Apnea notturna
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L’apnea notturna è un disturbo del sonno correlato alla respirazione.

L’apnea ostruttiva del sonno è una condizione medica caratterizzata da interruzioni nella respirazione durante il sonno dovute all’ostruzione – totale o parziale – delle vie aeree superiori. È nota anche come OSAS (Obstructive Sleep Apnea Syndrome), ovvero “sindrome delle apnee ostruttive nel sonno”.

Per apnea si intende la totale assenza di flusso d’aria dovuta ad episodi di ostruzione delle vie aeree (l’interruzione del respiro va dai 10 secondi e meno di 3 minuti), quando il flusso d’aria non è assente, ma ridotto siamo in presenza d’ipopnea.

L’apnea e l’ipopnea notturna sono molto comuni, possono manifestarsi nei bambini, negli adulti giovani, di mezza età ed anche di un’età avanzata, tuttavia l’incidenza maggiore del disturbo è rilevata sulle persone sovrappeso o obese.

Il disturbo interessa più frequentemente gli uomini delle donne e nelle donne è più frequente dopo la menopausa.

Durante il sonno i muscoli che sostengono le vie respiratorie si rilassano provocandone un restringimento che in condizioni normali non impedisce all’aria di entrare nei polmoni. In presenza di apnee notturne questo processo naturale è ostacolato da una serie di fattori.

 

Sintomi dell’apnea notturna

Chi soffre di apnee ostruttive del sonno russa in modo molto evidente fin dalle prime fasi di sonno.

Il russare aumenta fino a quando la Persona non smette di respirare per qualche secondo, per poi riprendere a respirare improvvisamente e dar vita a un nuovo ciclo che si ripete.

 

Manifestazioni notturne:

  • Sudorazioni notturne.
  • Risvegli improvvisi con sensazione di soffocamento.
  • necessità di minzione notturna.

 

Manifestazioni diurne:

  • Sonnolenza diurna.
  • Astenia e sonno non ristoratore.
  • Eccessiva spossatezza diurna.
  • Eccessiva sonnolenza (soprattutto nei momenti di inattività).
  • Mal di testa al risveglio.
  • Difficoltà di concentrazione, memoria e apprendimento.
  • Irritabilità e sbalzi d’umore.
  • Bocca secca e mal di gola al risveglio.

 

L’apnea del sonno è una patologia che nella maggior parte dei casi diventa cronica con il passare del tempo e con l’aumentare del peso.

I sintomi dell’apnea del sonno subiscono una significativa riduzione quando la Persona attua alcuni cambiamenti nel proprio stile di vita. Il primo fattore responsabile della regressione dei sintomi è la perdita di peso.

L’apnea notturna è un disturbo che si correla ad alcune patologie di tipo medico oltre che ad altre patologie di ordine psicologico: ipertensione, insufficienza cardiaca, malattie coronariche, diabete, ictus, morbo di Parkinson, nonché la depressione.

 

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Come insorge l’apnea notturna

I fattori responsabili della presenza di apnea notturna possono essere:

  • Eccessivo rilassamento dei muscoli responsabili del restringimento delle vie respiratorie.
  • Le masse di tessuto della parte superiore della bocca come lingua e tonsille sono troppo grandi rispetto all’ampiezza delle vie respiratorie.
  • Il restringimento delle vie respiratorie può essere causato da una determinata struttura ossea.
  • Il restringimento delle vie respiratorie può essere determinato dal processo di invecchiamento che limita la capacità degli impulsi nervosi a mantenere i muscoli del collo sufficientemente rigidi per sostenere il normale processo di respirazione durante il sonno.
  • Quando la Persona è in sovrappeso, la trachea può risultare inspessita da un tessuto adiposo in eccesso che può limitare il passaggio dell’aria.
  • Familiarità con apnea notturna nel sonno.

 

Intervento terapeutico

L’apnea del sonno si cura attraverso la gestione della patologia alla quale è essa correlata (es. ipertensione, malattie coronariche, etc.). Generalmente, un cambiamento dello stile di vita può essere il primo passo per ridurre i sintomi.

 

Il CAMBIAMENTO DELLO STILE DI VITA prevede:

  • Evitare alcol o farmaci che inducono sonnolenza per aiutare ad evitare il restringimento della gola durante il sonno, in quanto, la non assunzione delle suddette sostanze riduce il rilassamento dei tessuti e dei muscoli responsabili della respirazione.

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  • Perdere peso.
  • Evitare di dormire supini, a favore di una posizione su un lato per lasciare aperte le vie respiratorie.
  • Se il fattore scatenante delle apnee notturne è stato rintracciato, secondo accertamenti medici, nella posizione della mandibola, usare un apparecchio specifico per i denti.
  • In casi gravi, è possibile, effettuare un intervento chirurgico al fronte di intervenire sull’organo ritenuto responsabile del restringimento delle vie respiratorie, ad esempio, il tessuto in eccesso nella trachea o le tonsille.

Il trattamento dei disturbi del sonno va definito all’interno del quadro sintomatologico complessivo nel quale vengono diagnosticati. L’intervento psicoterapeutico può essere associato a terapia farmacologica e può avvalersi di diversificati approcci terapeutici, tra i quali quello sistemico relazionale, quello cognitivo comportamentale, l’ipnosi ericksoniana e la Mindfulness per distogliere la Persona dai pensieri ricorsivi disadattivi e ansiogeni che influenzano il sonno.

 

In sintesi, l’obiettivo è quello di:

  • Approfondire la storia di vita della Persona, la storia del sintomo e il significato dello stesso all’interno dei propri mondi relazionali.
  • Fornire tecniche per gestire lo stress e l’ansia relative al disturbo.
  • Fornire tecniche di rilassamento e distrazione immaginativa.
  • Fornire informazioni circa la fisiologia del sonno e regole di igiene del sonno per migliorarne la qualità e i sintomi diurni correlati al disturbo (scarsa attenzione e memoria, difficoltà di concentrazione, stanchezza cronica, stress, ecc.).
  • Accogliere e rielaborare eventuali difficoltà relazionali di coppia per il russamento del partner.
  • Rinforzare e motivare la Persona nel cambiamento del proprio stile di vita e nel miglioramento della qualità della vita, attraverso un supporto durante la dieta, il training fisico, la focalizzazione degli obiettivi e il mantenimento dei risultati.

 

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