Bruxismo
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Con il termine bruxismo si descrive un disagio rumoroso, ovvero il digrignamento dei denti.

Con il bruxismo si esercita sui denti, sulle gengive e sull’apparato masticatorio in genere, una forza molto forte, tre volte maggiore rispetto a quella utilizzata durante la masticazione.

Le conseguenze:

  • Aumento della sensibilità e dell’usura dei denti.
  • Tensione e dolore alla mandibola.
  • Affaticamento dei muscoli facciali e dolori alla testa, al collo e alle orecchie.
  • Influenze sulla qualità del sonno.
  • Ripercussioni sul benessere psicofisico.

 

Solitamente, sono i sintomi sopra elencati che fanno prendere consapevolezza alla Persona di soffrire di bruxismo.

Essendo per la maggior parte dei casi, inconsapevoli del disturbo, può accadere che anche le persone significative (es. partner, genitori, etc.) vicino alla Persona, la informino del suo problema.

 

Sintomi del bruxismo

Il bruxismo può verificarsi sia di notte durante il sonno, sia di giorno quando la Persona è sveglia.

Le contrazioni stereotipate e involontarie dei muscoli masticatori generano il digrignamento dei denti.

Si tratta di uno sfregamento che avviene con i denti mantenuti vicini tra loro mentre scivolano in avanti e indietro o lateralmente.

Gli episodi sono brevi e ripetitivi, hanno durata di circa 5 – 15 secondi, ma sono molto intensi.

 

Come insorge il bruxismo

Escluse cause organiche, come ad esempio un problema della dentizione, il bruxismo sembra manifestarsi spesso in correlazione a stress, stati di ansia, ad aggressività e a rabbia repressa.

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Chi soffre di bruxismo sembra trovare nel digrignamento dei denti una soluzione, durante le ore notturne, per “scaricare” ciò che non riesce ad esprimere.

Alcune volte il bruxismo si scatena dopo aver trascorso molte ore, specialmente nel tardo pomeriggio e in serata, davanti a un videogioco cosiddetto veloce, che richiede un’attenzione continua oppure dopo aver lavorato di notte al computer.

I denti sembrano manifestare una difficoltà ad indirizzare fuori le proprie emozioni, sottolineando quello che probabilmente avviene nella psiche, un rivolgere dentro e contro di sé quanto si prova.

L’unica espressione delle emozioni è quella somatica, spesso nella dimensione temporale notturna.

 

Intervento terapeutico

Digrignare e serrare i denti sembrano essere il tentativo di scaricare stress, disagio e tensione emotiva ai quali non si concede spazio a livello cosciente.

Per preservare i denti dall’usura ed evitare di sovraccaricare muscoli e articolazioni si è soliti ricorrere all’uso di bite, una sorta di paradenti che si deve utilizzare durante il sonno per impedire il contatto fra i denti e il conseguente digrignamento, nonché seguire le indicazioni del medico odontoiatra.

Il trattamento del bruxismo va definito all’interno del quadro sintomatologico complessivo nel quale viene diagnosticato. L’intervento psicoterapeutico può essere associato a terapia farmacologica e può avvalersi di diversificati approcci terapeutici, tra i quali quello sistemico relazionale, quello cognitivo comportamentale, l’ipnosi ericksoniana e la Mindfulness per distogliere la Persona dai pensieri ricorsivi disadattivi e ansiogeni che influenzano il sonno, nonché di tecniche di rilassamento e distrazione immaginativa.

In generale, l’obiettivo è quello di esplorare la storia della Persona e dei suoi contesti relazionali di appartenenza, di indagare sull’evoluzione e sul significato del sintomo, destrutturando ed elaborando gli schemi cognitivi ed emotivi che attivano il bruxismo e le emozioni connesse ad esso

 

Un percorso terapeutico agisce sia sugli stati emotivi disturbanti, gli stati ansiosi che ne conseguono e sulle abitudini della Persona. L’intervento si pone l’obiettivo di:

  • Sostenere la Persona a migliorare le abitudini e l’igiene del sonno.
  • Lavorare sulla riduzione di stress e ansia derivanti dall’espressione del sintomo e sul miglioramento della qualità del riposo.
  • Lavorare sul significato del sintomo e sulla gestione delle emozioni, facendo acquisire alla Persona una maggiore competenza emotiva.
  • Elaborare stati di rabbia e aggressività canalizzandoli in espressioni più evolutive per la Persona.
  • Acquisire tecniche per la gestione di stati emotivi disturbanti.
  • Potenziare l’autostima e il senso di autoefficacia.
  • Rinforzare e motivare la Persona al mantenimento di uno stile di vita sano per potenziare il senso di controllo sul proprio sonno.

 

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