il confine che delimita l’essere umano, è l’organo della relazione con gli altri come parte visibile, come parte che tocca e viene toccata.
Pelle come limite, protezione, difesa, conoscenza e comunicazione, attraversata da emozioni cangianti.
Quando per motivazioni esistenziali o conflittuali, una Persona si nega la possibilità comunicativa, inconsciamente, di prendere consapevolezza delle proprie emozioni, la pelle diviene portavoce delle emozioni inespresse.
Per ciò che riguarda la psoriasi, essa è una patologia infiammatoria della pelle.
Si localizza principalmente nella regione delle ginocchia, dei gomiti, dei piedi, delle mani, del cuoio capelluto e nell’area sacrale.
Sintomi della psoriasi
I sintomi, quali desquamazione, senso di tensione, prurito, eritema, bruciore, tendono a regredire in estate, per poi riacutizzarsi nella stagione invernale.
Non è contagiosa, ma comporta una serie di difficoltà psicologiche e relazionali da affrontare.
La visibilità del sintomo può essere invalidante, in quanto la stigmatizzazione sociale favorisce l’isolamento, alterando la routine quotidiana e rendendo la Persona insicura nelle relazioni intime, limitando l’uso di alcuni capi di abbigliamento, come le gonne, abiti o t-shirt, restringendo i contesti sociali in cui il corpo può essere esposto (es. palestra, piscina, mare, etc.).
La psoriasi è associata ad altre malattie o disturbi su base infiammatoria e/o autoimmune.
Tra le associazioni più frequenti si ricordano quelle con:
- Ansia e depressione.
- Celiachia.
- Malattie infiammatorie intestinali, tra le quali il morbo di Crohn.
- Obesità.
- Diabete.
- Ipertensione.
- Fegato grasso.
- Colesterolo.
- Etc.
Solitamente, le emozioni prevalenti espresse da soffre di psoriasi sono rabbia, senso di colpa, vergogna, tristezza, abbassamento dell’autostima e della fiducia in se stessi, irritabilità e sbalzi d’umore.
Come insorge la psoriasi
La psoriasi è una patologia multifattoriale che deriva dall’interazione tra numerosi fattori predisponenti.
- Fattori genetici: i figli di un genitore affetto da psoriasi hanno una maggiore probabilità di sviluppare la patologia.
- Sistema immunitario: durante il decorso della psoriasi, è probabile che il sistema immunitario inizi erroneamente a produrre autoanticorpi che attaccano la pelle.
- Obesità.
- Cambiamenti ormonali.
- Alcuni farmaci, tra cui i beta-bloccanti.
- Abuso di fumo o alcol.
- Scottature solari.
- Infezioni e malattie.
- Eventi traumatici e stressanti: lutti, separazioni, violenze verbali e/o fisiche, abbandoni, cambiamenti di vita, etc.).
Ipnosi e psoriasi
Secondo P. Shenefelt, Ricercatore presso la divisione di Dermatologia della University of South Florida, l’utilizzo dell’ipnosi può favorire il miglioramento di numerose malattie dermatologiche, riducendo il dolore, il prurito e gli aspetti psicosomatici legati a questo tipo di malattie.
L’ipnosi sembra intervenire nella regolazione del flusso sanguigno e di altre funzioni del Sistema Nervoso Autonomo che normalmente non sono sotto il nostro controllo conscio.
L’intervento ipnotico ha una importante implicazione sul rilassamento, producendo modificazioni positive nel funzionamento del Sistema neuro-ormonale, nonché può essere utile per controllare e modificare abitudini disturbanti (es. prurito, dolore, etc.), procurando alla Persona un’immediata analgesia di lunga durata.
Riducendo i sintomi, si allevia l’ansia alla quale la Persona si trova continuamente sottoposta.
Attraverso l’ipnosi la Persona viene avviata ad un rilassamento progressivo che trasmette immagini e sensazioni di benessere rispetto ai sintomi della patologia. Per mezzo dell’ipnosi, la Persona può esplorare una nuova realtà sensoriale, diversa rispetto a quella a cui è solita, percependo in modo diverso i sintomi legati al proprio disturbo.
Durante il percorso terapeutico, la Persona può apprendere alcune tecniche di autoipnosi, di rilassamento e di visualizzazione che potrà poi utilizzare anche quotidianamente per avere sollievo dai sintomi, sentirsi meglio e maggiormente equipaggiata nel prendere il controllo sul sintomo e sulle proprie emozioni, sulle condizioni di salute, migliorando la qualità della propria vita.
Intervento terapeutico
Essendo i disturbi psicosomatici il risultato di un’interazione di vari fattori, una visione terapeutica multidisciplinare è quella consigliata (es. medico dermatologico, neurologo, algologo, gastroenterologo, nutrizionista, psicologo, psicoterapeuta, etc.). Molte ricerche avvalorano il fatto che gli approcci multidisciplinari di terapia sono più efficaci rispetto agli approcci esclusivamente farmacologici.
Per ciò che riguarda l’intervento psicologico, esso si può avvalere di tecniche e strumenti diversificati in base all’unicità della Persona e ai suoi bisogni: terapia farmacologica, terapia sistemico relazionale, terapia cognitivo comportamentale, terapia EMDR, ipnosi ericksoniana, tecniche di mindfulness, tecniche immaginative, tecniche di rilassamento, tecniche psico – corporee, etc.
Il percorso psicologico può aiutare la Persona che presenta psoriasi a relazionarsi con il sintomo in maniera più adattiva e flessibile. Fare ciò significa eliminare quella parte di sofferenza psichica derivante dalla continua lotta con la propria esperienza di malessere/disagio e poter quindi beneficiare di un notevole miglioramento in termini di qualità di vita.
L’intervento terapeutico si pone l’obiettivo di:
- Esplorare la storia della Persona e dei suoi contesti relazionali di appartenenza, di indagare sull’evoluzione e sul significato del sintomo.
- Individuare e ristrutturare i pensieri e le emozioni ricorrenti, gli schemi fissi di ragionamento e di interpretazione della realtà, che sono concomitanti alle reazioni psicosomatiche disturbanti.
- Esplorare e trasformare le proprie percezioni e aspettative riguardo la salute e i sintomi fisici, passando da una condizione in cui la Persona si sente in balia della malattia ad una situazione in cui inizia ad imparare che può diventare padrona di se stessa.
- Comunicare apertamente i propri bisogni e desideri, dire dei no ed esprimere sia sentimenti positivi che negativi.
- Agevolare l’assertività favorendo nuove modalità comunicative e relazionali da sperimentare nei propri contesti di appartenenza.
- Ridurre l’evitamento di situazioni e attività sociali legate ai sintomi psicosomatici.
- Ridurre la preoccupazione e i pensieri eccessivi, disturbanti e ripetitivi, liberandosi dalle rimuginazioni che tendono ad amplificare le emozioni negative.
- Potenziare l’autostima e la consapevolezza delle proprie risorse e potenzialità.
- Lavorare sul significato e sulla gestione delle emozioni, facendo acquisire alla Persona una maggiore competenza emotiva.
- Ridurre i livelli di stress e gestire l’ansia anticipatoria attivati dal sintomo psicosomatico.
- Rendere capace la Persona di sviluppare e implementare modi sempre più efficaci di reagire alla dermatite psicosomatica al fine di migliorare la propria qualità della vita.
- Rinforzare e motivare la Persona nel cambiamento del proprio stile di vita (alimentazione, attività fisica, sonno adeguati).
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